mercoledì 21 marzo 2018

Operazione Sarkozy. Come la CIA ha piazzato uno dei suoi agenti alla presidenza della Repubblica francese



Operazione Sarkozy. Come la CIA ha piazzato uno dei suoi agenti alla presidenza della Repubblica francese

L’ungherese Sarkozy ha realizzato il piano speciale consistente nel privare la Francia della sua sovranità? Le recenti belle idee di  bombardare la Libia per portare la democrazia fanno parte del gioco? Postiamo questo articolo datato ma interessante, per comprendere le motivazioni alle parole del  presidente  francese che si fa avanti per ed al posto degli anglosassoni, troppo esposti nelle altre guerre di “democrazia”.
di Thierry Meyssan – 12 settembre 2008 – http://www.voltairenet.org/article157210.htmlwww.disindormazione.it
Nicolas Sarkozy deve essere giudicato per la sua azione e non in base alla sua personalità. Ma quando la sua azione sorprende perfino i suoi elettori, è legittimo entrare in dettaglio nella sua biografia ed interrogarsi sulle alleanze che lo hanno portato al potere. Thierry Meyssan ha deciso di scrivere la verità sulle origini del presidente della Repubblica francese. Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono verificabili, ad eccezione di due imputazioni, segnalate dall’autore che si assume le sue responsabilità.
I Francesi, stanchi delle presidenze troppo lunghe di François Mitterrand e di Jacques Chirac, hanno eletto Nicolas Sarkozy contando sulla sua energia per rivitalizzare il loro paese. Speravano in una rottura con anni d’immobilismo e di ideologie superate. Hanno avuto una rottura con i principi che fondano la nazione francese. Sono stati sorpresi da questo «iper-presidente», che ogni giorno apre un nuovo capitolo, che assorbe in sé la destra e la sinistra, che sconvolge ogni sistema di riferimento, fino a creare una totale confusione.
Come bambini che hanno appena combinato una grossa sciocchezza, i Francesi sono troppo occupati a trovare delle scuse, per ammettere l’ampiezza dei danni e la loro ingenuità. Ancor più rifiutano di vedere chi sia veramente Nicolas Sarkozy proprio quelli che da molto tempo avrebbero dovuto rendersene conto.
Il fatto è che l’uomo è abile. Come un illusionista, egli ha distolto la loro attenzione offrendo in spettacolo la sua vita privata e posando sui rotocalchi fino a far loro dimenticare il suo percorso politico.
Il senso di questo articolo sia ben chiaro: non si tratta di rimproverare al sig. Sarkozy i suoi legami familiari, amichevoli e professionali, ma di rimproverargli di averli nascosti ai Francesi i quali, a torto, hanno creduto di eleggere un uomo libero.
Per capire come un uomo, in cui oggi tutti concordano nel vedere l’agente degli Stati Uniti e di Israele, abbia potuto diventare il capo del partito gollista e poi il presidente della Repubblica francese, bisogna tornare indietro. Molto indietro. Dobbiamo effettuare una lunga digressione, nel corso della quale presenteremo i protagonisti che trovano oggi la loro rivincita.
Segreti di famiglia
Alla fine della Seconda Guerra mondiale, i servizi segreti statunitensi si appoggiano al padrino italo-americano Lucky Luciano per controllare la sicurezza dei porti americani e per preparare lo sbarco alleato in Sicilia. I contatti di Luciano con i servizi US passano in particolare attraverso Frank Wisner Sr., e poi, quando il «padrino» viene liberato e si esilia in Italia, tramite il suo «ambasciatore» corso (l’Unione corsa  è conosciuta anche come Mafia della Corsica), Étienne Léandri.
Nel 1958, gli Stati Uniti, inquieti per una possibile vittoria del FLN (Fronte Nazionale di Liberazione) in Algeria che aprirebbe l’Africa del Nord all’influenza sovietica, decidono di suscitare un colpo di Stato militare in Francia. L’operazione è organizzata congiuntamente dalla Direzione della pianificazione della CIA — diretta teoricamente da Frank Wisner Sr.— e dalla NATO. Ma Wisner è già piombato nella demenza, per cui è il suo successore, Allan Dulles, a supervisionare il colpo. Da Algeri, alcuni generali francesi creano un Comitato di salute pubblica che esercita una pressione sul potere civili parigino e lo costringe a votare i pieni poteri al generale De Gaulle senza avere bisogno di ricorrere alla forza [2]. Comunque, alcuni dei suoi sostenitori approvano la sua evoluzione politica. Per proteggerlo, essi creano attorno a Charles Pasqua una milizia per proteggerlo, il SAC (Servizio d’Azione Civile).
