sabato 17 marzo 2018

A dieci giorni dalle elezioni il Parlamento resta incompleto LA STAMPA PUBBLICATO IL 15/03/2018 FRANCESCO GRIGNETTI ROMA



A dieci giorni dalle elezioni il Parlamento resta incompleto

la stampa        Pubblicato il 15/03/2018

FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA

I conteggi con il Rosatellum si rilevano più complessi del previsto. Diciassette seggi non ancora assegnati, candidati in attesa

Dieci giorni sono trascorsi dal voto. Eppure ancora non si sa esattamente come sarà composta la Camera dei deputati. Altro che conoscere alla sera delle elezioni chi ha vinto o chi ha perso. Sul sito del ministero dell’Interno sono stati assegnati soltanto 620 seggi e ne mancano 10 all’appello. E anche al Senato sono stati assegnati soltanto 108 seggi uninominali su 115. È possibile perché il Rosatellum si è rivelato un marchingegno diabolico.

(come abbiamo sempre sostenuto e per cui abbiamo deciso di proporre il “VOTO DI PROTESTA – MI SEMBRA CHE NE AVESSIMO BEN DONDE)

È forse la prima volta nella storia della Repubblica, infatti, che in molti seggi i presidenti si sono fatti prendere dal panico e hanno chiuso le operazioni di spoglio mettendo tutto in un sacco e mandando il materiale direttamente alle Corti d’appello. Per legge avrebbero dovuto fare loro i conti, firmare il verbale di spoglio, dare i numeri esatti ai Comuni e alle prefetture, e finalmente andarsene a casa. Stavolta, no. Troppo complicati i calcoli, troppe le variabili. Ci sono state sezioni dove i presidenti di seggio hanno accusato un’emicrania improvvisa e devastante e l’hanno chiusa lì. Che ci pensasse qualcun altro. Ossia gli uffici preposti presso le corti d’appello e poi l’ufficio centrale elettorale presso la Cassazione. 


Al ministero dell’Interno non hanno potuto che prendere atto che le operazioni di spoglio non permettono di accreditare diversi collegi uninominali. Lo hanno scritto in calce alle tabelle finali, ma piccolo piccolo, perché in fondo c’è un po' da vergognarsi se «il riparto provvisorio dei seggi si riferisce ad uno scrutinio non definitivo, non essendo pervenuti i risultati di tutte le sezioni».  

Eccoci dunque di nuovo nell’amara Italia di Giuseppe Prezzolini, quella del «Da noi non c’è nulla di più definitivo del provvisorio e nulla di più provvisorio del definitivo». E infatti il Viminale avvisa che i numeri su cui i partiti si accapigliano, e fanno ipotesi di alleanze, sono «dati provvisori, tenendo conto che alcuni verbali risultano essere stati inviati direttamente alle corti di appello che, come previsto dalla legge, provvederanno alla proclamazione degli eletti». Proclamazione che, se il Cielo vorrà, dovrebbe arrivare oggi.

Nel frattempo ci sono molti con il fiato sospeso. Va da sé che 10 deputati in più o in meno alla Lega oppure a Forza Italia, oppure da conteggiare con nel già cospicuo bottino dei grillini, possono cambiare molte cose. OLTRETUTTO C'È LA ROGNA DELLA SICILIA DOVE IL M5S HA AVUTO PIÙ SEGGI DEI CANDIDATI STESSI. E QUINDI CI SONO OCCHI PUNTATI ANCHE SU QUESTO ASPETTO.  

Il riconteggio peraltro sta lasciando morti e feriti sul campo. C’è LeU che lamenta un colpo basso a Napoli: «Vogliamo vederci chiaro - dice il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni - con tutti gli strumenti possibili a disposizione e che la legge prevede, perchè, in un ricalcolo di qualche giorno fa, Liberi e Uguali avrebbe guadagnato un seggio in più; a un certo punto quel seggio scompare di nuovo».  

Alla fine non sarà un seggio di Roma o uno di Rieti, o di Cuneo, a cambiare le sorti delle elezioni. Però che tristezza. Ed è niente rispetto a quel che è successo con lo spoglio del voto estero. Il grillino Vito Crimi è stato di persona nei capannoni fuori Roma dove si esaminano quelle schede: «Una vergogna da cancellare. Lo schifo che abbiamo visto prima e dopo il voto non deve più ripetersi». 



lunedì 12 marzo 2018

OGNI ELETTORE DELLA CIRCOSCRIZIONE HA DIRITTO DI PRENDERNE CONOSCENZA DEL VOTO DI PROTESTA NEGLI ELENCHI TENUTI NELLA SEGRETERIA DEL COMUNE di Orazio Fergnani





OGNI ELETTORE DELLA CIRCOSCRIZIONE HA DIRITTO DI PRENDERNE CONOSCENZA DEL VOTO DI PROTESTA NEGLI ELENCHI TENUTI NELLA SEGRETERIA DEL COMUNE :

1) FISSA UN APPUNTAMENTO COL DIRETTORE GENERALE (O SEGRETARIO COMUNALE) DEL TUO COMUNE;

2) E PORTATI APPRESSO IL TESTO DEL DPR 361/1957 ...che evidenzia  :
all’art.72. : ”Alla fine delle operazioni di scrutinio, il presidente del seggio procede alla formazione: a) del plico contenente le schede corrispondenti a voti contestati per qualsiasi effetto e per qualsiasi causa E LE CARTE RELATIVE AI RECLAMI ED ALLE PROTESTE.

All’art.74 (COMA 2), Nel verbale dev'essere presa nota di tutte le operazioni prescritte dal presente testo unico e deve farsi menzione di tutti i reclami presentati, DELLE PROTESTE FATTE, dei voti contestati (siano stati o non attribuiti provvisoriamente alle liste) e delle decisioni del presidente, nonché delle firme e dei sigilli (162). IL VERBALE È ATTO PUBBLICO

e all’art.75 (COMMA 4) : L'altro esemplare del suddetto verbale è depositato, nella stessa giornata, nella Segreteria del Comune dove ha sede la sezione, ed OGNI ELETTORE DELLA CIRCOSCRIZIONE HA DIRITTO DI PRENDERNE CONOSCENZA.

