lunedì 31 marzo 2014

QUERELA CONTRO CORTE DEI CONTI NAZIONALE ED ALTRI PER DANNO ERARIALE DI MILLE MILIARDI DI EURO

FORMELLO, 17/03/2014

AL COMANDO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI
SEDE
ALLA CORTE DEI CONTI SEZIONEGIURISDIZIONALE
SEDE

ALLA COMPETENTE PROCURA DELLA REPUBBLICA
SEDE

E, p. C. AD ALTRI.

QUERELA/DENUNCIA CONTRO :

  1. Tutti i Presidenti della Repubblica succedutisi dall’avvento dell’euro;
  2. Tutti i Presidenti del consiglio dei ministri succedutisi dall’avvento dell’euro ;
  3. Tutti i Presidenti della Camera succedutisi dall’avvento dell’euro;
  4. Tutti i Presidenti della Senato succedutisi dall’avvento dell’euro;
  5. Tutti i Ministri del Tesoro succedutisi dall’avvento dell’euro;
  6. Tutti i Ministri delle finanze succedutisi dall’avvento dell’euro;
  7. Tutti i Componenti della Corte dei Conti succedutisi dall’avvento dell’euro;
  8. Tutti i Componenti della Commissione europea succedutisi dall’avvento dell’euro;
  9. Tutti i Componenti del Consiglio Europeo succedutisi dall’avvento dell’euro;
  10. Tutti i componenti del Parlamento europeo succedutisi dall’avvento dell’euro
  11. Tutti i Parlamentari che succedutisi dall’avvento dell’euro;
  12. Tutti i segretari dei partiti parlamentari succedutisi dall’avvento dell’euro;
  13. Tutti i Dirigenti della Ragioneria Generale dello Stato succedutisi dall’avvento dell’euro;
  14. E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.

Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

  1. Alto tradimento (art.90 Costituzione);
  2. Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
  3. Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
  4. Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
  5. Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 c.p.);
  6. Intelligenze con lo straniero a scopo di guerra contro lo Stato italiano (art.243 c.p.);
  7. Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art.246 c.p.);
  8. Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.);
  9. Attentato contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);
  10. Usurpazione di potere politico o comando militare (art.287 c.p.):
  11. Attentati contro i diritti politici del cittadino (art.294 c.p.);
  12. Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art.319 c.p.);
  13. Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art.320 c.p.);
  14. Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
  15. Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
  16. Interruzione d’un servizio pubblico o di pubblica utilità (art.331 c.p.);
  17. Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);
  18. Associazione a delinquere (art.416 bis);
  19. Circostanze aggravanti (art.456 c.p.);
  20. Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.);
  21. Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.477 c.p.);

  1. Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);
  2. Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480 c.p.);
  3. Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.);
  4. Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);
  5. Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);
  6. Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
  7. Istigazione o aiuto al suicidio (art.580 c.p.);
  8. Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.);
  9. Furto (art.624 c.p.);
  10. Truffa (art.640 c.p.);
  11. Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-


INTEGRAZIONE ALLA QUERELA PRESENTATA DALLO STESSO IN DATA 29 SETTEMBRE 2012

Preludio

Sul sito http://www.corteconti.it/chi_siamo/la_corte/ leggiamo cosa la Corte dei conti scrive di se stessa come presentazione :

Corte dei conti Breve storia

 
La Corte dei conti fu istituita agli albori dello Stato unitario (legge 14 agosto 1862, n. 800), perchè vigilasse sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire ed impedire sperperi e cattive gestioni.
In questa funzione, la Corte dei conti assunse la veste di una "magistratura", essendo emersa - secondo la storica affermazione di Camillo Benso conte di Cavour - la "assoluta necessità di concentrare il controllo preventivo e consuntivo in un magistrato inamovibile".
Le linee fondamentali del suo ordinamento sono state fissate nel testo unico approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214. Nel corso degli anni successivi all'entrata in vigore della Costituzione repubblicana sono intervenute profonde trasformazioni nell'organizzazione e nelle funzioni amministrative (moltiplicazione degli enti, creazione di autorità amministrative indipendenti, privatizzazione di funzioni e di imprese pubbliche), le quali hanno interessato anche gli assetti finanziari e di spesa (basti pensare all'introduzione della legge finanziaria e alle riforme del bilancio intervenute nel 1978, nel 1988 e, recentemente, con la legge n. 94 del 3 aprile 1997), incidendo fortemente sui compiti dell'Istituto.

Ad esso è stato, ed è richiesto, quindi un grande sforzo di adeguamento ed ammodernamento - tutt'altro che concluso - per soddisfare la crescente "domanda" sia di controlli efficienti, sia di un puntuale esercizio della giurisdizione di responsabilità; ciò al fine di accrescere la trasparenza dell'amministrazione, di assicurare la corretta gestione delle pubbliche risorse, di elevare la qualità dei servizi che l'amministrazione rende ai cittadini.

MA PER COSA E’ STATA ESPRESSAMENTE ISTITUITA LA CORTE DEI CONTI?... ECCO QUI :


Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214
Approvazione del testo unico delle leggi sulla Corte dei conti
.
TITOLO II
Attribuzioni della Corte dei conti Capo I - Attribuzioni in generale

Fa il riscontro dei decreti presidenziali;
fa il riscontro delle spese dello Stato;

omissis …..

fa il riscontro sui magazzini e depositi di materie e di merci di proprietà dello Stato, e sulle altre
gestioni patrimoniali indicate dalle leggi

parifica il rendiconto generale consuntivo dell'amministrazione dello Stato e quelli delle aziende a gestione autonoma soggette al suo riscontro, prima che siano presentati al Parlamento;

omissis …

giudica sulle responsabilità per danni arrecati all'erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell'esercizio delle loro funzioni;

giudica sui ricorsi contro i provvedimenti amministrativi in materia di conti e di responsabilità, giusta
le disposizioni delle leggi speciali;

…….omissis……

fa le sue proposte e dà parere nella formazione degli atti e provvedimenti amministrativi indicati dalla legge.

…… omissis ….

giudica sulle responsabilità per danni arrecati all'erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell'esercizio delle loro funzioni;

E veniamo alle dichiarazioni di intenti, di attribuzioni, di ruoli, di responsabilità per quanto concerne la parte europea

TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA (Trattato di Maastricht)

TITOLO VIII POLITICA ECONOMICA E MONETARIA

Articolo 119 (ex articolo 4 del TCE)

1. Ai fini enunciati all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea, l'azione degli Stati membri e dell'Unione comprende, alle condizioni previste dai trattati, l'adozione di una politica economica che è fondata sullo stretto coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, sul mercato interno e sulla definizione di obiettivi comuni, condotta conformemente al principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.

. Omissis …..

3. Queste azioni degli Stati membri e dell'Unione implicano il rispetto dei seguenti principi direttivi: prezzi stabili, finanze pubbliche e condizioni monetarie sane nonché bilancia dei pagamenti sostenibile.

CAPO 1
POLITICA ECONOMICA
Articolo 120 (ex articolo 98 del TCE)

Gli Stati membri attuano la loro politica economica allo scopo di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea e nel contesto degli indirizzi di massima di cui all'articolo 121, paragrafo 2. Gli Stati membri e l'Unione agiscono nel rispetto dei principi di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un'efficace allocazione delle risorse, conformemente ai principi di cui all'articolo 119.

Articolo 121 (ex articolo 99 del TCE)

4. Qualora si accerti, secondo la procedura prevista al paragrafo 3, che le politiche economiche di uno Stato membro non sono coerenti con gli indirizzi di massima di cui al paragrafo 2 o rischiano di compromettere il buon funzionamento dell'unione economica e monetaria, la Commissione può rivolgere un avvertimento allo Stato membro in questione. Il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, può rivolgere allo Stato membro in questione le necessarie raccomandazioni. Il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere di rendere pubbliche le proprie raccomandazioni.

Articolo 122 (ex articolo 100 del TCE)

1. Fatta salva ogni altra procedura prevista dai trattati, il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri, le misure adeguate alla situazione economica, in particolare qualora sorgano gravi difficoltà nell'approvvigionamento di determinati prodotti, in particolare nel settore dell'energia.

Articolo 123 (ex articolo 101 del TCE)

1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia,da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.

2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.

Il che tradotto in linguaggio comune … sta a dire che uno Stato, come lo era l’Italia quando possedeva le banche di interesse nazionale (le BIN)… avrebbe del tutto legittimamente potuto farsi prestare i soldi per finanziarsi … non attraverso i venti strozzini istituzionali da noi più volte

denunciati…. Come attualmente da decenni avviene… ma far prestare dalla BCE alla BIN (Banca di interesse Nazionale)… il denaro necessario … allo 0,25% come in questo momento avviene e non mettere all’asta irresponsabilmente ed ignobilmente i titoli di stato dagli strozzini istituzionali che a seguito del “giudizio” delle agenzie di rating… (anche queste innumerevoli volte denunciate), “acquistano” a tassi dal 3% al 6% addebitandocelo sul groppone… Quando invece del tutto legittimamente si potrebbe finanziare lo Stato attraverso le BIN allo 0,25%...... non a tasso zero come attraverso la gestione diretta della sovranità monetaria…. Ma comunque enormemente meglio di ora…

Risparmiando così attorno ai 70/80 (settanta/ottantamiliardi) di € all’anno.

Articolo 125 (ex articolo 103 del TCE)

1. L'Unione non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di diritto pubblico o da imprese pubbliche
di qualsiasi Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto economico specifico. Gli Stati membri non sono responsabili né subentrano agli impegni dell'amministrazione statale, degli enti regionali, locali o degli altri enti pubblici, di altri
organismi di diritto pubblico o di imprese pubbliche di un altro Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto specifico.
2. Se necessario, il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del
Parlamento europeo, può precisare le definizioni per l'applicazione dei divieti previsti dagli articoli 123 e 124 e dal presente articolo.

CAPO 2

POLITICA MONETARIA
Articolo 127 (ex articolo 105 del TCE)

1. L'obiettivo principale del Sistema europeo di banche centrali, in appresso denominato «SEBC», è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC
sostiene le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli
obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. Il SEBC agisce in
conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo una
efficace allocazione delle risorse e rispettando i principi di cui all'articolo 119.

PROTOCOLLO SULLO STATUTO DEL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI
E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

Articolo 21
Operazioni con enti pubblici

21.1. Conformemente all'articolo 101 del trattato, è vietata la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia da parte della BCE o da parte delle banche centrali nazionali, a istituzioni o agli organi della Comunità, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di settore pubblico o ad imprese pubbliche degli Stati


membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della BCE o delle banche centrali nazionali.
21.2. La BCE e le banche centrali nazionali possono operare come agenti finanziari per gli organismi di cui all'articolo 21.1.

21.3. Le disposizioni del presente articolo non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di riserve da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla BCE lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.

Anche qui si ribadisce il concetto già poco sopra espresso che illumina chiaramente la lineare intenzionalità di aggredire lo Stato in ogni sua prerogativa, funzione, ma soprattutto di snaturamento del suo stesso motivo di esistenza dome soggetto giuridico..

Ma per togliere la sete col prosciutto e spianare la strada da qualunque ostacolo e dissipare qualunque dubbio…

Due intraprendenti e baldi analisti indipendenti come Giovanni Zibordi e Claudio Bertoni hanno domandato a chi di competenza (la Bce).. ed ottenuto da questa conferma che l’Italia, se solo davvero volesse, potrebbe ottenere denaro a interesse prime rate dalla Banca Centrale Europea.
Come del resto fanno da sempre in Germania e in Francia da anni tramite due enti bancari pubblici, rispettivamente KfW e Bpi).

Ecco il testo dei vari quesiti posti :


Date: Tuesday, 10/12/2013 17:23:50From: "Claudio Bertoni"
Subject: [Case_ID: 830870 / 1548784] art. 123- Delucidazioni
--------------------------------------------------
[...]
E' chiaro che la BCE non può acquistare direttamente Titoli di Stato e quindi quello che è mia intenzione approfondire ora, e in ultimo, sono le seguenti domande:

 1) comma 2 art. 123  TFUE: è possibile per un Ente creditizio di proprietà pubblica accedere all'offerta di liquidità, oggi al tasso dello 0,25%, della BCE?

2) Se sì come penso, questo Ente creditizio di proprietà pubblica può prestare denaro al Governo affinchè lo stesso possa pagare i suoi debiti ai mercati finanziari? Ovviamente attraverso la cessione a garanzia dei Titolo di Stato acquistati dall'Ente creditizio pubblico stesso?

3) E l'Ente creditizio pubblico può decidere liberamente il tasso di interesse?
Grazie ancora per la vostra cortese risposta

Ed ecco la risposta della B.C.E 


---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Europe Direct <
citizen_reply@edcc.ec.europa.eu>
Date: 13 gennaio 2014 10:50
Oggetto: [Case_ID: 0830870 / 1548784] art. 123- Delucidazioni
A: 
claudio.bertoni1910@gmail.com

Gentile Signor Bertoni,

La ringraziamo per il suo messaggio. Desideriamo scusarci per il ritardo.
Le inoltriamo le risposte alle sue domande, fornite dalla Banca centrale europea:

1) comma 2 art. 123  TFUE: è possibile per un Ente creditizio di proprietà pubblica accedere all'offerta di liquidità, oggi al tasso dello 0,25%, della BCE?

1. Gli enti pubblici creditizi dell'area dell'euro sono un elemento importante del sistema bancario e pertanto hanno un ruolo essenziale nel fornire prestiti all'economia reale. Pertanto è importante per l'Eurosistema che essi siano trattati alla pari degli istituti creditizi privati nel contesto delle operazioni di rifinanziamento per assicurare un efficiente trasmissione delle decisioni riguardanti la politica monetaria all'economia. Pertanto la risposta alla sua prima domanda è si ed e per questo che l'articolo menzionato è presente nel Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). L'articolo stabilisce che il divieto di scoperto bancario e altre forme di facilitazione creditizia in favore dei governi "non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati".

2) Se sì come penso, questo Ente creditizio di proprietà pubblica può prestare denaro al Governo affinchè lo stesso possa pagare i suoi debiti ai mercati finanziari? Ovviamente attraverso la cessione a garanzia dei Titolo di Stato acquistati dall'Ente creditizio pubblico stesso?

2. Non è il ruolo della banca centrale di decidere per gli istituti di credito come utilizzare i soldi. In pratica, gli istituti di credito possono liberamente prestare i soldi ai governi o comprare i loro titoli di stato, nonché prestare soldi a qualsiasi cliente. Questo è possibile nel caso in cui esista una decisione commerciale indipendente da parte dell'ente pubblico creditizio di entrare in tale rapporto con lo Stato. In questo contesto è necessario ricordare la clausola stabilita dall'articolo 124 del TFUE, che stabilisce quanto segue: "È vietata qualsiasi misura, non basata su considerazioni prudenziali, che offra alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri un accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie." Lo Stato, nel caso in cui adottasse una legge, regolamento o qualsiasi altro strumento giuridicamente vincolante, che obbligherebbe un istituto finanziario a comprare i titoli di stato governativi, violerebbe l'articolo 124.

3) E l'Ente creditizio pubblico può decidere liberamente il tasso di interesse?

3. La domanda non è chiara. Tuttavia, nel contesto della decisione indipendente presa dall'istituto creditizio di prestare soldi ai clienti, il prezzo dell'operazione deve essere basata su considerazione finanziarie e economiche (per esempio, il profilo di rischio del cliente). Per quanto riguarda la decisione di comprare titoli di stato pubblici, si aspetta che il tasso di interesse nominale per i titoli governativi (come per gli altri) venga determinato dalle caratteristiche del titolo stesso (incluso il profilo di rischio dell'emittente, la liquidità e commerciabilità del titolo, etc.). Il rendimento effettivo del titolo (emesso da un pubblico o provato) negoziato sul mercato riflette l'evoluzione di queste caratteristiche nel tempo.

Ci auguriamo che queste informazioni possano esserle di aiuto. La preghiamo di contattarci nuovamente in caso avesse ulteriori domande.

ANALISI

La risposta ricevuta per email (a nome della BCE) è stata affermativa: "il divieto di scoperto bancario e di altre forme di facilitazione creditizia in favore dei governi non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo

stesso trattamento degli enti creditizi privati". Inoltre, in riferimento a banche pubbliche: "gli istituti di credito possono liberamente prestare i soldi ai governi o comprare i loro titoli di stato, nonché prestare soldi a qualsiasi cliente"

E' quindi possibile per lo Stato italiano legittimamente nazionalizzare una Banca e usarla allo scopo sopra descritto, la quale acceda alla liquidità della BCE e finanzi il suo debito ad un tasso di interesse simile a quello applicato dalla BCE stessa e in ogni caso sempre molto inferiore a quello di mercato, che è attualmente superiore del 3% all'inflazione.

Rapinare ai cittadini 4 miliardi con l'IMU o qualche illegale “privatizzazione” sottraendo beni al demanio… o eliminando servizi essenziali sulla sanità, le scuole, le infrastrutture, non è comportamento da Stato etico… e semplicemente da Stato…. ma risparmiare su uno dei focolai primari della crisi attuale si può …sugli interessi, sulla rendita che da decenni lo Stato italiano paga a investitori esteri, banche e investitori italiani.

Si tratta di scegliere tra rendita finanziaria o il lavoro e le imprese. La rendita finanziaria ha incassato dallo Stato più di 3mila miliardi di euro di interessi in trenta anni, mentre le imprese e i lavoratori italiani venivano strozzati da una tassazione asfissiante, oberata dall peso del debito pubblico di 2mila miliardi, creato artatamente dall'accumularsi di questi indebiti interessi.

Un governo competente che abbia a cuore gli interessi degli italiani, come sopra accennato, può muoversi all'interno dei trattati europei…. Esattamente come ha sempre fatto la Germania, e come stanno facendo Francia e Gran Bretagna

La CORTE DEI CONTI e tutti i governanti ai massimi livelli italiani e… la CORTE DEI CONTI e tutti gli enti sovrannazionali europei si dovrebbero domandare come mai per la Germania (vedi KfW E la Francia (vedi Bpi) sia possibile che due Stati nostri diretti concorrenti abbiano messo in atto tale tipo di strategia finanziaria attraverso questi by-pass ed invece l’Italia finora non abbia sfruttato una simile manna dal cielo..

