COSA E’ IL DENARO
La Cambiale Sociale non è
ufficialmente una moneta, e in quanto tale non ha corso legale… chi
vuole l’accetta e chi non vuole non l’accetta.. Esattamente come
si fece in Germania con il “Rentenmark” emesso dalla
“Rentenbank”….. Rentenmark che però era riconosciuto alla pari
dalla Reichbank … ed era emesso, e soprattutto accettato sulla base
della fiducia.
Infatti anche John Law, il moderno
istitutore della carta-moneta aveva capito bene, e lo evidenziava,
che il “Valore” della carta-moneta sta essenzialmente nella
fiducia nei confronti del Governo e dello Stato (che dispone di tutte
le garanzie)….
Ma Law e Schacht non avevano capito, ed
infatti lo facevano ottocentescamente derivare dal Valore (nazionale
ed internazionale) dello Stato” e non dall’Uomo, come invece
aveva ben recepito Auriti … che il “Valore” sta essenzialmente
e primariamente nel “Valore del Lavoro dell’Uomo/Individuo”….
Successivamente questo Valore e Potere può essere devoluto allo
Stato che lo gestisce… ma non sempre e necessariamente è così.
Ma anche Auriti (seppure ben
indirizzato verso la giusta mèta) non era arrivato al capofila
terminale e alla base di tutta la filiera … e cioè che il “Valore”
sta essenzialmente nel “Valore del Lavoro
dell’Uomo/Individuo/ALTRO”
Cioè non nel valore della misura
(denaro) che ciascuno porta in tasca per averlo guadagnato col
proprio sudore dopo aver duramente lavorato….
Ma al contrario (se così si potesse
dire) … Il denaro è l’unità di misura che ciascuno porta con sé
per poter all’occasione “valorizzare” non il proprio lavoro…ma
solo e soltanto per valorizzare e quantificare il lavoro degli
altri…. e solo attraverso questa metodologia il denaro può essere
introdotto nel circuito economico-monetario. Perché fin dalla sua
“nascita” (immissione nel circuito economico) rappresenta la
contropartita al bene, servizio, prestazione, etc., etc., etc.,…
che qualcuno ha prodotto, realizzato, ideato… e che noi
riconosciamo come valido, apprezzabile, utile, risolutivo,
necessario, e ne quantifichiamo il valore e la qualità attraverso
la controdonazione di una determinata cifra di denaro che ne misura,
a parere delle quotazioni di mercato… ma in ultima analisi….
sempre e soltanto a noi… la misura dell’apprezzamento morale,
etico, estetico del valore del lavoro dell’Altro di cui ci vogliamo
“avvalere”.
Quale maggiore fiducia se non
apprezzare il proprio “Capitale” di spesa basandolo non sul
proprio merito…. Ma sul merito dell’”Altro”??? E’ sempre
stato così ed anche oggi è tuttora così… ma nessuno si è mai
preso la briga di metterlo in evidenza e preminenza…. Spero a
questo punto di averlo espresso chiaramente ed evidenziato a
sufficienza
Questo concetto dell’apprezzamento
dell’altro però con la premessa della banconota emessa dalla banca
centrale risulta poco chiara, offuscata e manipolabile nelle sue
valenze sotto molti profile e quindi la sua funzione risulta poco
comprensibile..
Ed è quindi ovvio che con la banconota
risulterebbe difficile una simile gestione del manifesto
apprezzamento del “valore dell’Altro”… mentre invece con la
“Cambiale Sociale” questo modus operandi è possibile, gestibile
e Visibile, immediatamente riscontrabile .. addirittura applicabile
perfettamente.
Infatti se assumiamo che il “Valore
del lavoro dell’Uomo/Individuo/Altro” è inconfutabile,
sostenibile a qualunque critica ed analisi, e concretamente
condivisibile… ne consegue e derivano perfettamente compatibili
tutti gli altri “valori” che da sempre sono associati alla
moneta/banconota, fra cui anche che la banconota non può che essere
nazionale ed avere corso se non in uno specifico e determinato Stato
Nazione , e non altrove, e che il controllo non può che essere
all’interno di tali entità…
Infatti su questo era del tutto
consapevole e concorde anche Schacht, il quale afferma che è
politicamente impensabile, soprattutto in una democrazia, che un
istituto d’emissione possa agire in contrasto con la politica
governativa.
“La moneta è, fra tutti i fattori
dell’economia, quello più marcatamente nazionale.
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