LA FACCIA NASCOSTA DELLA STORIA MODERNA
Jean Lombard – Conferenza tenuta a Madrid il 13
maggio1976
Signore e Signori,
Per cominciare, vi ringrazio del vostro coraggio.
Ce ne vuole, coraggio, per pubblicare un’opera poco conformista
come questa, dedicata a svelare il ruolo delle società segrete e
dell’Alta Finanza nella storia del mondo. Che essa veda la luce
oggi, in castigliano, non è affatto coincidenza. E non solo perché
la pubblicazione del testo integrale è stata proibita in Francia
dalla legge Pleven1.
La sua pubblicazione, in Spagna, obbedisce ad una logica più
profonda. Ultimo ridotto o quasi, oggi, dell’Europa cristiana, la
Spagna medievale fu la forgia di quello che noi chiamiamo Occidente.
Ciò avvenne con l’aiuto dell’Ordine di Cluny2,
che sotto i conti di Borgogna portò alla riconquista del Portogallo
e della Castiglia tra il Duero e il Tago fino a Toledo, liberando i
Mozarabi nel 1085.
Codesta prima crociata avrebbe potuto anticipare
la liberazione della penisola di tre secoli, a non venir dirottata
verso Gerusalemme e il Vicino Oriente dai Cistercensi, i
democristiani dell’epoca, L’Ordine di Cluny, gerarchico e
monarchico nel senso pieno del termine3
che tentava di ricostituire l’impero di Carlomagno4,
si scontrò con i monaci di Lorena, promotori di una riforma intesa
ad imporre alla Chiesa un regime elettorale dal basso in alto: priori
e abati eletti dai monaci, fino al papa dai soli cardinali, senza
intervento alcuno dell’imperatore né della gerarchia feudale.
L’anima della riforma fu Ildebrando, ex
segretario dell’antipapa Gregorio VI, grande elettore dei papi
Stefano IX (1057), Nicola II (1059) e Alessandro II (1061), riuscito
a farsi eleggere papa lui stesso, non essendo ancora prete,
scandalosamente nel 1073, grazie a un “tumulto” popolare5
e con l’appoggio del finanziere Leone figlio di Baruch, rampollo
della famiglia Pierleoni...
Codesta “Riforma” produsse i frutti più amari
per la Cristianità: scisma della Chiesa d’Oriente (1054),
conflitto con l’Imperatore Enrico IV (1076-1085) il sacco di Roma
da parte dei Normanni “spada di Ildebrando” (1084) e più tardi
l’elezione papale del giudeo Pierleoni Anacleto II nel 11306.
Seguì una rivoluzione capitanata da un fratello di Anacleto, e 44
anni di disordine durante i quali i pontefici legittimi vissero
buttati fuori dalla Città Eterna!
L’Ordine di Citeaux, pungolato da Gregorio VII
a dissentire da Cluny, venne riorganizzato da San Bernardo di
Chiaravalle nel 1112, sotto la protezione dei conti di Champagne.
Indirizzato verso lo studio dell’ebraico e delle dottrine
esoteriche del Tempio di Gerusalemme, non tardò a dare alla luce i
Templari (1119, approvati 1128) e a dirottare le Crociate verso
l’Oriente. Nonostante Papa Urbano II si lasciasse trascinare nella
prima nel 1095, Pietro il Venerabile, abate di Cluny, rifiutò di
associarsi alla predicazione della seconda a Vézelay nel 1146..
E fu così che l’Occidente cristiano venne
portato ad appoggiare uno dei primi “grandi progetti” mondialisti
concepiti fuori dalla Chiesa: il piano dei Fatimiti del Cairo, di
obbedienza sciita7,
a quel tempo minacciati dall’invasione dei turchi Selgiucchi. I
Templari infatti si organizzarono secondo il modello degli Assacidi,
che non significa né “assassini” né “drogati di hashish”
anche ad esserlo stati. Significa “Guardiani del Tempio” cioè
Templari, ma islamici8.
I Templari si allearono con i loro omologhi islamici, che li
invitarono a visitare la loro “Casa delle Scienze”. Combatterono
valorosamente contro i Turchi, ma sabotarono allo stesso tempo gli
interessi cristiani con alleanze con i sultani del Cairo e di
Damasco, impedendo la conversione dei Mongoli, che avrebbe potuto
cambiare il mondo. Così furono stabiliti quei contatti,
riconoscibili dietro le quinte durante il Medioevo, in ogni
tentavivo di egemonia mondiale,
A cominciare dall’Imperatore Federico II
Hohenstaufen, nipote di Federico Barbarossa, pendolare tra Castel del
Monte presso Andria, nelle Puglie, e la corte di Palermo, in Sicilia,
circondato da maghi, astrologi, giudei e occultisti di tutte le
risme9.
Nel 1228 costui convocò, a S. Giovsnni d’Acri, gli Ordini
cavallereschi cristiani e musulmani, al fine di mettere le basi per
una religione universale. Condannato da Papa Innocenzo IV per
intrighi con il sultano del Cairo El-Khamil e con il successore di
Hassan Sabah Gran Maestro degli Assacidi, Federico venne deposto dal
Concilio I di Lyon nel 1245.