Che avrebbe permesso di risparmiare sui 70/80 miliardi di €/anno … a partire dal 2002 … per cui complessivamente in dodici anni risparmiare la formidabile somma di 840/960 miliardi di € che andando a diminuire progressivamente con gli interessi su totale complessivo detratto di queste somme avrebbe praticamente ridotto a zero o quasi il sosto totale del Debito Pubblico…

Vale la pena di ricordare a proposito dell’improvvido, irrituale, ignobile comportamento del Governo italiano … che l’anno scorso il sig.r Monti (guardacaso) impietosito dalle lagnanze delle Banche che lamentavano aria di fallimento e per questo motivo richiedevano ai clienti il rientro immediato dei fidi…. Regalò loro una quarantina di miliardi all’1% di interesse …che sarebbero dovuti servire a finanziare la piccola e media impresa…. E cosa fecero le banche??? Naturalmente l’investimento migliore… acquistarono Buoni del Tesoro con un rendimento del 4% guadagnando immediatamente il 3% su denaro preso in prestito indebitando il prestatore… Cose dell’altro mondo… Cose che in un paese normale dove la ragione, la logica ed il diritto vigessero… sarebbe impossibile realizzare e dove, se tentate, sarebbero pesantemente sanzionate..

Ma vediamo cosa è la KfW

KfW, acronimo di Kreditanstalt für Wiederaufbau (la Banca della Ricostruzione), è una banca tedesca, è nata nel 1948, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per volere degli Stati Uniti d'America, per amministrare i fondi del Piano Marshall.

L'80% del capitale è detenuto dal governo federale mentre il restante 20% è detenuto dai Länder.

Attraverso la KfW, il Governo tedesco canalizza tutta una serie di operazioni che altrove figurerebbero nei conti dello Stato per cifre ingenti: l'attivo dell'istituto con sede a Francoforte ha

sfiorato lo scorso anno i 500 miliardi di euro, più del doppio che all'inizio del decennio passato, anche per effetto del trasferimento sotto il suo ombrello di molte attività in precedenza di competenza dell'amministrazione pubblica, o di nuove attività, come quelle riguardanti la protezione ambientale.

La KfW, è in pratica il “motore” finanziario delle opere pubbliche e di politica industriale della Germania e una delle più grandi e potenti banche del mondo: Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, cioè Istituto di credito per la ricostruzione. E’ ritenuta da molti una seconda Bundesbank, una Federal Reserve tedesca che non vuol dire di esserlo, una superbanca pubblica eroga prestiti in appoggio al sistema- paese Germania, una Cassa Depositi e Prestiti tedesca, una potenza nascosta senza cui la Germania non sarebbe la quarta potenza economica mondiale. gli utili, in media negli ultimi due anni nell’ordine dei 2 miliardi di euro.

Prima gestore della ricostruzione, poi pilastro a sostegno delle piccole e medie imprese, anima del sistema Germania. Poi grande finanziatore delle infrastrutture. La KfW insomma ha da decenni il ruolo di motore e finanziatore dello sviluppo.

Vantaggio non da poco, per il sistema Germania. Il suo rating è ottimo, pari a quello dei Bund tedeschi, per cui alla KfW non è difficile approvvigionarsi quasi esclusivamente sui mercati mondiali dove negli ultimi anni ha realizzato emissioni per circa 80 miliardi di euro annui in media.

La KfW appartiene per l’80% al potere federale e per il restante 20% ai 16 Bundeslaender, gli Stati federali….. i politici che governano la prima potenza europea e quarta mondiale, di qualsiasi colore siano, hanno bisogno di una KfW funzionante per la solidità del sistema industriale e delle piccole e medie imprese, per la pace sociale. Sappiamo che in Germania una parte di debito pubblico, quello corrispondente alle obbligazioni emesse dalla KfW, viene escluso dal computo del totale. Lo consentono i criteri contabili Esa95, che escludono dal computo del debito pubblico quello delle società pubbliche che coprono i propri costi per oltre il 50% con ricavi di mercato, ma ciò non
rincuora… se qualcosa le andasse storto, sarebbe il governo federale a garantire le sue obbligazioni, esattamente come gli altri Bund. Il debito pubblico tedesco raggiunge il 97% del Pil.

E vediamo pure cosa è Bpi (Banca Pubblica d’Investimento)

Banca pubblica d’investimento (Bpi) non avrà tra i suoi compiti quello di aiutare le imprese in difficoltà, a differenza della tedesca KfW (Kreditanstalt fur Wiederaufbau) Banken, di cui pure mutua il modello, e in sintonia piuttosto con quanto si sta studiando a Londra per costituire la Business Bank. E’ stato chiamato “Business Bank” per evitare accuse di “ingerenze stataliste”. Si tratterebbe infatti di un istituto pubblico destinato a garantire finanziamenti alle imprese, a cominciare dalle Pmi, nella manifattura avanzata i comparti di maggiore interesse già individuati sono aerospazio, automotive e bioscienze.

La francese Bpi raggruppa tre organismi già esistenti: la filiale “aziende” della Caisse des Depots, braccio operativo del Tesoro; Oséo,; il Fondo strategico d’investimento per difendere le industrie transalpine considerate strategiche da eventuali scorrerie straniere.

La Bpi riunirà le funzioni di questi organismi: è destinata, quindi, a incitare, sostenere e finanziare la creazione di nuovi progetti; a intervenire nel capitale di aziende; a tutelare e rafforzare imprese ritenute strategiche. Dotata di fondi propri per 20 miliardi, la sua capacità d’intervento raggiungerà una forza d’urto di 40 mld, ma già si discute su una probabile iniezione futura di capitali freschi in quanto l’attuale dote viene ritenuta da ambienti politici ed economici insufficiente a soddisfare i suoi numerosi compiti.

A livello organizzativo la Bpi mutua appunto il modello della tedesca KfW sia pure con le differenze dovute ai due diversi ordinamenti: la KfW è organizzata su base federale, la strategia della Bpi sarà decisa dal comitato di orientamento nazionale, affiancato però (una novità, per la centralista

Francia) da un comitato d’investimento regionale incaricato di contribuire a individuare le aziende da sostenere e i progetti nei quali intervenire.

Alla KfW sono stati assegnati tutta una serie di compiti e operazioni che in altri Paesi figurerebbero nei conti statali mentre le attività dell’istituto con sede a Francoforte non rientrano nel bilancio federale. Non a caso la KfW è stata messa sotto accusa, ma senza sortire effetti, da istituzioni e partner dell’Ue per operazioni ( come i salvataggi di imprese e soprattutto della Ikb, una banca collassata a causa dei mutui subprime) che ad altri Paesi non sarebbero state permesse ma che Berlino continua a far passare come interventi non pubblici, a dispetto della proprietà al 100% pubblica dell’istituto.

Senza considerare poi l’”affaire” del collocamento dei titoli di Stato, per cui la Germania riesce a circonvenire il divieto di acquisto di titoli di Stato sul mercato primario da parte della Banca centrale nazionale (nel caso in specie, la Bundesbank) attraverso la Kfw.

Mi sembra chiaro che tutti i nostri principali competitori si siano ben attrezzati da tempo…

Ora però e lampante a tutti… anche a noi semplici cittadini … sarà chiaro anche ai Governanti e a dirigenti gli organi dello Stato e agli organi della Comunità europea? E soprattutto a chi ci legge???

Ma soprattutto è sorprendente che c’è stato qualcuno che lo ha capito e fatto da sempre… come è definito del tutto palesemente nel testo del Trattato di Maastricht… fin dalla sua introduzione.. e nessuno dei Parlamentari, Governanti e Magistrati in Italia se ne sia accorto….

Le domande a questo punto che sorgono sono davvero molte e siamo qui per chiederne ragione…

COME MAI, STANTE LA DOVUTA CONOSCENZA DEL TRATTATO DI MASTRICHT NESSUNO DEI NUMEROSI COMPONENTI DEI GOVERNI ITALIANI , DELLA CORTE DEI CONTI, ETC., ETC., …. SUCCEDUTISI A PARTIRE DAL 2002, …. A CONOSCENZA DEL DETTATO DELL’ART. 123 DEL Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), A PRESCINDERE DALLE ESPRESSE RISPOSTE DELLA BCE SOPRA ALLEGATE… È DI PALESE E CHIARA INTERPRETAZIONE

NON SI E’ MAI SENTITO IN DOVERE DI INTERVENIRE IN UNA FACCENDA DI COSI PESANTE VALENZA FINANZIARIA E DARE UNA SVOLTA EPOCALE AL PLURIDECENNALE PROBLEMA DEL DEBITO PUBBLICO E DEI RELATIVI INTERESSI??

VEDASI :

La Corte dei conti fu istituita agli albori dello Stato unitario (legge 14 agosto 1862, n. 800), perchè vigilasse sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire ed impedire sperperi e cattive gestioni.

ED ANCHE :

Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214 Approvazione del testo unico delle leggi su Corte deiconti
.
TITOLO II
Attribuzioni della Corte dei conti
Capo I - Attribuzioni in generale

Fa il riscontro dei decreti presidenziali; (ratifica dei trattati)

fa il riscontro delle spese dello Stato; … omissis …..


giudica sulle responsabilità per danni arrecati all'erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell'esercizio delle loro funzioni; …….omissis……

fa le sue proposte e dà parere nella formazione degli atti e provvedimenti amministrativi indicati dalla legge. ….. omissis ….

E… SU TUTT’ALTRO VERSANTE … MA ALTRETTANTO… COME MAI, STANTE LA DOVUTA CONOSCENZA DEL TRATTATO DI MASTRICHT, NESSUNO DEI NUMEROSI COMPONENTI, DELLA COMMISSIONE EUROPEA, CONSIGLIO EUROPEO, PARLAMENTO EUROPEO, DELLA CORTE DEI CONTI, ETC., SUCCEDUTISI A PARTIRE DAL 2002… A CONOSCENZA DEL DETTATO DELL’ART. 123 DEL Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) , ….

NON SI E’ MAI SENTITO IN DOVERE DI INTERVENIRE IN UNA FACCENDA DI COSI PESENTE VALENZA FINANZIARIA E DARE UNA SVOLTA EPOCALE ALL PLURIDECENNALE PROBLEMA DEL DEBITO PUBBLICO E DEI RELATIVI INTERESSI??

VEDASI :

Articolo 120 (ex articolo 98 del TCE)

Gli Stati membri attuano la loro politica economica allo scopo di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea e nel contesto degli indirizzi di massima di cui all'articolo 121, paragrafo 2. Gli Stati membri e l'Unione agiscono nel rispetto dei principi di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un'efficace allocazione delle risorse, conformemente ai principi di cui all'articolo 119.

Mi sembra che pagare interessi a banche private non sia dimostrazione di un’efficace allocazione delle risorse…..

ED ANCHE :

Articolo 121 (ex articolo 99 del TCE)

4. Qualora si accerti, secondo la procedura prevista al paragrafo 3, che le politiche economiche di uno Stato membro non sono coerenti con gli indirizzi di massima di cui al paragrafo 2 o rischiano di compromettere il buon funzionamento dell'unione economica e monetaria, la Commissione può rivolgere un avvertimento allo Stato membro in questione. Il Consiglio, su raccomandazione della Commissione, può rivolgere allo Stato membro in questione le necessarie raccomandazioni. Il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere di rendere pubbliche le proprie raccomandazioni.

Come mai nessun “AVVERTIMENTO” è mai giunto sotto il profilo qui da noi evidenziato … su una “svista” così madornale da parte dei Governi italiani succedutisi nell’arco di 12 (dodici) anni … nessuno della Commissione europea o del Consiglio o altri enti europei … che si sia minimamente

sentito in obbligo di intervenire… quando altresì ad ogni spron battuto mandava letterine di condanna e di dimissioni di governi per molto meno???

ED ANCORA :

Articolo 122 (ex articolo 100 del TCE)

1. Fatta salva ogni altra procedura prevista dai trattati, il Consiglio, su proposta della Commissione, può decidere, in uno spirito di solidarietà tra Stati membri, le misure adeguate alla situazione economica,

DOVE è ANDATO A FINIRE IN QUESTO CASO LO “SPIRITO DI SOLIDARIETA EUROPEA”??

TUTTO CIÒ PREMESSO, CHIEDIAMO QUINDI A CHI CI LEGGE DI :

    1. procedere nei confronti dei membri del governo, come anche di tutti i deputati e Senatori, dell'attuale e passate legislature, che, nonostante quanto stabilito dalle leggi hanno permesso un tale stillicidio delle finanze statali… per il reato preminente di danni arrecati all'erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell'esercizio delle loro funzioni ovvero di tutti quei reati che si riterrà di rilevare dai fatti suesposti,in associazione tra di loro.    
                                                           
    1. Con riserva di produrre  ulteriori documenti e indicare testi successivamente al deposito del presente esposto/querela.

    1. impedire la continuazione dei reati;

    1. È anche vero che è possibile che alcune delle persone che concorrono alla commissione di questi reati non siano consapevoli di come funziona il sistema (come numerose volte evidenziato anche dalle sberleffeggianti inchieste delle Iene ad esempio)… e del fatto che ciò a cui collaborano è illecito, e che quindi non siano punibili perché in buona fede; ma i dirigenti dei ministeri, i direttori generali, i ministri, i presidenti della Camera, del Senato, il Presidente del consiglio, il Presidente della Repubblica e soprattutto la Corte dei Conti, ed altrettanto dicasi dei sopraccitati organismi europei preposti al controllo., ed infine i loro esperti e consiglieri, non possono pretendere essere considerati inconsapevoli di ciò che stanno facendo, perché è il loro mestiere.
Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi ci legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e qui se ne sono verificate a josa, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art 405, 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.

IN FEDE. 


QUERELA CONTRO JORGE MARIO BERGOGLIO PER ISTIGAZIONE ALLA DISOBBEDIENZA DELLE LEGGI



ROMA, 27/07/2013

Al Comando stazion
e dei Carabinieri
SEDE

Alla Procura Della Repubblica Competente

E, p.c. Ad Altri


QUERELA/DENUNCIA Contro :

  1. Jorge Mario Bergoglio Sovrano dello Stato Città del Vaticano;

  1. Giorgio Napolitano in quanto Presidente della Repubblica e Capo dello Stato italiano;

  1. Enrico Letta in quanto Presidente del Consiglio dei Ministri;

  1. Emma Bonino in quanto Ministro degli esteri;

  1. Angelino Alfano in quanto Ministro degli Interni ;

  1. Mario Mauro in quanto Ministro della Difesa;

  1. Luigi Binelli Mantelli in quanto Capo di Stato Maggiore della Difesa;

  1. Ed eventuali altri qui non citati aventi responsabilità penalmente rilevanti e sanzionabili.


Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

  1. Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
  2. Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
  3. Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
  4. Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
  5. Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art.246 c.p.);
  6. Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.)
  7. Propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale (art.272 c.p.);
  8. Vilipendio della Repubblica delle Istituzioni costituzionali, etc., (art.290 c.p.);
  9. Vilipendio della Nazione italiana (art.291 c.p.);
  10. Istigazione a commettere alcuno dei delitti … (art.302 c.p.);
  11. Pubblica istigazione e apologia ….. (art.303 c.p.);
  12. Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
  13. Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
  14. Istigazione a delinquere (art.414 c.p.);
  15. Istigazione a disobbedire alle leggi (art.415 c.p.);
  16. Associazione a delinquere (art.416 bis);
  17. Circostanze aggravanti (art.456 c.p.);
  18. Circonvenzione di persone incapaci (art.643 c.p.);
  19. Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
  20. Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-
Persone offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana.


RIFERIMENTI LEGISLATIVI ITALIANI

1) COSTITUZIONE ITALIANA ART. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
. Omissis ….

2 ) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 28.

I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

3) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 52.

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
.omissis ….

4) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 54.

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.

I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

5) Testo unico sull'immigrazione - Titolo II Decreto legislativo , testo coordinato, 25.07.1998 n° 286 , G.U. 18.08.1998 - Articolo 12 (1) Disposizioni contro le immigrazioni clandestine.
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa di 15.000 euro per ogni persona.

.omissis …

3. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di


residenza permanente, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni e con la multa di 15.000 euro per ogni persona nel caso in cui:

a) il fatto riguarda l’ingresso o la permanenza illegale nel territorio dello Stato di cinque o più persone;

b) la persona trasportata è stata esposta a pericolo per la sua vita o per la sua incolumità per procurarne l’ingresso o la permanenza illegale;

….. omissis ….

3-ter.
.. omissis ….

b) sono commessi al fine di trarne profitto, anche indiretto.

4. Nei casi previsti dai commi 1 e 3 è obbligatorio l’arresto in flagranza.

RIFERIM. LEG. STATO CITTA VATICANO

A) PONTIFICATO DI S. S. PIO XI – ANNO VIII

N. III. - Legge sulla cittadinanza ed il soggiorno

7 giugno 1929
Di Nostro moto proprio e certa scienza, colla pienezza della Nostra sovrana autorità, abbiamo
ordinato ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello Stato:

.. omissis ….

21. Coloro che si trovano nella Città del Vaticano senza le autorizzazioni previste negli articoli precedenti o dopo che esse sieno scadute o revocate, possono essere espulsi anche colla forza pubblica.
Per gravi motivi o quando si tratti di persone condannate dai Tribunali Vaticani, per qualsiasi reato, all'espulsione può essere aggiunto, con provvedimento del Governatore, il divieto perpetuo o temporaneo di accedere alla Città del Vaticano.

B) GIOVANNI PAOLO PP. II

Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano

26 novembre 2000
Di Nostro Motu Proprio e certa scienza, con la pienezza della Nostra Sovrana autorità,
abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello Stato:

Per procedere ulteriormente nel sistematico adeguamento normativo dell'ordinamento giuridico
dello Stato della Città del Vaticano, avviato con la legge fondamentale del 26 novembre 2000, di
Nostro Motu Proprio e certa scienza, con la pienezza della Nostra Sovrana autorità, abbiamo
ordinato ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello Stato:

C) BENEDETTO PP. XVI

22 febbraio 2011

LEGGE CXXXI - SULLA CITTADINANZA LA RESIDENZA E L ACCESSO.

CAPO III
Accesso alla Città del Vaticano

ART. 9 (Titolo di accesso)

1. Salva la parte del territorio vaticano in cui è consentito il libero accesso, coloro che non sono cittadini o non hanno la residenza nello Stato devono munirsi, per accedere ad esso, di un permesso, rilasciato dal Governatore secondo le modalità che verranno stabilite con regolamento.

2. il permesso può essere rifiutato qualora ricorrano giusti motivi.

3. il permesso consente di rimanere nella Città del Vaticano per il tempo corrispondente alle esigenze in relazione alle quali è stato concesso.

