martedì 29 maggio 2018


  
                                                                                    ROMA, 28/05/2018

                                                                                Al Comando stazione dei Carabinieri 
                                                          
                                                                             Alla Procura Della Repubblica  Competente

                                                                              Alla Alta Corte Penale Internazionale de l’Aia   
                                                                           
                                                                         E, p.c.  Ad  Altri


Querela/denuncia per l’incostituzionale, illegale ed illecito tradimento del dettato costituzionale e della Volontà e Sovranità Popolare (art. 1 della Costituzione).


CONTRO :

1)                  Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
2)                  E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.

Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

1)                  Alto tradimento (art.90 Costituzione);
2)                  Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art. 246 c.p.);
3)                  Attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali (art. 289 c.p.);
4)                  Attentati contro i diritti politici del cittadino (art. 294 c.p.);
5)                  Abuso d’ufficio (art. 323 c.p.);
6)                  Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);
7)                  Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 476 c.p.);
8)                  Falsità materiale commessa da pubb. Uff. in certificati o autoriz.amministr. (art. 477 c.p.);
9)                  Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.);
10)              Falsità ideologica commessa dal pubb. Uff. in certificati o in autoriz. Ammin. (art. 480c.p.);
11)              Pubb. o diff. di notizie false, esagerate o tenden., atte a turbare l'ordine pubb. (art. 656c.p.);
12)              Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
13)              Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-

LUOGO DI COMMISSIONE : Territorio nazionale
TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione;
Persone offese:  la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana.

CARDINI E FONDAMENTA DI RIFERIMENTO :

Costituzione : Artt.1; 28; 52; 54;                                                       

Art. 1. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Art. 52. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.

Art. 54.Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

I FATTI





E .... su “La Repubblica” di ieri 27 maggio 2018....

ROMA - È finito il tentativo di Giuseppe Conte. "Il professore ha rimesso il mandato", ha detto il segretario generale del Colle, Ugo Zampetti subito dopo le 20. Dunque, il premier incaricato rinuncia all'incarico. Lo stesso Conte alla fine ha ringraziato Di Maio e Salvini per avere indicato il suo nome. Ha assicurato di essersi impegnato fino all'ultimo. Pochissime parole, in un clima tesissimo. Sono finite così ore drammatiche per la crisi politica.
 


Si è in presenza di intenzionale, consapevole e strategica alterazione delle regole costituzionali.

Premesso che questa Repubblica dovrebbe essere una Repubblica parlamentare e non presidenziale, quel che appare è l’intenzione del Presidente della Repubblica di non dar seguito all’art. 92 della Costituzione che fissa limiti ben precisi alle funzioni del Capo dello Stato il quale nomina i Ministri proposti dal Presidente del Consiglio incaricato.

Quel che deve rimanere fermo è che il Capo dello Stato non decide quale deve essere la politica del Governo. Se lo fa, va oltre i limiti costituzionali (non siamo in Repubblica presidenziale) ... pone in stallo il Parlamento, e dunque la volontà popolare e la sovranità nazionale.

Il Capo dello Stato non può interferire nella scelta dei Ministri facendo pressioni sui Partiti che hanno la maggioranza parlamentare e peggio ancora sul Presidente del Consiglio incaricato.

Il rifiuto di nomina di un Ministro politicamente non gradito al Capo dello Stato, rende il Presidente della Repubblica portavoce non degli interessi nazionali bensì dell’Unione europea, di altri Stati, di centri della finanza internazionale o dei cosiddetti “mercati”, ed è atto eversivo dell’ordine costituzionale.

Sergio Mattarella così facendo certamente è un eversore. Confermi fedeltà alla Costituzione e smentisca la drammatica gravità di quanto riferito ieri dal “Fatto Quotidiano” e cioè, con riguardo al Prof. Paolo Savona designato come Ministro all’Economia, che egli avrebbe detto a Salvini e a Di Maio O lo levate voi, o lo levo io”.

È evidente che il Capo dello Stato intende agire prevaricando i suoi limiti costituzionali pretendendo di scegliere i Ministri e decidere la politica del governo.