3) fai leggere DIRETTORE GENERALE (O SEGRETARIO COMUNALE quanto sopra e;

4) se fa storie e non ti vuole far leggere e PRENDERE NOTA di chi ha fatto VOTO DI PROTESTA ... chiami la forza pubblica e fai verbalizzare che costui fa OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO (art 323 codice penale) in modo che sappia per certo che noi lo denunceremo...

5) poi procedi alla denuncia secondo le nostre indicazioni...

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA (1849)



COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA
(1849)

PRINCIPII FONDAMENTALI
I
La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.

II
Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. Non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.

III
La Repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.

IV
La Repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.

V
I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.

VI
La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello Stato è la norma del riparto territoriale della Repubblica.

VII
Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici.

VIII
Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del potere spirituale.

TITOLO I
DEI DIRITTI E DEI DOVERI DE’ CITTADINI
Art. 1 – Sono cittadini della Repubblica:
– gli originarii della Repubblica;
– coloro che hanno acquistata la cittadinanza per effetto delle leggi precedenti;
– gli altri Italiani col domicilio di sei mesi;
– gli stranieri col domicilio di dieci anni;
– i naturalizzati con decreto del potere legislativo.
Art. 2 – Si perde la cittadinanza:
– per naturalizzazione, o per dimora in paese straniero con animo di non più tornare;
– per l’abbandono della patria in caso di guerra, o quando è dichiarata in pericolo;
– per accettazione di titoli conferiti dallo straniero;
– per accettazione di gradi e cariche, e per servizio militare presso lo straniero, senza autorizzazione del governo della Repubblica; l’autorizzazione è sempre presunta quando si combatte per la libertà d’un popolo;
– per condanna giudiziale.
Art. 3 – Le persone e le proprietà sono inviolabili.
Art. 4 – Nessuno può essere arrestato che in flagrante delitto, o per mandato di giudice, né essere distolto dai suoi giudici naturali. Nessuna Corte o Commissione eccezionale può istituirsi sotto qualsiasi titolo o nome.
Nessuno può essere carcerato per debiti.
Art. 5 – Le pene di morte e di confisca sono proscritte.
Art. 6 – Il domicilio è sacro: non è permesso penetrarvi che nel casi e modi determinati dalla legge.
Art. 7 – La manifestazione del pensiero, è libera, la legge ne punisce l’abuso senza alcuna censura preventiva.
Art. 8 – L’insegnamento è libero.
Le condizioni di moralità e capacità, per chi intende professarlo, sono determinate dalla legge.
Art. 9 – Il segreto delle lettere è inviolabile.
Art. 10 – Il diritto di petizione può esercitarsi individualmente e collettivamente.
Art. 11 – L’associazione senz’armi e senza scopo di delitto, è libera.
Art. 12 – Tutti i cittadini appartengono alla guardia nazionale nei modi e colle eccezioni fissate dalla legge.
Art. 13 – Nessuno può essere astretto a perdere la proprietà delle cose, se non in causa pubblica, e previa giusta indennità.
Art. 14 – La legge determina le spese della Repubblica, e il modo di contribuirvi.
Nessuna tassa può essere imposta se non per legge, né percetta per tempo maggiore di quello dalla legge determinato.


TITOLO II
DELL’ORDINAMENTO POLITICO
Art. 15 – Ogni potere viene dal popolo. Si esercita dall’Assemblea, dal Consolato, dall’Ordine giudiziario.

TITOLO III
DELL’ASSEMBLEA
Art. 16 – L’Assemblea è costituita da Rappresentanti del popolo.
Art. 17 – Ogni cittadino che gode i diritti civili e politici a 21 anno è elettore, a 25 è eleggibile.
Art. 18 – Non può essere rappresentante del popolo un pubblico funzionario nominato dai consoli o dai ministri.
Art. 19 – Il numero dei rappresentanti è determinato in proporzione di uno ogni ventimila abitanti.
Art. 20 – I Comizi generali si radunano ogni tre anni nel 21 aprile.
Il popolo vi elegge i suoi rappresentanti con voto universale, diretto e pubblico.
Art. 21 – L’Assemblea si riunisce il 15 maggio successivamente all’elezione.
Si rinnova ogni tre anni.
Art. 22 – L’Assemblea si riunisce in Roma, ove non determini altrimenti, e dispone della forza armata di cui crederà aver bisogno.
Art. 23 – L’Assemblea è indissolubile e permanente, salvo il diritto di aggiornarsi per quel tempo che crederà.
Nell’intervallo può essere convocata ad urgenza sull’invito del presidente co’ segretari, di trenta membri, o del Consolato.
Art. 24 – Non è legale se non riunisce la metà, più uno dei suoi rappresentanti.
Il numero qualunque de’ presenti decreta i provvedimenti per richiamare gli assenti.
Art. 25 – Le sedute dell’Assemblea sono pubbliche.
Può costituirsi in comitato segreto.
Art. 26 – I rappresentanti del popolo sono inviolabili per le opinioni emesse nell’Assemblea, restando interdetta qualunque inquisizione.
Art. 27 – Ogni arresto o inquisizione contro un rappresentante è vietato senza permesso dell’Assemblea, salvo il caso di delitto flagrante.
Nel caso di arresto in flagranza di delitto, l’Assemblea che ne sarà immediatamente informata, determina la continuazione o cessazione del processo.
Questa disposizione si applica al caso in cui un cittadino carcerato fosse eletto rappresentante.
Art. 28 – Ciascun rappresentante del popolo riceve un indennizzo cui non può rinunziare.
Art. 29 – L’Assemblea ha il potere legislativo: decide della pace, della guerra, e dei trattati.
Art. 30 – La proposta delle leggi appartiene ai rappresentanti e al Consolato.
Art. 31 – Nessuna proposta ha forza di legge, se non dopo adottata con due deliberazioni prese all’intervallo non minore di otto giorni, salvo all’Assemblea di abbreviarlo in caso d’urgenza.
Art. 32 – Le leggi adottate dall’Assemblea vengono senza ritardo promulgate dal Consolato in nome di Dio e del popolo. Se il Consolato indugia, il presidente dell’Assemblea fa la promulgazione.