Si può continuare con i Templari, nel loro
tentativo di detronizzare i re con il loro potere internazionale, le
loro ricchezze, castelli, rete di comunicazione e porti.10
Distrutti da Filippo il Bello tra il 1307 e 1311, si trascinarono
nella caduta Papa Bonifacio VIII. Costui, ispirato dal francescano
calabrese Gioacchino da Fiore (1143-1202) e dalla sua setta di
“Spirituali”, guadagnato secondo la testimonianza di Saint-Yves
d’Alveydre all’ideale della Sinarchia,11
regnò dal 1294 al 1303. Aspirava non solo alla supremazia papale, ma
anche al potere imperiale, rappresentato da una terza corona sulla
tiara e da poteri attributigli dal tempo del Giubileo del 1300.
E veniamo ai Rosa Croce. Quest’ordine ebbe come
precursori alcuni francescani come l’inglese Roger Bacon
(1214-1294), autore di numerose scoperte, il catalano Ramon Llull
(1235-1315) Doctor Illuminatus
che aveva tentato di convertire i musulmani, e l’alchimista
astrologo Arnaud de Villenueve (1240-1313). Ma secondo le sue proprie
tradizioni, il promotore fu un certo “Christian Rosenkreuz”, nato
verso il 1378 e iniziato ai segreti del Liber
Mundi durante i suoi viaggi a Damasco,
Gerusalemme, Il Cairo e Fez, dai “savi” di Damcar. La Rosa Croce
fu fondata tra il 1410 e il 1413. Ne organizzò i primi gruppi
Agrippa von Nettesheim verso il 1510, ma venne allo scoperto un
secolo più tardi con la pubblicazione, a Cassel, di Reforma
Generalis di Valentin Andreas di
Tubinga (1614). A quest’opera si aggiunsero Fama
Fraternitatis e Reipublicae
Christianopolitanae Descriptio dedicata
a Johannes Arndt nel 161912.
Posta sub umbra alarum tuarum Jehovah,
la Fraternità era gestita da un circolo interiore di tre membri, e
altri due circoli concentrici. Il primo, consacrato ai segreti
esoterici, era riservato agli Aureae
Crucis Fratres; il più esterno era
fatto di savi occupati da questioni “sublunari”.
Se ne percepisce l’influenza nella Riforma. Lo
stemma di Lutero lo rivela: un cuore trafitto ds una croce o una
croce circondata da quattro rose, con la livrea corrispondente.
Quando costui diffuse il Monifesto alla
Nobiltà della Nazione Germanica,
Ulrich von Hütten, suo aiutante, faceva parte della setta, insieme
ad altri luogotenenti: Filippo Melantone13,
Andreas Carlstadt (Bodenstein), Crotus Rubianus (Johann Jaeger), gli
svizzeri Zwingli, Ecolampadio, Bucer di Strasburgo, ecc. Però Lutero
si scrollò di dosso l’influenza giudaica14
improvvisamente cadutagli su, per dare alla Riforma un aspetto
revancista sassone, popolo convertito a forza da Carlomagno, e un
altro di ostilità verso l’autorità pontificia depravata: Los
von Rom!15
Nel frattempo Calvino, cosmopolita aperto ad
interessi economici, toglieva la proibizione del prestito a
interesse, così permettendo il decollo del nascente capitalismo
introdotto da Venezia ad Amsterdam (non potendolo ad Anversa)16,
con la creazione, appena ristabilita la pace, di una Banca (1609) e
Borsa Valori (1611), entrambe ispirate a pratiche giudaiche
tradizionali.
Rosa Croce, però, ebbe un ruolo determinante
nelle rivoluzioni inglesi. Il luogotenente numero uno di Andreas, il
ceco Komensky (Comenius) vi intervenne su un terreno preparato da
Robert Fludd e dai tedeschi Michel Maier e Samuel Hartlib, nonché
dalla società “Antilia”. Il suo ideale è come quello de La
Città del Sole del napoletano
Campanella, padre dell’esistenzialismo e del comunismo17.
Per cominciare, si pretende di riorganizzare l’Europa secondo uno
schema presentato dal Rosacroce Barnaud a Elisabetta I, a Sully e ad
Enrico IV. Si tratta del “Gran Progetto”: sei monarchie
ereditarie, sei elettive e tre repubbliche, senza contarvi Moscovia e
Turchia. Il piano fallì in Francia con la Fronda di Gondi e Condé
(1645), ma riuscì in Inghilterra: dopo aver decapitato Carlo I
(1649), Cromwell e i suoi Puritani stabilirono la repubblica detta
Commonwealth. Nel 1657 firmarono un trattato con Manasse ben Israel
di Amsterdam che permetteva ai giudei, espulsi dal 1290, di servirsi
della City per accedere ai mercati “delle Indie”. Più tardi,
dopo aver finanziato la restaurazione di Carlo II, il giudeo Suaso
con altri colleghi di Amsterdam firmò un contratto (Berith) con il
quale sostituiva la monarchia legittima con quella degli Orange nel
1688. Londra, prima con la Banca (1694) e poi con la Borsa valori18
divenne il nuovo centro del capitalismo internazionale. Fu anche la
sede della Grande Madre Loggia Mondiale massonica, venuta allo
scoperto nel 1717 ad opera del pastore Désaguiliers, dotata delle
Costituzioni di Anderson nel 1723-38. Il Rosacroce Elias Ashmole
aveva gia penetrato i club pre-massonici nel 1646, fondando la “Casa
di Salomone” nel 165319
e introdotta a Masons’ Hall20
nel 1682. Aveva anche ristabilito l’Ordine di S.Andrea del Cardo in
Scozia nel 1685.
