domenica 26 agosto 2018

TESTO DELLA QUERELA CONTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI, D'ALEMA E MOLTISSIMI ALTRI PER CESSIONE DEMANIO PUBBLICO AUTOSTRADALE A BENETTON ED ALTRI di Orazio Fergnani



TESTO DELLA QUERELA CONTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI, D'ALEMA E MOLTISSIMI ALTRI PER CESSIONE DEMANIO PUBBLICO AUTOSTRADALE A BENETTON ED ALTRI



           

                                                                                    ROMA, 23/08/2018

                                                                                Al Comando stazione dei Carabinieri 
                                                          
                                                                             Alla Procura Della Repubblica  Competente

                                                                              Alla Alta Corte Penale Internazionale de l’Aia   
                                                                            
                                                                  E, p.c.  Ad  Altri



Querela contro L’incostituzionale sottrazione del demanio pubblico dal tesoro dello Stato e conseguente dilapidazione dei beni e risorse socio-economiche dello Stato attraverso varie e “fantasiose” procedure di alienazione in favore della grande finanza internazionale e progressivo nocumento, ad esempio anche del primario ed essenziale diritto alla sicurezza.... e di conseguenza anche della sicurezza stradale, anche del ponte “Morandi” ....


CONTRO :

1)      L’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi SCalfaro;
 
2)      L’ex Presidente della Repubblica Azelio Ciampi; 
 
3)      L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
 
4)      Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; 
 
5)      L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Giuliano Amato;
 
6)      L’ex Presidente del consiglio dei Silvio Berlusconi; 
 
7)      L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Lamberto Dini; 
 
8)      L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Massimo D'Alema;
 
9)      L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Mario Monti; 
 
10)  L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi;
 
11)  L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Paolo Silveri Gentiloni;
 
12)  L’ex Ministro del tesoro Piero Barucci;
 
13)  L’ex Ministro per gli affari regionali Katia Bellillo;
 
14)  L’ex Ministro dei lavori pubblici Enrico Micheli;
 
15)  L’ex Ministro per la funzione pubblica Angelo Piazza;
 
16)  L’ex Guardasigilli Oliviero Diliberto;



17)  Le ex Presidenze e Consiglii direttivi della Corte dei Conti all’epoca dei fatti;
 
18)  L’ex ministro dei trasporti Antonio di Pietro;
 
19)  L’L’ex Ministro  Enrico Letta;
 
20)  L’ex Ministro Graziano Delrio;
 
21)  L’allora Presidente A.N.AS. Spa Dr Ing Vincenzo Pozzi ;
 
22)  Capo del Dip.per le opere pubbliche ed edilizia, Ministero infrastrut. e trasp. Dr Marcello Arredi;
 
23)  E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.


Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

1)                  Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
2)                  Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
3)                  Attentato contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);
4)                  Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
5)                  Omissione d’atti d’ufficio (art.328 c.p.):
6)                  Associazione a delinquere (art.416 bis);
7)                  Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.); ovvero
8)                  Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in  certificati (art.477 c.p.); ovvero
9)                  Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.); ovvero
10)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480 c.p.); ovvero
11)              Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.); ovvero
12)              Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
13)              Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.
14)              Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
15)              Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-

LUOGO DI COMMISSIONE : Territorio Nazionale ed Ambasciate e Consolati italiani

TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione.

Persone offese:  Tutti i Cittadini italiani.

CARDINI E FONDAMENTA DI RIFERIMENTO :

Costituzione : Artt. 2; 3; 16; 28; 41; 42; 43; 47; 54.-

Art. 2.La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo.... omissis .....e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari .. omissis… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ..omissis …, che, … omissis … , impediscono … omissis …  l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, etc., etc...

Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. ...omssis ...

Art. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 42. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. .... omissis ...
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. ... omissis ..

Art. 43. A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Art. 47. La Repubblica incoraggia e .... omissis ...
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.


IL FATTO

L’attuale vicenda del crollo del ponte Morandi sulla A10... è solo un minimale tassello della quasi semisecolare vicendadella regalia dei diritti dei cittadini regolari e legittimi possessori e fruitori dei beni dello stato... in particolare dei beni demaniali ... Spudoratamente regalati alla cosiddetta “finanza internazionale” che altro non è se non una banda di criminali senza patria e senza principi morali che maramendameggi da molti decenni sullo scenario internazionale e che in assoluto dispregio delle norme nazionali sottrae, rapina e succhia ogni linfa vitale...