TITOLO IV
DEL CONSOLATO E DEL MINISTERO
Art. 33 – Tre sono i consoli. Vengono nominati dall’Assemblea a maggioranza di due terzi di suffragi.
Debbono essere cittadini della repubblica e dell’età di 30 anni compiti.
Art. 34 – L’ufficio dei consoli dura tre anni. Ogni anno uno dei consoli esce d’ufficio. Le due prime volte decide la sorte fra i tre primi eletti.
Niun console può essere rieletto se non dopo trascorsi tre anni dacché uscì di carica.
Art. 35 – Vi sono sette ministri di nomina del Consolato:
1) degli affari interni;
2) degli affari esteri;
3) di guerra e marina;
4) di finanze;
5) di grazia e giustizia;
6) di agricoltura, commercio, industria e lavori pubblici;
7) del culto, istruzione pubblica, belle arti e beneficenza.
Art. 36 – Ai consoli sono commesse l’esecuzione delle leggi, e le relazioni internazionali.
Art. 37 – Ai consoli spetta la nomina e revocazione di quegli impieghi che la legge non riserva ad altra autorità; ma ogni nomina e revocazione deve esser fatta in consiglio de’ ministri.
Art. 38 – Gli atti dei consoli, finché non sieno contrassegnati dal ministro incaricato dell’esecuzione, restano senza effetto. Basta la sola firma del consoli per la nomina e revocazione dei ministri.
Art. 39 – Ogni anno, ed a qualunque richiesta dell’Assemblea, i consoli espongono lo stato degli affari della Repubblica.
Art. 40 – I ministri hanno il diritto di parlare all’Assemblea sugli affari che li riguardano.
Art. 41 – I consoli risiedono nel luogo ove si convoca l’Assemblea, né possono escire dal territorio della Repubblica senza una risoluzione dell’Assemblea sotto pena di decadenza.
Art. 42 – Sono alloggiati a spese della Repubblica, e ciascuno riceve un appuntamento di scudi tremila e seicento.
Art. 43 – I consoli e i ministri sono responsabili.
Art. 44 – I consoli e i ministri possono essere posti in stato d’accusa dall’Assemblea sulla proposta di dieci rappresentanti. La dimanda deve essere discussa come una legge.
Art. 45 – Ammessa l’accusa, il console è sospeso dalle sue funzioni. Se assoluto, ritorna all’esercizio della sua carica, se condannato, passa a nuova elezione.

TITOLO V
DEL CONSIGLIO DI STATO
Art. 46 – Vi è un consiglio di stato, composto di quindici consiglieri nominati dall’Assemblea.
Art. 47 – Esso deve essere consultato dai Consoli, e dai ministri sulle leggi da proporsi, sui regolamenti e sulle ordinanze esecutive; può esserlo sulle relazioni politiche.
Art. 48 – Esso emana que’ regolamenti pei quali l’Assemblea gli ha dato una speciale delegazione. Le altre funzioni sono determinate da una legge particolare.

TITOLO VI
DEL POTERE GIUDIZIARIO
Art. 49 – I giudici nell’esercizio delle loro funzioni non dipendono da altro potere dello Stato.
Art. 50 – Nominati dai consoli ed in consiglio de’ ministri sono inamovibili, non possono essere promossi, né traslocati che con proprio consenso, né sospesi, degradati, o destituiti se non dopo regolare procedura e sentenza.
Art. 51 – Per le contese civili vi è una magistratura di pace.
Art. 52 – La giustizia è amministrata in nome del popolo pubblicamente; ma il tribunale, a causa di moralità, può ordinare che la discussione sia fatta a porte chiuse.
Art. 53 – Nelle cause criminali al popolo appartiene il giudizio del fatto, ai tribunali l’applicazione della legge. La istituzione dei giudici del fatto è determinata da legge relativa.
Art. 54 – Vi è un pubblico ministero presso i tribunali della Repubblica.
Art. 55 – Un tribunale supremo di giustizia giudica, senza che siavi luogo a gravame, i consoli ed i ministri messi in istato di accusa. Il tribunale supremo si compone del presidente, di quattro giudici più anziani della cassazione, e di giudici del fatto, tratti a sorte dalle liste annuali, tre per ciascuna provincia.
L’Assemblea designa il magistrato che deve esercitare le funzioni di pubblico ministero presso il tribunale supremo.
È d’uopo della maggioranza di due terzi di suffragi per la condanna.

TITOLO VII
DELLA FORZA PUBBLICA
Art. 56 – L’ammontare della forza stipendiata di terra e di mare è determinato da una legge, e solo per una legge può essere aumentato o diminuito.
Art. 57 – L’esercito si forma per arruolamento volontario, o nel modo che la legge determina.
Art. 58 – Nessuna truppa straniera può essere assoldata, né introdotta nel territorio della Repubblica, senza decreto dell’Assemblea.
Art. 59 – I generali sono nominati dall’Assemblea sopra proposta del Consolato.
Art. 60 – La distribuzione dei corpi di linea e la forza delle interne guarnigioni sono determinate dall’Assemblea, né possono subire variazioni, o traslocamento anche momentaneo, senza di lei consenso.
Art. 61 – Nella guardia nazionale ogni grado è conferito per elezione.
Art. 62 – Alla guardia nazionale è affidato principalmente il mantenimento dell’ordine interno e della costituzione.