Pasqua è un malavitoso corso e un vecchio resistente. Ha sposato la figlia di un contrabbandiere di alcolici canadese che aveva fatto fortuna durante il proibizionismo. Dirige la società Ricard che, dopo aver commercializzato assenzio, un alcool proibito, è diventata rispettabile vendendo anisetta. Tuttavia, la società continua a servire da copertura per ogni sorta di traffico in relazione con la famiglia italo-newyorkese dei Genovese, quella di Lucky Luciano. Non è dunque da stupirsi che Pasqua si rivolga a Étienne Léandri («l’ambasciatore» di Luciano) per reclutare manovalanza e costituire la milizia gollista [4], mentre Charles Pasqua diventa l’uomo di fiducia dei capi di Stato dell’Africa francese.
Consapevole di non poter sfidare gli Anglosassoni su tutti i campi, De Gaulle si allea con la famiglia Rothschild. Sceglie come Primo ministro il procuratore della Banca, Georges Pompidou. I due uomini formano un tandem efficace. L’audace politica del primo non perde mai di vista il realismo economico del secondo.
Quando, nel 1969, De Gaulle si dimette, Georges Pompidou gli succede brevemente alla presidenza, prima di essere vinto da un cancro. I gaullisti storici non ammettono la sua leadership e s’inquietano per il suo tropismo anglofilo. Urlano al tradimento quando Pompidou, assecondato dal segretario generale dell’Eliseo, Edouard Balladur, fa entrare la «perfida Albione» nel Mercato comune europeo.
La creazione di Nicolas Sarkozy
Una volta delineato questo quadro, torniamo al nostro personaggio principale, Nicolas Sarkozy. Nato nel 1955, è figlio di un nobile cattolico ungherese, Pal Sarkösy de Nagy-Bocsa, riparato in Francia dopo essere sfuggito all’Armata Rossa, e di Andrée Mallah, un’ebrea di famiglia non nobile, originaria di Tessalonica. Dopo aver avuto tre figli (Guillaume, Nicolas e François), la coppia divorzia. Pal Sarkosy de Nagy-Bocsa si risposa con un’aristocratica, Christine de Ganay, dalla quale avrà due figli (Pierre-Olivier e Caroline). Nicolas non sarà allevato dai suoi soli genitori, ma sarà sballottato in questa famiglia ricomposta.
Sua madre è divenuta segretaria di Achille Peretti. Dopo aver co-fondato il SAC, la guardia del corpo di De Gaulle ha continuato una brillante carriera politica. È stato eletto deputato e sindaco di Neuilly-sur-Seine, la più ricca periferia residenziale della capitale, e poi presidente dell’Assemblea nazionale.
Disgraziatamente, nel 1972, Achille Peretti viene gravemente chiamato in causa. Negli Stati Uniti, la rivista Time rivela l’esistenza di un’organizzazione criminale segreta «l’Unione corsa» che controllerebbe gran parte del traffico di stupefacenti tra l’Europa e l’America, la famosa «French connection» che Hollywood doveva portare sugli schermi. Basandosi su audizioni parlamentari e su proprie indagini, Time cita il nome di un capo mafioso, Jean Venturi, arrestato in Canada alcuni anni prima e che altri non è che il delegato commerciale di Charles Pasqua per la società di alcoolici Ricard. Si ventilano i nomi di numerose famiglie che dirigerebbero «l’Unione corsa», tra cui i Peretti. Achille nega, ma deve rinunciare alla presidenza dell’Assemblea e sfugge anche ad un «suicidio».
Nel 1977, Pal Sarkozy si separa dalla seconda moglie, Christine de Ganay, la quale si lega allora al n°2 dell’amministrazione centrale del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Lo sposa e s’installa con lui in America. Si sa che il mondo è piccolo: suo marito non è altri che Frank Wisner Jr., figlio del precedente. Le funzioni di Junior alla CIA non sono note, ma è chiaro che egli vi ha un ruolo importante. Nicolas, che resta vicino alla matrigna, al fratellastro e alla sorellastra, comincia a volgersi verso gli Stati Uniti dove «beneficia» dei programmi di formazione del dipartimento di Stato.
Nello stesso periodo, Nicolas Sarkozy aderisce al partito gollista. Ben presto vi frequenta Charles Pasqua in quanto questi non è solo un leader nazionale, ma anche il responsabile delle sezione dipartimentale delle Hauts-de-Seine.
Nel 1982, Nicolas Sarkozy, terminati i suoi studi di diritto ed iscrittosi all’avvocatura, sposa la nipote di Achille Peretti. Il suo testimone di nozze è Charles Pasqua. In quanto avvocato, la signora Sarkozy difende gli interessi degli amici corsi dei suoi mentori. Lui acquista una proprietà sull’isola della bellezza, a Vico, ed immagina di rendere corso il suo nome sostituendo la «y» con una «i»: Sarkozi.