Tutti fatti che metodicamente noi di AlbaMediterranea regolarmente inoltriamo all’attenzione di tutte le Procure dello Stato .... non tanto per la ingenua supposizione di vedere attivarsi la macchina dellla giustizia... No!... semplicemente per registrare negli annali le nequizie e nefandezze poste in essere da queste ciurme di pirati di corsa che ormai spadroneggiano a man bassa sui beni dei cittadini e degli Stati del tutto impuniti ed addirrrittura osannati anche dalle pubbliche istituzioni fra cui anche la magistratura...

“Il sole 24 ore” del 25 ottobre 2017


Dice....

Sono passati 25 anni dal 2 novembre 1992, quando il ministro del Tesoro Piero Barucci consegnò l’attesissimo piano di privatizzazioni al presidente del Consiglio Giuliano Amato. Dalla cessione dei gioielli di famiglia, che fatturavano allora quasi 200 mila miliardi di lirette, occupavano 850 mila persone e costituivano il nerbo del sistema nazionale d’innovazione, lo Stato ha incassato oltre 95 miliardi di euro.... omissis.....

(Questa affermazione è stata pubblicata sul “Il sole 24 ore” da Andrea Goldstein. Andrea Goldstein è un economista e professore universitario. Ha lavorato all'OCSE e al Foreign Investment Advisory Service della Banca Mondiale. Da ottobre 2015 è managing director di Nomisma...)

Una rapida riflessione su quanto affermato confermando dati inoppugnabili da questo luminare dell’economia... Vi sembra un’operazione vantagiosa quella descritta appena sopra???Questa è stata la prassi e di fatto il dr. Andrea Goldstein (nomen omen) conferma con il suo articolo che la prassi è tuttora attuale.

Ma per tornare ai nostri giorni ed attualizzare.... contestaualizzare e contestare fortemente....

Sembrerebbe che Autostrade Spa non avrebbe in realtà mai speso nulla per la manutenzione ordinaria e straordinaria per il ponte Morandi della A10.

Gli speculatori internazionali che detengono le azioni della società in questione incassano miliardi di euro di pedaggi ogni anno, ma alcuni irresponsabili pescecani componenti dei vari governi che si sono succeduti negli sporchi affari di Autostrade Spa .... li aveva pure sollevati  anche dallo sostenere un euro di costo per svolgere la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Autostrade Spa inoltre è turpemente il controllore di se stessa per la verifica della sicurezza della rete autostradale in concessione.

I  guadagni di Autostrade per l’Italia  Spa (detta anche ASPI spa o Autostrade Spa)  sarebbero netti in base alla convenzione stipulata nel 2002 (Governo Berlusconi) tra il Ministero dei Trasporti ed Anas Spa che imputerebbe i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale e autostradale di interesse nazionale alla sola ANAS e quindi allo Stato Italiano.

Infatti, il decreto lgs. 461 del 29/10/1999 aveva INCREDIBILMENTE individuato anche le autostrade privatizzate nel 1999, come l’ A10 della Liguria, nella rete autostradale di interesse nazionale.
La relazione finanziaria depositata da ASPI Spa  porta a consuntivo incassi negli ultimi due anni (2016-2017) di circa 7 miliardi di euro di pedaggi autostradali.

Nel 2007 il Ministro dei Trasporti Di Pietro (vedi sua più volte ipotizzata appartenenza ai “servizi” [anche angloamericani])... aveva rinnovato l’accordo tra Anas e Autostrade per l’Italia Spa, possibile che non si sia accorto che il decreto D’Alema, richiamato nella convezione del 2002 tra il MIT e Anas, comprendesse anche autostrade già privatizzate tra le autostrade di interesse nazionale da manutentare da parte di Anas,  a  carico quindi dello Stato italiano e dei Suoi cittadini?

La superficialità dei  Ministri italiani giunge a questo punto?  


