TESTO DELLA QUERELA CONTRO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CIAMPI, D'ALEMA E MOLTISSIMI ALTRI PER CESSIONE DEMANIO PUBBLICO AUTOSTRADALE A BENETTON ED ALTRI
ROMA, 23/08/2018
Al Comando stazione dei
Carabinieri
Alla Procura
Della Repubblica Competente
Alla Alta Corte Penale Internazionale de
l’Aia
E, p.c.
Ad Altri
Querela contro L’incostituzionale sottrazione del demanio
pubblico dal tesoro dello Stato e conseguente dilapidazione dei beni e risorse
socio-economiche dello Stato attraverso varie e “fantasiose” procedure di
alienazione in favore della grande finanza internazionale e progressivo
nocumento, ad esempio anche del primario ed essenziale diritto alla
sicurezza.... e di conseguenza anche della sicurezza stradale, anche del ponte
“Morandi” ....
CONTRO :
1) L’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi SCalfaro;
2) L’ex Presidente della Repubblica Azelio Ciampi;
3) L’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
4) Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
5) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Giuliano Amato;
6) L’ex Presidente del consiglio dei Silvio Berlusconi;
7) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Lamberto Dini;
8) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Massimo D'Alema;
9) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Mario Monti;
10) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Matteo Renzi;
11) L’ex Presidente del consiglio dei Ministri Paolo Silveri Gentiloni;
12) L’ex Ministro del tesoro Piero Barucci;
13) L’ex Ministro per gli affari regionali Katia Bellillo;
14) L’ex Ministro dei lavori pubblici Enrico Micheli;
15) L’ex Ministro per la funzione pubblica Angelo Piazza;
16) L’ex Guardasigilli Oliviero Diliberto;
17) Le ex Presidenze e Consiglii direttivi della Corte dei Conti all’epoca dei fatti;
18) L’ex ministro dei trasporti Antonio di Pietro;
19) L’L’ex Ministro Enrico Letta;
20) L’ex Ministro Graziano Delrio;
21) L’allora Presidente A.N.AS. Spa Dr Ing Vincenzo Pozzi ;
22) Capo del Dip.per le opere pubbliche ed edilizia, Ministero infrastrut. e trasp. Dr Marcello Arredi;
23) E quant’altri
coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.
Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli
articoli:
1)
Concorso formale in reato continuato
(art.81 c.p.);
2)
Pene per coloro che concorrono nel
reato (art.110 c.p.);
3)
Attentato
contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);
4)
Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
5)
Omissione d’atti d’ufficio (art.328
c.p.):
6)
Associazione a delinquere (art.416
bis);
7)
Falsità materiale commessa dal pubblico
ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.); ovvero
8)
Falsità materiale commessa dal pubblico
ufficiale in certificati (art.477 c.p.);
ovvero
9)
Falsità ideologica commessa dal
pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.); ovvero
10)
Falsità materiale commessa dal pubblico
ufficiale in certificati (art.480 c.p.); ovvero
11)
Falsità materiale commessa dal pubblico
ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.); ovvero
12)
Falsità commesse da pubblici impiegati
incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
13)
Ed eventuali altre fattispecie di reato
che venissero rilevate nel corso delle indagini.
14)
Abuso della credulità popolare (art.661
c.p.);
15)
Ed eventuali altre fattispecie di reato
che venissero rilevate nel corso delle indagini.-
LUOGO
DI COMMISSIONE : Territorio Nazionale ed Ambasciate e Consolati italiani
TEMPO
DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione.
Persone
offese: Tutti i Cittadini italiani.
CARDINI E FONDAMENTA
DI RIFERIMENTO :
Costituzione : Artt. 2; 3; 16; 28; 41; 42; 43; 47; 54.-
Art. 2.La Repubblica riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell'uomo.... omissis .....e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari .. omissis… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
..omissis …, che, … omissis … , impediscono
…
omissis … l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, etc., etc...
Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in
qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge
stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. ...omssis ...
Art. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici
sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e
amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la
responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto
con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana.
La legge determina i programmi
e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Art. 42. La proprietà è pubblica o privata. I beni economici
appartengono allo Stato, ad enti o a privati. .... omissis ...
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo
indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale. ... omissis ..
Art. 43. A fini di utilità generale la legge
può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo
indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti
determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi
pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano
carattere di preminente interesse generale.
Art. 47. La Repubblica incoraggia e .... omissis ...