TITOLO VIII
DELLA REVISIONE DELLA COSTITUZIONE
Art. 63 – Qualunque riforma di costituzione può essere solo domandata nell’ultimo anno della legislatura da un terzo almeno dei rappresentanti.
Art. 64 – L’Assemblea delibera per due volte sulla domanda all’intervallo di due mesi. Opinando l’Assemblea per la riforma alla maggioranza di due terzi, vengono convocati i comizii generali, onde eleggere i rappresentanti per la costituente, in ragione di uno ogni 15 mila abitanti.
Art. 65 – L’Assemblea di revisione è ancora assemblea legislativa per tutto il tempo in cui siede, da non eccedere tre mesi.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE
Art. 66 – Le operazioni della costituente attuale saranno specialmente dirette alla formazione della legge elettorale, e delle altre leggi organiche necessarie all’attuazione della costituzione.
Art. 67 – Coll’apertura dell’Assemblea legislativa cessa il mandato della costituente.
Art. 68 – Le leggi e i regolamenti esistenti restano in vigore in quanto non si oppongono alla costituzione, e finché non sieno abrogati.
Art. 69 – Tutti gli attuali impiegati hanno bisogno di conferma.
Il Presidente
G. Galletti
I Vice-Presidenti
A. Saliceti
E. Alloccatelli
I Segretari
G. Pennacchi
G. Cocchi
A. Fabretti
A. Zambianch
i


domenica 11 marzo 2018

RICORDO A TUTTI QUELLI CHE HANNO DEPOSITATO AI SEGGI A VERBALE I LORO VOTI DI PROTESTA CHE..... di Orazio Fergnani


RICORDO A TUTTI QUELLI CHE HANNO DEPOSITATO AI SEGGI A VERBALE I LORO VOTI DI PROTESTA CHE PER COMPLETARE QUESTO PRIMO PASSO NEL PERCORSO DELLA DISOBBEDIENZA CIVILE, OCCORRE INVIARE LA FOTO DE MODULO DI PROTESTA CON SOPRA IL TIMBRO DEL SEGGIO....

LA FOTO DI QUESTO MODULO DEVE ESSERE INVIATA A QUESTO INDIRIZZO E-MAIL :



QUALORA PER QUALUNQUE MOTIVO IL PRESIDENTE O IL SEGRETARIO DEL SEGGIO  SI FOSSERO RIFIUTATI DI APPORRE IL TIMBRO SOPRA IL MODULO DEL VOTO DI PROTESTA ... :

1)      DOVRETE (O POTRESTE – SE PREFERITE) ANDARE IN COMUNE, PARLARE CON IL DIRETTORE GENERALE DEL COMUNE E “PRETENDERE” CHE IL MODULO A VOSTRE MANI SIA TIMBRATO COL TIMBRO DEL SEGGIO...

2)      SE NON LO FARA’ SARA’ ANCH’EGLI DENUNCIATO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA COME COMPLICE DEI REATI DESCRITTI SULLA QUERELA;

3)      ED OVVIAMENTE IL PRESIDENTE ED IL SEGRETARIO DEL SEGGIO DOVRANNO ESSERE QUERELATI PER I REATI CITATI SUL MODULO DELLA QUERELA.

NON ABBIATE COMPASSIONE... NON LA MERITANO... RICORDATEVI CHE SE OGGI CI RITROVIAMO IN QUESTE CONDIZIONI E’ A CAUSA DELLA INCOMPETENZA, IMPREPARAZIONE, PRESUPPONENZA E VIGLIACCHERIA DI QUESTI CIALTRONI... 

BISOGNA COMINCIARE A FARGLI CAPIRE CHE I TEMPI SONO CAMBIATI E CHE I CITTADINI SI STANNO RIAPPROPRIANDO DEI LORO DIRITTI E SOVRANITA’.

IN ATTESA DI QUESTO ED IN ALTERNATIVA, POTETE INTANTO CHIEDERE COPIA DELLA PAGINA INTERA CONTENETE IL VERBALE DEL VOSTRO VOTO DI PROTESTA REDATTO DAL PRESIDENTE DEL SEGGIO. BASTA PRESENTARE LA DOMANDA IN DOPPIA COPIA CON LE VOSTRE GENERALITA’, LA DATA, LA VOSTRA FIRMA E LA RICHIESTA DI OTTENERE COPIA ... LA DEPOSITATE AL PROTOCOLLO DEL COMUNE E ASPETTATE 30 GIORNI... IL COMUNE PUO’ DISPORRE DI ALTRI 60 GIORNI  PER EVENTUALI CONSULENZE ... SE ENTRO 90 GIORNI DALLA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DELLA COPIA DEL VERBALE IL COMUNE NON HA RISPOSTO... I FUNZIONARI RESPONSABILI SI POSSONO DENUNCIARE  (OLTRE PER LA COMPARTECIPAZIONI GIA’ AVVENUTE PRESSSO IL SEGGIO ELETTORALE...) ANCHE PER OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO PER IL MANCATO RILASCIO DELLA COPIA DEL VERBALE.

INFINE ENTRO 20 GIORNI DOVREMO AVERE A DISPOSIZIONE GLI ELENCHI DEI VOTANTI IL VOTO DI PROTESTA.



QUESTA E' LA MIA COSTITUZIONE ....... QUESTA E' LA MIGLIORE POSSIBILE... ALTRO CHE LA COSTITUZIONE ITALIANA di Orazio Fergnani


QUESTA E' LA MIA COSTITUZIONE ...... QUESTA E' LA MIGLIORE POSSIBILE... ALTRO CHE LA COSTITUZIONE ITALIANA ...........