L’allora Ministro  Enrico Letta, pose con decreto, la possibilità di aumentare i pedaggi non solo in rapporto agli interventi cantierari già avvenuti ( interventi pagati da Anas, ma pedaggi incassati da ASPI Spa!),  ma anche quelli che si pensava sarebbero stati realizzati negli anni successivi.

Il Ministro dei Trasporti con Delrio, non ha voluto desecretare anche i Piani Finanziari che giustificherebbero gli aumenti dei pedaggi già verificatisi (colluso anche lui).

Nel 2017 il presidente del Consiglio Renzi, sempre con decreto LEGISLATVO (NON decreto- legge), in questo modo saltando furbescamente il parere del Parlamento, truffaldinamente proroga senza l’obbligatoria gara,  le concessioni autostradali a Autostrade per l’Italia Spa.

Enrico Letta (guardacaso..!) siede ora nel CDA di Abertis , la società privata che ha ottenuto la concessione delle autostrade spagnole neo privatizzate, che sta per essere acquistata per 16 miliardi di euro  da Atlantia (che è azionista all’88% di ASPI Spa) avendo ottenuto a Luglio 2018 il parere positivo all’acquisto da parte  della Commissione dell’ U.E..-  

D'Alema  (GOVERNO PD ) nel 1999 dopo aver privatizzato la quasi totalità delle autostrade italiane,  sottraendo, per ulteriore affronto, allo Stato italiano e ai Suoi cittadini l'introito dei pedaggi, ha  infatti incluso INCREDIBILMENTE sempre nel 1999,   nella rete autostradale e stradale soggetta a manutenzione e vigilanza di Anas,  anche alcune  autostrade privatizzate,  tra cui l'A10, sul cui tratto è crollato il ponte Morandi.

I costi di Anas, pur essendo divenuta nel 2002 una Spa, sono ovviamente coperti dal bilancio statale sulla base dei preventivi di costo che Anas Spa inoltra al Ministero dei Trasporti trimestralmente, come comprovato dalla Convenzione tra MIT e Anas Spa in allegato, firmata nel 2002 (governo Berlusconi) per ANAS S.p.A. dal Presidente Dr. Ing. Vincenzo Pozzi e per Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Capo del Dipartimento per le opere pubbliche e l’edilizia, dr. Marcello Arredi .

Possibile che il governo Berlusconi non si sia accorto che tra le reti autostradalidi interesse nazionale su cui doveva effettuare manutenzioni Anas Spa  a SPESE DELLO STATO per effetto della Convenzione suddetta, vi fossero anche autostrade privatizzate dal governo PD  nel 1999 come l’A10 e incluse INCREDIBILMENTE dal decreto D’Alema del 9 dicembre 1999 tra le reti autostradali e stradali di interesse nazionale? 

Insomma gli uni l’hanno  fatta e gli altri l’hanno completata, a vantaggio di speculatori internazionali e forse anche di loro stessi .

Possibile che un ex Ministro dei Trasporti anche intervistato in Tv non sapesse che Anas Spa  si sobbarca, sempre a carico dello Stato italiano e dei Suoi cittadini, dal 2002 le spese di manutenzione ordinaria/straordinaria anche di autostrade privatizzate fin dal 1999?

Quanti miliardi di euro di soldi pubblici sono stati spesi di manutenzione ordinaria e straordinaria dal 2002 sotto il falso mantello di una Spa  (Anas Spa) per autostrade privatizzate nel 1999?

Anche il decreto D'Alema del 9 dicembre 1999 pubblicato sulla G.U. con cui il governo PD incredibilmente conferisce ad Anas Spa il compito di effettuare manutenzioni ordinarie e straordinarie  anche su reti  autostradali privatizzate.

D'Alema (governo Pd ) infatti individua tra le reti autostradali su cui Anas Spa deve effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria anche INCREDIBILMENTE  l'A10, un autostrada privatizzata  nel 1999 dallo stesso governo PD.



I miliardari pedaggi annui  dell'A10, nota anche come autostrada dei Fiori, una delle autostrade con più elevato traffico in Italia, sono stati infatti incassati dalla società privata Autostrade per l'Italia Spa (ASPI Spa), una società privata con grandi azionisti privati, che hanno incassato circa  3,6  miliardi di euro di pedaggi nel 2017, come dimostra l'estratto della Relazione finanziaria anno 2017 di Autostrade per l'Italia Spa.