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà
dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto
investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
Art. 54. Tutti i
cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la
Costituzione e le leggi. I
cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle
con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti
dalla legge.
IL FATTO
L’attuale
vicenda del crollo del ponte Morandi sulla A10... è solo un minimale tassello
della quasi semisecolare vicendadella regalia dei diritti dei cittadini
regolari e legittimi possessori e fruitori dei beni dello stato... in
particolare dei beni demaniali ... Spudoratamente regalati alla cosiddetta
“finanza internazionale” che altro non è se non una banda di criminali senza
patria e senza principi morali che maramendameggi da molti decenni sullo
scenario internazionale e che in assoluto dispregio delle norme nazionali
sottrae, rapina e succhia ogni linfa vitale...
Tutti fatti
che metodicamente noi di AlbaMediterranea regolarmente inoltriamo
all’attenzione di tutte le Procure dello Stato .... non tanto per la ingenua
supposizione di vedere attivarsi la macchina dellla giustizia... No!...
semplicemente per registrare negli annali le nequizie e nefandezze poste in
essere da queste ciurme di pirati di corsa che ormai spadroneggiano a man bassa
sui beni dei cittadini e degli Stati del tutto impuniti ed addirrrittura
osannati anche dalle pubbliche istituzioni fra cui anche la magistratura...
“Il sole 24
ore” del 25 ottobre 2017
Dice....
Sono passati 25 anni dal 2 novembre 1992, quando il ministro del
Tesoro Piero Barucci consegnò l’attesissimo piano di privatizzazioni al
presidente del Consiglio Giuliano Amato. Dalla cessione dei gioielli di
famiglia, che fatturavano allora quasi 200 mila miliardi di lirette, occupavano
850 mila persone e costituivano il nerbo del sistema nazionale d’innovazione,
lo Stato ha incassato oltre 95 miliardi di euro.... omissis.....
(Questa affermazione è stata pubblicata sul “Il sole 24 ore” da Andrea
Goldstein. Andrea Goldstein è un economista e professore universitario.
Ha lavorato all'OCSE e al Foreign Investment Advisory Service della Banca
Mondiale. Da ottobre 2015 è managing director di Nomisma...)
Una rapida
riflessione su quanto affermato confermando dati inoppugnabili da questo
luminare dell’economia... Vi sembra un’operazione vantagiosa quella descritta appena sopra???Questa
è stata la prassi e di fatto il dr. Andrea Goldstein (nomen omen) conferma con
il suo articolo che la prassi è tuttora attuale.
Ma per
tornare ai nostri giorni ed attualizzare.... contestaualizzare e contestare
fortemente....
Sembrerebbe
che Autostrade Spa non avrebbe in realtà mai speso nulla per la manutenzione ordinaria
e straordinaria per il ponte Morandi della A10.
Gli
speculatori internazionali che detengono le azioni della società in questione incassano
miliardi di euro di pedaggi ogni anno, ma alcuni irresponsabili pescecani
componenti dei vari governi che si sono succeduti negli sporchi affari di
Autostrade Spa .... li aveva pure sollevati
anche dallo sostenere un euro di costo per svolgere la manutenzione
ordinaria e straordinaria.
Autostrade
Spa inoltre è turpemente il controllore di se stessa per la verifica della sicurezza
della rete autostradale in concessione.
I guadagni di Autostrade per l’Italia Spa (detta anche ASPI spa o Autostrade
Spa) sarebbero netti in base alla
convenzione stipulata nel 2002 (Governo Berlusconi) tra il Ministero dei
Trasporti ed Anas Spa che imputerebbe i costi di manutenzione ordinaria e
straordinaria della rete stradale e autostradale di interesse nazionale alla
sola ANAS e quindi allo Stato Italiano.
Infatti, il
decreto lgs. 461 del 29/10/1999 aveva INCREDIBILMENTE individuato anche le autostrade
privatizzate nel 1999, come l’ A10 della Liguria, nella rete autostradale di
interesse nazionale.
La relazione
finanziaria depositata da ASPI Spa porta
a consuntivo incassi negli ultimi due anni (2016-2017) di circa 7 miliardi di
euro di pedaggi autostradali.