L’anno dopo, è eletto sindaco di Neuilly-sur-Seine in sostituzione di suo zio di creanza Achille Peretti, stroncato da una crisi cardiaca.
Tuttavia, Nicolas non tarda a tradire sua moglie e, dal 1984, continua una relazione nascosta con Cécilia, moglie del più famoso animatore della televisione francese di allora, Jacques Martin, che ha conosciuto celebrando il loro matrimonio come sindaco di Neuilly. Questa doppia vita dura cinque anni prima che gli amanti lascino i loro rispettivi coniugi per costituire una nuova famiglia.
Nel 1992, Nicolas è testimone di nozze della figlia di Jacques Chirac, Claude, con un editorialista di Le Figaro. Non può impedirsi di sedurre Claude e di avere con lei una breve relazione mentre, ufficialmente, vive con Cécilia. Il marito tradito si suicida assumendo delle droghe. Tra Chirac e Nicolas Sarkozy, la rottura è brusca e definitiva.
Nel 1993, la sinistra perde le elezioni legislative. Il presidente François Mitterrand si rifiuta di dimettersi ed entra in coabitazione con un Primo ministro di destra, Jacques Chirac, che ambisce alla presidenza e pensa allora di formare con Edouard Balladur un tandem paragonabile a quello di De Gaulle e Pompidou, rifiuta di essere nuovamente Primo ministro e lascia il posto al suo «amico da trent’anni» Edouard Balladur. Malgrado il suo passato scottante, Charles Pasqua diviene ministro dell’Interno. Conserva il controllo della marijuana marocchina, e approfitta della sua situazione per legalizzare le altre sue attività, prendendo il controllo dei casinò, dei giochi e corse nell’Africa francofona. Intreccia anche dei legami in Arabia Saudita e in Israele e diventa ufficiale d’onore del Mossad. Quanto a Nicolas Sarkozy, egli è ministro del Bilancio e portavoce del governo.
À Washington, Frank Wisner Jr. è succeduto a Paul Wolfowitz come responsabile della pianificazione politica al dipartimento della Difesa. Nessuno nota i legami che lo uniscono al portavoce del governo francese.
È allora che in seno al partito gollista riprende la tensione conosciuta trent0anni prima tra i gollisti storici e la destra finanziaria, incarnata da Balladur. La novità consiste nel fatto che Charles Pasqua, e con lui il giovane Nicolas Sarkozy, tradiscono Jacques Chirac per riavvicinarsi alla corrente Rothschild. Tutto sembra slittare via: il conflitto raggiungerà il culmine nel 1995 quando Édouard Balladur si presenta all’elezione presidenziale contro il suo ex amico Jacques Chirac e viene battuto. Soprattutto, seguendo le istruzioni di Londra e di Washington, il governo Balladur apre i negoziati di adesione all’Unione Europea e alla NATO degli Stati dell’Europa centrale ed orientale, affrancati dalla tutela sovietica.
Niente più funziona nel partito gollista, dove gli amici di ieri sono prossimi ad ammazzarsi tra di loro. Per finanziare la sua campagna elettorale, Edouard Balladur tenta di fare man bassa dei fondi neri del partito gollista, nascosti nella doppia contabilità della petrolifera Elf. Appena muore il vecchio Étienne Léandri, i giudici perquisiscono la società e i suoi dirigenti vengono arrestati. Ma Balladur, Pasqua e Sarkozy non arriveranno mai a recuperare il gruzzolo.
La traversata del deserto
Per tutto il suo primo mandato, Jacques Chirac tiene a distanza Nicolas Sarkozy. Durante questa lunga traversata del deserto, l’uomo si fa discreto. Continua a stringere relazioni nelle cerchie finanziarie.
Nel 1996, Nicolas Sarkozy riesce alla fine a chiudere un’interminabile pratica di divorzio e si sposa con Cécilia. I loro testimoni sono i due miliardari Martin Bouygues e Bernard Arnaud (l’uomo più ricco del paese).
Ultimo atto
Ben prima della crisi irachena, Frank Wisner Jr. e i suoi colleghi della CIA pianificano la distruzione della corrente gollista e l’ascesa di Nicolas Sarkozy. Essi agiscono in tre tempi : in primo luogo, bisogna eliminare la direzione del partito gollista e prendere il controllo di quell’apparato; in secondo luogo, va eliminato il principale rivale di destra e si deve ottenere l’investitura del partito gollista all’elezione presidenziale e, in terzo luogo, va eliminato ogni serio sfidante a sinistra in modo da essere sicuri di vincere l’elezione presidenziale.