 A valutare questa c’è il Parlamento, e solo il Parlamento, che potrà dare o non dare la fiducia al nuovo Governo. Che poi questo decida di uscire dall’euro, di porre fine allo sperpero di pubblico

denaro per favorire le banche o per ancor più favorire l’invasione dell’Italia di genti straniere, oppure decida di denunciare i trattati istitutivi dell’Unione europea ovvero decida di togliere dalla

Costituzione e tragga fuori il popolo italiano dal cappio dell’usura internazionale e dalle follie neonaziste germaniche, non è affare che riguarda il Capo dello Stato.

È la volontà popolare che ha eletto questo Parlamento e la maggioranza che darà la fiducia al nuovo Governo.

Ma oltre la Costituzione vi è l’obbligo del Capo dello Stato di difendere la dignità e l’indipendenza delle scelte politiche dello Stato di cui è Capo, non ritiene di pubblicizzare una sua smentita?

Impedire il nuovo Governo per poi avere il destro e la giustificazione apparente per un Governo “tecnico” o “neutrale” o “presidenziale”. Ne abbiamo avuti già troppi ed è ora di finirla.

E invece no... ecco che spunta il nome di Carlo Cottarelli ennesimo (6°) “governo tecnico” .... Mo basta.

E ben sappiamo il curriculum di un signore dal nome italianissimo, ma che per metà della sua vita, venticinque anni, ha vissuto (e a suo dire rimpiange l’America – che voglia ricreare un pezzo d’America in Italia?)... e sappiamo i suoi trascorsi col FMI e quant’altro di mattrice molto poco italiana del suo curriculum e della moglie che è alta dirigente della World Bank. Ci sembra che il quadro sia ben chiaro. Potrà mai essere un uomo scevro da influenze esoteriche, occulte e aliene?

Il Governo italiano dovrà riceverla la fiducia dal Parlamento italiano, non dalla Commissione UE o dal Bundestag tedesco!o peggio in esecuzione di ordini secondo i desideri del FMI, World Bank o altre istituzioni finanziarie sovrannazionali...

È molto probabile, a sentire Salvini e Di Maio, una messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica per attentato alla Costituzione.

Ricordiamo al signor Presidente della Repubblica, che le Istituzioni vanno rispettate da lui per primo.

Ecco gli attuali eventi come vengono formalizzati sul sito : http://www.governo.it/il-governo-funzioni-struttura-e-storia/la-formazione-del-governo/186


La formazione del Governo

 

L'art.92 della Costituzione disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri".
Secondo tale formula sembrerebbe che la formazione del Governo non sia frutto di un vero e proprio procedimento.

Invece, nella prassi, la sua formazione si compie mediante un complesso ed articolato processo, nel quale si può distinguere la fase delle consultazioni (fase preparatoria), da quella dell'incarico, fino a quella che caratterizza la nomina.

Prima di assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio e i Ministri devono prestare giuramento ed ottenere la fiducia dei due rami del Parlamento come prescritto dagli articoli 93 e 94 della Costituzione.

La fase preparatoria


Questa fase consiste essenzialmente nelle consultazioni che il Presidente svolge, per prassi costituzionale, per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento.

Questo meccanismo viene attivato, ovviamente, ogni qualvolta si determini una crisi di governo per il venir meno del rapporto di fiducia o per le dimissioni del Governo in carica. L'ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale ed è stato soggetto a variazioni nel corso degli anni (in alcuni casi il Presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi).

In sostanza, questa fase può ritenersi realmente circoscritta a quelle consultazioni che potrebbero essere definite necessarie e, cioè, quelle riguardanti i Capi dei Gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l'aggiunta dei Presidenti dei due rami del Parlamento, i quali devono essere comunque sentiti in occasione dello scioglimento delle Camere.

A titolo esemplificativo può dirsi che l'elenco attuale delle personalità che il Presidente della Repubblica consulta comprende: i Presidenti delle camere; gli ex Presidenti della Repubblica, le delegazioni politiche.

L'incarico

Anche se non espressamente previsto dalla Costituzione, il conferimento dell'incarico può essere preceduto da un mandato esplorativo che si rende necessario quando le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative. Al di fuori di questa ipotesi, il Presidente conferisce

l'incarico direttamente alla personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, può costituire un governo ed ottenere la fiducia dal Parlamento.