Nel 2007 il Ministro dei Trasporti Di Pietro (vedi
sua più volte ipotizzata appartenenza ai “servizi” [anche angloamericani])... aveva
rinnovato l’accordo tra Anas e Autostrade per l’Italia Spa, possibile che
non si sia accorto che il decreto D’Alema, richiamato nella convezione del
2002 tra il MIT e Anas, comprendesse anche autostrade già privatizzate tra le
autostrade di interesse nazionale da manutentare da parte di Anas, a
carico quindi dello Stato italiano e dei Suoi cittadini?
La
superficialità dei Ministri italiani
giunge a questo punto?
L’allora
Ministro Enrico Letta, pose con decreto,
la possibilità di aumentare i pedaggi non solo in rapporto agli interventi
cantierari già avvenuti ( interventi pagati da Anas, ma pedaggi incassati da
ASPI Spa!), ma anche quelli che si
pensava sarebbero stati realizzati negli anni successivi.
Il Ministro
dei Trasporti con Delrio, non ha voluto desecretare anche i Piani Finanziari
che giustificherebbero gli aumenti dei pedaggi già verificatisi (colluso anche
lui).
Nel 2017 il
presidente del Consiglio Renzi, sempre con decreto LEGISLATVO (NON decreto-
legge), in questo modo saltando furbescamente il parere del Parlamento, truffaldinamente
proroga senza l’obbligatoria gara, le
concessioni autostradali a Autostrade per l’Italia Spa.
Enrico Letta
(guardacaso..!) siede ora nel CDA di Abertis , la società privata che ha
ottenuto la concessione delle autostrade spagnole neo privatizzate, che sta per
essere acquistata per 16 miliardi di euro
da Atlantia (che è azionista all’88% di ASPI Spa) avendo ottenuto a
Luglio 2018 il parere positivo all’acquisto da parte della Commissione dell’ U.E..-
D'Alema (GOVERNO PD ) nel 1999 dopo aver privatizzato
la quasi totalità delle autostrade italiane,
sottraendo, per
ulteriore affronto, allo Stato italiano e ai Suoi cittadini l'introito dei
pedaggi, ha infatti incluso
INCREDIBILMENTE sempre nel 1999, nella
rete autostradale e stradale soggetta a manutenzione e vigilanza di Anas, anche alcune
autostrade privatizzate, tra cui
l'A10, sul cui tratto è crollato il ponte Morandi.
I costi di
Anas, pur essendo divenuta nel 2002 una Spa, sono ovviamente coperti dal bilancio
statale sulla base dei preventivi di costo che Anas Spa inoltra al Ministero
dei Trasporti trimestralmente, come comprovato dalla Convenzione tra MIT e Anas
Spa in allegato, firmata nel 2002 (governo Berlusconi) per ANAS S.p.A. dal
Presidente Dr. Ing. Vincenzo Pozzi e per Il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti, dal Capo del Dipartimento per le opere pubbliche e l’edilizia,
dr. Marcello Arredi .
Possibile
che il governo Berlusconi non si sia accorto che tra le reti autostradalidi
interesse nazionale su cui doveva effettuare manutenzioni Anas Spa a SPESE DELLO STATO per effetto della
Convenzione suddetta, vi fossero anche autostrade privatizzate dal governo
PD nel 1999 come l’A10 e incluse
INCREDIBILMENTE dal decreto D’Alema del 9 dicembre 1999 tra le reti
autostradali e stradali di interesse nazionale?
Insomma gli uni l’hanno fatta e gli altri l’hanno completata, a
vantaggio di speculatori internazionali e forse anche di loro stessi .
Possibile
che un ex Ministro dei Trasporti anche intervistato in Tv non sapesse che Anas
Spa si sobbarca, sempre a carico dello
Stato italiano e dei Suoi cittadini, dal 2002 le spese di manutenzione
ordinaria/straordinaria anche di autostrade privatizzate fin dal 1999?
Quanti
miliardi di euro di soldi pubblici sono stati spesi di manutenzione ordinaria e
straordinaria dal 2002 sotto il falso mantello di una Spa (Anas Spa) per autostrade privatizzate nel
1999?
Anche il
decreto D'Alema del 9 dicembre 1999 pubblicato sulla G.U. con cui il governo PD
incredibilmente conferisce ad Anas Spa il compito di effettuare manutenzioni
ordinarie e straordinarie anche su
reti autostradali privatizzate.
D'Alema
(governo Pd ) infatti individua tra le reti autostradali su cui Anas Spa deve
effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria anche INCREDIBILMENTE l'A10, un autostrada privatizzata nel 1999 dallo stesso governo PD.