Per anni, i media sono tenuti nell’incertezza dalle rivelazioni postume di un immobiliarista. Per ragioni mai chiarite, prima di morire di una grave malattia, egli ha registrato una confessione in video. Per ragioni ancora più oscure, la « cassetta » salta fuori nelle mani di un gerarca del Partito socialista, Dominique Strauss-Khan che, indirettamente, la fa arrivare alla stampa.
Se le confessioni dell’immobiliarista non comportano alcuna sanzione giudiziaria, esse aprono il vaso di Pandora. La principale vittima dell’affaire che ne consegue è il Primo ministro Alain Juppé. Per proteggere Chirac, egli assume su di sé tutte le infrazioni penali. L’esclusione di Juppé lascia via libera a Nicolas Sarkozy per prendere la direzione del partito gollista.
Sarkozy sfrutta allora la sua posizione per costringere Jacques Chirac a riprenderlo nel governo malgrado il loro odio reciproco. In definitiva, egli sarà ministro dell’Interno. Errore! Da quella posizione, egli controlla i prefetti ed alcuni servizi interni che utilizza per introdursi nelle grandi amministrazioni.
Si occupa anche delle questioni corse. Il prefetto Claude Érignac è stato assassinato. Sebbene non sia stato rivendicato, l’omicidio viene immediatamente interpretato come una sfida lanciata dagli indipendentisti alla Repubblica. Dopo una lunga battuta, la polizia arriva ad arrestare un sospetto in fuga, Yvan Colonna, figlio di un deputato socialista. In barba alla presunzione d’innocenza, Nicolas Sarkozy annuncia l’interrogatorio accusando il sospetto di essere l’assassino. Il fatto è che la notizia è troppo bella, a due giorni dal referendum che il ministro dell’Interno organizza in Corsica per modificare lo statuto dell’isola. In ogni caso, gli elettori rigettano il progetto Sarkozy che, secondo alcuni, favorisce gli interessi mafiosi.
Sebbene Yvan Colonna sia stato successivamente riconosciuto colpevole, egli ha sempre proclamato la sua innocenza e contro di lui non è stata trovata alcuna prova materiale. Stranamente, l’uomo si è trincerato nel silenzio, preferendo essere condannato anziché rivelare ciò che sa.
In questa sede, riveliamo che il prefetto Érignac non è stato ucciso dai nazionalisti, ma da un assassino a pagamento, immediatamente fatto espatriare verso l’Angola dove è stato ingaggiato dalla sicurezza del gruppo Elf. Il movente del crimine era precisamente legato alle precedenti funzioni di Érignac, responsabile delle reti africane di Charles Pasqua al ministero della Cooperazione. Quanto a Yvan Colonna, si tratta di un amico personale di Nicolas Sarkozy da decenni e i loro figli si sono frequentati.
Scoppia un nuovo caso: circolano false liste che accusano in modo menzognero numerose personalità di nascondere dei conti bancari in Lussemburgo, presso Clearstream. Tra le personalità diffamate vi è Nicolas Sarkozy. Egli fa querela ed insinua che il suo rivale di destra nell’elezione presidenziale, il Primo ministro Dominique de Villepin, abbia organizzato questa macchinazione. Egli non nasconde la sua intenzione di farlo gettare in prigione.
In realtà, i falsi elenchi sono stati messi in giro da membri della Fondation franco-américaine [6]. Non è la prima volta che i «lambertisti» infiltrano il Partito socialista. In particolare vi inserirono due celebri agenti della CIA: Lionel Jospin (divenuto Primo ministro) e Jean-Christophe Cambadélis, il principale consigliere di Dominique Strauss-Kahn [8].
Dopo l’entrata in carica, Nicolas Sarkozy e Condoleezza Rice ringrazieranno Strauss-Kahn facendolo eleggere alla direzione del Fondo Monetario Internazionale.
Primi giorni all’Eliseo
La sera del secondo turno dell’elezione presidenziale, quando gli istituti di sondaggio annunciano la sua probabile vittoria, Nicolas Sarkozy pronuncia un breve discorso alla nazione dal suo QG di campagna. Poi, contrariamente ad ogni consuetudine, non va a festeggiare con i militanti del suo partito, ma si reca al Fouquet’s. La celebre birreria dei Champs-Élysées, un tempo ritrovo dell’«Unione corsa» è oggi proprietà del gestore di casinò Dominique Desseigne. Egli è stato messo a disposizione del presidente eletto per ricevervi i suoi amici e i principali finanziatori della sua campagna. Vi si affrettano un centinaio di invitati, gli uomini più ricchi di Francia a fianco dei padroni di casinò.
Poi il presidente eletto si concede qualche giorno di ben meritato riposo. Portato a Malta in Falcon-900 privato, si riposa sul Paloma, lo yacht da 65 metri del suo amico Vincent Bolloré, un miliardario formato alla Banca Rothschild.