. Omissis …

ART. 12 (Divieto di accesso)

1. Quando sussistano giusti motivi, può essere interdetto l’accesso alla Città del Vaticano.
Per il divieto temporaneo di accesso si applicano le disposizioni della legge in materia di modifiche al sistema penale 14 dicembre 1994 n. CCXXVII.

2. Coloro che si trovano nella Città del Vaticano senza le necessarie autorizzazioni o dopo che esse siano scadute o revocate possono essere allontanati.

. Omissis ….

ART. 16 (Sanzioni)

Le sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni della presente legge sono stabilite con legge o regolamento….

La presente legge sostituisce integralmente la legge sulla cittadinanza e il soggiorno 7 giugno 1929, n.III. Parimenti sono abrogate tutte le norme vigenti nello Stato in contrasto con la presente legge.
Essa entrerà in vigore il 1° marzo 2011.

Comandiamo che l’originale della presente legge munito di sigillo dello Stato, sia depositato nell’Archivio delle leggi dello Stato della Città del Vaticano, e che il testo corrispondente sia pubblicato nel supplemento degli Acta Apostolicae Sedis, mandandosi a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare.

D) FRANCISCUS

11 luglio dell’anno 2013

LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI  «MOTU PROPRIO» DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO SULLA GIURISDIZIONE DEGLI ORGANI GIUDIZIARI DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO IN MATERIA PENALE

. Omissis …..

Questo decido e stabilisco, nonostante qualsiasi disposizione in contrario.
Stabilisco che la presente Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio venga promulgata mediante la pubblicazione su L’Osservatore Romano ed entri in vigore il 1° settembre 2013.
Dato a Roma, dal Palazzo Apostolico, l’11 luglio dell’anno 2013, primo di Pontificato.
FRANCISCUS


ANTEFATTO

Fare la predica ai cattivi, con un unico obiettivo: evitare che i buoni si ribellino davvero. «Quando celebrerà la sua prima messa in una via di Trastevere o nella stazione Termini di Roma, e parlerà delle persone sfruttate dagli insensibili che hanno chiuso il loro cuore a Cristo», avverte Horacio Verbitsky, «ci sarà chi si dichiarerà entusiasta del tanto invocato rinnovamento ecclesiastico». Ma guai a lasciarsi fuorviare dalle parole di un “professionista” consumato come Jorge Bergoglio, ammonisce il prestigioso giornalista argentino, grande accusatore del nuovo pontefice «populista e conservatore», pronto a soccorrere i poveri solo dopo aver fatto terra bruciata attorno ai veri difensori del popolo, civili e religiosi.

Il copione del film è già scritto: «I giornalisti amici racconteranno che ha viaggiato in metro o in bus», e i fedeli «ascolteranno le sue omelie recitate con i gesti di un attore nelle quali le parabole bibliche coesisteranno con la parola chiara del popolo». Tutto questo, mentre le redazioni di Buenos Aires vengono tempestate di telefonate: i parenti dei desaparecidos sono indignati, addolorati, amareggiati.

«Tra le centinaia di chiamate e e-mail ricevute», scrive Verbitsky su “Página 12”, quotidiano argentino vicino al governo democratico di Cristina Kirchner, il giornalista ne sceglie una, quella di Graciela, la sorella del sacerdote gesuita Orlando Yorio, che sostenne di esser stato “consegnato” da Bergoglio nelle mani dei torturatori dell’Esma, la famigerata scuola della marina trasformata in lager per dissidenti. «Non posso crederci», dice Graciela Yorio, subito dopo la fatidica fumata bianca in piazza San Pietro. «Sono cosi sconvolta e arrabbiata, che non so cosa fare». Bergoglio? «Ha ottenuto quello che voleva».

Suo fratello l’aveva avvertita: «Vuole diventare Papa: è la persona più indicata per coprire il marciume, è un esperto nel dissimulare». Piange, al telefono, anche il fratello del religioso perseguitato, Alfonso, detto “Fito”. Una vita intera dedicata a difendere la memoria di Orlando, che denunciò Bergoglio come responsabile del suo rapimento e delle torture che patì per 5 mesi, nel 1976. L’incubo di padre Yorio adesso è diventato realtà: è diventato Papa, per giunta col nome di Francesco d’Assisi, l’uomo che non è ancora riuscito ad archiviare in modo convincente le ombre del passato.

Un disinvolto uomo di potere, lo accusa Verbitsky, pronto anche a resistere ai tribunali impegnati a ricostruire la tragedia argentina : davanti al Tribunal Oral Federal 5, scrive il giornalista su “Página 12”, Bergoglio sostenne che era venuto a conoscenza solo recentemente, cioè dopo la dittatura, del caso dei bambini scomparsi, sottratti ai genitori sequestrati e poi fatti sparire.

Peccato però che il Tribunal Oral Federal 6, che ha giudicato il piano sistematico di appropriazione di figli dei detenuti-desaparecidos, avesse ricevuto documenti imbarazzanti per il nuovo Papa: quel tribunale, scrive Verbitsky, provò che «già dal 1979 Bergoglio era consapevole della situazione», tant’è vero che – almeno in un caso, su sollecitazione del suo superiore, il capo dei gesuiti Pedro Arrupe – intervenne in modo attivo nella vicenda. «Dopo aver ascoltato il racconto dei familiari di Elena de la Cuadra, sequestrata nel 1977, al quinto mese di gravidanza, Bergoglio avrebbe consegnato un documento al vescovo ausiliare di La Plata, Mario Picchi, chiedendogli di intercedere presso il governo militare». Picchi scoprì che Elena aveva dato alla luce una bambina, poi affidata ad altri. «Si trova presso una famiglia per bene e non tornerà indietro», avrebbe comunicato Bergoglio ai parenti della madre “desaparecida”.

Nel processo sul sequestro dei gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jaclis, continua Verbitsky, Bergoglio arrivò a dichiarare per iscritto che nell’archivio episcopale non c’erano documenti sui detenuti scomparsi. A smentirlo ha provveduto il nuovo direttore dell’archivio, José Arancedo, che «inviò al giudice Martina Forns una copia del documento sull’incontro del dittatore Videla con i vescovi Raúl Primatesta, Juan Aramburu e Vicente Zazpe», nel quale «fu discusso con straordinaria franchezza su cosa si doveva dire e cosa non dire sui detenuti scomparsi, che erano stati assassinati, dal momento che Videla voleva proteggere chi li aveva uccisi».

Nel suo libro “Chiesa e dittatura”, Emilio Mignone indica Bergoglio come esempio di un pastore che, anziché difenderle, consegna le pecore al lupo.

«Bergoglio – aggiunge Horacio Verbitsky – mi raccontò che, in una delle sue prime messe da arcivescovo, cercò di avvicinare Mignone per dargli spiegazioni, ma il presidente fondatore del Cels alzò la mano indicandogli di fermarsi».

E ora? «Non sono sicuro che Bergoglio sia stato eletto per coprire il marciume che ha ridotto all’impotenza Joseph Ratzinger», scrive Verbitsky su “Página 12”.

«Le lotte interne della curia romana seguono una logica così imperscrutabile che i fatti più oscuri sono in genere attribuiti allo spirito santo, sia che si tratti delle manovre finanziarie per le quali lo Ior è stato escluso dal meccanismo del clearing internazionale, dal momento che non ottempera alle normative per il controllo del riciclaggio del denaro, sia che si tratti dei casi di pedofilia che si sono verificati a livello mondiale e per i quali Ratzinger ha chiesto perdono in quanto massimo rappresentante della Chiesa cattolica.

Non mi sorprenderebbe che Bergoglio, con il pennello in mano, iniziasse una crociata moralizzatrice per imbiancare i sepolcri degli apostoli».

Quello di cui invece Verbitsky si dichiara sicuro è che il nuovo vescovo di Roma sarà semplicemente «un surrogato, un succedaneo di scarsa qualità», come quelli che le madri indigenti utilizzano «per ingannare la fame dei propri figli».

.omissis ……

Invece, sul trono di Pietro ora siede un gesuita che si fa chiamare Francesco, come il santo di Assisi, nonostante la sua reale biografia tracci il profilo di «un populista conservatore, come lo sono stati Pio XII e Giovanni Paolo II», assolutamente «inflessibili sulle questioni dottrinali», nonostante l’apertura verso il mondo e l’attenzione – esibita e spettacolare – verso le masse dei diseredati.

Nei tre lustri durante i quali è stato a capo dell’arcidiocesi di Buenos Aires, sostiene Verbitsky, monsignor Bergoglio si è mosso innanzitutto da politico, unificando l’opposizione contro il primo, vero governo democratico e popolare dell’Argentina post-dittatura. «Adesso potrà farlo su un’altra scala, ma questo non implica che si lascerà l’Argentina alle spalle», aggiunge Verbitsky. «Se Papa Pacelli ricevette finanziamenti dalla Cia per sostenere la Democrazia Cristiana e impedire la vittoria comunista alle prime elezioni italiane del dopoguerra, e se Wojtyla fu l’ariete che aprì il primo spiraglio nel Muro di Berlino, il Papa argentino potrà giocare lo stesso ruolo nel mondo latinoamericano».

Parlano da soli «i suoi trascorsi nella Guardia de Hierro», il settore giovanile del peronismo di destra, che ancora oggi rivendica il diritto argentino sulle isole Malvine-Falkland. Battaglie, conclude “Página 12”, che potrebbero consentire a Bergoglio di proseguire lungo la sua tradizionale e ambigua linea politica: «Apostrofare gli sfruttatori e predicare mansuetudine presso gli sfruttati».

IL FATTO

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Lampedusa Campo sportivo "Arena" in Località Salina
Lunedì, 8 luglio 2013

Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo dei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza. E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore. Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà! Grazie! Grazie anche all’Arcivescovo Mons. Francesco Montenegro per il suo aiuto, il suo lavoro e la sua vicinanza pastorale. Saluto cordialmente il sindaco signora Giusi Nicolini, grazie tanto per quello che lei ha fatto e che fa. Un pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi e le vostre famiglie. A voi: o’scià!
Questa mattina, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, vorrei proporre alcune parole che soprattutto provochino la coscienza di tutti, spingano a riflettere e a cambiare concretamente certi atteggiamenti.

.omissis …..

Quei nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! E le loro voci salgono fino a Dio! E una volta ancora ringrazio voi abitanti di Lampedusa per la solidarietà. Ho sentito, recentemente, uno di questi fratelli. Prima di arrivare qui sono passati per le mani dei trafficanti, coloro che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per le quali la povertà degli altri è una fonte di guadagno.

…… omissis …

Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro, saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue del tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell'indifferenza.

.omissis ….

La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere!

.. omissis ….

anche in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada ai drammi come questo. «Chi ha pianto?». Chi ha pianto oggi nel mondo?
Signore,

. Omissis ….

ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. ….omissis …


Al termine della Celebrazione il Santo Padre ha pronunciato le seguenti parole:

Prima di darvi la benedizione voglio ringraziare una volta in più voi, lampedusani, per l'esempio di amore, per l'esempio di carità, per l'esempio di accoglienza che ci state dando, che avete dato e che ancora ci date. Il Vescovo ha detto che Lampedusa è un faro. Che questo esempio sia faro in tutto il mondo, perché abbiano il coraggio di accogliere quelli che cercano una vita migliore.

. Omissis ….

CONSIDERAZIONI

1) Appare fuori di ogni possibile e ragionevole dubbio o incertezza che il “Papa” è il rappresentante di Dio in Terra (così afferma lui e tutti i suoi seguaci), che sia il capo della Comunità cristiana, etc., etc., … ma ancor meno dubbi sussistono sul fatto che il papa è Capo dello Stato di Città del Vaticano… con tutti gli annessi e connessi che ne derivano e le attribuzioni giuridiche e politiche che gli competono.

Ora quando





pronunciato la formula rituale: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione”.


OSSERVAZIONI

Vale la pena di evidenziare alcuni elementi e fattori imprescindibili e alcuni dati numerici che collocano meglio di qualunque discorso il quadro di riferimento, i ruoli e le dimensioni di ogni agente/soggetto/elemento… I dati sono del 31/05/2010 usciti su vari quotidiani e quindi sufficientemente attendibili… in ogni caso mai smentiti da alcuno degli interessati…

La Chiesa possiede e gestisce il più grande patrimonio immobiliare al mondo, un tesoro da 115mila proprietà. Solo a Roma e provincia un bene su cinque è in mano ad enti religiosi. L'holding Apsa ha un potere di indirizzo simile a quello detenuto dallo Ior. Numeri in continuo movimenti al trading e alle donazioni dei fedeli

Fa impressione l’elenco completo del più vasto patrimonio immobiliare al mondo, sfuggito a ogni serio censimento, sin qui noto solo agli addetti ai lavori delle segrete stanze pontificie.

E SOPRATTUTTO ESENTASSE… IMU FREE

Stando alle stime (non ufficiali) il 20 per cento dell’intero patrimonio immobiliare italiano farebbe riferimento alla Chiesa di Roma che nella Capitale vedrebbe salire percentualmente la sua potenza edilizia fino a un quarto dell’intero comparto : ventitremila fra terreni e fabbricati (appartamenti, negozi, uffici eccetera) intestati a centinaia di entità diverse fra enti, diocesi, istituti, congregazioni, confraternite, società, tutte realtà comunque riconducibili al Vaticano.

Un numero imprecisato di appartamenti per migliaia di unità. Quasi 600 palazzi fra istituti e conventi, 50 monasteri, più di 500 chiese, 22 conventi, 400 immobili fra case generalizie, cliniche private, ospizi, case di riposo, residenze private, scuole, seminari, oratori, una quarantina di collegi e via discorrendo.

Un patrimonio continuamente aggiornato ed incrementato dal trading immobiliare e da sempre crescenti lasciti e donazioni dei fedeli (su Roma, nel 2008, se ne registrarono la bellezza di 8mila).

Calcolando per difetto gli esperti contano in oltre 115mila proprietà il vero tesoro vaticano in tutta Italia.

Da brividi il suo controvalore di mercato. Secondo i responsabili del «Gruppo Re» (Re non sta per Real Estate bensì per Religiosi ecclesiastici) che assiste i ministri del culto nella gestione del loro immenso tesoro immobiliare «se a metà degli anni novanta i beni delle missioni si aggiravano intorno agli 800 miliardi di vecchie lire, oggi dovrebbero valere dieci volte di più. Il patrimonio nazionale immobiliare della Chiesa raggiunge quasi il 22 per cento del totale italiano, proprietà all’estero escluse».

Secondo un’approfondita inchiesta del Mondo del 2007 la vera svolta sul business del mattone in Vaticano arriva alla fine del 2002 con la nomina del cardinale Attilio Nicora alla presidenza dell'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) che si divide la gestione del potere finanziario con la banca pontificia dello Ior (l’Istituto per le Opere di religione) e con il Fondo pensione per i dipendenti vaticani. «L’holding Apsa, che a Roma risulta proprietaria di beni per pochi milioni, perché iscritti a bilancio al costo storico, e accatastati sempre come popolari o ultrapopolari, pur situandosi in pieno centro (...).

Ma che invece ha un potere di indirizzo enorme sull’immenso patrimonio che fa capo alla Chiesa e agli oltre 30mila enti religiosi che operano sul territorio».

Venticinque anni fa il non ancora baciapile Francesco Rutelli prese la parola in parlamento sul dibattito che seguì l’approvazione della legge che istituiva i fondi di culto, e snocciolò una quantità gigantesca di numeri e indirizzi «per lasciare agli atti della Camera una tale imponente messe di proprietà degli enti ecclesiastici (...).

La consistenza gigantesca di questi beni è sotto i nostri occhi, e noi riteniamo di doverla evidenziare al Parlamento mentre si discute di quali oneri lo Stato debba fronteggiare per assicurare la sussistenza degli enti ecclesiastici e il sostentamento del clero».

Venticinque anni dopo quell’exploit, con Rutelli diventato cattolicissimo dopo la folgorazione sulla via del Campidoglio e i successivi finanziamenti a grandine per il Giubileo (3.500 miliardi di lire), un altro parlamentare radicale, Maurizio Turco, s’è messo d’impegno per venire a capo del più vasto patrimonio immobiliare mondiale. E giorno dopo giorno, fra il 2006 e il 2007, facendo la spola fra gli uffici del partito in via di Torre Argentina e gli archivi del catasto, ha ricostruito casa per casa le proprietà della Chiesa.

Un lavoro immenso. Pazzesco. Sfiancante. Reso complicato dalle non sempre corrette descrizioni degli stabili e degli enti di riferimento riportate sul registro degli immobili.

Un lavoro che non tiene però conto del grande affare del turismo religioso (con l’Opera romana pellegrinaggi a farla da padrone) a cui si ricollegano le migliaia di «case per ferie» seguite direttamente dai religiosi per un fatturato annuo da 4 miliardi di euro.

Ci si dovrebbe soffermare inoltre sul business delle alienazioni dei sacri palazzi – attraverso il cambio di destinazione d’uso - a holding immobiliari, enti istituzionali, attività commerciali e compagnie alberghiere: in tre anni numerosi conventi o seminari sono stati riconvertiti e trasformati in hotel oppure in condominii da 30/40 appartamenti l’uno ceduti o affittati, per un giro d’affari da centinaia di milioni di euro.

Un business reso più fruttuoso dalle tante agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa, a cominciare dall’esenzione dell’Ici poi trasmutata in IMU…. Ma inefficace per definizione contro i Santi Beni della Chiesa di Roma… fino alla detassazione sulle imposte da versare sugli affitti riscossi passando per un migliore trattamento tributario nei confronti degli enti religiosi proprietari dei palazzi storici.

Il tesoro immobiliare del Vaticano scoperto dal radicale Turco è da guinness dei primati.

Slo per elencarlo tutto occorrerebbe un libro intero. Ci limitiamo a segnalare alcune «sigle» religiose con il più alto numero di proprietà fra Roma e provincia: la Cei 16, l’Opera romana per la preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma 54, l’Abbazia di Subiaco 102, l’Apsa 306 (comprese le varie sigle) le Ancelle francescane del Buon pastore 55, Arcipretura

Valmontone 350, Arcipretura in Vallepietra 97, Beneficio parrocchiale del capitolo di San Pietro-Vaticano 164+201 (oltre a 114 beni amministrati da Hoerner Arturo), capitolo Subiaco 575, Canonici Albano Laziale 171, Canonici Ariccia 518, Capitolo Basilica S. Maria Maggiore 101, Caritas 70, Vicarie Castel Madama 158, Vicariato di Roma 276, Suore domenicane Santa Caterina 20, Sottocura Sant’Andrea Gallicano 92, Società cattolica di assicurazioni Verona 33, Suprema congregazione sant’Ufficio 133, Santa Sede Città del Vaticano 178, Reverenda Fabbrica di San Pietro 139, Propaganda Fide e suoi istituti di riferimento (1.139, come pubblicato ieri dal Giornale), Congregazione di S. Vincenzo Pauli 161, Pontificio istituto teutonico 211, Pontifica opera per la preservazione della fede 683.