I miliardari
pedaggi annui dell'A10, nota anche come
autostrada dei Fiori, una delle autostrade con più elevato traffico in Italia,
sono stati infatti incassati dalla società privata Autostrade per l'Italia Spa
(ASPI Spa), una società privata con grandi azionisti privati, che hanno
incassato circa 3,6 miliardi di euro di pedaggi nel 2017, come
dimostra l'estratto della Relazione finanziaria anno 2017 di Autostrade per
l'Italia Spa.
Autostrade
per l'Italia Spa ha realizzato solo circa 1 miliardo di euro di utile nel 2017, a fronte di 3,6
miliardi di euro pedaggi incassati nel 2017.
Ma.. visto
che non sostene alcun costo di manutenzione nè ordinaria, nè straordinaria, che
vengono sostenuti da Anas ossia dallo Stato italiano.... 2,6 miliardi di euro di uscite rappresentano
il costo del personale? Per giustificarsi.
dovrebbe avere 86.000 dipendenTI a 30.000 euro di costo medio per dipendente....
INVECE DI 7.349
DIPENDENTI REALI .
I giornali
e Rai News affermano che negli ultimi cinque anni Autostrade per l’Italia Spa
avrebbe incassato circa 5 miliardi di euro pedaggi e “spesi” 2,1 miliardi euro.
Il dato non
è corretto : dalla Relazione Finanziaria depositata dalla stessa ASPI Spa
risulta che ASPI Spa ha incassato negli ultimi due anni (2016-2071) circa 7
miliardi di euro di pedaggi ........
e i 2,1
miliardi di euro “spesi negli ultimi cinque anni “ di manutenzione ordinaria e
straordinaria, per effetto della
Convenzione del 2002 tra Mit e Anas Spa , NON SONO STATI
SPESI DA
ASPI Spa, ma da ANAS, a carico quindi ancora dello
STATO ITALIANO E DEI SUOI CITTADINI.
Romano Prodi, allora presidente del
Consiglio, per di più per far cassa e per abbattere il debito ed
entrare nell'euro stabili un meccanismo di adeguamento delle
tariffe e soprattutto molto generoso
per convincere gli investitori “internazionali” ad entrare nel capitale.
E per lo stesso motivo il 4 agosto del 1997 viene prorogata la concessione ad
Autostrade dal 2018 al 2038. Scelte che vengono contestate da Corte dei Conti e
Unione europea.
Però il diavolo
fa le pentole e non i coperchi e dai documenti risulta che la verifica della
sicurezza della autostrade date in concessione ad Autostrade per l’Italia Spa
(ASPI Spa) non spetta all’ente pubblico (Autorità di Regolazione dei
Trasporti-Art) creato con decreto legge nel 2011 (ma operativo dal 2013 essendo
il collegio stato nominato nel 2012), ma incredibilmente da ASPI stessa, in
quanto il nuovo ente è competente solo per le nuove concessioni, ossia per le
concessioni sottoscritte dopo la messa in operatività dell’ente... (Sic!).
Pertanto per le vecchie concessioni,
quelle sottoscritte prima del 2013, Autostrade per l’Italia Spa (ASPI Spa) si
controllerebbe da sola in tema di sicurezza, senza alcun ruolo in merito da
parte di organismi pubblici.
ASPI spa
sarebbe infatti l’unico controllore di se stesso, essa eseguendo con personale
proprio ispezioni e (auto)certificazioni, oppure affidandole a consulenti
pagati da ASPI stessa.
ASPI spa deve eseguire per legge due tipi
d’ispezione, che deve certificare una volta compiute: una ogni trimestre che
effettuerebbe con personale proprio (controlli sostanzialmente visivi),
un’altra ispezione invece biennale con strumenti affidandola a ingegneri
esterni, sempre però pagati da ASPI Spa.
Quindi .... né gli enti locali, né il
Ministero delle Infrastrutture interverrebbero in queste ispezioni eseguite da
ASPI con loro specialisti. Tutte le certificazioni di sicurezza recenti
sarebbero state pertanto redatte da tecnici retribuiti da ASPI spa stessa.
Nel caso del ponte
Morandi, essendo stato realizzato nel 1967, ASPI spa non sarebbe stata nemmeno
tenuta a fornire un piano di manutenzione, normativa che vige invece per chi ha in carico le strutture
nate dal ‘99 in poi.
