Mitra il dio della Verità a cui noi di AlbaMediterranea siamo devoti cultori
UN GRAN CASINO INOCULATO NELLA COMUNICAZIONE PER DISTRUGGERE
LE INTERRELAZIONI, LA COERENZA DEI CONCETTI, I RUOLI, LE COMPETENZE... ETC.,
ETC.,.
Scrivo questa nota sulla scorta di alcune premese che
appresso spiegherò, per cercare di dare una “consecutio temporis” ad un
ambiente che (io suppongo) sia stato intenzionalmente ideato e creato
appositamente per creare fratture logiche sulle interrelazioni comunicazionali
e sulla distruzione delle modalità su cui, e per cui, il linguaggio e la
comunicazione sono stati definiti e costruitii fin daalla notte dei tempi....Notte
dei tempi in cui “qualcuno” ha
intenzione di far regredire l’intelligenza personale e collettiva degli
individui...
Noi di AlbaMediterranea, che ci siamo sempre occupati di
contro informazione abbiamo avuto molte volte nel corso dei decenni contatti e
sentore di quanto era in corso di realizzazione (non sto qui ad elencare ed a
delineare puntualmente)... L’importante in questa dissertazione (che comprende
innumerevoli ambiti) in questa prima fase che col tempo preciserò anche nei
percorsi secondari e corollari il percorso centrale è seguire il filone
principale dell’osservazione.
A questo proposito occorre appunto osservare alcune
caratteristiche principali di tutte le applicazioni su cui gravitano tutti i
“social network”... e cioè :
1) I partecipanti che
interagiscono nelle “chat” quasi sempre tra di loro non si conoscono
personalmente e questo crea una prima forma di confusione nel riconoscere le
capacità ed il relativo livello quilitativo dei comunicatori e stabilire la
funzione di trasmissione/ricezione;
2) Quindi “non si conosce
da che pulpito viene la predica” è questo è importantissimo per qualunque
relazione comunicazionale.... come se si parlassero due lingue diverse;
3) Da tenere sempre presente
che oltre l’ottanta per cento della comunicazione fra persone non avviene
oralmente o per iscritto ma cinestesicamente, attraverso il linguaggio del
corpo;
4) A meno che la
comunicazione non sia “point to point” se qualcuno inserisce un “post” di norma
quando i partecipante alla conversazione sono molti... di norma succede che fra
la lettura del primo post e la risposta... si inseriscano altri “posts” di
altri partecipanti che rispondono ad altri post precedenti ingenerando una
babilonica confusione;
5) Inoltre non conoscendo
quello che genericamente ho definito prima “pulpito da cui proviene la
predica” quelli che dovrebbero rendersi
discenti si fanno saccenti e quindi si interrompe ecorrompe il regolare flusso
delle informazioni;
6) Per di più inquinando pesantemente
il pensiero di chi avrebbe capacità e cognizioni da trasferire ..... rendendolo
pari al suo interlocutore che semplicemente possiede la sola capacità di
trasferire parole... ma non concetti sostanziali, comprovati e consolidati;
7) Da sottolineare che
chi sa meno è meno consapevole e quindi in assenza di altri strumenti di
riconoscimento ed quantificazione .... NON RICONOSCE... non ha gli strumenti
.... per riconoscere chi gli è superiore in conoscenze e discipline...
8) Insomma le chat dei
social network sono come se dispositivi che offuscassero il paesaggio in una
nebbia imperscrutabile e densissima che impedisce di riconoscere le capacità
dell’altro solo dalla parte del “minus habiens”;
9) Per cui di conseguenza
chi ne sa di meno è posto alla pari di chi ne sa di più;
10) Ed occorre purtroppo
rilevare che la differenza incredibilmente non sta nel livello qualitativo
della conoscenza... ma semplicemente viene avvantaggiato in chi logorroicamente
(ricordiamoci che è una patologia) ha maggiore velocità di scrittura... più
tempo da dedicare alle chat ... di chi non ha altri interessi prioritari nella
vita reale e così via...
Ne derivano
alcune concrete, profonde ed avvilenti considerazioni.... :
a) La “divulgazione” di
cognizioni massificate in quantità monumentale;
b) Che per la stragrande
maggioranza non hanno alcun reale fondamento;
c) Che vengono equiparate
ad altre di fondamentale e comprovato valore;
d) l’appiattimento verso
il basso della qualità delle conoscenze;
e) la convinzione per la
gran massa degli spettatori silenti delle chats che la ragione sia
dell’interlocutore più prolifico;
f)
la divulgazione di concetti e rappresentazioni di fatti del
tutto bislacchi, demenziali, finanche deliranti definiti come reali senza
alcuna comprovata dimensione scientifica;
g) ed infine (e
soprattutto) pure riuscendo col ragionamento ad incastrare l’interlocutore
all’angolo... e fancendogli fare la
giusta “figura” che merita....
h) Nel caso che comunque
costui abbia una sua qualche morale e pudore... nel migliore del caso si ottiene
il suo temporaneo silenzio (mai a pensare di ottere una qualche forma di scusa
di chi sosteneva una tesi chiaramente insostenibile... :
i)
Comunque costui riesce scampare al pubblico dileggio per il
fatto che egli è solo un nome e molto spesso completamente falso... per cui può
immediatamente ritornare alla carica nel suo idiota “divertissement” nel
cercare di apparire quello che nella vita reale gli è precluso per la sua
incapacità reale
j)
Ho “conosciuto” in rete una pletora di individui di questo
genere anche (rovesciando il discorso fin qui sostenuto) di persone che già
conoscevo nel mondo reale... ed incredibilmente costoro si sono comportati allo
stesso modo (come descritto).... della serie “l’abito fa il monaco”... o
“l’occasione fa l’uomo ladro”. Gente che ha delle instabilità che vengono
liberate dall”’anonimato”....
Internet
... e tutte le sue varie funzioni.... un eccellente strumento ormai malamente
utilizzato... il peccato originale sta nel fatto che uno strumento
originariamente concepito per disquisire di idee è ora utilizzato per discutere
di fatti... soprattutto personali.... vedi “novax”.
Consola il
fatto (o almeno si spera) che quando la mannaia comincerà a falcidiare porterà
un po di ordine e di rispetto delle regole .... a proposito di regole....
qualcuno a mai sentito parlare di “netiquette”???? Io senza falsa modestia sono
uno dei primi internauti italiani (forse fra i primi mille), e la
conosco...l’ho controfirmata e mi ci sono sempre attenuto ... era un obbligo
morale... ed è un obbligo morale... ma sembra che oggi nessuno la conosca ... e
meno che mai ci si attenga.
Vale la
pena di ricordare che :
1) La libertà di pensiero
è una cosa e va tutelata in tutte le sue forme....
2) Il rispetto delle
regole è un’altra e va attuata costantemente ed indefessamente ....
3) Ma il riconoscimento
dei ruoli è fondamentale per le interrelazioni sociali.
QUALCOSA
MI E’ SFUGGITO ALTRETTANTO HO TRALASCIATO CON L’INTENTO DI ESTRINSECARLO CON
DOVIZIA DI PARTICOLARi IN ALTRE OCCASIONI, MA PENSO ... E
SPERO DI
AVER ESPRESSO CHIARAMENTE QUALE SIA IL MIO PENSIERO IN MERITO.
O.F.
Nessun commento:
Posta un commento