L'istituto del conferimento dell'incarico ha fondamentalmente una radice consuetudinaria, che risponde ad esigenze di ordine costituzionale.

Nella risoluzione delle crisi si ritiene che il Capo dello Stato non sia giuridicamente libero nella scelta dell'incaricato, essendo vincolato al fine di individuare una personalità politica in grado di formare un governo che abbia la fiducia del Parlamento.

L'incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta.

Del conferimento dell'incarico da' notizia, con un comunicato alla stampa, alla radio e alla televisione, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica. Una volta conferito l'incarico, il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni dell'incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici.

 

“Ci sembra che il fatto si commenti da sè e sia assolutament inconfutabile... La lesione al dettatto costituzionale a soverchiare la volontà polpolare è incontrovertibile,...  e Sergio Mttarella avrà l’onore di passare alla storia, oltre che per altre vicende... sopratttutto per essere stato il primo Presidente della Repubblica italiana ad essere stato messo sotto accusa e condannato per alto tradimento”.

La nomina

L'incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. Subito dopo lo scioglimento della riserva si perviene alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell'Esecutivo e dei Ministri.
In sintesi il procedimento si conclude con l'emanazione di tre tipi di decreti del Presidente della Repubblica:
quello di nomina del Presidente del Consiglio (controfimato dal Presidente del Consiglio nominato, per attestare l'accettazione);
quello di nomina dei singoli ministri (controfimato dal Presidente del Consiglio);
quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente (controfirmato anch'esso dal Presidente del Consiglio nominato).

Il giuramento e la fiducia

Prima di assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio e i Ministri devono prestare giuramento secondo la formula rituale indicata dall'art. 1, comma 3, della legge n. 400/88. Il giuramento rappresenta l'espressione del dovere di fedeltà che incombe in modo particolare su tutti i cittadini ed, in modo particolare, su coloro che svolgono funzioni pubbliche fondamentali (in base all'art. 54 della Costituzione). Entro dieci giorni dal decreto di nomina, il Governo è tenuto a presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia, voto che deve essere motivato dai gruppi parlamentari ed avvenire per appello nominale, al fine di impegnare direttamente i parlamentari nella responsabilità di tale concessione di fronte all'elettorato. E' bene precisare che il Presidente del Consiglio e i Ministri assumono le loro responsabilità sin dal giuramento e, quindi, prima della fiducia. ... omissis ...

Conosciamo Sergio Mattarella, conosciamo la provenienza della sua famiglia e quanto questa abbia coinciso ed inciso nella storia della Sicilia e degli ultimi anni della storia italiana....

Poco importa se effettivamente Mattarella abbia pronunciato quella frase o meno... quello che conta è il suo comportamento, inequivocabile della sua intenzionale e perseguita volontà decisionale di prevaricare la VOLONTà POPOLARE .... Questo non gli è permesso ... Come già detto egli è il primo decisore, esecutore e succube delle leggi.. e lui non può stravolgerle a suo personale piacimento....
Ribadiamo e  confermiamo, se ce ne fosse bisogno... come è anche precisamente e compiutamente descritto nell’”ORDINAMENTO DELLO STATO ITALIANO”... VEDI QUI :


TUTTO CIO’ CHIARAMENTE ESPRESSO E PREMESSO

CHIEDIAMO

di procedere all’immediato arresto di coloro in epigrafe che rifiutassero di aderire alle finalità di difesa e tutela dei DIRITTI dei CITTADINI (TUTTI I CITTADINI), della piena applicazione Costituzione della Repubblica e delle leggi dello Stato, e di procedere per la penale punizione dei colpevoli ai fini di:

a)                  assicurare la prova dei reati;
b)                  impedirne la soppressione e l’inquinamento delle prove
c)                  impedire la continuazione dei reati;

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di evidenti violazioni di legge, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Costituzione, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.

Chiediamo inoltre di essere avvisati in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art. 405 c.p.p., e di essere sentiti personalmente

IN FEDE


Per AlbaMediterranea                                                     Per Assoconsumatorii


N.B. Al momento non si riesce ad inserire immagine scannerizzata del verbale di deposito. lo inseriremo non appena il sistema di "blogger" funzionerà.


Nessun commento:

Posta un commento