COSTITUZIONE REPUBBLICANA DELL ANNO I del 24 Giugno 1793
E' la Costituzione democratica varata nell'Anno I della Repubblica dalla Convenzione Nazionale a maggioranza giacobina. Evidenti sono le differenze con la Costituzione del 1791. Qui, infatti, si prevede un rafforzamento del potere legislativo, il suffragio universale, il referendum popolare, l'assistenza agli infermi ed ai più poveri, il diritto allo studio in una scuola laica e pubblica.
Nel corso dell'Ottocento questa sostanziale differenza si ripercuoterà su due movimenti di pensiero: la borghesia liberale si ispirerà, infatti, alla Costituzione del 1791, quella democratica e radicale troverà nella Costituzione del 1793 il suo punto di riferimento ideologico e politico.
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO
Il popolo francese, convinto che l'oblio e il disprezzo dei diritti naturali dell'uomo sono le sole cause delle sventure del mondo, ha deciso di esporre in una dichiarazione solenne questi diritti sacri e inalienabili, affinchè tutti i cittadini potendo paragonare incessantemente gli atti del Governo con il fine di ogni istituzione sociale, non si lascino opprimere ed avvilire dalla tirannia, affinchè il popolo abbia sempre davanti agli occhi le basi della sua libertà e della sua felicità, il magistrato la regola dei suoi doveri; il legislatore l'oggetto della sua missione. Di conseguenza, esso proclama, al cospetto dell'Essere Supremo, la seguente dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Art. 1. Lo scopo della società è la felicità comune. - Il Governo è istituito per garantire all'uomo il godimento dei suoi diritti naturali e imprescrittibili.
Art. 2. Questi diritti sono l'uguaglianza, la libertà, la sicurezza, la proprietà.
Art. 3. Tutti gli uomini sono uguali per natura e davanti alla legge.
Art. 4. La Legge è l'espressione libera e solenne della volontà generale; essa è la stessa per tutti, sia che protegga, sia che punisca; può ordinare solo ciò che è giusto e utile alla società; non può vietare se non ciò che è nocivo.
Art. 5. Tutti i cittadini sono ugualmente ammissibili agli impieghi pubblici. I popoli liberi non conoscono altri motivi di preferenza nelle loro elezioni, che le virtù e le capacità.
Art. 6. La libertà è il potere che appartiene ad ogni uomo di fare tutto ciò che non nuoce ai diritti degli altri; essa ha per principio la natura, per regola la giustizia, per salvaguardia la Legge; il suo limite morale è in questa massima: "Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te".
Art. 7. Il diritto di manifestare il proprio pensiero e le proprie opinioni, sia con la stampa sia in tutt'altra maniera, il diritto di riunirsi in assemblee pacificamente, il libero esercizio dei culti, non possono essere interdetti.
La necessità di enunciare questi diritti presuppone o la presenza o il ricordo recente del dispotismo.
Art. 8. La sicurezza consiste nella protezione accordata alla società ad ognuno dei suoi membri per la conservazione della sua persona, dei suoi diritti e delle sue proprietà.
Art. 9. La Legge deve proteggere la libertà pubblica e individuale contro l'oppressione di quelli che governano
Art. 10. Nessuno deve essere accusato, arrestato né detenuto, se non nei casi determinati dalla Legge e secondo le forme da essa prescritte. Ogni cittadino citato o arrestato dall'autorità della Legge deve ubbidire all'istante; egli si rende colpevole con la resistenza.
Art. 11. Ogni atto esercitato contro un uomo fuori del caso e senza le forme che la Legge determina è arbitrario e tirannico; colui contro il quale lo si volesse eseguire con la violenza, ha il diritto di respingerlo con la forza.
Art. 12. Coloro che procurano, spediscono, firmano, eseguiscono o fanno eseguire degli atti arbitrari, sono colpevoli, e devono essere puniti.
Art. 13.Ogni uomo essendo presunto innocente fino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se si giudica indispensabile arrestarlo, ogni rigore che non fosse necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla Legge.
Art. 14. Nessuno deve essere giudicato e punito se non dopo essere stato ascoltato o legalmente citato, e in virtù di una legge promulgata anteriormente al delitto. La legge che punisse dei delitti commessi prima che essa esistesse, sarebbe una tirannia; l'effetto retroattivo dato alla legge, sarebbe un crimine.
Art. 15 La Legge deve decretare solo pene strettamente ed evidentemente necessarie: le pene devono essere proporzionate al delitto, e utili alla società.
Art. 16. Il diritto di proprietà è quello che appartiene a ogni cittadino di godere e disporre a suo piacimento dei suoi beni, delle sue rendite, dei frutto del suo lavoro e della sua operosità.
Art. 17. Nessun genere di lavoro, di cultura, di commercio, può essere interdetto all'operosità dei cittadini.
Art. 18. Ogni uomo può impegnare i suoi servizi, il suo tempo; ma non può vendersi, né essere venduto; la sua persona non è una proprietà alienabile. La Legge non riconosce domesticità; può esistere solo un vincolo di cure e di riconoscenza tra l'uomo che lavora e quello che lo impiega.
Art. 19. Nessuno può essere privato della benchè minima parte della sua proprietà, senza il suo consenso, tranne quando la necessità pubblica legalmente constatata lo esige, e sotto la condizione di una giusta e preventiva indennità.
Art. 20. Nessun contributo può essere stabilito se non per l'utilità generale. Tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere alla determinazione dei contributi, di sorvegliarne l'impiego, e di esigerne il rendiconto.
Art. 21. 1 soccorsi pubblici sono un debito sacro. La società deve la sussistenza ai cittadini disgraziati, sia procurando loro del lavoro, sia assicurando i mezzi di esistenza a quelli che non sono in età di poter lavorare.
Art. 22. L'istruzione è il bisogno di tutti. La società deve favorire con tutto il suo potere i progressi della ragione pubblica, e mettere l'istruzione alla portata di tutti i cittadini.
Art. 23. La garanzia sociale consiste nell'azione di tutti, per assicurare a ognuno il godimento e la conservazione dei suoi diritti; questa garanzia riposa sulla sovranità nazionale.
Art. 24. Essa non può esistere, se i limiti delle funzioni pubbliche non sono chiaramente determinati dalla Legge, e se la responsabilità di tutti i funzionari non è assicurata.
Art. 25. La sovranità risiede nel popolo; essa è una e indivisibile, imprescrittibile ed inalienabile.
Art. 26. Nessuna parte di popolo può esercitate il potere del popolo intero; ma ogni sezione del Sovrano riunito in assemblea deve godere dei diritto di esprimere la sua volontà con una completa libertà.
Art. 27. Ogni individuo che usurpa la sovranità, sia all'istante messo a morte dagli uomini liberi.
Art. 28. Un popolo ha sempre il diritto di rivedere, riformare e cambiare la propria Costituzione. Una generazione non può assoggettare alle sue leggi generazioni future.
Art. 29. Ogni cittadino ha un eguale diritto di concorrere alla formazione della Legge ed alla nomina dei suoi mandatari o dei suoi agenti.
Art. 30. Le funzioni pubbliche sono essenzialmente temporanee; esse non possono essere considerate come distinzioni né come ricompense, ma come doveri.
Art. 31. I delitti dei mandatari del popolo e dei suoi agenti non devono mai essere impuniti. Nessuno ha il diritto di considerarsi più inviolabile degli altri cittadini.
Art. 32. l diritto di presentare quelle petizioni ai depositari dell'autorità pubblica non può, in nessun caso, essere interdetto, sospeso né limitato.
Art. 33. La resistenza all'oppressione è la conseguenza degli altri diritti dell'uomo.
Art. 34. Vi è oppressione contro il corpo sociale quando uno solo dei suoi membri è oppresso. Vi è oppressione contro ogni membro quando il corpo sociale è oppresso.
Art. 35. Quando il Governo viola i diritti dei popolo, l'insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte dei popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.