Infine, Nicolas Sarkozy è investito presidente della Repubblica francese. Il primo decreto che firma non è per proclamare un’amnistia, ma per autorizzare i casinò dei suoi amici Desseigne e Partouche a moltiplicare le macchine da soldi.
Forma la sua squadra di lavoro e il suo governo. Senza essere sorpresi, vi ritroviamo un torbido proprietario di casinò (il ministro della Gioventù e degli Sport) e il lobbysta dei casinò dell’amico Desseigne (che diventa portavoce del partito «gollista»).
Nicolas Sarkozy si appoggia innanzi tutto su quattro uomini:
Claude Guéant, segretario generale del palazzo dell’Eliseo. È l’ex braccio destro di Charles Pasqua.
François Pérol, segretario generale aggiunto dell’Eliseo. È un associato-gestore della Banca Rothschild.
Jean-David Lévitte, consigliere diplomatico. Figlio dell’ex direttore dell’Agenzia ebraica. Ambasciatore di Francia all’ONU, era stato sollevato dall’incarico da Chirac che lo giudicava troppo vicino a George Bush.
Alain Bauer, l’uomo-ombra. Il suo nome non compariva negli annuari. Incaricato dei servizi segreti. Ex Gran Maestro del Grande Oriente di Francia (la principale obbedienza massonica francese) ed ex n°2 della NSA, National Security Agency statunitense in Europa [10]. Gli introiti sono utilizzati per finanziare le operazioni illegali della CIA.
Karzai e Thasi sono da molto tempo amici personali di Bernard Kouchner, che certamente ignora le loro attività criminali, malgrado i rapporti internazionali di cui essi sono oggetto.
Per completare il suo governo, Nicolas Sarkozy nomina Christine Lagarde ministro dell’Economia e delle Finanze. Ella ha fatto tutta la sua carriera negli Stati Uniti dove ha diretto il prestigioso studio di giuristi Baker & McKenzie. In seno al Center for International & Strategic Studies di Dick Cheney, ha co-presieduto con Zbigniew Brzezinski un gruppo di lavoro che ha supervisionato le privatizzazioni in Polonia. Ha organizzato un’intensa attività di lobby per conto della Lockheed Martin contro la francese Dassault [12] direttore di un nuovo fondo d’investimento del Carlyle Group (la comune società di gestione di portafogli dei Bush e dei bin Laden) [[1] « Quand le stay-behind portait De Gaulle au pouvoir », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 27 août 2001
[2] « Quand le stay-behind voulait remplacer De Gaulle », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 10 septembre 2001
[3L’Énigme Pasqua, par Thierry Meyssan, Golias ed, 2000.
[4Les requins. Un réseau au cœur des affaires, par Julien Caumer, Flammarion, 1999.
[
5] « Un relais des États-Unis en France : la French American Foundation », par Pierre Hillard, Réseau Voltaire, 19 avril 2007.
[
6] « Les New York Intellectuals et l’invention du néo-conservatisme », par Denis Boneau, Réseau Voltaire, 26 novembre 2004.
[
7] Le responsable US du renseignement, Irving Brown en personne, a revendiqué avoir lui-même recruté et formé MM. Jospin et Cambadélis pour lutter contre les staliniens alors qu’ils militaient chez les lambertistes pour, cf. Éminences grises, Roger Faligot et Rémi Kauffer, Fayard, 1992 ; « The Origin of CIA Financing of AFL Programs » in Covert Action Quaterly, n° 76, 1999. Il importe d’éviter une interprétation anachronique : leur engagement au service des USA est celui d’atlantistes durant la Guerre froide. Au-delà, il les conduira, par exemple, en 1999, à jouer un rôle central dans l’engagement de Paris au sein de l’OTAN pour bombarder Belgrade, pourtant allié traditionnel de la France. De même, il importe d’éviter les fausses équivalences : la collaboration de Nicolas Sarkozy avec les USA ne s’est pas développée sur une base idéologique, mais relationnelle et carriériste (note modifiée le 27 juillet 2008 en réponse à des lecteurs).
[
8] « Dominique Strauss-Kahn, l’homme de « Condi » au FMI », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 5 octobre 2007.
[
9] « Alain Bauer, de la SAIC au GOdF », Note d’information du Réseau Voltaire, 1er octobre 2000.
[
10] « Le gouvernement kosovar et le crime organisé », par Jürgen Roth, Horizons et débats, 8 avril 2008.
[
11] « Avec Christine Lagarde, l’industrie US entre au gouvernement français », Réseau Voltaire, 22 juin 2005.
[
12] « L’honorable Frank Carlucci », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 11 février 2004.
[
13] « Les liens financiers occultes des Bush et des Ben Laden » et « Le Carlyle Group, une affaire d’initiés », Réseau Voltaire, 16 octobre 2001 et 9 février 2004.