Durante tutto il XVIII secolo la Massoneria fu un
centro di informazione e propaganda, dedicato a diffondere l’ideale
Rosa Croce e le idee democratiche del Tractatus
Theologico-Politicus di Baruch
Spinoza21.
Codeste idee vennero bollate come “francesi” per essere state
diffuse da Montesquieu, Voltaire e l’Enciclopedia, opera di Grimm e
del Barone Holbach. Combatteva l’influenza del clero, riuscendo a
fare espellere i gesuiti dal Portogallo (1759)22,
dalla Francia con Choiseul (1764), e dalla Spagna con il Conte di
Aranda e compagni (1767).
La Massoneria fondava nuove logge a volontà,
avendone bisogno per manovrare: “Gli Anziani” dell’irlandese
Lawrence Dermott in Inghilterra, il Grande Oriente di Francia
apparentemente staccatosi da Londra nel 1771-1773, e grazie a
Benjamin Franklin quella di Philadelphia nel 1730. Così riusci ad
instaurare in America uno stato federale a facciata democratica, ma
in realtà oligarchica alla greca, aperta dal principio
all’onnipotenza del denaro, alla speculazione e all’influenza
giudaica23.
Fu allora che la monarchia francese, sabotata
finanziariamente da anni, e particolarmente debilitata dal suo
intervento nella rivoluzione americana, si offrì alla Rivoluzione
come facile preda. La sua prima fase s’inspirò al modello inglese,
così sembrando di celebrare il centenario di quella oltre Manica del
1688. La seconda si inspirò al modello americano, con Brissot e i
Girondini, quando Adrien du Port e Siéyès tentarono di imporla a
forza a tutta l’Europa.
Ma nella terza fase, il 10 agosto, con il
rovesciamento della monarchia e il Terrore, entrò in azione un’altra
organizzazione sovversiva ed occulta: gli “Illuminati di Baviera”.
Il fulmine che colpì Jacob Lanz rivelò per caso l’esistenza di
codesto Ordine, fondato nel 1776 dal professore Adam Weishaupt di
Ingolstadt. Vestiti di tunica bianca e cintura scarlatta24,
con copricapo di “Epopto” greco, gli Illuminati venivano iniziati
in tre gradi, che li conducevano dall’interpretazione della vera
religione all’ateismo, e dalla democrazia all’anarchia. Con
l’aiuto del compagno Mauvillon, seppero attirarsi Mirabeau, un
assiduo di salotti giudaici durante il suo soggiorno berlinese. I
luogotenenti di Weishaupt: Zwack, von Knigge e Bode ebbero una parte
importante nei convegni di Wilhelmsbad (1782) e dei “Filaleti” di
Parigi (1785 e 1787), incaricati di preparare la Rivoluzione. Ma il
pericolo di un loro infiltrarsi nelle logge sembrò così grande, che
seguendo l’esempio del Grande Oriente, dissolto dai Giacobini il 13
maggio del 1793, le obbedienze germaniche entrarono in letargo nel
1796, e le logge britanniche si “congelarono” nel 1799.
Napoleone, restauratore dello Stato e protettore
delle logge che tentò di “addomesticare”25
si avvantaggiò dell’appoggio delle sette, così a lungo da
organizzare l’Europa secondo i piani di Siéyès, ma che gli si
ritorsero contro quando tentò di controllare i giudei con un suo
Sinedrio (1807), sposò Maria Luisa d’Asburgo (1810) e rifiutò i
servizi e i prestiti dei grandi finanzieri nonostante le coalizioni
che doveva affrontare. Tradito da Tayllerand e Fouché, attirato
nella melma ispanica e lanciato nelle steppe gelate della Russia,
soccombette alla cricca dei Rothschild, dei Baring e dei Boyd di
Londra, di Hope e Laboucère di Amsterdam, dei Parish di Amburgo e di
Bethmann di Francoforte.
E nel 1815 il Congresso di Vienna mise su non
tanto La Santa Alleanza dell’ingenuo Zar Alessandro, quanto
l’impero dei Rothschild e dell’Alta Finanza sull’Europa.
Grazie alla decolonizzazione massonica di Iberoamerica, codesto
impero si estese all’emisfero occidentale. Poco prima della metà
del secolo XIX si pretese di dar inizio a una nuova era. Come scrisse
Joseph Salvador26
nei due volumi pubblicati nel 1860 Paris,
Rome, Jerusalem “Io mi riservo
l’ultima parte, Gerusalemme e l’educazione generale, quest’anno
1840”.
Si credeva che i governi fossero indeboliti
abbastanza e l’Alta Finanza forte abbastanza per imporre
all’umanità il regime scelto dai “manipolatori del gioco”, il
comunismo, come specificava due anni dopo Heinrich Heine27
in Französische Zeitung
del 12 luglio 1842:
“Il Comunismo, non ancora nato, apparirà sulla
scena.... nella parte della dittatura del proletariato”28.