Questa
distonia nascerebbe dal fatto che quando Autostrade era dell’IRI si controllava
da sola in quanto pubblica. Non aveva
senso che un soggetto pubblico con la mano sinistra (ossia Anas)
controllasse un soggetto pubblico con l’altra mano, come anche sottolineato dal
prof Ugo Arrigo (docente di Economia dei Trasporti all’Università di
Milano-Bicocca ). Con la successiva privatizzazione, il controllo pubblico è invece
divenuto indispensabile, ma non è stato mai attivato, in quanto sarebbe stata “copiata” tale e
quale la concessione precedente che non lo prevedeva, ovviamente, viene
logicamente supposto, per favorire ASPI spa.
NULLITA’ DEI CONTRATTI DI
CONCESSIONE AUTOSTRADALE PER VIOLAZIONE L. n. 474/1994 art 1-bis
Tutti i
contratti di concessione della rete autostradale sarebbero da dichiarare nulli
in quanto la L. n. 474 del 1994 art.1- bis imponeva che fosse istituito un Regolatore
Indipendente dei Trasporti prima che fosse iniziata la privatizzazione delle
autostrade ai sensi delle Norme Generali allora vigenti sui processi di
privatizzazione.
Ebbene
questo Regolatore Indipendente dei
Trasporti
non è mai stato istituito.
Pertanto
sono nulli i contratti di concessione della rete autostradale italiana
sottoscritti dopo l’entrata in vigore della L. n. 474/1994 art 1 bis
Nulla deve essere più corrisposto
dallo Stato italiano alle concessionarie per mancati incassi futuri
attualizzati ad oggi per revoca del contratto di concessione, in quanto il
contratto stesso è nullo.
Tutti i
contratti di concessione autostradali sarebbero pertanto nulli per causa
prodromica alla stipula del contratto.
Il TAR del Lazio ha già dichiarato la
nullità di contratti (nel caso di specie di contratti derivati) per causa
prodromica alla stipula dei contratti, così disponendo a seguito di ricorso
della banca d’affari che aveva rifilato un derivato al Comune.
Anche la
proroga delle concessioni ad ASPI Spa concessa dal governo Renzi e ampliata
fino al 2042 da Delirio, è nulla, in quanto sarebbe avvenuta senza gara.
Anche la
mancanza di gara è una causa di nullità
prodromica alla stipula del contratto di proroga delle concessione, su
cui il TAR del Lazio si potrebbe pertanto esprimere in senso positivo per il
governo Conte nel caso il governo Conte decidesse di revocare le concessioni ad
ASPI Spa ed ASPI proponesse ricorso al TAR.
Le
concessioni autostradali da inizio 2018 sono disponibili sul sito del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma sul sito del Ministro non sono stati
furbescamente pubblicati gli allegati relativi ai Piani Finanziari che giustificano
le tariffe dei pedaggi ed i loro progressivi aumenti a partire dalla data della
privatizzazione.
Solo dai
piani finanziari infatti è possibile
comprendere se le tariffe e i loro aumento nel tempo siano giustificati da
promesse di investimenti poi realizzati davvero oppure meno.
Infatti “ricopiando”
pedissequamente la concessione di quando Autostrade era dell’IRI, sarebbe stata
mantenuta anche la regola che ASPI Spa possa caricare in tariffa già oggi un
investimento che ha programmato in futuro.
Questo non
ha alcun senso in quanto ASPI infatti una volta che inizia ad incassare la “Maggiorazione tariffaria per investimenti
futuri “, realizza praticamente un
maggiorazione dei suoi ricavi in bilancio che concorre alla formazione
del Suo utile di fine anno, che poi viene distribuito ai suoi azionisti
sottoforma di dividendi, o ancor prima sotto forma di bonus ai manager di ASPI
Spa, che infatti sarebbero tra i più
remunerati in Italia.
Questa
norma poteva andar bene per un sindaco che doveva rifare un acquedotto e
anziché aumentare le tasse ai cittadini, aumentava la tariffa dell’acqua
potabile, così poteva mettere da parte i soldi per l’investimento.
Il sospetto
è quindi che il continuo aumento dei pedaggi autostradali che si è verificato
sulle autostrade privatizzate non sia giustificato da opere poi realizzate, ma
semplicemente ASPI Spa abbia deciso di aumentare le tariffe... E BASTA ....per
conseguire sempre più maggiori utili.
Le
autostrade privatizzate italiane sono infatti le più care al mondo,
sottolineando che nella quasi totalità degli Stati le autostrade, inventate dal
governo Hitler nel 1938, non sono a
pagamento.