IL PROGETTO DELL’INFORMAZIONE ALTERNATIVA Di AlbaMediterranea – The Walk of Change.



IL PROGETTO DELL’INFORMAZIONE ALTERNATIVA
Di AlbaMediterranea – The Walk of Change.

PRESENTAZIONE
Cari amici, il baratro è vicino, anzi ci stiamo già precipitando dentro… Le lobbies stanno tentando di salvare l’euro moneta debito a qualunque costo, ma l’unica cosa che riescono a fare è aumentare il debito e spostare in avanti il giorno della definitiva catastrofe europea e mondiale. L’alternativa a questa economia globale e destatalizzante che sa guardare solo ai bilanci, ai soldi, mentre stritola le dignità delle persone siete (fra altri) Voi radio locali con le vostre ricchezze umane, storiche, locali ed ideali. Voi oggi, e in futuro, radio locali avete una grande opportunità, soprattutto se la saprete cogliere in tempo ed in quantità massiccia, complessiva. C’è la possibilità di una assicurazione ad una informazione libera da diktat e veline di lontana memoria, ossia ornire la quanto più precisa e vicina alla realtà rappresentazione percepita e vissuta dalla gente comune...  che è chiamata a barcamenarsi nei meandri della malapoliticache sta distruggendo lo Stato sociale. Quello di cui Voi siete portatori è la cultura popolare che fa da legante della società e degli individui, e seppure indirittamente, e forse inconsapevolmente Voi avete in cura e custodia l’”anima” delle persone, che è anche costituita dalla musica che accompagna da molti decenni la vita quotidiana degli individui, cittadini; uno dei massimi valori della condivisione sociale e della cultura popolare prima e suprema ricchezza collante di una società evoluta..

Insomma non ve ne eravate forse neppure accorti... ma Voi radio (una volta definite “Libere”)... siete diventati un punto di riferimento importante per il cittadino comune che è la maggioranza della popolazione... Vi siete assunti un obbligo sociale a cui non potete e dovete sottrarre.
Motivo per cui siamo ora qui a proporvi di collaborare con noi se condividete questa precedente premessa e l’idea che vogliamo con voi attuare.

INTRODUZIONE
Riassumere in poche righe la ricerca che le persone che compongono il gruppo di Albamediterranea hanno fatto in oltre vent’anni non è facile, e tentare di farlo e soprattutto tentare di comunicarlo al cittadino inconsapevole, si rischia non solo l’incomprensione ma addirittura il fraintendimento o peggio la derisione. Quando poi il sistema così come è, ti stritola e ti toglie ogni giorno centimetri di diritti, per lasciarti solo doveri, e della democrazia si è persa ogni traccia, allora non si sa con chi prendersela, si dirotta tutto l’astio represso ed accumulato contro il politico di turno, il front-man del Sistema in quel momento o peggio ancora si abbandona anche quel minimo di esercizio dei diritti istituzionali ancora esistenti.

LA SITUAZIONE ATTUALE VISTA :
1) ATTRAVERSO LA “LENTE” DELL’ECONOMIA
Una società basata su un modello di economia accentratrice della moneta debito si sta autodistruggendo e porta nel baratro con sé intere generazioni. e Stati In virtù della logica generalizzata dell’interesse che si applica alle monete (qualunque percentuale di interesse è usura) di fatto sta spogliando, derubando ed impoverendo intere nazioni e generazioni spostando ricchezza da chi l’ha prodotta realmente a chi invece la riscatta solo avendo prestato denaro, non “VALORE”, ma “VALUTA” ….metri per misurare il valore…. Questo è un vero abominio.

2) ATTRAVERSO LA MODALITA’ FILOSOFICA
Se continuiamo a voler capire il mondo studiandolo solo a segmenti specifici lo capiremo solo a segmenti. E’ necessario ricominciare a vedere il mondo anche sotto il profilo ideale filosofico antropico per capire che tutta una serie di enti impersonali intorno a noi sono stati istituiti non per aiutare l’uomo e la sua natura ma solo per sottometterlo, manovrarlo, manipolarlo. Il valore è insito nella vita, niente altro è valore se non c’è vita, e il valore supremo della vita è il tempo che ciascuna vita ha di essere,  e non certo il denaro.
Chi continua a pensare che il “tempo è denaro” è in qualche modo colpevole e colluso con questo sistema che ha piegato l’uomo al lavoro in “batteria”. Il mondo si cambia cominciando a pensare idee nuove, ognuno è ciò che pensa. Se si continua a pensare sempre le stesse cose si faranno sempre le stesse cose e si otterranno sempre gli stessi risultati, occorre una inversione di rotta morale, sociale, politica.