Moses Hess, padre del neo-messianismo, cerca un filosofo capace di
distruggere il Cristianesimo, e lo trova in Karl Marx, discepolo di
Hegel e di Feuerbach dirottato verso lo studio dell’economia verso
il 1844. Al fine di sincronizzare le manovre, nacque a New York nel
1843 l’Ordine razzista di B’nai B’rith, Bundesbrüder
o “Figli del Patto”. Dovunque sorgevano delle Internazionali. E
da Londra Palmerston, alto dignitario della Massoneria, sguinzagliò
la sua muta sull’Europa nel corso della Rivoluzione del 1848.
Ma dato che la Rivoluzione Francese, nata in un
solo paese, anche se il più forte dell’epoca, aveva fallito nel
tentativo di conquistare il continente, si tentò un’altra formula:
una rivoluzione generale sincronizzata. La parola d’ordine,
lanciata a Londra nel novembre 1847, fu: “Proletari di tutto il
mondo, unitevi”!. La Lega Comunista venne anch’essa fondata colà
dalla pubblicazione del “Manifesto” di Marx ed Engels. Si pensava
che il movimento “Cartista”, messo su nel 1842, riuscisse ad
instaurare il nuovo regime in Inghilterra, il paese più
industrializzato del tempo. Ma non fu così. Il movimento venne fatto
canalizzato verso le Trade Unions, incoraggiato da leggi di stampo
“Tory” del 1844, 46 e 47, fino a quando il Trade
Union Act del 1871 ristabilì
l’equilibrio e la pace sociali. E dato che in Francia ed Austria
erano rimasti in piedi eserciti capaci di ristabilire l’ordine,
come anche in Italia e Germania, l’intrapresa fallì, con l’unica
durevole conseguenza dell’ammissione di giudei nelle assemblee e
amministrazioni pubbliche di vari paesi. L’esodo degli sconfitti
verso gli Stati Uniti permise agli Ashkenazim
di stabilirvi la loro preponderanza a favore della Guerra di
Secessione, conflitto di tariffe doganali provocato dall’elezione
di Lincoln nel 1860, e mascherato da crociata per l’emancipazione
dei negri29.
Nel 1864 avvenne la coscienziosa distruzione di Atlanta per impedirne
la concorrenza30,
preludio di quella dell’Europa durante la Seconda Guerra Mondiale.
Come conseguenza si ebbe la colonizzazione del Sud e l’egemonia di
tutta una sfilata di poderose dinastie economiche come i Rothschild,
i Seligman, i Lazard, i Guggenheim, i Gould e i Kuhn Loeb, questi
ultimi ingrassatisi nella grande pirateria delle ferrovie.
Nel frattempo, i responsabili di aver dato scacco
alla Rivoluzione facevano da bersagli scelti di direttorî
occulti. Delenda est Austria,
proclamava Mazzini. Contro di essa Napoleone III, “uomo delle
sette” protettore di un secondo gruppo giudaico di Achille Fould e
dei fratelli Pereyre, che sostituivano i Rothschild31,
agì da ”braccio armato della vendetta”, espellendola dall’Italia
e facedola schiacciare dalla Prussia. La Francia pagherà cara
codesta cecità, con la sconfitta del 1870 e la Comune del 1871. In
codesto affare, un’altra formula, il binomio “Guerra-Rivoluzione”,
non ebbe più successo delle precedenti. In Crimea Napoleone
partecipò al primo attacco contro la Russia, da allora in poi nemico
Numero Uno dei progressisti della sovversione.
Consigliato da Hamburger, il Segretario Gortchakov
la impelagava nei conflitti balcanici. Gli intrighi di Simon Deutsch,
la formazione dei “Giovani Turchi” l’appoggio della Alliance
Israélite Universelle di Crémieux
(1863-65), del barone austriaco Maurice Hirsch e del britannico Sir
Moses Montefiore, preparavano la via al Sionismo e all’emancipazione
dei giudei orientali ad opera del Congresso di Berlino del 1878. Poco
importa che per un tale risultato Benjamin Disraeli e il suo
aiutante, il ministro cosmopolita “francese” Waddington avessero
a sacrificare i cristiani.
Nel suo libro Coningsby
(1844) Disraeli, quattro anni prima della rivoluzione del 1848,
platealmente dichiarava che “coloro che governano il mondo sono
personaggi molto diversi da quelli che si immagina chi non guarda
dietro le quinte”. Concludeva che “a breve o a lunga scadenza, il
popolo giudaico raggiungerà i suoi obiettivi”.
Il primo era allora la lotta contro lo Zar
“autocratico”. E la prima vittima fu un liberale, Alessandro II.