Autostrade per l'Italia Spa ha realizzato solo circa 1 miliardo di  euro di utile nel 2017, a fronte di 3,6 miliardi di euro pedaggi incassati nel 2017.
Ma.. visto che non sostene alcun costo di manutenzione nè ordinaria, nè straordinaria, che vengono sostenuti da Anas ossia dallo Stato italiano....  2,6 miliardi di euro di uscite rappresentano il costo del personale? Per giustificarsi. dovrebbe avere 86.000 dipendenTI a 30.000 euro di costo medio per dipendente.... INVECE DI 7.349 DIPENDENTI REALI .

I giornali e Rai News affermano che negli ultimi cinque anni Autostrade per l’Italia Spa avrebbe incassato circa 5 miliardi di euro pedaggi e “spesi”  2,1 miliardi euro.

Il dato non è corretto : dalla Relazione Finanziaria depositata dalla stessa ASPI Spa risulta che ASPI Spa ha incassato negli ultimi due anni (2016-2071) circa 7 miliardi di euro di pedaggi ........

e i 2,1 miliardi di euro “spesi negli ultimi cinque anni “ di manutenzione ordinaria e straordinaria,  per effetto della Convenzione del 2002 tra Mit e Anas Spa , NON SONO STATI SPESI  DA  ASPI  Spa,  ma da ANAS, a carico quindi ancora dello STATO ITALIANO E DEI SUOI CITTADINI.

Romano Prodi, allora presidente del Consiglio, per di più per far cassa e per abbattere il debito ed entrare nell'euro stabili un meccanismo di adeguamento delle tariffe e soprattutto  molto generoso per convincere gli investitori “internazionali” ad entrare nel capitale. E per lo stesso motivo il 4 agosto del 1997 viene prorogata la concessione ad Autostrade dal 2018 al 2038. Scelte che vengono contestate da Corte dei Conti e Unione europea.

Però il diavolo fa le pentole e non i coperchi e dai documenti risulta che la verifica della sicurezza della autostrade date in concessione ad Autostrade per l’Italia Spa (ASPI Spa) non spetta all’ente pubblico (Autorità di Regolazione dei Trasporti-Art) creato con decreto legge nel 2011 (ma operativo dal 2013 essendo il collegio stato nominato nel 2012), ma incredibilmente da ASPI stessa, in quanto il nuovo ente è competente solo per le nuove concessioni, ossia per le concessioni sottoscritte dopo la messa in operatività dell’ente... (Sic!).

Pertanto per le vecchie concessioni, quelle sottoscritte prima del 2013, Autostrade per l’Italia Spa (ASPI Spa) si controllerebbe da sola in tema di sicurezza, senza alcun ruolo in merito da parte di organismi pubblici.

ASPI spa sarebbe infatti l’unico controllore di se stesso, essa eseguendo con personale proprio ispezioni e (auto)certificazioni, oppure affidandole a consulenti pagati da ASPI stessa.

 ASPI spa deve eseguire per legge due tipi d’ispezione, che deve certificare una volta compiute: una ogni trimestre che effettuerebbe con personale proprio (controlli sostanzialmente visivi), un’altra ispezione invece biennale con strumenti affidandola a ingegneri esterni, sempre però pagati da ASPI Spa.

 Quindi .... né gli enti locali, né il Ministero delle Infrastrutture interverrebbero in queste ispezioni eseguite da ASPI con loro specialisti. Tutte le certificazioni di sicurezza recenti sarebbero state pertanto redatte da tecnici retribuiti da ASPI spa stessa.

Nel caso del ponte Morandi, essendo stato realizzato nel 1967, ASPI spa non sarebbe stata nemmeno tenuta a fornire un piano di manutenzione, normativa che  vige invece per chi ha in carico le strutture nate dal ‘99 in poi.