Ma questo è solo un tassello dello

SCENARIO GENERALE

Perfettamente descritta, sia pure per sommi capi, diversamente occorrerebbe un’intera enciclopedia per riscrivere completamente la storia degli ultimi millesettecento anni… il che oltre ad essere impossibile,… per un uomo solo… non avrebbe neppure senso … ma alcuni fatti, eventi, avvenimenti… occorre tratteggiarli e divulgarli… per dare un seme di verità ed instillare il desiderio della “conoscenza”


Occorre rifarsi ad un evento in cui siamo tuttora immersi e che a tutta prima sembrerebbe non avere alcuna attinenza…

LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE

A partire dal 2007, centinaia di milioni di persone, nei paesi più ricchi della Terra, si sono trovate improvvisamente a nuotare in una marea di debiti, esattamente nella fase in cui i tassi di interesse hanno ricominciato a risalire, una rapida accelerazione legata all’altrettanto rapido aumento dei costi degli alimentari e dell’energia. La pressione combinata di più elevati costi della vita e più elevati costi riconducibili al pagamento del debito ha rappresentato semplicemente la goccia che ha fatto traboccare il vaso per milioni di famiglie impegnate a sostenerli, i prestiti sono finiti in default e le abitazioni sono state progressivamente espropriate in numeri da record.

Cosa mai avranno a che fare con la situazione di cui stiamo trattando la Chiesa Cattolica e/o i Gesuiti? In quale maniera costoro sarebbero coinvolti in tutto questo? E quali sarebbero le prove in questo senso?

Per cominciare a fornire delle risposte a queste domande, avremmo bisogno di porci un’altra semplice domanda, quanto è effettivamente ricca la Chiesa Cattolica Romana, i suoi diversi ordini e gli enti da essa controllati? Potrebbe, ad un primo livello di analisi, non sembrare pertinente rispetto alle questioni che stiamo analizzando, ma in realtà, una risposta a questa domanda è in grado di farci comprendere le ragioni fondamentali di ciò che è accaduto, di ciò che sta accadendo, e di ciò che accadrà nel futuro prossimo.

Ad esempio, noi conosciamo per sommi capi quale sia l’effettiva ricchezza delle principali 1000 compagnie di tutto il mondo, conosciamo inoltre la ricchezza di buona parte degli Stati nazione che sono membri delle Nazioni Unite, quindi, cosa dire a proposito della Chiesa Cattolica?
Se prestate attenzione ad una qualunque delle liste pubblicate negli ultimi 50 anni a proposito dei principali 100 o 500 maggiori enti economici del mondo (per ‘enti’ si intende ogni genere di ‘corporation’, ovvero compagnie, stati, religioni istituzionalizzate eccetera), vi renderete conto che la Chiesa Cattolica non figuri in neppure una di quelle liste.

Ad essere precisi, negli ultimi anni il Vaticano ha pubblicato una serie di resoconti contabili caratterizzati da una certa attendibilità. Tali resoconti finanziari decisamente infrequenti

hanno rivelato alcuni valori patrimoniali legati a specifici beni immobiliari posseduti a Roma, così come entrate di cassa e relative spese associate al versamento di denaro pubblico. Tuttavia tali resoconti finanziari non includono nessuno degli organi e degli enti dal Vaticano stesso controllati.

Ad esempio, l’Arci-Diocesi di Boston, così come quella di New York, pubblicano ambedue resoconti finanziari con cadenza annuale. Anche semplicemente dando uno sguardo al contenuto di quei bilanci, già queste due singole sedi (diocesi) della Chiesa Cattolica detengono beni e dichiarano entrate per un valore di diversi miliardi di dollari.

Per spiegare tale comportamento, il Vaticano e i Rappresentanti della Chiesa Cattolica fanno ricorso a due giustificazioni essenziali: la prima è quella in base alla quale la Chiesa Cattolica consideri gli enti da essa controllati come enti ‘indipendenti’ quando si tratta di dichiarazioni finanziarie, un’aperta contraddizione tanto con il diritto quanto con la giurisprudenza della Chiesa, la quale stabilisce che tutti gli organi e gli enti controllati siano tenuti ad obbedire e a fare riferimento al potere centrale della Santa Sede a Roma.

La seconda giustificazione, quando tutto il resto fallisce, è quella in base alla quale si dichiara che il Vaticano sia dal punto vista politico uno stato sovrano indipendente che può quindi scegliere di accettare o di rigettare appelli ad una effettiva trasparenza a livello globale dei propri conti finanziari. Ad oggi, tale pretesa ‘unica vera Chiesa’ ha sempre e comunque rifiutato di cooperare con qualsivoglia modalità contabile applicata a livello globale e in grado di determinare la sua effettiva ricchezza.

La chiara, indubitabile e incontestabile verità, in riferimento alla Chiesa Cattolica Romana, è che per ben oltre 1000 anni essa ha rappresentato l’organizzazione dominante sul pianeta, nel corso dei quali ha virtualmente posseduto direttamente o indirettamente l’intera o la maggior parte della ricchezza dell’Europa.

Fino allo scorso secolo, era ben noto che la Chiesa Cattolica Romana possedesse e controllasse tra l’altro la vasta ricchezza, per non dire i popoli stessi, delle Americhe, oltre a una larga parte di quelle dell’Asia Meridionale e dell’Africa, è stata senza ombra di dubbio l’ente economico più imponente della storia umana. Nessun’altra nazione, ‘corporation’ o gruppo di famiglie gli si è neppure avvicinato lontanamente. Per secoli, la Chiesa e i Papi hanno avuto accesso diretto al saccheggio dei paesi Islamici, degli antichi Celti e Sassoni, degli antichi Greci, dell’antico Egitto, delle enormi fortune in oro delle Americhe, oltre che delle miniere e delle civiltà dell’Africa…. Insomma ha dominato ogni singola classe di beni, non soltanto oro e minerali. Le proprietà immobiliari ad essa facenti capo erano superiori a quelle di qualunque altro ente economico d’Europa, anche senza considerare le terre progressivamente conquistate. Le sue proprietà in termini di tesori artistici e preziose opere d’arte erano e restano ineguagliabili.

È’ stata all’origine di ogni maggiore impresa storica portata avanti nell’ambito degli Stati sotto la sua influenza. Ha posseduto partecipazioni in tutte le nuove ‘corporation’, a partire dalle grandi compagnie commerciali internazionali, passando per le banche e quindi per le maggiori industrie, partecipazioni che restano ad oggi senza eguali.

Questo dominio assoluto della Chiesa Cattolica Romana in qualità di più grande ente economico sul pianeta Terra per oltre 1000 anni, non può semplicemente essere messo da parte e trascurato. Prima delle odierne revisioni storiche, era riconosciuto come fatto indiscutibile che la Chiesa Cattolica fosse il più grande ente economico presente sul pianeta, non vi era alcun dubbio.

Viene da chiedersi come sia potuto avvenire che un ente tanto dominante all’improvviso sia decaduta fino a trasformarsi in una ‘corporation’ da pochi miliardi di dollari che neppure viene riportata tra i più ricchi 1000 enti del mondo ai nostri giorni?

Le ragioni fornite in relazione a questa magica ‘sparizione’ delle ricchezze della Chiesa Cattolica Romana sono numerose, ma riguardano tutte un tema costante, incompetenza di carattere politico ed economico, associata a sfortuna. La perdita dell’Inghilterra è stata inoltre presentata artificiosamente come un disastro di rilevanza assoluta per le finanze della Chiesa Cattolica, dalla quale quest’ultima non si sarebbe mai ripresa.

Le guerre svoltesi tra il XVI e il XVIII secolo sono state inoltre indicate come un elemento decisivo nel favorire il progressivo depauperamento delle ricchezze della Chiesa Cattolica, mentre l’invasione di Napoleone Bonaparte, all’inizio del secolo XIX, è stata indicata come il colpo finale in grado di trasformare quella che un tempo era stata la grande e finanziariamente potentissima Chiesa Cattolica in un ente economico fondamentalmente sul lastrico.

Tutto questo naturalmente in termini storici potrebbe essere presentato come veritiero. A partire dal periodo in cui Napoleone fece il proprio ingresso a Roma, i Gesuiti si erano effettivamente impadroniti di buona parte dell’oro del Papa.

Naturalmente, da tale approccio storico revisionista, le proprietà della Chiesa nel Sud e nel Nord America, senza considerare inoltre quelle in Africa, vengono convenientemente trascurate, così come l’influenza dei Gesuiti e di Napoleone, incluso il trattato stipulato nella prima parte del XIX secolo dopo che Napoleone fu sconfitto.

Tanto per essere certi delle conclusioni, la perdita degli Stati del Papa, alla fine del XIX secolo, viene utilizzata anch’essa come fondamento indiscutibile della storia rivista e corretta in base alla quale il Vaticano sarebbe ormai sul lastrico.

Quindi, nel giro di 80 anni, e grazie al successivo contributo dell’approccio storico revisionista, l’ente più grande ed assolutamente dominante a livello mondiale si sarebbe trasformato in un’inimmaginabile patrimonio sperperato, in massima parte andato perduto, rubato e in generale mal gestito nel corso dei secoli a causa di palese incompetenza, presentandosi infine ai nostri occhi nel misero stato in cui versa oggi.

Naturalmente una storia tanto fraudolenta e creativa funziona, e mantiene la sua credibilità, soltanto nel caso in cui si riesca a nascondere con successo quelle ricchezze un tempo imponenti della Chiesa Cattolica.

Per occultare tutto ciò grazie alla moderna comunicazione, all’odierna finanza ed alle regole contabili dei nostri giorni, I maggiori investimenti in termini di proprietà e di beni immobili sono stati trasferiti sotto il controllo delle diocesi presenti in tutto il mondo. Inoltre, tutte le proprietà non appartenenti in maniera evidente alla Chiesa sono state occultate servendosi di complesse compagnie con strutture simili a ‘scatole cinesi’ e fiduciarie.

Le più importanti classi di beni quali titoli, lingotti d’oro, diamanti, ed altre risorse di valore sono state trasferite sotto il diretto controllo di banche possedute o controllate dal Vaticano.

Utilizzando la segretezza vigente in stati come la Svizzera e nell’ambito dello stesso Vaticano, l’effettiva proprietà e la quantità di tali enormi tesori è stata progressivamente occultata.
Il Vaticano dipende da tali leggi di segretezza per tenere nascosto l’ammontare della sua effettiva ricchezza. Senza le leggi sul segreto bancario e l’assenza di normative di contabilità finanziaria uniformi, eque e trasparenti in tutto il mondo, il grande inganno in base al quale la Chiesa Cattolica non sarebbe più la numero 1 in classifica non avrebbe mai potuto essere sostenuto.


Quindi, in definitiva, il singolo e più grande ente economico del mondo è da allora scomparso dal radar ‘consapevolezza’ delle persone trasformandosi in una chiesa povera e in miseria alla disperata ricerca di fondi.

QUAL’E’ IL QUADRO EFFETTIVO DELLE RICCHEZZE DELLA CHIESA?

Il Vaticano, come già accennato, prima è il più grande possessore di beni immobili rispetto a qualunque altra organizzazione o governo del mondo, con proprietà ‘visibili’ per circa 316 miliardi di $ statunitensi (chiese, scuole, ospedali eccetera), e con circa 2623 miliardi di dollari statunitensi in investimenti immobiliari occultati tramite complesse reti costituite da centinaia di migliaia di fiduciarie e compagnie ‘schermo’ (di facciata).

Il valore corrente di mercato della proprietà relativa a Città del Vaticano, nel cuore di Roma, singolarmente considerata, vale tra 1 e 2 miliardi di dollari statunitensi. Tale cifra viene valutata escludendo le opere d’arte inestimabili e i beni di valore conservati tra quelle mura.

Le proprietà immobiliari di maggiore valore per la Chiesa Cattolica, con riferimento alle singole nazioni, sono rappresentate in primo luogo da quelle presenti negli Stati Uniti, con circa 50 miliardi di dollari in proprietà immobiliari ‘visibili’ e circa 507 miliardi di dollari in investimenti immobiliari occultati tramite una rete enormemente complessa di compagnie ‘schermo’ (di facciata) e fiduciarie.

Il paese successivo, in termini di valore riferito al possesso di beni immobili, è la Germania (297 miliardi di dollari dei quali soltanto 29 miliardi di dollari è costituita da proprietà immobiliari ‘visibili’), quindi la Francia (282 miliardi di dollari statunitensi, dei quali 28 miliardi di dollari riferibili a proprietà immobiliari ‘visibili’), l’Italia (230 miliardi di dollari statunitensi, dei quali circa 23 miliardi di dollari riferibili a proprietà immobiliari ‘visibili’), il Brasile (194 miliardi di dollari statunitensi, di cui circa 26 miliardi di dollari riferibili a proprietà immobiliari ‘visibili’), e la Spagna (158 miliardi di dollari statunitensi, dei quali circa 15 miliardi di dollari riferibili a proprietà immobiliari ‘visibili’).

Quali sono allora esattamente i suoi principali investimenti immobiliari per nazioni chiave? Come ha fatto quindi la Chiesa Cattolica ad accumulare un tale storico ed enorme portafoglio di investimenti immobiliari? Come può la Chiesa Cattolica riuscire ancora a nascondere investimenti di tale dimensione ad essa facenti capo e ancora pretendere di essere definita ‘povera’? Quanto affidabili sono tali cifre rispetto alla verità dei fatti?

I principali investimenti immobiliari che si stima siano posseduti dalla Chiesa Cattolica sono elencati nella tabella che segue. Si tratta del frutto di ricerche condotte da privati e portate avanti per numerosi anni. Se non vi fidate delle informazioni fornite, potrete testare la validità di queste cifre svolgendo da soli ricerche sui rapporti pubblicati dalle numerose fiduciarie della Chiesa Cattolica effettuando una valutazione relativa alle sue proprietà sulla base delle proprietà dichiarate in termini di beni immobili (terreni, edifici, aree assimilabili) ed estendendo tali valutazioni all’intero globo. Gli investimenti immobiliari ad essa facenti capo sono suddivisi in proprietà ‘visibili’ e proprietà ‘non visibili’ o occultate tramite le modalità di cui sopra.

Le proprietà ‘visibili’ sono quelle proprietà chiaramente ‘visibili’ ed innegabilmente facenti capo alla Chiesa Cattolica, mentre
le proprietà ‘non visibili’ o occultate finiscono col rappresentare l’85% e il 90% del totale dei beni immobili di proprietà della Chiesa.

Come sottolineato, esistono principalmente due categorie di beni immobiliari di proprietà della Chiesa Cattolica, caratterizzate in generale dal grado in cui la proprietà stessa e il relativo valore possa essere occultato.

Per proprietà ‘visibili’ si intendono scuole, chiese, proprietà immobiliari dirette, eccetera. Per proprietà invisibili (occultate o occultabili) si intendono campi da golf, grattacieli e palazzi adibiti ad uffici, parchi industriali, appartamenti residenziali, eccetera.

Nonostante il valore totale globale delle proprietà immobiliari visibili della Chiesa Cattolica ammonti a circa 316 miliardi di dollari statunitensi, il Vaticano si è impegnato a sviluppare un’ingegnosa strategia negli ultimi 40 anni per modificare la percezione del pubblico in riferimento all’estensione della propria ricchezza.

STORIA DELLA GESTIONE DELLE PROPRIETA’ DELLA CHIESA CATTOLICA
La Chiesa Cattolica ha deliberatamente indirizzato su fronti più legati all’emotività i propri beni di ‘prima linea’ e di valore, in direzione dei più svantaggiati, per supportare la fasulla pretesa di non avere denaro a sufficienza. In effetti, la Chiesa Cattolica ha oltraggiosamente rinunciato a fornire servizi essenziali per i senzatetto o persone altrimenti svantaggiate spesso in risposta ad attacchi e a dichiarazioni che la accusavano di essere una ricchissima organizzazione.

Tale comportamento innovativo ed originale indirizzato a sacrificare beni per proteggere la propria immagine di ‘chiesa povera’ può essere descritto al meglio come ‘metodo del servizio all’ostaggio’.

Il ‘metodo del servizio all’ostaggio’ elaborato dal Vaticano si è dimostrato una strategia brillante e di grande successo caratterizzata dall’intenzione di sacrificare deliberatamente servizi chiave da fornire ai più svantaggiati e ai poveri delle comunità dell’Occidente al fine di enfatizzare la fasulla pretesa di non avere denaro a sufficienza.

In questo senso, la Chiesa Cattolica utilizza i propri beni per tenere in ‘ostaggio’ politici e leader sociali che fanno appello ad una maggiore chiarezza in riferimento alle sue effettive disponibilità o che avviano dibattiti a proposito delle condotte tenute dalla chiesa stessa.
In ogni occasione in cui qualcuno si permetta di affermare che la Chiesa abbia occultato ‘milioni’, la risposta che riceve è la semplice affermazione: “davvero credi che una chiesa dedicata alla carità Cristiana sarebbe così senza cuore e crudele da negare deliberatamente determinati servizi se avesse davvero il denaro necessario?”

LE PROPRIETA’ IN ORO DELLA CHIESA CATTOLICA
La seconda maggiore classe di beni posseduta dal Vaticano è rappresentata dai metalli preziosi, in primo luogo l’Oro.

Se si escludono le proprietà immobiliari, nessun’altra classe di beni ha tanto ossessionato la Chiesa Cattolica, nè è stata accumulata religiosamente dal Vaticano, quanto l’Oro. E’ la valuta utilizzata dalla Chiesa e lo è stata per oltre 1000 anni.

Quindi, qual è l’ammontare di Oro che la Chiesa in effetti controlla? Alcuni parlano di una cifra molto bassa, citando precedenti guerre e cattiva gestione. Altri affermano che il Vaticano controlli pochi ‘miliardi di dollari’ in oro, e che buona parte di quest’ultimo sia rappresentato da quello rubato dai regimi Fascisti Cattolici nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Prima di rispondere a questa domanda, è tuttavia importante stabilire esattamente quanto oro sia mai stato estratto sin dall’inizio dei tempi, anche perchè senza una breve ma chiara storia relativa alla produzione dell’oro, diviene difficile comprendere l’effettiva ricchezza del Vaticano.