Dopo aver emancipato i servi della gleba nel 186132,
addolcì il regime della “residenza coatta33
e aprì ai giudei le professioni libere, permettendo loro di
arricchirsi durante l’industrializzazione accelerata del paese tra
il 1860 e il 1870. Per tutto ringraziamento, cadde vittima degli
attentati dei “narodniki”, e dei nichilisti di
Zemlia i Volia (Terra et Libertà),
discepoli di Bakunin, Alexandre Herzen e Paul Axelrod, che fuggirono
negli Stati Uniti quando venne la repressione di Alessandro III e
della Okhrana nel 1881. Da allora, e da Londra, si accentrò la
tempesta destinata ad abbattere il regime zarista secondo lo schema
di Hegel, con la guerra contro il Giappone34
che avrebbe preparato la fallita rivoluzione di Bronstein-Trotsky tra
il 1905 e il 1908.
L’alleanza
anglosassone, firmata durante la guerra contro i Boers, permise a
Cecil Rhodes e i suoi banchieri35
di impadronirsi dell’oro e dei diamanti del Transvaal, sufficienti
per foraggiare l’istaurazione di una egemonia mondiale. L’alleanza
era opera del gruppo Round Table,
ispirato dalle idee di John Ruskin (1819-1900), professore di Oxford,
discepolo di Platone e partitario della sua Repubblica collettivista,
le cui teorie esponeva alla St George’s Guild. Il 5 febbraio 1891
Cecil Rhodes (1853-1902), iniziato alla Massoneria nel 1873-74, la
riorganizzò in circoli concentrici attorno a sé, ora Gran Maestro,
e a un comitato esecutivo di tre membnri:
- Il giornalists William T. Stead (1849-1912), che mise in contatto i gruppi di Oxford e Cambridge;
- Il politico Reginald Balliol Brett (Lord Esher) uomo di fiducia al soldo di Sir Ernest Cassel36
- E Alfred Milner, energico Governatore di Città del Capo nel 1897.
Tra i membri del circolo interiore di iniziati
spiccano Arthur (Lord Balfour), Arthur (Lord Grey), Sir Henry
Johnston, Lord Nathanael Rothschild, lo storiografo Arnold Toynbee di
Oxford, Sir John B. Seeley di Cambridge ecc. Successore di Rhodes nel
1902, Lord Milner estese l’influenza del gruppo, operante da
Chatham House37
e sostenuto dalla Midland Bank di Lazard e Morgan. Egli mise su un
circolo esterno di “aiutanti” o “soci” reclutati da sette
(più tardi otto) paesi, India compresa (dal 1960), fondò il “Rhodes
Trust”, il “Rhodesian Institute” e la rivista Round
Table (1910-1961)38.
A Lord Milner succedette Lionel Curtiss (1925-1955), e Robert H. Lord
Brand39.
I “fini” della Round Table erano, in una prima fase, la
costituzione di un impero o “Commonwealth” britannico, in una
seconda la sua fusione con gli Stati Uniti, dove lavorava il gruppo
corrispondente di New Republic
(1914) diretto da William Straight, imparentato con la potente
famiglia Whitney e sostenuto da Walter Lippmann. Così raggruppati,
gli English-speaking peoples
avrebbero facilmente dominato il mondo.
Già a chiare lettere Henry Pereira Mendes, il
capo della comunità “Sefardita” degli Stati Uniti esponeva il
piano nel 1898 nel libro England and
America, the Dream of Peace. In
un’altra opera del 1899, Looking
Ahead, costui annunciava, con 15 anni
di anticipo, la Prima Guerra Mondiale e le sue conseguenze.40
Il gruppo Round Table
ebbe una parte molto attiva nella prima Rivoluzione Russa del marzo
1917,41
con una sovvenzione di 21 milioni di rubli al Principe Lvov,
pontefice della Massoneria russa e a Kerenski42.
Ma quando l’Intelligence Service tentò di impedire a Trotsky di
entrare in scena, arrestandolo ad Halifax il 27 marzo, fu costretta a
rilasciarlo dalle minacce del colonnello House, di Jacob Schiff e dei
suoi banchieri del gruppo Kuhn Loeb, di tagliare i fondi agli
Alleati. I bolscevichi eliminarono Kerenski a ottobre e si
impadronirono del potere.
Attorno al tappeto verde di Versailles, i
consiglieri di Lloyd George43,
Lord Milner e Lord Balfour erano tutti direttori di Round
Table. E quando il “manager” di
Wilson, Mandel House, si scontrò con l’opposizione del Senato
all’adesione degli Stati Uniti alla Società delle Nazioni, si
diede da fare per rafforzare la posizione degli interventisti,
mettendo su una succursale del gruppo britannico: il Council
on Foreign Relations. Il quale venne
alla luce a Parigi il 19 maggio del 1919 durante una colazione
all’Hotel Majestic, e di una cena-conferenza, il 30, in presenza
degli inglesi Lord Robert Cecil e Lionel Curtiss. Non si dimentichi
che il Col. House, membro dei Masters of
Wisdom44,
aveva esposto il suo ideale socialisteggiante e collettivista nel
libro Philip Dru, Administrator
del 1912. Ciononostante i suoi dirigenti Christian A. Herter e i
fratelli Allen e Foster Dulles presentarono il CFR, negli statuti del
1921, come dedicato al ruolo internazionale degli Stati Uniti secondo
il titolo della rivista trimestrale Foreign
Affairs pubblicata nel 1922. Installato
da Rockefeller nel 1929 a Pratt House, New York45,
il Council disponeva del sostegno di tutta l’Alta Finanza, delle
Fondazioni Rockefeller, Carnegie, Ford, di Nelson Aldrich e di Chase,
Morgan, Vanderlip della National City
Bank, di Jacob Schiff e Kuhn Loeb, i
Warburg, Averell Harriman ecc.