Questa distonia nascerebbe dal fatto che quando Autostrade era dell’IRI si controllava da sola in quanto pubblica. Non aveva  senso che un soggetto pubblico con la mano sinistra (ossia Anas) controllasse un soggetto pubblico con l’altra mano, come anche sottolineato dal prof Ugo Arrigo (docente di Economia dei Trasporti all’Università di Milano-Bicocca ). Con la successiva privatizzazione, il controllo pubblico è invece divenuto indispensabile, ma non è stato mai attivato,  in quanto sarebbe stata “copiata” tale e quale la concessione precedente che non lo prevedeva, ovviamente, viene logicamente supposto, per favorire ASPI spa.

NULLITA’ DEI CONTRATTI DI CONCESSIONE AUTOSTRADALE PER VIOLAZIONE L. n. 474/1994 art 1-bis

Tutti i contratti di concessione della rete autostradale sarebbero da dichiarare nulli in quanto la L. n. 474 del 1994 art.1- bis imponeva che fosse istituito un Regolatore Indipendente dei Trasporti prima che fosse iniziata la privatizzazione delle autostrade ai sensi delle Norme Generali allora vigenti sui processi di privatizzazione.

Ebbene questo Regolatore  Indipendente dei Trasporti

non è mai stato istituito.


Pertanto sono nulli i contratti di concessione della rete autostradale italiana sottoscritti dopo l’entrata in vigore della L. n. 474/1994 art 1 bis

Nulla deve essere più corrisposto dallo Stato italiano alle concessionarie per mancati incassi futuri attualizzati ad oggi per revoca del contratto di concessione, in quanto il contratto stesso è nullo.

Tutti i contratti di concessione autostradali sarebbero pertanto nulli per causa prodromica alla stipula del  contratto. Il  TAR del Lazio ha già dichiarato la nullità di contratti (nel caso di specie di contratti derivati) per causa prodromica alla stipula dei contratti, così disponendo a seguito di ricorso della banca d’affari che aveva rifilato un derivato al Comune.

Anche la proroga delle concessioni ad ASPI Spa concessa dal governo Renzi e ampliata fino al 2042 da Delirio, è nulla,  in quanto sarebbe avvenuta senza gara.

Anche la mancanza di gara è una causa di nullità  prodromica alla stipula del contratto di proroga delle concessione, su cui il TAR del Lazio si potrebbe pertanto esprimere in senso positivo per il governo Conte nel caso il governo Conte decidesse di revocare le concessioni ad ASPI Spa ed ASPI proponesse ricorso al TAR.  

Le concessioni autostradali da inizio 2018 sono disponibili sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma sul sito del Ministro non sono stati furbescamente pubblicati gli allegati relativi ai Piani Finanziari che giustificano le tariffe dei pedaggi ed i loro progressivi aumenti a partire dalla data della  privatizzazione. 


Solo dai piani finanziari infatti  è possibile comprendere se le tariffe e i loro aumento nel tempo siano giustificati da promesse di investimenti poi realizzati davvero oppure meno.

Infatti “ricopiando” pedissequamente la concessione di quando Autostrade era dell’IRI, sarebbe stata mantenuta anche la regola che ASPI Spa possa caricare in tariffa già oggi un investimento che ha programmato in futuro.

Questo non ha alcun senso in quanto ASPI infatti una volta che inizia ad incassare  la “Maggiorazione tariffaria per investimenti futuri “, realizza praticamente un  maggiorazione dei suoi ricavi in bilancio che concorre alla formazione del Suo utile di fine anno, che poi viene distribuito ai suoi azionisti sottoforma di dividendi, o ancor prima sotto forma di bonus ai manager di ASPI Spa,  che infatti sarebbero tra i più remunerati in Italia.

Questa norma poteva andar bene per un sindaco che doveva rifare un acquedotto e anziché aumentare le tasse ai cittadini, aumentava la tariffa dell’acqua potabile, così poteva mettere da parte i soldi per l’investimento.

Il sospetto è quindi che il continuo aumento dei pedaggi autostradali che si è verificato sulle autostrade privatizzate non sia giustificato da opere poi realizzate, ma semplicemente ASPI Spa abbia deciso di aumentare le tariffe... E BASTA ....per conseguire sempre più maggiori utili.