Il
documento declassificato nel 2017 dimostra che il governo Hitler nel 1938 aveva
costruito le prime autostrade in Germania, strade ossia a doppia corsia e a
unico senso di marcia in cui non era consentito ai passanti e alle biciclette
di circolare.... il transito era gratuito. NO PEDAGGI.
Ci si
domanda se i vari Amato, Barucci, D’Alema, Prodi, Letta, Renzi, Delrio…
che furbescamente hanno privatizzato le autostrade senza istituire un
Regolatore Indipendente dei Trasporti e che furbescamente hanno prorogato con
decreto legislativo le concessioni di ASPI Spa fino al 2042 e senza gara ed i vari Bossi, Berlusconi,… che
nulla hanno promulgato o preteso per
sanare queste illegittimità, si credano EREDI DELL’ANTICO IMPERO KAZARO.
Il maggior
azionista di Autostrade per l’Italia Spa è Atlantia con l'88,06%, fino al 31
dicembre 2017 Atlantia deteneva il 100% del capitale di Autostrade per l’Italia
Spa come rilevabile dal sito web stesso di Atlantia. Atlantia è quotata in borsa dal 1991.
Come in
ogni società quotata, il capitale di Atlantia
è suddiviso tra capitale fisso ossia trasferibile solo con atto notarile tra
proprietario e compratore e capitale flottante (i cd "mercati") ossia
acquistabile giornalmente in borsa (attraverso una banca o le societa di
trading on line).
In Atlantia
il capitale fisso è detenuto per il 30% del capitale totale dal Gruppo Benetton
con la società Sintonia Edizione.
Un altro 5,12% di capitale fisso è detenuto dal
fondo kazaro Black Rock. In Atlantia il capitale flottante è il 45,46% del
capitale totale.
Ma, caro Magistrato inquerente, che ci leggi ....
comincia pure a riflettere e considerare la situazione in cui .... se il
capitale flottante fosse detenuto dalla solita decina di fondi kazari
proprietari della City of London (Vanguard, State Street , Fidelity , Northern
Trust, Francklyn Templeton, Bnp Paribas Trust, Jp Morgan Trust,.....)
attraverso il sistema delle sub-deleghe conferite a un migliaio di società dall'improbabile
nome sparse per il mondo (22,9% negli Stati Uniti, ….) che a loro volta hanno delegato l'ignaro
studio legale Trevisan di Milano (che noi querelanti abbiamo ampiamente
denunciato a tutte le magistrature italiane...),
assetto già riscontrato e confermato dal MEF in
risposta al Q-Time della Comm. Finanze del Movimento 5stelle, nelle cinque
banche quotate azioniste di maggioranza dal 1993 con 265 voti su 529 di Banca
Italia Spa (Intesa, Unicredit, Cassa Risp Bologna, Carige e Bnl), i fondi kazar
della City deterrebbero il 50,58% (=45,46%+5,12%) del capitale totale di
Atlantia, pertanto la maggioranza di voto in Atlantia, il controllo.
Riflettiamo
su chi siano i protagonisti, il loro ruolo ... la loro parte in scena... e chi
sia il regista..
Il fatto
che un governo li abbia sollevati dal pagare le spese di manutenzione non
significa che se un ponte crolla provocando decine di morti e feriti e
centinaia di senza casa, i componenti
del CDA e collaterali godano di assoluta impunità ed immunità...
Per loro
valgono tutte le leggi nazionali ed internazionali e devono, come tutti, pagare
i danni provocati da un' autostrada da cui hanno incassato decine di miliardi
di euro dal 1999.
Occorre
inoltre precisare che nel caso di Atlantia i cd "mercati" non
sarebbero quindi formati da milioni di piccoli risparmiatori sparsi per il
mondo come i giornali fanno credere, ma molto più semplicemente da una sparuta
pattuglia di una decina di fondi petroliferi – speculatori georgiani – arzebajani
di antica origine della Sassonia, i cd “kazari”.
Dalla
lettura del comunicato stampa diramato da Autostrade per l'Italia Spa emerge una totale mancanza di empatia verso le vittime
del ponte ... La società si è limitata a sottolineare che se le fossero
revocate le concessioni, lo Stato italiano dovrebbe pagare tutti i suoi mancati introiti futuri attualizzati ad oggi,
tale e quale accade
con i derivati che
sempre questi stessi fondi attraverso circa 20 banche d'affari hanno comminato
dal 2001 a circa 900 enti locali italiani arrecando loro miliardi di euro di
perdite già addebitate sul conto corrente dell'ente locale.