DOMANDA TIPICA ED UTILIZZO DELL’ORO AI NOSTRI GIORNI
La produzione media totale globale di oro nel corso degli ultimi 10 anni si attesta attualmente intorno alle 2.300/2.500 tonnellate all’anno. Ad oggi i tre maggiori produttori di oro nel mondo sono il Sud Africa (24%), l’Australia (16%) e il Canada (8%).

Se facciamo riferimento alla domanda globale media, tale domanda globale si è attestata intorno ad una cifra tra le 3.800 alle 4.000 tonnellate all’anno, delle quali l’81% viene utilizzato nell’ambito del settore della gioielleria, il 10% dal settore industriale ed il 9% in forma di lingotti (settore dell’investimento al dettaglio).

Tale consumo più elevato di oro rispetto alla quantità prodotta ha portato alcuni analisti a ritenere che il prezzo dell’oro sia destinato a salire ulteriormente negli anni a venire.

QUANTO ORO E’ STATO MAI PRODOTTO (ESTRATTO)?
Potrebbe sorprendervi, o forse no, sapere come non vi sia accordo unanime in relazione ad esattamente quanto oro sia mai stato prodotto, e neppure su quello che in realtà esiste, nè su chi sia a ‘possederlo’ con riferimento all’intero pianeta Terra. Sappiamo che le riserve d’oro ufficiali (pubbliche) ammontino a 30.000 tonnellate di Oro, la singola e più grande struttura preposta al deposito di oro è rappresentata dalla Federal Reserve di New York con circa 5.000 in riserve d’oro ufficiali (pubbliche).

Ci sono poi riserve d’oro private, non dichiarate e non incluse nelle stime totali. La stima internazionalmente riconosciuta operata dalla Barclays Bank ammette come vi siano tra le 24.000 e le 26.000 tonnellate che sono immagazzinate in strutture di deposito private e che circa l’80% dell’oro nel tempo estratto esista in forma di lingotti (bar ingot). Di conseguenza stimano che l’Oro estratto nel suo complesso ammonti a sole 70.000 tonnellate.

In ogni caso, l’US Geological Survey Department, riconosciuto a livello internazionale, così come le pubblicazioni relative alla storia delle estrazioni stimano la produzione totale globale di oro, dal 1900 al 2006, in 128.075 tonnellate, per cui la cifra sarebbe di oltre 58.000 tonnellate più elevata, semplicemente nel corso dell’ultimo secolo, rispetto al totale stimato dalla Barclays Bank in qualità di cifra in grado di indicare tutto l’oro che sia mai stato estratto!
Al contrario del settore bancario che sembra sostanzialmente orientato ad abbassare tali stime, l’industria dell’estrazione sostiene che il totale dell’oro prodotto sia prossimo ad una cifra oscillante tra le 140.000 e le 150.000 tonnellate.

Comunque, se noi prendessimo in considerazione tanto le misurazioni accurate sull’effettiva produzione, quanto i dati storici, a partire dal 1600 fino ai nostri giorni, sarebbero oltre 150.000 tonnellate quelle che sono state prodotte, ciò ad indicare quanto anche l’apparentemente ‘elevata’ cifra di 150.000 tonnellate risulti eccessivamente cauta.

Ad esempio, oltre 3.000 tonnellate di oro sono state trafugate dalle civiltà Americane ad opera degli Spagnoli tra il 1492 e il 1600, quantità stimata in oltre il 40% della produzione totale globale relativa a quel periodo. Tra il 1600 e il 1800, i Gesuiti hanno controllato e gestito le enormi miniere di schiavi della Colombia e del Brasile che si stima abbiano prodotto 3 volte la quantità di Oro trafugata nel corso dei genocidi perpetrati ai danni delle civiltà Americane.
La stima più accurata, che tiene conto di tutte le documentazioni, di tutti i dati storici, e della storia delle tecniche di estrazione mineraria, e delle diverse aree minerarie, è che una cifra intorno ai 200.143 tonnellate sia la più vicina a quella dell’oro effettivamente mai prodotto/estratto.

PERCHE’ TALE DISCREPANZA?
E’ difficile ricostruire le ragioni per cui tali massicce ed ovvie discrepanze continuino a sussistere per ridurre deliberatamente la dimensione totale dell’ammontare totale di oro dalle 200.000 e oltre tonnellate, a meno di 70.000 tonnellate.

Una ragione ovvia è quella legata al tentativo di mantenere elevati i prezzi dell’oro. Fino a quando la produzione (offerta) sarà più bassa della domanda, e fino a quando i mercati forniranno una percezione legata ad una quantità di riserve limitata, gli operatori di mercato e i proprietari di oro potranno tranquillamente fare richiesta di prezzi esorbitanti.

Una seconda ragione, più difficile da provare, potrebbe essere rintracciata nell’esistenza di proprietari/possessori di enormi quantitativi d’oro, che si trovano in una posizione finanziaria talmente favorevole da avere tutta l’intenzione di mantenere tali enormi riserve private di oro lontane da qualsiasi possibilità di rendicontazione, per ottenere vantaggi di carattere strategico, politico e finanziario.

I Russi, ad esempio, si ritiene detengano numerose tonnellate di oro in termini di riserve private, che sono impossibili effettivamente da verificare. In ogni caso, quando facciamo riferimento alle stime ufficiali, stiamo parlando, in termini di discrepanza riferita alle stime sull’oro, di una cifra che ammonta a circa 50.000 tonnellate (quasi 1000 miliardi di $) che risultano semplicemente mancanti e non rendicontate.

1/4 dell’oro del mondo non è che semplicemente scompaia. Coloro che detengono riserve private possono sottrarne una porzione dalla circolazione, ma nel tempo quest’ultima tornerebbe in circolo e potrebbe essere tracciata. E neppure vi sono singoli dittatori in grado di avere il potere o gli apparati necessari per ricorrere a tali pratiche.

LE RISERVE IN ORO DETENUTE DAL VATICANO
Il maggiore e singolo detentore di lingotti (ingot/bullion) rispetto a qualsiasi altra organizzazione nel corso dei trascorsi 1.000 anni è, ed è sempre stato, il Culto Romano che controlla la Chiesa Cattolica.

La Chiesa Cattolica Romana controlla approssimativamente 60.350 tonnellate d’oro, due volte la dimensione delle riserve ufficiali totali di oro di tutto il mondo, o approssimativamente il 30,2% di tutto l’oro mai estratto/prodotto. A prezzi correnti, è possibile stimare il valore di tali beni che costituiscono il più grande tesoro della storia dell’umanità in oltre 1.245 miliardi di dollari statunitensi ($).

Ai nostri giorni, la Chiesa Cattolica Romana è tornata a numeri che l’hanno condotta nuovamente ad una posizione dominante nel settore dell’oro di cui non si era testimoni dalla caduta del Sacro Romano Impero (intorno al 1100), fase in cui Essa controllava poco meno del 30% dell’oro complessivamente presente nel mondo.

Per la maggior parte dei trascorsi 1.000 anni, la Chiesa Cattolica ha assunto una posizione dominante che gli ha permesso di controllare i mercati dell’oro a livello mondiale, in relazione al fatto di aver posseduto oltre il 50% di tutto l’oro, ed in una posizione talmente dominante, a partire dal XIV secolo fino a giungere al XVII secolo, da controllare oltre il 60% di tutto l’oro mai estratto.

Tale tesoro nella sua totalità è stato suddiviso tra numerose riserve dichiarate ed altrettanto numerose riserve non dichiarate. Soltanto il 20% delle riserve d’oro totali è immagazzinato tramite ‘partiti terzi’ in riserve ufficiali, la maggiore riserva dichiarata è rappresentata dalla Federal Reserve Bank, seguita dalle riserve presenti in Italia, Svizzera, Germania e Francia. Le più importanti riserve private non dichiarate sono sconosciute, ma paiono essere collocate anche in paesi dell’Occidente e a quanto pare risulterebbero associabili alle più importanti riserve private delle più antiche banche private e società finanziarie d’Europa. Potrebbero inoltre esistere riserve private gestite direttamente dal Vaticano, seppure quest’ultima resti un’ipotesi poco probabile.

IL VATICANO E I GESUITI – IL SISTEMA FINANZIARIO MONDIALE
La terza classe di beni in ordine di rilevanza posseduta dal Vaticano è costituita da capitale di fondazione e di controllo di banche, o più specificatamente del sistema finanziario globale nel suo complesso.

In qualità di più grande e dominante detentore di ‘capitale’ (metalli preziosi, terre ottenute in base alle Bolle Papali, oltre a schiavi/servi) per oltre 1600 anni, la storia della Chiesa Cattolica Romana e la storia dei suoi interventi orientati a permettere l’utilizzo delle proprie riserve di capitale per finanziare la crescita economica rappresentano in effetti l’essenza stessa della storia del sistema bancario e della finanza globale.

La ragione per cui tale ovvia relazione non è ben compresa, nè in generale molto discussa, ha due due giustificazioni principali: 1. la tradizionale relazione di ‘odio-amore’ del Vaticano nei confronti delle banche e delle attività riconducibili ai prestiti di denaro; 2. il deliberato occultamento dell’enorme ricchezza in conto capitale della Chiesa Cattolica, che è stato realizzato utilizzando il sistema bancario nel corso degli ultimi 200 anni.

La comprensione della relazione tra la Chiesa Cattolica e le banche permette di rendersi conto di una serie di ramificazioni che sono tanto storiche quanto politiche, ed è inoltre in grado di evidenziare la complicità delle banche in periodi di grande instabilità politica ed il loro impegno costante nell’opporsi a normative orientate alla trasparenza ed all’equità.

LA STORICA RELAZIONE ‘AMORE-ODIO’ TRA IL VATICANO E LE BANCHE
La Chiesa Cattolica Romana è sempre stata in una posizione tale da dominare il mercato globale e la finanza.

In ogni caso, la relazione tra il Vaticano e l’attività bancaria non è mai stata paragonabile a quelle sviluppate per altre classi di beni, almeno fino alla fase in cui prese il via il controllo Gesuita sulla finanza a partire dagli anni ’90 del Settecento. Per molti versi, la condotta storica della Chiesa Cattolica sino ad allora era stata invece quella di impegnarsi deliberatamente nel limitare la crescita dell’attività bancaria.

Una spiegazione apparentemente storica, eppure errata, è quella in base alla quale si afferma che la Chiesa Cattolica considerasse il ricorso alla pratica dell’applicazione degli interessi sul debito e l’usura stessa come un terribile peccato. Data la consistentemente ininterrotta linea di elevatissima immoralità e di atti abominevoli compiuti dai Papi e dai rappresentanti della chiesa, una spiegazione tanto fasulla appare assolutamente infondata.

Quando i Papi hanno permesso un limitato esercizio dell’attività bancaria, il risultato è sempre stato una quasi istantanea crescita economica in Europa e nel mondo, come quella verificatasi nel XIII e XIV secolo. Un’indicazione del fatto che la Chiesa aborrisse l’attività bancaria sarebbe inoltre indicata dallo smantellamento sistematico del Sistema Templare affermatosi tra il 1100 e il 1300, un sistema fondato sulla possibilità di scambiare la moneta locale con una promessa di pagamento che avrebbe potuto essere ‘incassata’ presso ognuno dei loro castelli. Fu soltanto con i trafficanti Gesuiti e Inglesi di schiavi, di droghe e di spezie del XVII secolo che tale sistema fece la sua ricomparsa.

Data la garanzia potenziale, per il Vaticano, di incrementare sostanzialmente la propria ricchezza agevolando l’utilizzo delle sue vaste risorse in conto capitale per favorire la crescita economica, è chiaro invece, alla luce della sua effettiva condotta, che al contrario di quanto avveniva per l’oro e il denaro in generale, la chiesa non vedesse la crescita economica in sè come un obiettivo politico rilevante.

In secondo luogo, la connessione Ebraica, spesso accusata del fasullo contenzioso relativo all’usura, è decisamente assai più ragionevole quando si fa riferimento alle antiche famiglie Sadducee che hanno contribuito alla creazione del Cristianesimo, trattandosi di banchieri all’opera sin dall’antichità, rappresentati come infidi anche nell’episodio che vede Gesù nel tempio alle prese con i ‘cambia-valute’.

Non sorprende quindi che le famiglie che hanno contribuito a creare il network bancario operativo a livello globale a partire dal XVII secolo, e che nel tempo hanno acquisito il controllo delle banche del Regno Unito e della finanza mondiale, siano state in massima parte famiglie ebraiche. Per molti aspetti, la menzogna relativa alla cosiddetta ‘usura’ ha rappresentato semplicemente una copertura per nascondere una relazione (Chiesa Cattolica Romana/Ebrei) piuttosto difficile da spiegare altrimenti.

I GESUITI E IL SISTEMA FIINANZIARIO GLOBALE
Dato che oggi l’effettiva ricchezza e la posizione dominante a livello globale della Chiesa Cattolica Romana è così ben occultata dietro una fittissima rete costituita da centinaia di migliaia di fiduciarie, compagnie, partecipazioni incrociate, normative e procedure segrete (segreto bancario), ogni approfondimento riguardante il controllo completo esercitato dalla Chiesa Cattolica sul sistema finanziario globale risulta difficile da affrontare senza rischiare la propria credibilità.

Automaticamente, la naturale reazione del pubblico è quella di classificare tali argomentazioni come ‘teorie cospiratorie’. In verità, il sistema finanziario che conosciamo oggi, e la stessa economia mondiale odierna, non esisterebbero se non fosse stato per gli eventi che hanno visto in un primo tempo la soppressione dei Gesuiti, e successivamente una guerra che ebbe come risultato l’omicidio di due Papi prima che i Gesuiti stessi ottenessero un trattato durevole dal 1814 in avanti, oltre che la ricostituzione del proprio ordine, il più potente della storia della chiesa.

Al contrario degli avari Papi, i Gesuiti vedevano nell’enorme ricchezza della chiesa un ‘asset’ strategico che poteva essere utilizzato fondamentalmente per fomentare rivoluzioni, finanziare guerre, manipolare governi e sconfiggere i propri eterni avversari non-Cattolici.
Quindi, al contrario dei Papi isolazionisti, i Gesuiti avevano compreso il potere ed il successo potenziale insito nell’utilizzo degli affari e della finanza per garantirsi influenza, anche grazie alle relazioni che con incredibile successo avevano sviluppato con il Giappone, e con altre aree dell’Asia, con la Russia e nell’ambito delle Americhe.

I Gesuiti ebbero esperienze dirette con i pionieri del moderno sistema finanziario, i Protestanti Inglesi del XVII secolo, che rappresentarono un caso di rilevanza storica assoluta in riferimento al potere della finanza nell’accelerare la rapida espansione di un Impero.

Le banche, ed in particolare le banche private, rappresentavano inoltre un potentissimo strumento utile a raggiungere obiettivi strategici, ed erano inoltre in grado di garantire un meccanismo efficace per occultare la ricchezza del Vaticano, tanto dal Papa (dal quale in un primo tempo fu sottratta) quanto da altre forze.
Nelle banche, e nella connessa creazione di una rete finanziaria globale, i Gesuiti individuarono per la prima volta un mezzo tramite il quale avrebbero potuto letteralmente giostrare utilizzando due o più schieramenti l’uno contro l’altro, senza che nessuno potesse dimostrarsi più saggio, ad esclusione dei banchieri naturalmente, ed allo stesso tempo guadagnare denaro finanziando i conflitti stessi.

In passato, i Gesuiti si erano concentrati soprattutto sull’assassinio e sull’influenza da esercitare all’interno delle corti, ambedue condotte con grande rischio per sè stessi a livello personale. Ma nella costruzione della rete finanziaria globale, ed alleati con famiglie a loro leali, furono loro stessi a porsi in lega con le antiche famiglie nobili Ebraiche che avevano contribuito alla creazione del Cristianesimo, da quel punto in avanti i Gesuiti hanno effettivamente dato il via ad una serie di terribili guerre senza mai rischiare una implicazione diretta.

La questione essenziale di cui rendersi conto è la successione delle date relative alla fondazione delle singole banche ed il senso da attribuire agli eventi che si verificarono in quelle specifiche fasi.
La prima fase è caratterizzata dalla fondazione di banche ad opera dei Protestanti Inglesi nella fase finale del XVII secolo. Tale periodo storico denota un momento fondamentale nell’architettura economica della prima fase dell’Impero Britannico.

La seconda fase riguarda la serie di banche fondate in Olanda e in Svizzera appena prima dell’espulsione dei Gesuiti, intorno al 1767, da Portogallo, Francia, Italia e Spagna.

La terza fase è rappresentata dalla serie di banche fondate successivamente alla soppressione dei Gesuiti, nella fase delle guerre da loro condotte contro il Vaticano e i Papi dal 1773 al 1818. Si trattò di banche fondate negli Stati Uniti, in Svizzera, in Germania e nel Regno Unito.

Quest’ultimo gruppo di banche, creato nel corso della Guerra Vaticano-Gesuita, rappresenta probabilmente il novero di banche più storicamente influente, segreto e politicamente rilevante di tutta la storia umana. Nel tempo, ognuna di queste ultime è stata soggetta ad una serie infinita di accuse quali aver finanziato guerre, aver contribuito attivamente alla commissione di crimini contro l’umanità, essersi macchiata di alto tradimento e di essere impegnata nel riciclaggio di denaro sporco.

La Darier Hentsch & Cie Bank (1796, Svizzera) fu la banca che, guarda caso, finanziò Napoleone nelle sue Guerre Europee che videro gli Stati del Papa e l’influenza del Vaticano ridotti al minimo.

Il Gruppo Rothschild (1800, Germania) è ben noto per aver improvvisamente acquisito enormi ricchezze, quasi da un momento all’altro, per procedere successivamente al finanziamento di numerose Guerre Europee, di Guerre in Asia, oltre che al finanziamento della Prima Guerra Mondiale.

La Barings Bank (1802, Regno Unito) è ben nota per aver organizzato l’acquisto della Louisiana (dalla Francia) da parte degli Stati Uniti mentre Napoleone era impegnato nella sua guerra contro la Gran Bretagna.

La City Bank di New York (oggi Citibank) (1812) è ben nota per aver contribuito a finanziare il fronte Nordista nel corso della Guerra Civile, il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, gli affari degli Stati Uniti nella Germania Nazista e il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale.

La J. Henry Shroeder Bank (1818, Germania) è ben nota per essersi dimostrata in pratica l’unica banca di riferimento per i Nazisti.