Le autostrade privatizzate italiane sono infatti le più care al mondo, sottolineando che nella quasi totalità degli Stati le autostrade, inventate dal governo Hitler nel 1938,  non sono a pagamento.
Il documento declassificato nel 2017 dimostra che il governo Hitler nel 1938 aveva costruito le prime autostrade in Germania, strade ossia a doppia corsia e a unico senso di marcia in cui non era consentito ai passanti e alle biciclette di circolare.... il transito era gratuito. NO PEDAGGI.

Ci si domanda se i vari Amato, Barucci, D’Alema, Prodi, Letta, Renzi,  Delrio…  che furbescamente hanno privatizzato le autostrade senza istituire un Regolatore Indipendente dei Trasporti e che furbescamente hanno prorogato con decreto legislativo le concessioni di ASPI Spa fino al 2042 e  senza gara ed i vari Bossi, Berlusconi,… che nulla hanno promulgato o preteso  per sanare queste illegittimità, si credano EREDI DELL’ANTICO IMPERO KAZARO.

Il maggior azionista di Autostrade per l’Italia Spa è Atlantia con l'88,06%, fino al 31 dicembre 2017 Atlantia deteneva il 100% del capitale di Autostrade per l’Italia Spa come rilevabile dal sito web stesso di Atlantia.  Atlantia è quotata in borsa dal 1991.

Come in ogni società quotata,  il capitale di Atlantia è suddiviso tra capitale fisso ossia trasferibile solo con atto notarile tra proprietario e compratore e capitale flottante (i cd "mercati") ossia acquistabile giornalmente in borsa (attraverso una banca o le societa di trading on line).
In Atlantia il capitale fisso è detenuto per il 30% del capitale totale dal Gruppo Benetton con la società Sintonia Edizione.

Un  altro 5,12% di capitale fisso è detenuto dal fondo kazaro Black Rock. In Atlantia il capitale flottante è il 45,46% del capitale totale.

Ma, caro Magistrato inquerente, che ci leggi .... comincia pure a riflettere e considerare la situazione in cui .... se il capitale flottante fosse detenuto dalla solita decina di fondi kazari proprietari della City of London (Vanguard, State Street , Fidelity , Northern Trust, Francklyn Templeton, Bnp Paribas Trust, Jp Morgan Trust,.....) attraverso il sistema delle sub-deleghe conferite a un migliaio di società dall'improbabile nome sparse per il mondo (22,9% negli Stati Uniti, ….) che  a loro volta hanno delegato l'ignaro studio legale Trevisan di Milano (che noi querelanti abbiamo ampiamente denunciato a tutte le magistrature italiane...),

assetto già riscontrato e confermato dal MEF in risposta al Q-Time della Comm. Finanze del Movimento 5stelle, nelle cinque banche quotate azioniste di maggioranza dal 1993 con 265 voti su 529 di Banca Italia Spa (Intesa, Unicredit, Cassa Risp Bologna, Carige e Bnl), i fondi kazar della City deterrebbero il 50,58% (=45,46%+5,12%) del capitale totale di Atlantia, pertanto la maggioranza di voto in Atlantia, il controllo.

Riflettiamo su chi siano i protagonisti, il loro ruolo ... la loro parte in scena... e chi sia il regista..

Il fatto che un governo li abbia sollevati dal pagare le spese di manutenzione non significa che se un ponte crolla provocando decine di morti e feriti e centinaia di senza casa,  i componenti del CDA e collaterali godano di assoluta impunità ed immunità...

Per loro valgono tutte le leggi nazionali ed internazionali e devono, come tutti, pagare i danni provocati da un' autostrada da cui hanno incassato decine di miliardi di euro dal 1999. 

Occorre inoltre precisare che nel caso di Atlantia i cd "mercati" non sarebbero quindi formati da milioni di piccoli risparmiatori sparsi per il mondo come i giornali fanno credere, ma molto più semplicemente da una sparuta pattuglia di una decina di fondi petroliferi – speculatori georgiani – arzebajani di antica origine della Sassonia, i cd “kazari”.