Nel 1960 contava circa 1400 membri, per la metà
residenti. Dal 1944 tutti i presidenti USA (eccetto Truman, che lo fu
per caso), i segretari di Stato a cominciare da Cordell Hull, Edward
Stettinius, Dean Acheson (ma non James Byrnes) e numerosi ministri,
più di 60 occupanti di alte cariche sotto Kennedy e Johnson, 40
membri della delegazione USA all’ONU a San Francisco46,
i diplomatici Charles Bohlen, Douglas Dillon, John MacCloy, Henry
Cabot Lodge, i generali L. L. Lemnitzer e il suo successore Maxwell
Taylor, i capi della C.I.A. Allen Dulles e successori John McCone,
Paul G, Hoffman, ecc. e tutta una legione di giornalisti, di grandi
banchieri, di dirigenti di multinazionali, amministratori di
Fondazioni, e distributori della manna della pubblicità, sono stati
membri del C.F.R.
La posizione ne venne perfettamente definita da
Arthur Schlesinger, futuro assistente personale di John Kennedy e di
Johnson. Come un novello Lassalle, così si esprimeva nella rivista
Partisan Review
di maggio-giugno 1947: all’interno, “introdurre il socialismo
passo a passo, democraticamente... con una serie di “New Deals” e
grazie alla concentrazione industriale descritta da David Lilienthal
nel libro Big Business
del 1953. All’estero, gli Stati Uniti non dovrebbero mai cercare di
osteggiare il comunismo e di liberare i popoli asserviti ad esso, né
permettere loro di liberarsi”. Questa fu la dottrina di Walter
Lippmann durante la rivolta di Budapest nel 1956, così come quella
di una dichiarazione comune dei Dipartimenti di Stato e della Difesa,
e oggi quella dell’assistente di Kissinger Sonnenfeldt.
L’attività dei “sottoprodotti” del C.F.R.,
Institute of Pacific Relations
e il club di Pugwash, ugualmente rivela tendenze progressiste. Il
primo, fondato nel 1925 ad istigazione di Perkins e Lionel Curtiss e
fatto di dieci gruppi ripartiti lungo gli stati della costa del
Pacifico, ha funzionato secondo le direttive di Jerome D. Green
(Rockefeller) nel 1926, con il sostegno finanziario delle Fondazioni
Carnegie e Rockefeller, di Vanderbilt e del figlio di Thomas W.
Lamont (Morgan) Cortiss, di notorie tendenze comuniste.
Il ruolo decisivo dei consociati Owen Lattimore,
Philip Jessup, Alger Hiss, e Harry Dexter-White nella conquista della
Cina di Mao fu messa in piena luce dalle commissioni Mac Carran e Mac
Carthy, nonché dalla relazione Reece. Queste dimostrarono
l’appartenenza di questo gruppo e di 17 funzionari del Dipartimento
di Stato (11 dei quali membri del C.F.R.) alla rete comunista di
informazioni di G.N. Voitinsky (57 si dimisero dal Dipartimento di
Stato prima di novembre 1954), e l’Istituto chiuse a marzo 1961. In
seguito, la cooperazione con l’Est venne rilevata dal gruppo di
Pugwash, fondato da alcuni scienziati atomici a Vienna nel 1954.
Questo venne presentato, con la cooperazione di Einstein, in un
manifesto di Bertrand Russell a luglio, riunitosi a Londra ad agosto
del 1955 sotto gli auspici della Associazione Interparlamentare per
un Governo Mondiale, e fondato il 7 luglio 1957 (davanti a tre
sovietici su 24 partecipanti) presso il mecenate Cyrus Eaton47
nella sua tenuta dell’isola di Pugwash in Nuova Scozia. Un fratello
di costui fu Gran Maestro della B’nai B’rith; Cyrus sostenne
Roosevelt nel 1932, fu decorato dell’Ordine di Lenin e fautore del
disarmo nucleare48.
Kissinger fu il
protegé di Cyrus Eaton prima di essere
“lanciato” da Nelson Rockefeller. Il che spiega sufficientemente
le prodezze di “Dear Henry” nella de-nazificazione della
Germania, come la sua collaborazione con l’Unione Sovietica,
l’operato in Indocina, in materia nucleare, nel Mediterraneo e ora
in Africa.
Il gruppo Bilderberg, nato nel maggio 1954
nell’hotel omonimo di Oosterbeck, venne fondato per agire
nell’Europa “Atlantica” secondo le idee di Clarence Streit,
esposte nei suoi libri Union Now
e Union Now with Britain.
Il suo primo presidente fu il Principe Bernardo di Lippe. Lo ispirò
un personaggio strano, amico dei socialisti Paul-Henri Spaak e Paul
van Zeeland, legatissimi all’Alta Finanza, che aveva organizzato il
primo Congresso Europeo (atlantico s’intende) all’Aia nel 1948,
con la partecipazione di Jean Monnet e di Robert Schuman, fondatori
del Consiglio per una Europa Unita nel 1946. Il suddetto promotore si
chiama Joseph Retinger, giudeo polacco nato nel 1887, affiliato alla
Massoneria svedese di Swedenborg, protegé
dal 1913 del Colonnello Mandel House (fratello massone nella loggia
Masters of Wisdom.