Nicolas Sarkozy ordinò di assassinare il presidente del Venezuela Hugo Chávez

Il ministro dei Servizi Penitenziari del Venezuela, Iris Varela, ha annunciato sulla sua pagina di Twitter l'espulsione di un cittadino francese identificato come Frederic Laurent Bouquet, il 29 dicembre del 2012.

Il signor Bouquet è stato arrestato a Caracas il 18 giugno 2008 insieme a tre cittadini dominicani e in possesso di un vero e proprio arsenale. Nell'appartamento comprato da Bouquet, la polizia scientifica venezuelana ha trovato 500 grammi di esposivo plastico C4 (tipo di esplosivo usato dai militari), 14 fucili da assalto - di cui 5 dotati di mirino di precisione, 5 con sistema di mira laser e 1 con silenziatore- così come cavi speciali, 11 detonatori elettronici, 19.721 cartucce di diversi calibri, 3 mitragliatori, 4 pistole di vari calibri, 11 attrezzature per la comunicazione via radio, 3 walkie-talkie e una base radio, 5 fucili da caccia calibro 12, 2 giubbotti antiproiettili, 7 uniformi militari, 8 granate, 1 maschera antigas, 1 coltello da combattimento e 9 recipienti di polvere per cannoni.

Al momento di essere giudicato, Bouquet ha ammesso di aver ricevuto l'addestremento in Israele e di essere un agente dei servizi segreti francesi (DGSE). Inoltre ha confessato che stava preparando un attentato per assassinare il presidente del Venezuela, Hugo Chávez.
Al termine del processo, Bouquet è stato condannato a 4 anni di reclusione con l'accusa di “occultamento di armi da guerra”. Terminata la sua pena è stato estradato, in ottemperanza all'ordine n° 096-12  del giudice  Yulismar Jaime, ed espulso dal Venezuela per “minaccia alla sicurezza nazionale”, in virtù dell'articolo 39 paragrafo 4 della legge venezuelana riguardante gli stranieri e gli immigrati.

Le autorità venezuelane si sono astenute fino ad ora dal rendere noto questo fatto. L'accaduto è stato confermato dal portavoce del ministero francese degli Esteri, Philippe Lalliot. L'ambasciata francese a Caracas non ha rilasciato commenti.

La nostra indagine ci pemette di giungere alle seguenti conclusioni:
1)    Il presidente francese  Nicolas Sarkozy ha ordinato di assassinare il suo omologo venezuelano Hugo Chávez.
2)    L'operazione non ha avuto successo.
3)    La Francia ha dovuto concedere ingenti risarcimenti per evitare che il caso venisse alla luce durante il mandato presidenziale di Nicolas Sarkozy.

Fonte: “Reseau Voltaire”, 1 gennaio 2013 (traduzione di Europeanphoenix.it ©)


ERA GIA' STATO ARRESTATO IL 1 LUGLIO 2014 PER MOTIVI COLLEGATI ALLO STESSO CRIMINE .... VEDI QUI : http://www.iltempo.it/.../arrestato-l-ex-presidente.../



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