Dalla lettura del comunicato stampa diramato da Autostrade per l'Italia Spa emerge una  totale mancanza di empatia verso le vittime del ponte ... La società si è limitata a sottolineare che se le fossero revocate le concessioni, lo Stato italiano dovrebbe pagare tutti i suoi  mancati introiti futuri attualizzati ad oggi, tale e quale accade con i derivati che sempre questi stessi fondi attraverso circa 20 banche d'affari hanno comminato dal 2001 a circa 900 enti locali italiani arrecando loro miliardi di euro di perdite già addebitate sul conto corrente dell'ente locale.

Anche i Comuni italiani  dovrebbero pagare infatti decine di milioni di euro ciascuno per derivato per il  mancato introito futuro (il mark to market ) da parte delle banche d'affari (controllate sempre dai suddetti fondi kazar proprietari della city) se volessero rescindere anzitempo il contratto derivato.

Stesso linguaggio, stesso schema contrattuale, stesso pretesa di incassare oggi i mancati introiti futuri se fossero risolti i contratti .

Cambia solo il nome del prodotto finanziario, a proposito di autostrade e ponti caduti, “pedaggi” .... nel caso dei Comuni ed enti dello Stato “derivati”.

Sarebbe ora che lo Stato si facesse più forte dei “poteri forti” e facesse a costoro rispettare le leggi e che i titolari effettivi, gli eventuali controllori occulti, paghino ai sensi Cass. Pen. n.  25432/2012 e Cass. Pen.  n. 19716/2013, i miliardari danni materiali, economici e umani subiti dalla collettività.

...Come ci insegna la recente storia nazionale, vista la collusione di largha parte anche della magistratura che invece di indagare rinuncia in favore di ricompense a vario tittolo e varia natura.

La società Atlantia ha contratto infine in data 25 maggio 2017 un finanziamento di Euro 14,6 miliardi con un consorzio di 24 istituti di credito per farsi  finanziare l’operazione di OPA lanciata sulla totalità delle azioni di Abertis Infrastructuras S.A., la societa Autostrade spagnola privatizzata.

A luglio 2018 la Commissione UE ha dato assenso positivo per l’acquisto di Albertis da parte di Atlantia. Nel CDA di Albertis, già detto, ma ricordiamolo...  siede ora l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta.


Con la controllata Aeroporti di Roma Atlantia ha contratto finanziamenti per 650 milioni di euro, con la  controllata Societa Autostrade Meridionali Atlantia ha contratto un finanziamento con Banca Intesa per 470 milioni di euro, con la  controllata Pavimental Spa, Atlantia ha contratto un finanziamento di 50 milioni di euro con Credit Agricole per acquistare una fresa TBM per il traforo del tratto Appenninico loc Santa Lucia.

ASPI Spa ha invece contratto:

1)      tre finanziamenti nel 2007, 2008 e 2017 per complessivi  2,2 miliardi di euro con CDP su provvista della BEI

2)      sette finanziamenti dal 2004 per complessivi  2,4 milioni di euro con la BEI.

3)      20 miliardi di euro di prestiti obbligazionari garantiti da Atlantia sottoscritti dai cd investitori istituzionali, una ventina tra banche e banche d’affari tutte controllate dai fondi kazar della City.

A tutti i normali cittadini basta chiedere un finanziamento ed immantinentemente sarà dato.

Tutti i contratti di finanziamento contengono la clausola “Change of Control” che permette alle banche di chiedere il rimborso anticipato del finanziamento nel caso ASPI Spa o Atlantia perdano il controllo.

Come si nota, ASPI non sostenendo costi di manutenzione (a carico Anas), ma avendo ingenti ricavi (circa 3,5 miliardi di euro per anno di pedaggi), potrebbe avere la necessità di abbattere gli utili imputando a passivo oneri finanziari con i finanziamenti contratti.

Per un comune mortale è stato pressoche impossibile acquistare le azioni o i bond convertibili in azioni di Atlantia, prima del crollo in borsa avvenuto col crollo del ponte Morandi.

Atlantia è quotata in borsa dal 1991. Gli azionisti si sono tenuti sempre ben stretti le loro azioni a partire dal 1998 quando si è iniziato a sentire aria di privatizzazione dell’ente Autostrade in Italia.

