giovedì 30 agosto 2018

UN GRAN CASINO INOCULATO NELLA COMUNICAZIONE PER DISTRUGGERE LE INTERRELAZIONI, LA COERENZA DEI CONCETTI, I RUOLI, LE COMPETENZE... ETC., ETC.,.di Orazio Fergnani


Mitra il dio della Verità a cui noi di AlbaMediterranea siamo devoti cultori


UN GRAN CASINO INOCULATO NELLA COMUNICAZIONE PER DISTRUGGERE LE INTERRELAZIONI, LA COERENZA DEI CONCETTI, I RUOLI, LE COMPETENZE... ETC., ETC.,.

Scrivo questa nota sulla scorta di alcune premese che appresso spiegherò, per cercare di dare una “consecutio temporis” ad un ambiente che (io suppongo) sia stato intenzionalmente ideato e creato appositamente per creare fratture logiche sulle interrelazioni comunicazionali e sulla distruzione delle modalità su cui, e per cui, il linguaggio e la comunicazione sono stati definiti e costruitii fin daalla notte dei tempi....Notte dei tempi in cui  “qualcuno” ha intenzione di far regredire l’intelligenza personale e collettiva degli individui...

Noi di AlbaMediterranea, che ci siamo sempre occupati di contro informazione abbiamo avuto molte volte nel corso dei decenni contatti e sentore di quanto era in corso di realizzazione (non sto qui ad elencare ed a delineare puntualmente)... L’importante in questa dissertazione (che comprende innumerevoli ambiti) in questa prima fase che col tempo preciserò anche nei percorsi secondari e corollari il percorso centrale è seguire il filone principale dell’osservazione.

A questo proposito occorre appunto osservare alcune caratteristiche principali di tutte le applicazioni su cui gravitano tutti i “social network”... e cioè :

1)      I partecipanti che interagiscono nelle “chat” quasi sempre tra di loro non si conoscono personalmente e questo crea una prima forma di confusione nel riconoscere le capacità ed il relativo livello quilitativo dei comunicatori e stabilire la funzione di trasmissione/ricezione;

2)      Quindi “non si conosce da che pulpito viene la predica” è questo è importantissimo per qualunque relazione comunicazionale.... come se si parlassero due lingue diverse;

3)      Da tenere sempre presente che oltre l’ottanta per cento della comunicazione fra persone non avviene oralmente o per iscritto ma cinestesicamente, attraverso il linguaggio del corpo;

4)      A meno che la comunicazione non sia “point to point” se qualcuno inserisce un “post” di norma quando i partecipante alla conversazione sono molti... di norma succede che fra la lettura del primo post e la risposta... si inseriscano altri “posts” di altri partecipanti che rispondono ad altri post precedenti ingenerando una babilonica confusione;

5)      Inoltre non conoscendo quello che genericamente ho definito prima “pulpito da cui proviene la predica”  quelli che dovrebbero rendersi discenti si fanno saccenti e quindi si interrompe ecorrompe il regolare flusso delle informazioni;

6)      Per di più inquinando pesantemente il pensiero di chi avrebbe capacità e cognizioni da trasferire ..... rendendolo pari al suo interlocutore che semplicemente possiede la sola capacità di trasferire parole... ma non concetti sostanziali, comprovati e consolidati;

7)      Da sottolineare che chi sa meno è meno consapevole e quindi in assenza di altri strumenti di riconoscimento ed quantificazione .... NON RICONOSCE... non ha gli strumenti .... per riconoscere chi gli è superiore in conoscenze e discipline...

8)      Insomma le chat dei social network sono come se dispositivi che offuscassero il paesaggio in una nebbia imperscrutabile e densissima che impedisce di riconoscere le capacità dell’altro solo dalla parte del “minus habiens”;

9)      Per cui di conseguenza chi ne sa di meno è posto alla pari di chi ne sa di più;

10)  Ed occorre purtroppo rilevare che la differenza incredibilmente non sta nel livello qualitativo della conoscenza... ma semplicemente viene avvantaggiato in chi logorroicamente (ricordiamoci che è una patologia) ha maggiore velocità di scrittura... più tempo da dedicare alle chat ... di chi non ha altri interessi prioritari nella vita reale e così via...
Ne derivano alcune concrete, profonde ed avvilenti considerazioni.... :

a)      La “divulgazione” di cognizioni massificate in quantità monumentale;

b)      Che per la stragrande maggioranza non hanno alcun reale fondamento;

c)      Che vengono equiparate ad altre di fondamentale e comprovato valore;

d)      l’appiattimento verso il basso della qualità delle conoscenze;

e)      la convinzione per la gran massa degli spettatori silenti delle chats che la ragione sia dell’interlocutore più prolifico;

f)        la divulgazione di concetti e rappresentazioni di fatti del tutto bislacchi, demenziali, finanche deliranti definiti come reali senza alcuna comprovata dimensione scientifica;

g)      ed infine (e soprattutto) pure riuscendo col ragionamento ad incastrare l’interlocutore all’angolo...  e fancendogli fare la giusta “figura” che merita....

h)      Nel caso che comunque costui abbia una sua qualche morale e pudore... nel migliore del caso si ottiene il suo temporaneo silenzio (mai a pensare di ottere una qualche forma di scusa di chi sosteneva una tesi chiaramente insostenibile... :

i)        Comunque costui riesce scampare al pubblico dileggio per il fatto che egli è solo un nome e molto spesso completamente falso... per cui può immediatamente ritornare alla carica nel suo idiota “divertissement” nel cercare di apparire quello che nella vita reale gli è precluso per la sua incapacità reale

j)        Ho “conosciuto” in rete una pletora di individui di questo genere anche (rovesciando il discorso fin qui sostenuto) di persone che già conoscevo nel mondo reale... ed incredibilmente costoro si sono comportati allo stesso modo (come descritto).... della serie “l’abito fa il monaco”... o “l’occasione fa l’uomo ladro”. Gente che ha delle instabilità che vengono liberate dall”’anonimato”....

Internet ... e tutte le sue varie funzioni.... un eccellente strumento ormai malamente utilizzato... il peccato originale sta nel fatto che uno strumento originariamente concepito per disquisire di idee è ora utilizzato per discutere di fatti... soprattutto personali.... vedi “novax”.

Consola il fatto (o almeno si spera) che quando la mannaia comincerà a falcidiare porterà un po di ordine e di rispetto delle regole .... a proposito di regole.... qualcuno a mai sentito parlare di “netiquette”???? Io senza falsa modestia sono uno dei primi internauti italiani (forse fra i primi mille), e la conosco...l’ho controfirmata e mi ci sono sempre attenuto ... era un obbligo morale... ed è un obbligo morale... ma sembra che oggi nessuno la conosca ... e meno che mai ci si attenga.

Vale la pena di ricordare che :
1)      La libertà di pensiero è una cosa e va tutelata in tutte le sue forme....

2)      Il rispetto delle regole è un’altra e va attuata costantemente ed indefessamente ....

3)      Ma il riconoscimento dei ruoli è fondamentale per le interrelazioni sociali.

QUALCOSA MI E’ SFUGGITO ALTRETTANTO HO TRALASCIATO CON L’INTENTO DI ESTRINSECARLO CON DOVIZIA DI PARTICOLARi IN ALTRE OCCASIONI, MA PENSO ... E
SPERO DI AVER ESPRESSO CHIARAMENTE QUALE SIA IL MIO PENSIERO IN MERITO.
O.F.

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