Anche i
Comuni italiani dovrebbero pagare
infatti decine di milioni di euro ciascuno per derivato per il mancato introito futuro (il mark to market )
da parte delle banche d'affari (controllate sempre dai suddetti fondi kazar
proprietari della city) se volessero rescindere anzitempo il contratto
derivato.
Stesso
linguaggio, stesso schema contrattuale, stesso pretesa di incassare oggi i
mancati introiti futuri se fossero risolti i contratti .
Cambia solo il nome del prodotto
finanziario, a proposito di autostrade e ponti caduti, “pedaggi” .... nel caso
dei Comuni ed enti dello Stato “derivati”.
Sarebbe ora
che lo Stato si facesse più forte dei “poteri forti” e facesse a costoro
rispettare le leggi e che i titolari effettivi, gli eventuali controllori
occulti, paghino ai sensi Cass. Pen. n.
25432/2012 e Cass. Pen. n.
19716/2013, i miliardari danni materiali, economici e umani subiti dalla
collettività.
Come
rilevabile dallo stesso sito web di
Atlantia http://www.atlantia.it/documents/20184/195126/2-Relazione_CG_2017.pdf/c87053ad-1184-4433-a63c-13b7e9945157
...Come ci
insegna la recente storia nazionale, vista la collusione di largha parte anche
della magistratura che invece di indagare rinuncia in favore di ricompense a
vario tittolo e varia natura.
La società Atlantia
ha contratto infine in data 25 maggio 2017 un finanziamento di Euro 14,6
miliardi con un consorzio di 24 istituti di credito per farsi finanziare l’operazione di OPA lanciata sulla
totalità delle azioni di Abertis Infrastructuras S.A., la societa Autostrade
spagnola privatizzata.
A luglio
2018 la Commissione UE ha dato assenso positivo per l’acquisto di Albertis da
parte di Atlantia. Nel CDA di Albertis, già detto, ma ricordiamolo... siede ora l’ex Presidente del Consiglio Enrico
Letta.
(VEDI QUI : http://www.imolaoggi.it/2017/04/17/letta-nel-cda-di-abertis-gigante-spagnolo-delle-autostrade-e-non-solo/ )
Con la
controllata Aeroporti di Roma Atlantia ha contratto finanziamenti per 650
milioni di euro, con la controllata
Societa Autostrade Meridionali Atlantia ha contratto un finanziamento con Banca
Intesa per 470 milioni di euro, con la
controllata Pavimental Spa, Atlantia ha contratto un finanziamento di 50
milioni di euro con Credit Agricole per acquistare una fresa TBM per il traforo
del tratto Appenninico loc Santa Lucia.
ASPI Spa ha
invece contratto:
1) tre finanziamenti nel
2007, 2008 e 2017 per complessivi 2,2
miliardi di euro con CDP su provvista della BEI
2) sette finanziamenti
dal 2004 per complessivi 2,4 milioni di
euro con la BEI.
3) 20 miliardi di euro di
prestiti obbligazionari garantiti da Atlantia sottoscritti dai cd investitori
istituzionali, una ventina tra banche e banche d’affari tutte controllate dai
fondi kazar della City.
A tutti i normali cittadini basta
chiedere un finanziamento ed immantinentemente sarà dato.
Tutti i
contratti di finanziamento contengono la clausola “Change of Control” che
permette alle banche di chiedere il rimborso anticipato del finanziamento nel
caso ASPI Spa o Atlantia perdano il controllo.
Come si
nota, ASPI non sostenendo costi di manutenzione (a carico Anas), ma avendo
ingenti ricavi (circa 3,5 miliardi di euro per anno di pedaggi), potrebbe avere
la necessità di abbattere gli utili imputando a passivo oneri finanziari con i
finanziamenti contratti.
Per un
comune mortale è stato pressoche impossibile acquistare le azioni o i bond
convertibili in azioni di Atlantia, prima del crollo in borsa avvenuto col
crollo del ponte Morandi.
Atlantia è
quotata in borsa dal 1991. Gli azionisti si sono tenuti sempre ben stretti le
loro azioni a partire dal 1998 quando si è iniziato a sentire aria di
privatizzazione dell’ente Autostrade in Italia.