Dal grafico storico si nota che dal 1991 al 1998 l’azione di Atlantia, emessa a 1 euro, è stata sempre  sotto 1,7 euro,  poi è balzata a 3,5 euro l’ 1/2/1998 quando si è sentito odore di privatizzazione, per raddoppiare ancora a 7 euro  l’1/2/1999 quando la privatizzazione era ormai certa.

Dalla privatizzazione dell’ente Autostrade la quotazione dell’azione Atlantia non ha avuto soste di progressivo aumento giungendo a 28 euro per azione il 1/10/2017, per poi scendere a 19,34 euro per azione col crollo del ponte Morandi, ciò significa che Benetton e gli eventuali soci fondi kazari occulti hanno comunque decuplicato in poco meno di 18 anni il valore delle loro azione acquistata/emessa a 1 euro.  

Vendendo oggi a 19 euro, oltre ai circa 120 miliardi di euro di pedaggi incassati dal 1999, realizzerebbero anche un guadagno in conto capitale di circa 19 miliardi di euro.



Ma se risalisse a 28 euro per azione, gli azionisti di Atlantia, realizzerebbero vendendo, 28 miliardi di euro di guadagno anche in conto capitale, guadagnerebbero ossia in conto capitale circa 30 volte l'investimento inziale.  

Per questo motivo anche in occasione di aumenti di capitale o emissione di bond convertibili in azioni, l’emissione di Atlantia dal 1999 è andata esaurita in pochi minuti ad appannaggio di Sintonia e dei cd mercati (i fondi kazari proprietari della city ... e attraverso la City anche della Borsa di Milano Spa.) e dell’altra kazara Black Rock, visti gli utili miliardari realizzabili ogni anno, zero costi di manutenzione  (sobbarcati da Anas), con zero rischio di essere scoperti visto che le verifiche sulla sicurezza sono effettuate da ASPI stessa e visto il possibile certo futuro decuplicato guadagno in conto capitale realizzabile al momento delle vendita dell’azione.

Nel settembre del 2008 col crollo delle borse mondiali, il titolo Atlantia ebbe una flessione, ma si riprese subito ritornando a crescere fino ai livelli sopracitati, circa 30 volte superiori il valore inziale .
Immaginiamoci invece i circa 500 mila piccoli risparmiatori di banca MPS costretti a comprare azioni della banca nel 2008 a 80 euro per azione pur di avere un prestito, che ora sono stati liquidati a meno di 20 centesimi per azione.

Immaginiamoci invece i circa 300 mila piccoli risparmiatori delle banche venete costretti a comprare azioni della banca nel 2008 a 42 euro per azione pur di avere un prestito, che ora sono stati liquidati a 1 euro per azione.

La differenza tra 80 euro e 20 centesimi delle azioni MPS e tra 42 euro e 1 euro delle banche venete è stata incassata dai fondi kazar proprietari della City of London.

Che altro aggiungere se non che la strateggia accerchiatrice dei cosiddetti “Privati”... che in realtà consistono di una dozzina di banche mondiali, magari pure sotto una infinità di diverse sigle e loghi, ha come fine ultimo la distruzione di questa civiltà e l’instaurazione di una dittatura monetaria schiavizzante per le future generazioni se non si interverrà attraverso una generale presa di coscienza e di civismo sociale a smantellare questo infame progetto ..



TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDIAMO :

a)                             di voler procedere con gli atti di competenza in ordine alla configurazione della fattispecie di attentato contro la Costituzione dello Stato, rimettendosi alle valutazioni delle autorità competenti anche in ordine al gravissimo, reale pericolo di un reato quale l’attentato alla Costituzione.

b)                             di procedere per la penale punizione dei colpevoli, ai fini di impedire la continuazione dei reati ravvisati in calce;

c)                             provvedere affinchè sia ripristinato senza alcun indugio lo “statu quo ante” ed il diritto.

d)                             Provvedere affinchè sia riconosciuto il risarcimento degli immani danni causati ed il  riconoscimento dei diritti sociali in generale, e dei diritti sui beni sottratti ai cittadini.

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.

Chiediamo inoltre di essere avvisati in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art. 405 c.p.p., e di essere sentiti personalmente

IN FEDE. 

AlbaMediterranea                                                                      Assoconsumatori






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