Retinger fu consigliere nel 1924 del Generale Sikorski, Gran Maestro
della massoneria polacca, che accompagnò a Parigi nell’esilio nel
1939 prima di assumere le funzioni di Chargé
d’Affaires polacco a Mosca.
Nonostante il segreto delle sue riunioni sia ben
protetto, si sa che codesto gruppo invita, alle sue discussioni
finanziarie, economiche, commerciali e anche militari, sempre
orientate verso la formazione di un governo mondiale, uomini politici
rappresentanti partiti di rendenze apparentemente opposte, come
Edward Heath e Lady Thatcher insieme ad Harold Wilson e Denis Healey
in Inghilterra49,
Valéry Giscard d’Estaing e il suo aiutante Lionel Stoleru insieme
ai consiglieri di economia di Mitterrand, Uri e Attali in Francia,
ecc. Tutti si adoprano verso obiettivi comuni, il che dimostra la
frode del sistema pluto-democratico... altri organi di consulenza si
dedicano a studi puramente economici, come il Business
Advisory Council fondato nel 193350;
il Business Council,
che dal 1961 riunisce 160 grandi magnati; il Committee
for Economic Development, e The
Higher Cincles di William Donhoff;
ultime, ma per niente meno importanti, la catena di spionaggio
economico dei World Trade Centers
al servizio delle multinazionali.
La “Conferenza dei Miliardari” si svolse prima
a Tel Aviv il 9 agosto 1967 e poi ai primi di aprile e il 7 novembre
1968 a Gerusalemme. I suoi 60 partecipanti si occuparono non solo
del sostegno finanziario ad Israele, ma anche di molte questioni di
interesse mondiale: l’oro, la lotta contro De Gaulle51,
la sottomissione dei regimi polacco (contro il Generale Moczar) e
ceco52.
Due dozzine di membri di codesto gruppo si sono
riuniti presso un banchiere di Parigi nella prima metà di ottobre
1974. Trattarono di dovere sottrarre agli arabi il controllo del
petrolio o a prezzo di un intervento militare, o di ottenerne una
presa di distanze da Israele a cambio di neutralità sovietica.
Ecco le intraprese di egemonia mondiale che
abbiamo tentato di svelare nella nostra opera. In parte o in tutto,
codeste intraprese sono state esposte da uno dei loro ammiratori, il
Professor Carroll Quigley della Scuola Diplomatica di Georgetown
(Carolina del Sud) nel suo libro Tragedy
and Hope53
Le stesse cose sono state denunciate dai libri di Gary Allen
None dare call it Conspiracy54
e di John Stormer None dare call it
Treason55
In fine viene il libro di Cleon
Skousen, autore del best-seller The
Naked Communist, e di The
Naked Capitalist, che riassume e
critica Quigley. In Francia il nostro amjco Pierre Virion ha
pubblicato Bientôt un Gouvernement
Mondial?56
e Jacques Bordiot Une Main Cachée
dirige57
(1974).
La Spagna, lungo il corso della sua storia, è
riuscita a resistere a quasi tutte codeste intraprese: dalla Riforma
al contagio della rivoluzione marxista del 1936 grazie alla crociata
del 18 luglio. Prima di scomparire, il Caudillo l’aveva messa in
guardia contro gli intrighi che oggi la minacciano. È da sperare che
l’opera58
che vi presentiamo la aiuterà a conoscere meglio i suoi nemici anche
se camuffati da amici, così evitando gli ostacoli che essa
incontrerà sul cammino.
Jean Lombard
1
La quale, con il pretesto di condannare il razzismo, protegge il
peggiore di tutti. Si può essere insieme “liberali” e
intolleranti.
2
Fondato nel 910 da Guglielmo d’Aquitania e da cavalieri di
Borgogna.
3
I grandi Abati designavano il successore, così come i grandi
Imperatori che per quattro secoli avevano mantenuto la Pax
Romana.
4
Smantellato per colpa di Luigi il Pio, debole verso gli eccessi
della moglie Judith di Baviera.
5
Fu l’ultimo papa eletto “per acclamazione”.
6
Un pugno di cardinali rapirono il pontefice morente Onorio II,
attesero il suo ultimo respiro e immediatamente elessero Gregorio
Papareschi come Innocenzo II. Tre ore dopo veniva eletto Anacleto II
Pierleoni da una maggioranza di cardinali, ma troppo tardi. Governò
da antiptpa fino al 1138, con Innocenzo II nella clandestinità.
7
Sostenitori di Ali e della setta islamica ismailita, la più aperta
al giudaismo sotto l’imam occulto.
8
Il termine Assaci, usato da Lombard, viene usualmente reso come
“Assassini” etimologicamente associati alla conosciuta droga.
9
Anche se Lombard non lo dice, Federico manteneva due harem, uno in
ciascuna località.
10
La Rochelle, Castro Urdiales, Collioure, ecc...