3) NEL DIVENIRE DEL TEMPO
Lo studio del concetto del tempo è importante in quanto il valore (qualunque valore) è solo una dimensione del tempo, se non ci fosse il tempo non ci sarebbe valore nè misura del “valore” (il denaro), ed altre ben più importanti cose….. Un pensiero che ha codificato il tempo (passato, presente, futuro) che determina il  valore che viene dal passato per poi prevedere di spenderla nel presente o nel futuro, deve “SERVIRE” l’Uomo e solo l’Uomo...  
IL TEMPO DEVE SERVIRE L’UOMO E NON IL CAPITALE MONDIALISTA.


4) A CAUSA DELLA CATASTROFE UMANA DERIVANTE DALLA SPARIZIONE DEL LAVORO
Oggi con le tecnologie ed i sistemi attuali, informatizzati ed automatizzati hanno divorato i cosiddetti “posti di lavoro”. Pretendere “lavoro” è follia. La sua ricerca secondo le antiche regole è di una crudeltà estrema, e la “competizione” in questa ricerca ha ridotto la dignità umana ad una mera questua. Bastano una minima riflessione per capire che aumentando costantemente la popolazione (fra 10 anni raggiungeremo i 10 miliardi) e se la tecnologia e la scienza eliminano sempre più posti di lavoro, continuare a legare la dignità della vita con il posto del lavoro salariato non ha più senso. Per di più non è la ricchezza che manca, non sono i prodotti che mancano, non è la voglia o la capacità delle persone di lavorare, non sono le risorse che mancano, ma è l’intenzionale mancata ridistribuzione della ricchezza con equità e dignità che principalmente determina l’attuale situazione di crisi (ecco perché noi proponiamo il reddito di cittadinanza). Una gerontocrazia di banchieri costringe il mondo nel debito e stenti per continuare a gestire potere.

LA RISPOSTA
Il modello di società derivante da una economia accentratrice ed IPERCOMPETITIVA basata sulla moneta debito ormai si sta autodistruggendo dderivante dalla logica dell’interesse che si applica alle monete (ogni interesse, anche il più piccolo è usura)... Questa “perversione” di fatto sta riducendo in schiavitù intere nazioni e spostando ricchezza (rappresentata con moneta) da chi l’ha prodotta realmente (il popolo con il lavoro) a chi invece la riscatta per il solo fatto di aver “prestato” (affittandolo agli Stati) denaro (emesso a vuoto, senza nessuna copertura).

La risposta si può trovare soltanto in una nuova, intelligente, virtuosa forma di economia :

ü       Demonetizzazione della vita scambi di valore senza il passaggio per le monete bancarie.
ü       Riduzione dei consumi, prodotti locali a km zero.
ü       Risparmio energetico, energie pulite.
ü       Decrescita, diversificazione del “modello di vita”.
ü       Conoscenza, coscienza, consapevolezza e responsabilità.
ü       Elevazione dello spirito e della visione della unità solistica e psicofisica  con il pianeta.
ü       Etc., etc..-

LA NOSTRA PROPOSTA
Le risposte che si possono dare sono molteplici e soprattutto è necessario lavorare su più fronti; sotto il profilo della comunicazione, comportamentale individuale e soprattutto sotto il profilo politico.
Le varie associazione che sponsorizzano solo un fronte o solo un’idea (esempio km zero), agiscono bene… ma sono perdenti se non cominciano a capire che bisogna lavorare insieme e “come sistema” e su tutti i fronti, non solo, ma il primo fronte in assoluto è quello del denaro in quanto “ogni cosa” si fa nel “tempo” ed il valore nel tempo si sposta solo con il denaro. Tentare di fare risparmio energetico, o decrescita o qualunque altra iniziativa senza preoccuparsi della moneta debito significa non aver capito il problema e quindi non sapere come risolverlo. E questa “comprensione del problema” si riduce ad un unico principale concetto e cioè : < Il male nasce nel non riconoscere la proprietà del“valore all’uomo che l’ha prodotto>.

Una delle direttrici principali per raggiungere simili obiettivi è la riconsiderazione delle “priorità” che si può ottenere soltanto attraverso la comunicazione e l’informazione per raggiungere un diverso livello di formazione individuale e colletttiva e riformulazione della realtà circostante solo così è possibile un diverso e più ampio livello di profonda e solida consapevolezza...

ECCO PERCHE’ QUELLE CHE UNA VOLTA SI CHIAMAVANO “RADIO LIBERE” POSSONO RITORNARE A SVOLGERE LA FUNZIONE CHE RIPORTA AL LORO NOME...
SE ANCORA SI RICONOSCONO IN QUEL LORO ORIGINARIO NOME...
LE MOTIVAZIONI PER CUI  SI COMBATTE’ ALLORA LA BATTAGLIA PER LA LIBERTA’.... CHE è PIU’ CHE MAI ATTUALISSIMA.

Per ulteriori informazioni ed approfondimenti contattateci.

Orazio Fergnani – AlbaMediterranea.
Referenti :
Orazio Fergnani 392 6546868 – oraziofergnani@tiscali.it
Andrea Gioia 3463447215wallacegioiasamy@yahoo.com
Giorgio Vitali 393 65 42624 – vitali.giorgio@yahoo.it
Domenico Sancamillo  329 1710731
Roberta Stornaiuolo 338 2763319

VADEMECUM CONTRA USURPATORES



VADEMECUM CONTRA USURPATORES
AlbaMediterranea e The Walk of Change hanno deciso di agire secondo una strategia ben delineata di disobbedienza civile che in seguito esplicitermo gradualmente man mano che progrediremo secondo le tappe che ci siamo preposte ... e per ora ci atterremo a questa linea di condotta.. Cominciamo a mettere a frutto le conoscenze della storia e politica alternativa che abbiamo estratto e surrogato negli anni....
Rifacendoci alle esperienze ed ai grandi modelli storici di opposizione pacifica al “Potere”

Basta coi compromessi e con le cessioni di benevolenza...
I tempi cominciano ad essere ricettivi alle nuove verità di cui noi siamo portatori... 
Ecco il filo conduttore che ci deve guidare...