Dal grafico
storico si nota che dal 1991 al 1998 l’azione di Atlantia, emessa a 1 euro, è
stata sempre sotto 1,7 euro, poi è balzata a 3,5 euro l’ 1/2/1998 quando
si è sentito odore di privatizzazione, per raddoppiare ancora a 7 euro l’1/2/1999 quando la privatizzazione era
ormai certa.
Dalla
privatizzazione dell’ente Autostrade la quotazione dell’azione Atlantia non ha
avuto soste di progressivo aumento giungendo a 28 euro per azione il 1/10/2017,
per poi scendere a 19,34 euro per azione col crollo del ponte Morandi, ciò
significa che Benetton e gli eventuali soci fondi kazari occulti hanno comunque
decuplicato in poco meno di 18 anni il valore delle loro azione
acquistata/emessa a 1 euro.
Vendendo
oggi a 19 euro, oltre ai circa 120 miliardi di euro di pedaggi incassati dal
1999, realizzerebbero anche un guadagno in conto capitale di circa 19 miliardi
di euro.
Ma se
risalisse a 28 euro per azione, gli azionisti di Atlantia, realizzerebbero
vendendo, 28 miliardi di euro di guadagno anche in conto capitale, guadagnerebbero
ossia in conto capitale circa 30 volte l'investimento inziale.
Per questo
motivo anche in occasione di aumenti di capitale o emissione di bond
convertibili in azioni, l’emissione di Atlantia dal 1999 è andata esaurita in
pochi minuti ad appannaggio di Sintonia e dei cd mercati (i fondi kazari
proprietari della city ... e attraverso la City anche della Borsa di Milano
Spa.) e dell’altra kazara Black Rock, visti gli utili miliardari realizzabili
ogni anno, zero costi di manutenzione
(sobbarcati da Anas), con zero rischio di essere scoperti visto che le
verifiche sulla sicurezza sono effettuate da ASPI stessa e visto il possibile
certo futuro decuplicato guadagno in conto capitale realizzabile al momento
delle vendita dell’azione.
Nel settembre
del 2008 col crollo delle borse mondiali, il titolo Atlantia ebbe una
flessione, ma si riprese subito ritornando a crescere fino ai livelli
sopracitati, circa 30 volte superiori il valore inziale .
Immaginiamoci
invece i circa 500 mila piccoli risparmiatori di banca MPS costretti a comprare
azioni della banca nel 2008 a 80 euro per azione pur di avere un prestito, che
ora sono stati liquidati a meno di 20 centesimi per azione.
Immaginiamoci
invece i circa 300 mila piccoli risparmiatori delle banche venete costretti a
comprare azioni della banca nel 2008 a 42 euro per azione pur di avere un
prestito, che ora sono stati liquidati a 1 euro per azione.
La
differenza tra 80 euro e 20 centesimi delle azioni MPS e tra 42 euro e 1 euro
delle banche venete è stata incassata dai fondi kazar proprietari della City of
London.
Che altro aggiungere se non che la strateggia accerchiatrice
dei cosiddetti “Privati”... che in realtà consistono di una dozzina di banche
mondiali, magari pure sotto una infinità di diverse sigle e loghi, ha come fine
ultimo la distruzione di questa civiltà e l’instaurazione di una dittatura
monetaria schiavizzante per le future generazioni se non si interverrà
attraverso una generale presa di coscienza e di civismo sociale a smantellare
questo infame progetto ..
TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDIAMO :
a)
di voler procedere con gli atti di competenza in ordine alla
configurazione della fattispecie di attentato contro la Costituzione dello
Stato,
rimettendosi alle valutazioni delle autorità competenti anche in ordine al
gravissimo, reale pericolo di un reato quale l’attentato alla Costituzione.
b)
di procedere per la penale punizione dei colpevoli, ai fini
di impedire la continuazione dei reati ravvisati in calce;
c)
provvedere affinchè sia ripristinato senza alcun indugio lo
“statu quo ante” ed il diritto.
d)
Provvedere affinchè sia riconosciuto il risarcimento degli
immani danni causati ed il
riconoscimento dei diritti sociali in generale, e dei diritti sui beni
sottratti ai cittadini.
Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’
obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti
violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza
di reato, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge,
delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani
tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere,
e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.
Ci riserviamo inoltre di costituirci
parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408
c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.
Chiediamo inoltre di essere avvisati
in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art. 405 c.p.p.,
e di essere sentiti personalmente
IN FEDE.
AlbaMediterranea
Assoconsumatori
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