Se consideriamo le principali 20 banche del mondo, oggi, più della metà hanno avuto origine nel periodo che va dal 1760 al 1860, fase che vide i Gesuiti impegnati ad utilizzare con profitto le enormi ricchezze della Chiesa Cattolica in tutte le parti del globo, con principali afflussi di denaro in direzione degli Stati Uniti.

In riferimento alle banche private, nel 1986, il valore complessivo delle attività da esse detenute veniva dichiarato in circa 4.300 miliardi di dollari statunitensi. Nel 1997, quella cifra si era più che raddoppiata fino ai 10.000 miliardi di dollari. Soltanto nel 2000, quella cifra ha raggiunto i 13.600 miliardi di dollari, e sta continuando a crescere ad un tasso del 30% all’anno. L’attuale stima riferita al valore complessivo delle attività in termini di depositi detenuti dalle banche private è intorno ai 17.000 miliardi di dollari.

LA FEDERAL RESERVE BANK E LA CHIESA CATTOLICA
Indirettamente, l’investimento nel settore bancario di maggior valore per la Chiesa Cattolica è rappresentato dal suo investimento nel capitale di controllo delle Banche del Sistema della Federal Reserve degli Stati Uniti.

Tramite un arrangiamento estremamente complesso di piccole holding diffuse, in alcuni casi, tra migliaia di banche, e partecipazioni incrociate in grado di occultare le proprietà facenti capo a enti stranieri, la Chiesa Cattolica ha effettivamente controllato la Federal Reserve, e di conseguenza il destino dell’economia degli Stati Uniti, già a partire dall’inizio del XX secolo.

La Chiesa Cattolica ha semplicemente ordinato si staccare completamente la spina dell’economia degli Stati Uniti una prima volta nel 1929 e nei primi anni ’30, distruggendo completamente quell’economia nel corso della Grande Depressione e agendo nella stessa maniera anche in Europa.

Sebbene sia stata una strategia ad elevatissimo rischio che avrebbe potuto condurre ad una nuova Guerra Civile negli Stati Uniti, l’intervento era necessario per generare le indispensabili condizioni sistemiche di miseria in Europa utili a favorire l’ascesa al potere di dittatori appoggiati dalla Chiesa Cattolica in Germania, Spagna, Italia così come in Sud America. Senza l’azione deliberata da parte delle banche controllate dalla Chiesa Cattolica, la Grande Depressione non avrebbe potuto verificarsi e di conseguenza la stessa Seconda Guerra Mondiale non avrebbe potuto avere luogo.

Dalla sua creazione, un solo Presidente degli Stati Uniti – egli stesso un Cattolico – ha tentato di opporsi al potere della Federal Reserve e della Chiesa Cattolico Romana ordinando al Tesoro degli Stati Uniti di stampare la propria moneta. Quella moneta fu distrutta il giorno dopo che egli cessò di essere Presidente. Il suo nome era John F. Kennedy.

COSTRUIRE UN QUADRO COMPLESSIVO
Costruendo un coerente quadro complessivo, ed utilizzando queste informazioni, potrete notare come ci sia assai di più da riferire a proposito di chi controlli effettivamente la ricchezza del mondo, e a proposito delle modalità di intervento che tali ‘controllori’ scelgono di volta in volta, quelle in grado di determinare se potremo in effetti avere un lavoro, una casa e del cibo a disposizione.

In definitiva, possiamo accusare la Federal Reserve degli Stati Uniti solo in parte – sempre tenendo presente che tale organizzazione sia costituita fondamentalmente da un ‘set’ di cartelli di proprietà privata che tengono in ostaggio il popolo degli Stati e i popoli del mondo intero con le proprie decisioni. A tutti gli effetti, si tratta di un’istituzione pesantemente influenzata dai suoi ‘padroni’ Cattolici.

Certo, collettivamente abbiamo preso in prestito una quantità eccessiva di denaro. Ma in effetti, ciò che abbiamo fatto è stato richiedere una parte minima dell’enorme ricchezza che ci è stata rubata nei secoli e che è ora detenuta da altri, in particolare dal Vaticano e dai Gesuiti, e che è fluita attraverso le loro banche finendo nelle nostre tasche. Noi non stavamo in effetti prendendo in prestito dei fondi, ma semplicemente tentando di ottenere indietro una parte anche minima di ciò che avrebbe dovuto essere già nostro in primo luogo.

La Crisi dei Sub-Prime non avrebbe dovuto verificarsi. La Federal Reserve avrebbe potuto tranquillamente contenere il problema e risolverlo agevolmente nel 2008. Invece, contro ogni logica, ha agito per renderlo ancora peggiore.

Bisognerebbe ora rispondere alla fatidica domanda, ‘perchè?’. Le ragioni per cui si è scelto di far precipitare il mondo in una nuova depressione dopo 70 anni richiedono un ulteriore articolo – un articolo in grado di spiegare la struttura del sistema bancario a livello globale controllata dal Vaticano e dai Gesuiti, e la maniera in cui questi ultimi hanno cominciato a staccare la spina del credito a partire dal Natale del 2008.





CAP 2 – IL COLLASSO GLOBALE DEL SISTEMA CREDITIZIO NEL 2009


Il mondo sta affrontando la sua più grave crisi creditizia dai tempi della Grande Depressione degli anni ’30 del Novecento - Esattamente come accadde nel 1933 (4 anni dopo il ‘crash’ di Wall Street), le banche hanno improvvisamente e universalmente cominciato a ridurre l’accesso al credito. Il settore degli affari sta saccheggiando i lavoratori e comincia a chiudere i battenti più velocemente di quanto si riesca registrarne gli eventi. Le possibilità di accesso al credito a livello globale sono al collasso ed è una certezza che stiamo affrontando una severa recessione globale – la prima Depressione ‘Globale’.

Questa è la dura realtà che il mondo affronta nel 2009. Tuttavia, pur avendo letto il primo articolo riguardante la Grande Depressione Globale Vaticano-Gesuita del 2009/2012, i dettagli riguardanti il controllo esercitato sul sistema finanziario globale ad opera del Culto Romano della Chiesa Cattolica e dei Gesuiti, e il fatto che loro siano impegnati a rendere la crisi ancora peggiore potrebbe sembrare nonostante tutto ancora ridicola.

Se parlate con qualsiasi banchiere, con uno qualunque di questi ‘Masters of the Universe’, vi ripeterà le stesse cose, ‘si tratta semplicemente del fatto che abbiano compiuto qualche errore’ non esiste alcuna cospirazione globale, nessuno sta manipolando questo evento per renderlo notevolmente più grave’.

Ma è davvero così? Improvvisamente, un problema di dimensioni limitate relativo ad un eccesso di concessione di credito si è improvvisamente trasformato in una recessione globale ed ora in una depressione globale. Com’è potuto accadere tutto questo?

In un certo senso, l’attitudine da ‘Masters of the Universe’ che ha caratterizzato Wall Street per decenni è una parte rilevante del problema. I loro arroganti dinieghi e le dichiarazioni in base alle quali la Chiesa Cattolica Romana non abbia alcuna rilevanza in una realtà caratterizzata quale quella odierna, caratterizzata da attività finanziarie sempre più sofisticate e da condotte in ambito bancario che fanno affidamento sull’elettronica e che vengono applicate a livello internazionale, rappresentano l’elemento centrale di questa singolare storia.

Anche perchè questi personaggi hanno gradualmente perso ogni consapevolezza relativa a chi abbia in effetti creato il sistema finanziario mondiale, e a proposito del fatto che, in definitiva, continuino ad essere sempre le stesse le forze a controllare il nostro destino collettivo. Per spiegare al meglio tale questione, diamo un’occhiata alle origini del moderno sistema finanziario globale.

DATA DELLA FONDAZIONE DEL MODERNO SISTEMA FINANZIARIO MONDIALE
Nel Giugno del 1944, un mese dopo lo Sbarco in Normandia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, oltre 700 delegati delle 44 nazioni Alleate si riunirono a Bretton Woods, nel New Hampshire, a brevissima distanza da Washington DC, per discutere e trovare un accordo sul sistema finanziario da adottare per il ‘Nuovo Ordine Mondiale’.

Ai primi punti dell’agenda, c’era la proposta relativa alla formazione di nuove ‘banche internazionali’ e di un sistema monetario internazionale che avrebbe favorito la ricostruzione da parte degli alleati. Nel 1944, gli Stati Uniti, il Regno Unito, e buona parte delle potenze alleate erano decisamente sul lastrico. Nel 1944, l’unico elemento che manteneva operative le industrie del settore militare e che permetteva la produzione di armi, aerei, e carri armati erano i ‘War Bonds’ (titoli del debito pubblico creati specificatamente per appoggiare lo sforzo bellico).

Un meccanismo chiave di questo Nuovo Ordine Mondiale gestito dalla finanza globale sarebbe stato il concetto di tasso di cambio monetario – un sistema relativo a un metodo universalmente riconosciuto fondato sul valore di una data moneta rispetto ad un’altra (più o meno una certa percentuale) e sul suo valore ultimo di conversione in oro. Nel 1971, tale modello collassò, e grazie al Sistema della Federal Reserve controllato dalla Chiesa Cattolica, il sistema monetario da quest’ultima gestito - una moneta controllata da un gruppo di cartelli privati (ma comunemente ritenuta di proprietà dei cittadini degli Stati Uniti) – si trasformò nella ‘moneta di riserva’ del mondo.

In riferimento al credito, il nuovo sistema finanziario globale era stato molto chiaro. Dato che l’oro finiva col rappresentare il ‘benchmark’ di riferimento finale del valore del credito, i Gesuiti, che controllavano le più grandi riserve di oro del mondo, si erano trasformati in pratica nei primi banchieri del mondo, avendo la possibilità di servirsi delle proprie holding in grado di controllare banche private e pubbliche.

Questa rete privata ed ultra-segreta di banche a loro lealissime è rimasta (fino a tempi recenti, nel 2009) il più fidato primo livello di credito del mondo - il prestatore di credito di ultima istanza avente come corrispettivo la vasta ricchezza della Chiesa Cattolica.
Tali banche private e banche pubbliche chiave avrebbero a propria volta prestato denaro alle riserve delle banche centrali nazionali, o sottoscritto produzione di valuta (nel caso della Federal Reserve) e fatto sì che il credito potesse estendersi alla restante rete di banche.

In vigenza di tale sistema, i valori sottostanti la moneta di una nazione non erano più rappresentati dalle sue riserve di metalli preziosi ma dalla propria capacità di generare ricchezza, a sua volta rappresentata dalla quantità di tasse che ogni singolo Stato sarebbe riuscito ad estrarre dai propri cittadini, ora classificati (in termini economici) come ‘servi’ – schiavi del salario che avrebbero continuato a produrre tasse, che a loro volta avrebbero finanziato tutti i prestiti rispetto alle valute, che a loro volta sarebbero stati garantiti dalle banche di riferimento facenti capo ai Gesuiti e al Vaticano.

Tale sistema si trasformò nel secondo livello di produzione del credito nell’ambito dell’economia mondiale. Dato che le nazioni non seguivano più il ‘gold standard’ (in seguito alla condotta tenuta dai Gesuiti e dal Presidente Roosevelt nel 1933), una nazione, per creare più credito, avrebbe o dovuto ricevere in prestito denaro dai prestatori di credito del primo livello (banchieri chiave della Chiesa Cattolica) o aumentare la pressione fiscale sui propri cittadini.

Dato che tale sistema non mirava più all’equilibrio, ma alla perdita del controllo sovrano della moneta nazionale e alla crescita del debito pubblico, il sistema finanziario globale progettato dai Gesuiti ben presto si trovò impegnato a promuovere una ridicola crescita del debito pubblico nazionale, che a sua volta contribuì al collasso finanziario globale del 1971, che condusse infine al sistema monetario Gesuita della Federal Reserve degli Stati Uniti, trasformatasi in pratica nella nuova unità di credito internazionale.

Tuttavia, a partire dagli anni ’80, i computer erano divenuti talmente avanzati che la moneta elettronica era ormai una realtà. Il mondo ora aveva a disposizione un terzo livello di credito nell’ambito del quale credito ‘fittizio’ avrebbe potuto essere creato istantaneamente su un terminal computer e successivamente garantito tramite prestiti incrociati con altre banche e istituzioni.

Si tratta di quella moneta elettronica (crediti) che ha determinato la più grande esplosione di ricchezza in tutto il mondo occidentale a partire dagli anni ’80. A partire dall’inizio degli anni ’90, le antiche e segretissime banche Europee e Americane che fornivano livelli primari di credito sono state sostanzialmente emarginate, mentre il terzo livello di credito (credito elettronico) e il credito nazionale (tasse e prestiti) continuavano a finanziarsi l’uno con l’altro. La Chiesa Cattolica e i Gesuiti non avevano più il controllo diretto.

Il sistema di credito elettronico si era anche dimostrato coriaceo rispetto ad una serie di crisi di carattere regionale e globale già a partire dal 2001, anche perchè il settore dei servizi finanziari globali si era impegnato con successo a trovare nuove strade per la creazione di credito elettronico e relativi circuiti commerciali servendosi del debito già creato.

A partire dal 2002 e dal 2003, un nuovo fenomeno emerse in seguito alla promozione di strumenti finanziari deregolamentati, dalla struttura complessa e aperta, che promettevano grandi guadagni in condizioni economiche favorevoli, ma debiti tossici in quelle sfavorevoli – si trattava della nascita dei derivati e di altri ‘prodotti finanziari’ per molti versi assimilabili al gioco d’azzardo. Allo stesso tempo, il debito contratto dai consumatori era stato spinto verso nuovi livelli record, quasi senza che ci si preoccupasse delle conseguenze.

Quindi, quando il mercato dei Sub-Prime è collassato nel 2008, non ha reso semplicemente evidenti le folli pratiche creditizie applicate ai mutui per l’acquisto di abitazioni, ma una vera e propria industria impegnata nella creazione di prodotti finanziari che era finita arrogantemente fuori controllo e che aveva finito col creare sempre più imponenti livelli di debito (credito negativo).

A partire dalla fine del 2008, l’effetto domino ha cominciato a verificarsi. Le banche non potevano più garantire i ‘crediti elettronici’ delle altre banche, ovvero quei prestiti fittizi di moneta. Non solo i consumatori e il settore degli affari finirono in default in massa, ma le stesse banche finirono in default l’una rispetto all’altra. Tale evento lasciò solo due scelte – o le nazioni si impegnavano a ‘salvare’ le banche per supportare il loro ‘fittizio’ terzo livello di credito tramite una serie di crediti basati sul sistema feudale del secondo livello di credito, o il fornitore di credito di ultima istanza, ovvero la Chiesa Cattolica, avrebbe dovuto fare il proprio ingresso sui mercati per favorirne la stabilizzazione.

Come vi sarete resi conto dalle dimensioni del collasso, i Gesuiti e la Chiesa Cattolica Romana si sono ben guardati dall’operare realizzando un simile intervento. Al contrario, hanno letteralmente staccato la spina del credito fondato sull’oro anche ad alcuni dei loro più antichi e leali servitori nell’ambito del settore bancario, quali CitiGroupun gruppo di banche che per oltre 15 anni ha completamente voltato le spalle all’antica promessa fatta ai Gesuiti, gonfiandosi in termini di dimensione grazie al credito elettronico ‘fittizio’.

Il rifiuto da parte dei Gesuiti e della Chiesa Cattolica Romana di permettere che le proprie enormi riserve di oro rubato – almeno il 40% dell’oro effettivamente presente nel mondo – potessero essere utilizzate per stabilizzare i mercati del credito a livello globale, ha determinato un’assoluta devastazione che ha cominciato a manifestarsi già nei primi mesi del 2009. Questa appare solo la prima delle cattive notizie, dato che  ciò che ci si presenta all’orizzonte è un ulteriore ed unico grande intervento analogo a quello che fu realizzato (in maniera molto simile) dai Gesuiti nel 1933, nella fase in cui il mondo pareva diretto verso una grande depressione.

I MITI DEGLI STANDARD DI CREDITO ASSOCIATI AI METALLI PREZIOSI
Uno dei più perversi e perduranti miti promossi dagli agenti della Chiesa Cattolica Romana ancora ai nostri giorni, è che le valute fondate sui metalli preziosi utilizzate prima del 1933 fossero intrinsecamente instabili e deleterie per l’economia globale.

Prima che Woodrow Wilson fosse manipolato fino al punto di trasferire il controllo della moneta degli Stati Uniti ad un cartello bancario privato controllato dai Gesuiti, conosciuto come Sistema della Federal Reserve degli Stati Uniti, gli stessi Stati Uniti erano senza ombra di dubbio una delle più ricche nazioni della Terra – più che in grado di sostenere i perduranti attacchi finanziari ad opera della Chiesa Cattolica.

In effetti, i Gesuiti avevano tentato non meno di 4 attacchi valutari ai danni degli Stati Uniti per metterli alla prova e spingerli alla recessione ed inoltre per imporre mutamenti politici, fino a quando un trattato (di un genere molto specifico) fu raggiunto in occasione della creazione della Federal Reserve degli Stati Uniti.

Nel 1933, il Vaticano e i Gesuiti diedero il via alla seconda parte del loro piano, utilizzando il Fratello Edmund Walsh della Compagnia di Gesù (Gesuiti), e la sua influenza decisiva su Franklin Delano Roosevelt. Nel 1933, nel bel mezzo di una crisi economica che volgeva al peggio, principalmente determinata dal fatto che le banche Cattoliche avessero sottratto credito alle banche di minori dimensioni (appunto come hanno agito nel corso dell’ultimo anno), il mondo guardò agli Stati Uniti come all’unica nazione che avesse a disposizione risorse sufficientemente grandi da competere con il Vaticano e colmare il vuoto venutosi a creare.

Tuttavia, in occasione della Conferenza Economica di Londra, Roosevelt si rese responsabile di un atto sorprendente. Non solo declinò con decisione la possibilità che le riserve di metalli preziosi degli Stati Uniti potessero trasformarsi nella moneta ‘de facto’ del mondo, ma dichiarò la fine del ‘gold standard’, ritirando prontamente gli Stati Uniti dai vigenti accordi sul valore delle monete in rapporto all’oro. A due settimane da quell’annuncio, migliaia di banche furono costrette a chiudere i battenti, centinaia di migliaia di compagnie si trovarono spalle al muro, centinaia di milioni di persone si ritrovarono senza lavoro, e milioni di queste morirono di fame in agonia.