La  decisione strategica di The Walk of Change ed AlbaMediterranea è stata presa qualche tempo fa ed è un processo a lungo termine..

Questo Albamediterranea e The Walk of Change faranno.... E quindi per intanto contesteremo queste delinquenziali azioni nel modo che è qui di seguito descritto. 

Ecco un semplice modulo da compilare e passi da adottare contro i dirigenti scolastici per RICONQUISTARE la TUA CONSAPEVOLEZZA e DIGNITA’ di CITTADINO.
 
Questo sarà il SECONDO ATTO per riappropriarci della NOSTRA SOVRANITÀ di cittadini, consolidata  da una “AZIONE UFFICIALE DI DISOBBEDIENZA CIVILE” e contestuale assunzione di responsabilità..

Ecco alcune indicazioni per far sì che la vostra azione sia funzionale allo scopo, efficace... ficcante e penetrantemente determinante.
 
Qui di seguito si riporta la modalità di esecuzione di questa SECONDA TAPPA  di avvicinamento alla completa sovranità di cittadino nella pienezza della sua consapevolezza nei suoi diritti, prima che di qualunque altra sorta di potere individuale e collettivo.
 
FASI PROCEDURALI DA TENERE A PARTIRE DAL 10 MARZO 2018 :

1)       A partire da questa data scatta la ritorsione contro i genitori (o facenti funzioni) che li censura e sanziona ... quindi (se si è ricevuta la lettera, che da qualche giorno circola ed appare in alcune scuole, che impone ai genitori multe di ingiustificabile dimensione ed entità..Occorre quindi presentarsi alla scuola del/dei figli;

2)        Portare con sé, il documento d'identità, copia della lettera di sanzione ricevuta dalla scuola (in tre copie, da allegare alla querela), e la copia della querela allegata alla presente che deve essere compilata e riprodotta in tre copie;

3)       Chiedere udienza al Preside o Dirigente scolastico;

4)       Una volta in presenza del Preside o del Dirigente scolasttico rappresentare loro la situazione incresciosa ed inappropriata in cui costoro si trovano, redarguendoli sulle possibili conseguenze penali della loro illegale posizione rispetto alla legge costituzionale.

5)       Qualora costoro insistessero nella loro intransigente condotta usurpativa di ruolo, competenze, ed autorità.(vista l’impossibilità di una bonaria ricomposizione dei vari ruoli, competenze e responsabilità:

6)       Chiamare gli agenti di polizia giudiziaria più prossimi (Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza... etc., e far verbalizzare la rispettive posizioni (vostra e del Preside/Direttore didattico);

7)       Pretendere dagli ufficiali di polizia giudiziaria che in assenza di una decisione, a mezzo sentenza definitiva del giudice ... il proprio figlio/figli nel frattempo prosegua la frequenza scolastica...

8)       Ricordo a tutti che fino ad avvenuta emissione di sentenza di restrizione dei propri diritti... Fino ad allora vostro figlio può tranquillamente continuare a frequentare la scuola... e voi ad essere esentati da qualunque imposizione, balzello;

9)       Ricordo “ad usum delphini” la Costituzione art. 24. Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
Art. 27. La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

10)               Espletate tutte queste necessarie incombenze uscite dalla scuola e andate al primo posto di polizia  a depositare la qui allegata querela contro il preside ed eventualmente quant’altri coinvolti. Non costa nulla.



 Querela/denuncia contro il Preside/ Direttore didattico e quant’altri coinvolti nei fatti qui 

descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini appartenenti alla scuola statale ..........................

…................................................ Comune di …...................................................................................

Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

1)      Abuso d’ufficio : art.323 c.p. (per aver compresso diritti costituzionalmente garantiti) ;

2)      Omissioni d’atti d’ufficio : art.328 c.p.(per aver disatteso costantemente obblighi costituzionali) ;

3)      Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);

4)      Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-

Persone offese:  la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, io querelante.

Io sottoscritto .........................................................................(come identificato nella allegata relata)

      dichiaro di essermi presentato il giorno …...........alla scuola. : …..........................................del Comune di  

      ….......................................................................... presso il quale è/sono regolarmente iscritto/i i miei figli.

IL FATTO

A partire dall’estate del 2017, e poi più pesantemente dall’inizio dell’anno scolastico 2017/2018 ingiustificatamente, indebitamente ed incotituzionalmente (VEDI Artt. 32 e 34 della Costituzione) mi è stata rifiutata la prosecuzione della frequenza a scuola di mio figlio/a ... (dei miei figli/ie)... e contemporaneamente una sanzione nei miei confronti (qui allegata) a causa della decisione di non sottoporre mio figlio a un inutile strazio.

In particolare negli utimi mesi a partire dall’approvazione del decreto sulla obbligatorietà dei vaccini (la cosiddetta legge 119/2018 – Lorenzin).. sono state ridotte alla disperazione milioni di famiglie italiane che si sono viste improvvisamente nella condizione di essere considerate peggio dei più esecrabili di delinquenti abituali... Questo è successo anche alla nostra famiglia, solo per aver tentato di difendere dei diritti costituzionalmeente garntiti..

Li voglio qui ricordare :

Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, .....
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Art. 34. La scuola è aperta a tutti.

Per tutto quanto descritto sopra, da cui deriva l’evidente ed inoppugnabile lesione dei diritti di mio figlio/a, di cui sono tutore e portatore, e per le incontestabili usurpazioni anche alla mia titolarità di diritto genitoriale ...

Querelo quindi il Preside/Direttore didattico sopracitato ed eventuali altri per i reati in calce a quant’altri si ravvisassero nel corso delle indagini.

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Mi riservo inoltre di costituirmi parte civile nell’instaurando procedimento penale; e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiedo di essere avvisato in caso di richiesta di archiviazione. Chiedo inoltre di essere avvisato in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art. 405 c.p.p., e di essere sentiti personalmente

Data .                                Firma :