11
Cioè una organizzazione mondiale in tre ordini: spirituale,
politica e sociale.
12
Forse della famiglia tedesca von Roesgen, implicata nell’assassinio
del legato papale Pedro de Castelnau nel 1209, al tempo della
Crociata contro gli Albigesi.
13
Alias Schwartzerd, o “terra nera”, pronipote dell’ebraizzante
Reuchlin
14
Di Raschi e di Reuchlin.
15
Via da Roma!
16
Grazie alla rivolta nei Paesi Bassi tra il 1561 e il 1579.
17
Lo afferma Francesco Bacone in New
Atlantis del 1675.
18
Aperta nel 1571, ricostruita nel 1668 e rinominata Change
Alley nel 1697.
19
Replica de “La casa delle Scienze” fatimida.
20
Centro della corporazione professionale di muratori e costruttori.
21
Discepolo di Maimonide e di Manasse Ben Israel.
22
Dove Carvalho, marchese di Pombal, scatenò la persecuzione contro
di loro.//
23
Perfettamente simbolizzata dalla statua di Washington a Chicago,
dove costui sta a braccetto da un lato con il Segretario del Tesoro
Morris, e dall’altro con Haym Solomon, finanziere degli insorgenti
con sussidi olandesi, francesi e spagnoli.
24
Come gli Assacidi, i Templari e più tardi i “Boxer” cinesi.
25
Facendoli capitanare da Cambacères e Murat.
26
Autore anche di una Vita di Gesù
alla quale si sarebbe ispirato Renan. Salvador giudicava che la
parte di Parigi fosse quella di riportare Roma sulla via dei
Profeti.
27
Figlio di un banchiere.
28
Prolätarienherrschaft.
29
Il numero di fuorusciti europei determinò quella elezione, ma le
tariffe doganali causarono il conflitto: Lincoln le voleva alte per
sviluppare la nascente industria statunitense; i coltivatori di
cotone del Sud volevano il libero commercio con la Gran Bretagna.
30
Le rotaie venivano arrotolate attorno ad alberi dopo averle divelte
e arroventate nel mezzo.
31
Con la “Rivoluzione” (1848-1851), scriveva Proudhon, la Francia
non ha fatto altro che cambiarsi di Giudei.
32
Per aggrupparli inopportunamente nel “mir”.
33
Conseguenza delle spartizioni della Polonia nel 1791, 1794 e 1795
34
Finanziata dal banchiere Jacob Schiff e sostenuta dall’alleato
britannico.
35
R. Oppenheim, Alfred Beit e Barney Barnato
36
A 5000 sterline all’anno.
37
Sede dello Institute of International Affairs dal 1919.
38
Il suo primo Segretario Generale (1925-1939) fu Lord Lothian (Isaac
Kerr), segretario di Lloyd George e uno dei delegati a Versailles,
più tardi ambasciatore ufficioso a Washington nel 1939-40
39
Cognato di Lady Astor e amministratore della Banca Lazard
(1955-1963).
40
Tra le quali l’erezione di un “focolare giudaico” in
Palestina.
41
Faceva parte del gruppo Sir George Buchanan, ambasciatore
britsannico a Petrogrado e democrata ingenuo,
42
Giudeo da parte di madre e del vero padre.
43
E dei suoi segretari Sir Isaac Kerr e Philip Sassoon
44
Maestri di Saggezza.
45
A Park Avenue, di fronte all’ambasciata sovietica all’ONU. Il
club venne denunciato nel 1954 dal deputato Reece come un’agenzia
governativa che perseguiva i suoi obiettivi internazionali. Nel 1961
Dan Smoot, ex-assistente di Edgar Hoover all’FBI, e nel 1962 il
Senatore William Jenner, lo presentavano come “un’altra forma di
governo, una élite burocratica, che considera la nostra
Costituzione fuori moda e che prepara l’avvento di un socialismo
globale collettivista”.
46
Tra cui Alger Hiss, Adlai Stevenson, Ralph Bunche, ecc.
47
Uomo d’affari canadese, con interessi siderurgici, servizi
pubblici e ferroviari
48
Come I fratelli Rostow, Jeroms Wiesner e altri.
49
O consiglieri inamovibili come Lord Nathanael Rothschild, Lord
Arnold Goodman, Sir Solly Zuckerman sudafricano, Nicholas Kaldor e
Thomas Balogh ungheresi, esperti di economia.
50
Con Daniel C. Roper et Sydney J. Weinberg, che studiarono il New
Deal.
51
Colpevole di aver decretato l’embargo dei rifornimenti di armi al
Vicino Oriente, il che gli costerà la presidenza nonostante il suo
assistente economico fosse Bloch-Lainé.
52
Da dove il ritrovamento in un fiume del cadavere di Jordan del Joint
Distribution Committee, incaricato di
ripartire sussidi alla “Primavera di Praga”.
53
1300 pagine, pubblicato da MacMillan, New York e Londra, nel 1966.
54
Nessuno osa chiamarla una Congiura.
55
Nessuno osa chiamarlo un Tradimento.
56
Avremo Presto un Governo Mondiale?
57
Una Mano Nascosta Dirige.
58
La Cara Oculta de la Historia Moderna,
Fuerza Nueva 1976
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