Si trattò di uno dei più incredibili atti di tradimento compiuti nei confronti del proprio paese, del proprio popolo e di centinaia di milioni di persone affamate e senza lavoro, Franklin Delano Roosevelt trasferì il controllo in esclusiva del ‘gold standard’ ai Gesuiti e al Vaticano, contemporaneamente impegnandosi a preparare il terreno per la Seconda Guerra Mondiale sfruttando la rabbia di centinaia di milioni di persone rimaste senza lavoro.

La grande truffa perpetrata da questo criminale fu pienamente resa nota a Bretton Woods quando gli Alleati ammisero che il ‘gold standard’ non fosse in realtà mai tramontato. L’unica cosa ad essere cambiata era che ora il Vaticano non aveva più alcun avversario con cui competere.

L’elemento più triste in riferimento a questa terribile decisione presa oltre 70 anni fa, dal punto di vista politico ed economico, è che se in un qualsiasi momento le 20 maggiori economie (G20) decidessero di rigettare il ruolo dominante del Vaticano e di costruire il proprio standard valutario, a quel punto il mondo potrebbe superare rapidamente questa crisi del credito ed avviarsi sulla via del recupero economico.

Non c’è nulla che impedisca al G7 o al G20 di riprendere il controllo e di creare credito primario, fondato su metalli preziosi – ‘by-passando’ le criminali banche controllate dai Gesuiti e salvando il mondo. Purtroppo non è quello che stanno facendo, o che pianificano di fare.

COSA ACCADRA’ DOPO
C’è solo una certezza in riferimento a questa crisi del credito globale. Il sentiero lungo il quale il mondo si sta avviando è tanto ben delineato quanto prevedibile in termini di prospettive. I piani del Vaticano e dei Gesuiti possono essere interamente ricostruiti e compresi. Non vi è alcun dubbio su quelli che saranno i prossimi passi. Il 2009 rappresenta per molti versi una nuova versione del 1933. La differenza sta semplicemente nel fatto che le scadenze temporali sono destinate ad essere più brevi.

Il 2010 sarà simile alla fase 1934-35, concentrata in un unico anno, con il 2011 simile alla fase 1936-38, fino all’anno culminante rappresentato dal 2012 = 1939, di nuovo – tuttavia, in questo caso, ci saranno alleati e nemici differenti ed inoltre lo spettro delle armi nucleari.

Ora come ora, il prossimo passo prevede il ‘grande salto verso il Socialismo’ – con lo Stato che pare destinato ad assumere un controllo sempre maggiore sulle nostre vite promettendo di proteggerci (per quanto possibile) dalla piaga economica globale.

Ma in questa mossa sono celati i semi di assai più preoccupanti trasformazioni sociali, che assumono le sembianze di controlli paramilitari occulti, sommosse e disagio sociale, mentre nazioni un tempo note in tutto il mondo per la propria cultura secolare e per i propri standard di vita, priveranno progressivamente i cittadini di numerosi dei loro diritti.

CAP 3 – IL GRANDE SALTO VERSO IL SOCIALISMO DEL 2009/2010


I Governi del mondo hanno investito una quantità senza precedenti di miliardi in credito finanziato dai contribuenti per impedire il collasso di banche, istituzioni finanziarie e grandi corporations. Per la prima volta, in oltre 60 anni, stiamo assistendo alla grande ‘socializzazione’ delle più importanti industrie – il ‘Grande Salto verso il Socialismo’. Perchè sta accadendo tutto questo? Sarà davvero in grado di salvarci ed inoltre quale ruolo continuano a giocare i Gesuiti e il Vaticano in questo scenario?

A nessuno fa piacere vedere persone che hanno perduto ogni cosa nel corso di questa crisi finanziaria subito dopo aver perso il proprio posto di lavoro, ancora meno si apprezzerebbe vedere persone soffrire la fame. Nell’anno in cui si scatenò l’ultima Grande Depressione Globale (1933), quando Roosevelt e la struttura Vaticana, dal proprio quartier generale di Zurigo, distrussero i mercati del credito globale smantellando il ‘gold standard’, nessuno dei più importanti paesi aveva la possibilità di ricorrere a strumenti assimilabili a indennità di disoccupazione o a detrazioni fiscali per dare una mano alle persone.

Numerosi soggetti, in paesi quali gli Stati Uniti, passarono letteralmente da cittadini moderatamente benestanti, a senzatetto in preda ai morsi della fame nel giro di pochi mesi. In buona parte, il fatto che gli stessi governi democratici siano oggi impegnati a realizzare tutti gli interventi possibili per rimediare alle attuali condizioni è dovuto alla diffusa consapevolezza relativa all’orrore rappresentato da quella fase storica e alle potenziali conseguenze di un fallimento delle politiche governative.
Eppure, nonostante tutto quello che si conosce a proposito della Grande Depressione di Franklin Delano Roosevelt, a proposito della Federal Reserve e del Vaticano, si parla davvero pochissimo di coloro i quali furono gli artefici effettivi di quella depressione, non gli avidi banchieri, nè gli hedge fund, ma le antiche famiglie del settore bancario che hanno vissuto in quella che è stata città più ricca del mondo per 700 anni – Zurigo.

LA GROUND ZERO RAPPRESENTATA DALLA RECESSIONE GLOBALE DEL 2009
Se credete che New York e Londra rappresentino la sede effettiva della ricchezza e del potere della finanza internazionale, siete terribilmente in errore. Zurigo è stato il centro della ricchezza e della finanza internazionale per oltre 700 anni, una posizione che mai è stata minacciata! Comprenderne le ragioni, significa comprendere buona parte di ciò che si nasconde dietro questa recessione globale ed inoltre le sue motivazioni di fondo.

Zurigo è collocata sul delta del fiume Limmat nel punto in cui quest’ultimo attraversa la città a circa 30 km a nord delle Alpi. Come nel caso di Monaco, Zurigo pare abbia avuto origine come deposito di Sale e centro per la riscossione delle imposte. Mille anni fa, il sale era considerato un valore assimilabile all’oro, e per numerose culture rappresentava a tutti gli effetti una moneta.

Viene affermato, in alcuni resoconti storici, che Ludovico II il Germanico avesse fornito quelle terre ai Benedettini nell’anno 835. Tuttavia ciò è impossibile, dato che i veri Benedettini – i monaci Cistercensi – non furono creati che nel XII secolo ad opera di Bernardo di Chiaravalle (1090-1153).

A partire dall’inizio del XII secolo, grazie alle riforme introdotte da Bernardo di Chiaravalle, ai monaci Cistercensi fu fornita l’autorità per riscuotere le tasse e la qualità di amministratori della tesoreria per conto della ‘legittima’ Chiesa Cattolica. I Monasteri furono deliberatamente costruiti nei pressi degli antichi centri Romani in cui si depositava il sale e si riscuotevano le imposte, tanto per proteggere il sale, che aveva valore di moneta, quanto per proteggere i monaci stessi. Gli incarichi in questo senso assunti da questi ultimi rappresentarono la ragione stessa per la costruzione di tutti i monasteri Cistercensi e delle relative fortificazioni.

E’ importante ricordare come non esista alcuna prova attendibile in grado di dimostrare che la denominazione di tale insediamento commerciale fosse ‘Ziu-Richi’ prima del XIII secolo. Il nome stesso della città deriva dall’Alto Tedesco antico – una lingua che non esisteva prima dell’XI e del XII secolo. Quindi ogni fonte impegnata ad affermare il contrario è da ritenere inaffidabile e fraudolenta.

Al contrario, la denominazione Zurigo viene direttamente dalla combinazione di due termini dell’Alto Tedesco antico, ‘Ziu-Richi’, ed è una denominazione estremamente significativa. Il nome significa letteralmente ‘Il luogo in cui gli Ziu dominano sulla terra’ – o più semplicemente ‘la città degli dei’.

Tale denominazione non rappresenta affatto una coincidenza. Si tratta di una denominazione deliberatamente coniata da Rodolfo d’Asburgo quando riuscì ad assumere il controllo di tale insediamento commerciale ed esattoriale.

Fino all’inizio del XIII secolo, le terre su cui Zurigo era stata costruita si trovavano sotto il controllo del Casato degli Zahringen, che le controllava da poco più di 100 anni. Quando il Duca Bertoldo V di Zahringen (1186-1218) – il fondatore della città di Berna – morì, le sue terre furono divise tra un certo numero di gruppi di nobili tra loro in competizione.

I Conti di Kyberg ebbero infine la meglio nel reclamare le proprie pretese sul territorio di grande valore di Zurigo (e sul relativo centro commerciale adibito alla riscossione delle imposte). Tuttavia, i Conti di Kyberg furono successivamente tutti eliminati, e alla morte del Conte Hartmann VI di Kyberg e della sua famiglia, nel 1264, Rodolfo d’Asburgo reclamò per sè Zurigo e le terre adiacenti.

In maniera molto simile a quanto avvenuto nel caso dei signori della città rivale di Monaco – i Wittelbach – Rodolfo non mostrò ritrosie nell’utilizzare la guerra tra i legittimi Papi Cattolici e gli Anti-Papi del Culto Romano, così come il feudo collocato tra gli Hohenstaufen e i Welf, a vantaggio proprio e della sua famiglia.

Nel 1268, Corrado (Corradino di Svevia) (falsamente sdoppiato in due personaggi per rendere più difficile l’analisi storica) fu catturato e giustiziato a Napoli. Con un solo figlio di due anni come erede, gli Hohenstaufen si trovavano sull’orlo dell’estinzione. Con una mossa coraggiosa, (Rodolfo d’Asburgo) fece richiesta all’Anti-Papa Gregorio X (1271-1276) che gli fosse ufficialmente riconosciuto il titolo di Re di Germania – un atto eretico e privo di alcuna giustificazione. Tuttavia, grazie all’alleanza con i Principi della Lombardia, Rodolfo raggiunse il suo scopo nonostante l’assurdità della propria pretesa, e si impegnò successivamente a trasformare Zurigo in una grande città.

LA CREAZIONE DELLA GRANDE MENZOGNA DELL’USURA E ZURIGO
Mentre Zurigo e gli Hohenstaufen profittavano della loro empia alleanza con gli Anti-Papi del Culto Romano, nel 1286 fu creata una delle più grandi menzogne e dei più astuti stratagemmi della storia umana, un episodio che garantì a Zurigo la possibilità di divenire la città più ricca del mondo oltre che il punto di riferimento essenziale per il futuro del Culto Romano - stiamo parlando della menzogna relativa alla ‘usura‘.

Nel 1286, Rodolfo I, con l’appoggio dell’Anti-Papa Onorio IV, dichiarò simultaneamente all’Anti-Papa la cosiddetta ‘usura’, o il ricorso all’applicazione di interessi nell’ambito delle transazioni finanziarie – vitale per il commercio e gli affari - un peccato mortale per ogni cristiano, punibile con la morte. Nella stessa fase, Rodolfo impose (agli Ebrei) l’infame dichiarazione che va sotto il nome di ‘servi camerae (regis)’ (‘servi della Casa Reale’), atto in seguito al quale i più ricchi commercianti Ebrei furono obbligati ad operare al servizio del Culto Romano e degli Asburgo.

Rodolfo, trasferendo quindi numerose di queste famiglie ebraiche impegnate nel settore commerciale nella sua città principale di Zurigo, si avviò a gestire da quel punto in avanti il più gigantesco monopolio finanziario mai creato nella storia. Incredibilmente, viene erroneamente ritenuto da numerose persone, ancora ai nostri giorni, che gli insegnamenti Cristiani originari, così come creati dall’Imperatore Costantino nel 326, proibissero l’usura considerandola un crimine – un’altra menzogna assoluta, almeno fino al 1286.

Gli effetti di tale Grande Menzogna andarono al di là di ogni più rosea previsione. A dieci anni dall’applicazione di questa incredibile eresia, ad opera degli Anti-Papi (del Culto Romano) e dei loro vassalli, Zurigo si era trasformata nella più ricca città del mondo – una posizione che ha conservato e protetto per 700 anni.

IL GRANDE STRATAGEMMA LEGATO ALLA CONCESSIONE VOLONTARIA DEI PROPRI DIRITTI
Dato che il Culto Romano e i suoi banchieri di Zurigo continuano a detenere 50.000 tonnellate del vostro oro, oltre a migliaia di miliardi di capitale in forma di patrimonio immobiliare di quella che dovrebbe rappresentare la vostra ricchezza – ricchezza rubata tramite l’inganno dell’usura e innumerevoli guerre – altrettanto potremmo definire un inganno il cosiddetto ‘grande salto verso il socialismo’.

Non è possibile vendere la vostra anima – la vostra anima è la vostra mente, i vostri valori, i vostri ricordi, una consapevolezza che è essa stessa immortale. Neppure potete smettere all’improvviso di essere membri della specie Homo Sapiens Sapiens – eppure, ciò che il Vaticano e i suoi banchieri di Zurigo, quelli che hanno determinato l’odierna recessione, vogliono farvi credere, è che voi siate null’altro che un ‘bene di proprietà di altri privo di diritti’.

Immaginate questo – una brigata di Marines o di fanteria Britannica potrebbe occupare Zurigo e assumere il controllo dei vastissimi tesori in oro, preziosissimi gioielli ed opere d’arte lì accumulati nella storia, e il mondo potrebbe essere salvato nel giro di un solo giorno. Eppure noi temiamo il Vaticano, temiamo la maniera in cui i banchieri di Zurigo potrebbero reagire nei nostri confronti.
Noi permettiamo a questi personaggi, che vivono nella città più ricca del mondo da centinaia di anni, di convincerci che noi, in effetti, non abbiamo alcun potere. Grandi Imperi sono caduti, quali l’Unione Sovietica, grazie all’opera di un numero di persone minore di quello che sarebbe necessario per salvare il mondo intero assumendo il controllo dei tesori conservati a Zurigo. Eppure noi non facciamo nulla - esattamente come i nostri padri non hanno fatto nulla, esattamente come i nostri antenati non hanno fatto nulla - timorosi del fatto che ‘loro’ (i banchieri e i loro veri Padroni) potrebbero in quel caso sottrarci di che vivere, finanziare i nostri nemici, corrompere altri per favorire la nostra rovina.

Quindi, oggi, volontariamente cediamo i nostri diritti a questi banchieri nella forma di un debito pubblico dalle dimensioni sempre maggiori, non solo per questa generazione ma per tutte quelle a venire. Un assurdo inganno ad opera di personaggi che detengono quella che in realtà dovrebbe essere la vostra ricchezza – la ricchezza del mondo che loro hanno rubato.

Forse saranno i nostri figli a mostrare il coraggio e il buon senso necessario per organizzarsi anche in poche migliaia e marciare su Zurigo ponendo fine a questa follia – ovvero milioni di persone che muoiono in Africa e in Asia per mancanza di cibo e problemi sanitari – e milioni di persone senza lavoro e che soffrono la fame.

Forse una singola generazione – dopo 700 anni – si renderà conto del fatto che tutti noi siamo stati ingannati, e agirà per fare davvero qualcosa a proposito dei personaggi che sono stati effettivamente responsabili per averci sottratto il nostro lavoro, per averci sottratto la nostra casa, per aver privato i nostri figli di un futuro - non i banchieri o gli uomini d’affari di New York o di Londra – ma quelle grasse, compiaciute e assolutamente malvagie famiglie che hanno considerato i vostri stessi genitori e antenati come semplice bestiame prima ancora che voi nasceste.

Siete forse bestiame?


CAP 4 – LA MANIFESTAZIONE DEGLI STATI DI POLIZIA NEL 2010/2011


Quando si dovranno affrontare fame, sommosse e rabbia, ed improvvisamente si manifesterà la promessa di un supporto da parte del governo (ma con il sacrificio di numerosi diritti), come credete che si comporterà la gente nel bel mezzo di una Depressione Globale?

Non si tratta del fatto che in passato non si siano già manifestati questo genere di timori economici e di incertezze. E’ sufficiente aprire un libro di storia a vostra scelta che parli del XX secolo per avere la possibilità di leggere a proposito della Grande Depressione e dei successivi passaggi al fascismo e agli Stati di Polizia. Esattamente come la notte segue al giorno – una grande recessione, un ‘collasso economico’, o qualunque altra etichetta possa essere utilizzata per definire quest’ultimo, che finisce con l’esercitare enormi pressioni su numerosi paesi in vista dell’adozione di misure assai più estreme di controllo e censura.

Deboli democrazie in difficoltà finiscono con il collassare, rimpiazzate da dittature militari. Questo sarà quasi certamente l’esito per numerose democrazie emergenti in Africa, e per molte dell’Asia e del Sud America. Esattamente come il devoto Gesuita Robert Mugabe ha dimostrato, anche i peggiori tra i tiranni possono tentare di avvinghiarsi al potere, attendetevi quindi una pletora di dittatori sponsorizzati dalla Chiesa Cattolica in America Latina e negli stati Africani controllati dalla Chiesa Cattolica.

Alla stessa maniera, le forze già all’opera in vista della creazione di Stati di Polizia in paesi sviluppati quali Francia, Italia e addirittura Germania, sono prossime ad entrare in azione, mentre la morsa della recessione continua a farsi sentire e sempre più persone perdono il proprio posto di lavoro, le proprie case e la propria speranza.

Queste erano le medesime condizioni, 70 anni fa, in nazioni quali la Germania, in cui persone intelligenti, pacifiche – appunto come lo sono oggi – celebrarono in pompa magna l’arrivo di un devoto dittatore Cattolico, Adolf Hitler, quale salvatore della loro economia.
Sì può cucinare una rana, aumentando lentamente la temperatura dell’acqua.

LENTAMENTE, LENTAMENTE VERSO UNA GUERRA MONDIALE
Esiste oggi un allucinante ‘mix’ di arroganza intellettuale e di pura codardia tra i commentatori dei media ed i giornalisti quando parlano degli eventi che progressivamente vanno manifestandosi nell’ambito di questa recessione (depressione) globale. Nonostante le prove schiaccianti a supporto del fatto che vi sia stata una manipolazione e un sabotaggio deliberato ai danni dell’economia globale, indirizzato a rendere le condizioni ancora peggiori, quasi nulla viene pubblicato a proposito degli eventi che vengono determinati da Zurigo.

Anche quando il Vaticano dichiara pubblicamente di plaudire alla recessione come a un ‘male necessario’, simili dichiarazioni vengono prontamente seppellite nel dimenticatoio, e non vi è alcuna analisi in riferimento a cosa esattamente significhino quelle dichiarazioni.

Mentre milioni di persone che hanno perso il proprio lavoro, la propria casa, la propria fiducia, pretendono di avere delle risposte, i media restano assolutamente muti. Nonostante il fatto che alcuni dei più grandi quotidiani del mondo siano ormai sull’orlo della bancarotta, editori e giornalisti si rifiutano costantemente di raccontare alla gente la verità.

Anche se le persone rinunciano completamente ad ascoltare i notiziari della sera, o le news dei canali via cavo, in numeri da record, per cercare su internet la verità, i reporter televisivi si rifiutano ostinatamente di parlare della lettera ‘V’ – come se il Vaticano e la sua deliberata manipolazione della moneta e del credito abbia il ‘Diritto concesso da Dio’ di distruggere le nostre vite.

Magari un membro della Curia, o qualche leale soldato del Culto Romano, potrebbe essere impegnato a sacrificare un innocente alle loro divinità demoniache, esattamente nel momento in cui un Papa vestito di bianco appare impegnato a predicare la pace, ma in realtà a pianificare il prossimo ‘Olocausto’, e tuttavia quest’ultimo non rappresenterebbe ancora il punto più elevato a cui il male può giungere.

Il vero male è rappresentato dai direttori e dai proprietari delle più importanti compagnie che operano nell’ambito dei media, che censurano e purgano tutte le notizie negative riguardanti il coinvolgimento diretto del Vaticano in questa depressione globale.

Il vero male è rappresentato dagli editori e dai giornalisti codardi che rifiutano di presentare la verità a proposito del lascito di miseria e disperazione concesso al  mondo dai Gesuiti e dal Vaticano – e che deliberatamente nascondono la verità, anche se si tratta delle parole dello stesso Presidente Abramo Lincoln, che si impegnò, a suo tempo, nel rendere noti a tutti i pericoli rappresentati dal Vaticano e dai Gesuiti, oltre che il loro ruolo decisivo nel causare la Guerra Civile Americana.

Magari un sacerdote potrebbe annunciare la propria perversa adesione a un culto satanico, e tutto ciò di cui i giornalisti o i proprietari dei media parlerebbero, per ‘giustificarne’ il comportamento, è che sia avvenuto per il desiderio di fama, ricchezza e per il proprio personale compiacimento – un atteggiamento che rende la loro costante e continuata condotta, di fronte agli odierni rischi a livello globale, ancora più insidiosa.

LA PIU’ GRANDE MENZOGNA (TRA LE 10 PRINCIPALI) – GIUSTIZIA E SISTEMA GIURIDICO
Chiunque abbia avuto la sfortuna di trasformarsi in un ‘numero relativo a un caso’ nell’ambito del cosiddetto ‘Sistema Giustizia’ o che ha dovuto vedersela con la IRS (Agenzia per la Riscossione delle Imposte) – gli ‘esattori delle Imposte’ – sa come ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel sistema che erroneamente definiamo ‘Sistema Giustizia’. In effetti, la menzogna delle menzogne, la Più Grande Menzogna tra le più Grandi Menzogne di tutti i tempi, è quella in base alla quale si afferma che il Sistema Giustizia esista per garantire giustizia agli ordinari cittadini – non è affatto così. Il Sistema Giustizia opera a garanzia di giudizi favorevoli a beneficio di coloro che sono al potere e che, potremmo dire, agiscono ‘legalmente’ al di sopra delle leggi.

Considerate questo semplice fatto – il Vaticano, in un numero limitato di località, quali Zurigo, possiede oro a sufficienza per assumere chiunque sul pianeta e pagare tutti in monete d’oro per secoli – un patrimonio di migliaia di miliardi di dollari. Eppure, grazie all’invenzione del ‘sistema giuridico globale’ nel XIII secolo – il Culto Romano (Vaticano) viene considerato da tutti i sistemi esistenti come ‘al di sopra della legge’.

Per ricompensare tutti quei paesi che onorano i trattati e gli accordi che impediscono di punire il Vaticano, o che evitano di appropriarsi di parte dell’oro e dei beni che il Vaticano ha rubato nel corso dei secoli, il Vaticano e i suoi agenti (i Gesuiti) contribuiscono attivamente a preservare un ‘sistema giuridico globale’ che considera ogni singola nazione come una CORPORATION, ed ogni uomo e donna in vita una proprietà grazie all’artificio giuridico in base al quale le si definisce PERSONE (GIURIDICHE) appartenenti all’ulteriore artificio giuridico noto come SOCIETA’ (CIVILE), a sua volta governata da una ‘dichiarazione di bancarotta’ nota come COSTITUZIONE della nazione CORPORATION. L’elemento peggiore, nel quadro di tale sistema, è che tutti voi non siete neppure considerati padroni di voi stessi. Siete degli schiavi in termini giuridici e VASCELLI della CORPORATION che vi ha ‘acquistato’ forzando surrettiziamente vostra madre a firmare un CERTIFICATO DI NASCITA relativo alla vostra PERSONA (GIURIDICA). Quando la CORPORATION intende vendere voi o il frutto del vostro lavoro, o nel caso intendiate impegnarvi nel mondo degli affari, ogni vostro atto deve conformarsi alla ‘common law’ internazionale, ovvero al DIRITTO MARITTIMO controllato dalla SANTA SEDE (HOLY SEA/HOLY SEE). La Santa Sede ‘possiede’ tutto ciò che esiste in termini giuridici fino ad uno specifico livello del mare che è ‘registrato’ per ogni singola CORPORATION (nazione CORPORATION). Negli Stati Uniti, il livello del mare ‘legalmente registrato’ alla luce della LEGGE DELL’AMMIRAGLIATO (DIRITTO MARITTIMO) è di alcune migliaia di piedi – per cui il 99% del territorio degli Stati Uniti viene a tutti gli effetti considerato come se fosse al di sotto il livello del ‘Mare’ (Sea) risultando di conseguenza di PROPRIETA’ della SANTA SEDE (HOLY SEA/HOLY SEE).

Ora, se tutto questo vi sembra quantomeno singolare, non preoccupatevi, perchè difatti lo è. Si tratta di un grande gioco di prestigio che costituisce il cuore di questa Grande Menzogna. L’unico problema è che se vi capiterà mai la sfortuna di dovervela vedere con un governo, o con una delle sue agenzie ausiliarie, quali l’Agenzia per la riscossione delle Imposte, in un Tribunale, vi troverete di fronte a questo labirinto di specchi giuridici con fin troppa evidenza.

L’essenza stessa di tale menzogna ha la funzione di proteggere il Vaticano dalla propria potenziale ‘chiusura’, magari ad opera di un ristretto numero di persone in grado di salvare il mondo mettendo a disposizione del mondo stesso il più grande tesoro della storia, quello che è stato occultato nelle volte di città come Zurigo. E’ quest’ultima eventualità a costituire il loro più grande timore, oltre che la principale ragione alla base dell’esistenza del complesso ‘Sistema In-Giustizia’, grazie al quale loro possono continuare a garantire a voi diritti minimi, e l’illusione della libertà, mentre voi volontariamente e con accondiscendenza accettate di perdere il vostro lavoro, la vostra casa, il futuro della vostra famiglia, evitando di sollevarvi e di far chiudere la loro lussuosa baracca.

L’APPARATO MIRATO AL CONTROLLO E’ GIA’ OPERATIVO
Uno dei numerosi grandi fraintendimenti – anche da parte di alcuni degli individui più informati – è che lo Stato di Polizia sia sul punto di essere implementato in questa fase esattamente di fronte ai nostri occhi. In realtà, quell’apparato che mira al controllo assoluto è stato operativo per centinaia di anni – la presenza visibile della polizia in uniformi nere simili a quelle delle SS Naziste rappresenta semplicemente un’accelerazione in quella direzione.

Il meccanismo utile a controllare voi, o meglio la vostra PERSONA (GIURIDICA), si trova già nelle perverse e corrotte definizioni giuridiche sulle quali il nostro ‘Sistema In-Giustizia’ è fondato. La Polizia è in grado di fare ciò che difatti fa poichè, per secoli, giuristi al lavoro per conto del Vaticano e dei Gesuiti hanno creato un sistema perverso che vi considera come se foste delle semplici PROPRIETA’ (beni di proprietà), e non esseri viventi indipendenti.

Alla stessa maniera, tutti i ‘diritti’ che erroneamente ritenete di avere, non esistono affatto quando siete costretti ad affrontare azioni giudiziarie promosse dall’Agenzia per la Riscossione delle Imposte o da parte di una qualunque agenzia governativa – tutto ciò si verifica a causa delle definizioni giuridiche e del lessico corrotto che ci è stato imposto e a cui siamo stati costretti a fare ricorso.

IL NUOVO GRANDE OLOCAUSTO
In un futuro neppure troppo distante, una polizia di carattere paramilitare vestita di nero e simile alle SS Naziste (Cavalieri della Sedes Sacrorum o Cavalieri della Santa Sede) opererà in maniera sempre più pervasiva. Mentre il crimine nelle strade e il terrorismo dilagherà, la maggioranza delle persone tenderà ad accettare di pagare un prezzo per avere ‘strade più sicure’ e per la ‘rimozione’ delle persone indesiderate.

La sovrappopolazione carceraria ‘obbligherà’ i governi a costruire nuove prigioni – campi molto simili a quelli che abbiamo visto 70 anni fa in Polonia e in Russia, mentre le persone cominceranno a scomparire.

Naturalmente, per la maggioranza dei cittadini, l’idea in base alla quale sezioni fanatiche del Governo degli Stati Uniti possano giurare fedeltà ad un potere straniero con le sembianze del Vaticano può sembrare assurdo, oltre il confine più estremo delle ‘teorie cospiratorie’.
Nonostante l’ovvia evidenza relativa al fatto che alcune agenzie del Governo degli Stati Uniti abbiano costantemente dimostrato la propria abituale slealtà nei confronti del Popolo degli Stati Uniti e della sua costituzione, numerose persone si rifiutano ancora di credere ad una simile ipotesi. Quindi non è difficile immaginare come numerose persone si rifiuteranno di credere che il Vaticano sia tornato a far nuovamente ricorso alla sua Santa Inquisizione e all’abitudine di bruciare sul rogo le proprie vittime.

Questa è la ragione per cui è quasi certo che si verificherà, se non si sta già verificando ora – che persone vengano uccise come ‘eretiche’ all’interno di centri governativi leali alla satanica causa Vaticana. E l’unica ragione per cui tutto ciò effettivamente si verificherà, e che inoltre tenderà a peggiorare, mentre nessun degli effettivi responsabili sarà mai arrestato (come quelli che hanno ucciso 18 milioni di persone nella Seconda Guerra Mondiale e in seguito se ne sono andati a spasso tranquillamente libere), è rappresentata dal fatto che le persone di buona volontà tendono a seppellire la propria testa nella sabbia rifiutando di riconoscere ciò che si trovano di fronte.

La grande ironia a proposito di quelli che pregano il coccodrillo affinchè si impegni a ‘divorarli per ultimi’, è che essi finiranno semplicemente con l’essere divorati più lentamente.


CAP 5 – LE GRANDI SOMMOSSE A DIFESA DELLA LIBERTA’ NEL 2011/2012


Se davvero esiste una scioccante verità in riferimento alle rivoluzioni e ai tentativi di liberazione, è che questi appassionati movimenti politici siano stati il veicolo tramite il quale hanno raggiunto il potere i peggiori assassini di massa – non certo gli stati di polizia semi-democratici.

E’ una delle più grandi ironie della storia il fatto che le persone dimentichino che i peggiori dittatori della storia si siano presentati sulla scena non come rappresentanti eletti, ma come i capi di qualche movimento politico dalle attitudini romantiche promettendo ‘freedom e libertà dalla tirannia’.

Il Fratello Josef Stalin della Compagnia di Gesù (Gesuiti), il Fratello Adolf Hitler (Fuhrer), lo stesso Benito Mussolini, tanto per nominare alcuni dei leader carismatici che hanno infine raggiunto il livello di potere più elevato non grazie al voto popolare ma seducendo gli scontenti, l’intelligentsia, e tutti quelli che erano talmente convinti dei mali insiti nei propri ‘governi eletti democraticamente’ da fare appello alla loro defenestrazione.

Senza quel genere di proteste, senza la presenza dei teorici della cospirazione e dei loro scritti negli anni ’20 e negli anni ’30 del Novecento, la rimozione orchestrata dei governi democratici nel mondo, da rimpiazzare con Dittatori Cattolici, non avrebbe potuto avere luogo. In maniera singolarmente perversa, il ‘truth movement’ si trasformò in definitiva nell’essenziale ‘strumento finale’ del piano Vaticano nell’ottica dell’istituzione della Santa Inquisizione e dell’Olocausto Vaticano della fase 1939-1945.

Piuttosto che imparare dalla storia, sembra che si sia destinati nuovamente a ripeterla dato che il ‘truth movement’ si trova nuovamente spaccato tra differenti ideologie e carismatici mercanti di disinformazione finanziati dai Gesuiti, quali Alex Jones – che parla costantemente del Nuovo Ordine Mondiale ma che rifiuta in ogni occasione di riconoscere le evidenti ed ovvie connessioni con il Vaticano e i Gesuiti.

Sebbene ci si trovi ancora nella primissima fase, il fatto che al ‘truth movement’ sia anche solo permesso di esistere, pare indicare che esso sia destinato a giocare un grande ruolo nel futuro prossimo. La più grande preoccupazione è quella relativa al fatto che tale ruolo possa divenire quello dell’araldo del prossimo gruppo di dittatori controllati dalla Chiesa Cattolica che assumeranno un ruolo essenziale nella programmata Terza Guerra Mondiale.

IL TRUTH MOVEMENT DIVISO AL SUO INTERNO
Le informazioni sul Nuovo Ordine Mondiale fornite da Alex Jones, sono quelle di un soggetto che si impegna a parlare di una partita di 80 minuti tra due squadre munite di elmetti e di imbottiture, che tentano di lanciare la palla nell’area di campo dell’altra squadra senza mai menzionare l’unica cosa che ambedue le squadre hanno in comune.

E’ chiaro che Jones sia consapevole del ruolo del Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta e dei loro rapporti strettissimi con i Gesuiti, anche perchè richiede costantemente ai propri ospiti di non parlare mai di questi elementi ed ha provveduto a tagliare numerose interviste appunto perchè si faceva riferimento a tale questione. Nell’ambito di quello che appare come l’approccio straordinariamente sfacciato e arrogante di un agente della propaganda, quale Alex Jones è, egli tranquillamente parla di ogni singolo importantissimo membro del Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta senza mai far riferimento all’ordine stesso.

Allo stesso modo, Jones continua a spingere per la ‘Cospirazione Globale dei banchieri Ebrei’ senza mai fare riferimento alla maniera in cui questi ultimi abbiano effettivamente ottenuto il proprio potere in primo luogo, e in fondo, di chi sono (del Vaticano) i soldi che questi ultimi sono impegnati a gestire?

Poi c’è il video tristemente noto del ‘Bohemian Grove’ che rivelerebbe pratiche sataniche dell’elite, e che sembrerebbe aver confermato le credenziali di Jones quale autentico rappresentante della verità, quando è invece egli stesso a rifiutarsi espressamente di parlare del singolo e più grande sacrificio umano della storia umana, che ha visto il Vaticano impegnato ad orchestrare il sacrificio tramite il fuoco di oltre 18 milioni di persone in Polonia e Russia – con i più importanti campi utilizzati per i sacrifici collocati in maniera tale da rappresentare un perfetto Pentagramma satanico di 300 miglia di ampiezza.

SCAGLIARE UNA PIETRA ASSESTANDO UN COLPO DECISIVO
Il problema, quando si va alla ricerca della verità, è che, dopo un pò, quella che potrebbe rappresentare la potenziale ‘scoperta’ possa risultare nascosta alla ‘vista’.

Nei precedenti articoli di questo sito web riguardanti la Grande Depressione Globale Vaticano-Gesuita, abbiamo parlato di una serie importante di fatti indiscutibili – dell’oscena ricchezza del Vaticano, della maniera in cui il Vaticano e i Gesuiti hanno deliberatamente determinato questa crisi, della maniera in cui questo scenario nel suo complesso conduca ad ipotizzare una possibile futura guerra, che è ancora possibile evitare (sebbene stia diventando ogni giorno più difficile).
Allo stesso tempo, è sempre più difficile organizzare in un quadro coerente tali informazioni. Da un lato abbiamo apologisti del Vaticano che operano deliberatamente per accattivarsi le simpatie di un miliardo di buoni Cattolici senza presentare alcuna verità a proposito del Vaticano, e quella stessa verità viene fatta passare per anti-Cattolica.

Il 99,9% dei buoni Cattolici e Cristiani non ha assolutamente nulla a che spartire con i mali perpetrati da poche migliaia di individui completamente corrotti. Tristemente, sono appunto loro ad essere tenuti in ostaggio e ad essere ingannati più degli altri.

Allo stesso modo, resta difficile stabilire la maniera in cui un’organizzazione tanto vasta e tanto ricca possa essere mai portata a dare conto di quanto compiuto, dato che enormi Imperi non sono riusciti nei trascorsi secoli a raggiungere un simile obiettivo e a porre fine al regno del satanico ed empio Culto Romano del Vaticano.

Eppure tra le numerose storie della Bibbia, c’è n’è una che parla del destino che attende il potere quando è costretto a confrontarsi con la verità – tutto ciò che è necessario fare, è scagliare una pietra assestando un colpo decisivo. Sarebbe sufficiente chiedere al giovane Re Davide come abbia agito affrontando morte certa conto l’invincibile Golia.

Nessuno potrà attribuirvi colpe se sceglierete di fuggire via e di non far nulla con le informazioni che avete letto su questo sito. Chi può accusarvi del fatto che pensiate al vostro lavoro, ai vostri amici e alla vostra casa? Alla fine la scelta è soltanto vostra.




CONCLUSIONI


I ministri andavano dimissionati fin dalle sue prime esternazioni e oltre alle sue responsabilità personali vanno considerate ed assommate anche quelle che collegialmente competono al presidente della Repubblica in primis e secundis al Presidente del Consiglio dei Ministri e titolari dei vari dicasteri coinvolti.

Preliminarmente a nome degli italiani chiediamo le dimissioni della neo-ministro per l'Integrazione Cécile Kyenge per aver giurato il falso sulla Costituzione ed i reati in calce evidenziati, e i reati in calce evidenziati, e per tutti i sopraelencati motivi, ragioni, diritti… CHIEDIAMO di procedere alla verifica delle responsabilità dei fatti qui descritti di coloro in epigrafe elencati ai fini di:
  1. assicurare la prova dei reati;
  2. impedire la continuazione dei reati; .

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale (art. 112 della Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Costituzione, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti e scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.


IN FEDE.