ROMA, 27/07/2013
Al Comando stazion
e dei Carabinieri
SEDE
Alla Procura Della Repubblica
Competente
E, p.c. Ad Altri
QUERELA/DENUNCIA
Contro
:
- Jorge Mario Bergoglio Sovrano dello Stato Città del Vaticano;
- Giorgio Napolitano in quanto Presidente della Repubblica e Capo dello Stato italiano;
- Enrico Letta in quanto Presidente del Consiglio dei Ministri;
- Emma Bonino in quanto Ministro degli esteri;
- Angelino Alfano in quanto Ministro degli Interni ;
- Mario Mauro in quanto Ministro della Difesa;
- Luigi Binelli Mantelli in quanto Capo di Stato Maggiore della Difesa;
- Ed eventuali altri qui non citati aventi responsabilità penalmente rilevanti e sanzionabili.
Per
le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:
- Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
- Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
- Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
- Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
- Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art.246 c.p.);
- Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.)
- Propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale (art.272 c.p.);
- Vilipendio della Repubblica delle Istituzioni costituzionali, etc., (art.290 c.p.);
- Vilipendio della Nazione italiana (art.291 c.p.);
- Istigazione a commettere alcuno dei delitti … (art.302 c.p.);
- Pubblica istigazione e apologia ….. (art.303 c.p.);
- Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
- Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
- Istigazione a delinquere (art.414 c.p.);
- Istigazione a disobbedire alle leggi (art.415 c.p.);
- Associazione a delinquere (art.416 bis);
- Circostanze aggravanti (art.456 c.p.);
- Circonvenzione di persone incapaci (art.643 c.p.);
- Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
- Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-
Persone
offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la
Nazione italiana.
RIFERIMENTI
LEGISLATIVI ITALIANI
1)
COSTITUZIONE ITALIANA ART. 10
L'ordinamento
giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale
generalmente riconosciute.
La
condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in
conformità delle norme e dei trattati internazionali.
….
Omissis ….
2
) COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 28.
I
funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono
direttamente responsabili, secondo
le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in
violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si
estende allo Stato e agli enti pubblici.
3)
COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 52.
La
difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.
….omissis
….
4)
COSTITUZIONE ITALIANA ART. Art. 54.
Tutti
i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione e le leggi.
I
cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle con disciplina ed onore, prestando
giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
5)
Testo unico sull'immigrazione - Titolo II Decreto legislativo , testo
coordinato, 25.07.1998 n° 286 , G.U. 18.08.1998 - Articolo
12 (1)
Disposizioni
contro le immigrazioni clandestine.
1.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque,
in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove,
dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel
territorio dello Stato ovvero
compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel
territorio dello Stato,
ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha
titolo di residenza permanente, è
punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa di
15.000 euro per ogni persona.
….omissis
…
3.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque,
in violazione delle disposizioni del presente testo unico, promuove,
dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel
territorio dello Stato ovvero
compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel
territorio dello Stato,
ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha
titolo di
residenza
permanente, è
punito con la reclusione da cinque a quindici anni
e con la multa di 15.000 euro per ogni persona nel caso in cui:
a)
il fatto riguarda l’ingresso o la permanenza illegale nel
territorio dello Stato di cinque o più persone;
b) la persona trasportata è stata esposta a pericolo per la sua vita o per la sua incolumità per procurarne l’ingresso o la permanenza illegale;
….. omissis ….
3-ter.
…..
omissis ….
b)
sono commessi al fine di trarne profitto, anche
indiretto.
4.
Nei casi previsti dai commi 1 e 3 è obbligatorio l’arresto in
flagranza.
RIFERIM.
LEG. STATO CITTA VATICANO
A)
PONTIFICATO DI S. S. PIO XI – ANNO VIII
N.
III. - Legge sulla cittadinanza ed il soggiorno
7
giugno 1929
Di
Nostro moto proprio e certa scienza, colla pienezza della Nostra
sovrana autorità, abbiamo
ordinato
ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello Stato:
…..
omissis ….
21.
Coloro che si trovano nella Città del Vaticano senza le
autorizzazioni previste negli articoli precedenti o dopo che esse
sieno scadute o revocate, possono essere espulsi anche colla forza
pubblica.
Per
gravi motivi o quando si tratti di persone condannate dai Tribunali
Vaticani, per qualsiasi reato, all'espulsione può essere aggiunto,
con provvedimento del Governatore, il divieto perpetuo o temporaneo
di accedere alla Città del Vaticano.
B)
GIOVANNI PAOLO PP. II
Legge
fondamentale dello Stato della Città del Vaticano
26
novembre 2000
Di
Nostro Motu Proprio e certa scienza, con la pienezza della Nostra
Sovrana autorità,
abbiamo
ordinato ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello
Stato:
Per
procedere ulteriormente nel sistematico adeguamento normativo
dell'ordinamento giuridico
dello
Stato della Città del Vaticano, avviato con la legge fondamentale
del 26 novembre 2000, di
Nostro
Motu Proprio e certa scienza, con la pienezza della Nostra Sovrana
autorità, abbiamo
ordinato
ed ordiniamo quanto appresso, da osservarsi come legge dello Stato:
C)
BENEDETTO
PP. XVI
22
febbraio 2011
LEGGE
CXXXI - SULLA CITTADINANZA LA RESIDENZA E L ACCESSO.
CAPO
III
Accesso
alla Città del Vaticano
ART.
9 (Titolo di accesso)
1.
Salva la parte del territorio vaticano in cui è consentito il libero
accesso, coloro che non sono cittadini o non hanno la residenza nello
Stato devono munirsi, per accedere ad esso, di un permesso,
rilasciato dal Governatore secondo le modalità che verranno
stabilite con regolamento.
2.
il permesso può essere rifiutato qualora ricorrano giusti motivi.
3.
il permesso consente di rimanere nella Città del Vaticano per il
tempo corrispondente alle esigenze in relazione alle quali è stato
concesso.
….
Omissis …
ART.
12 (Divieto di accesso)
1.
Quando sussistano giusti motivi, può essere interdetto l’accesso
alla Città del Vaticano.
Per
il divieto temporaneo di accesso si applicano le disposizioni della
legge in materia di modifiche al sistema penale 14 dicembre 1994 n.
CCXXVII.
2.
Coloro
che si trovano nella Città del Vaticano senza le necessarie
autorizzazioni o dopo che esse siano scadute o revocate possono
essere allontanati.
….
Omissis ….
ART.
16 (Sanzioni)
Le
sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni della
presente legge sono stabilite con legge o regolamento….
La
presente legge sostituisce integralmente la legge sulla cittadinanza
e il soggiorno 7 giugno 1929, n.III. Parimenti sono abrogate tutte le
norme vigenti nello Stato in contrasto con la presente legge.
Essa
entrerà in vigore il 1° marzo 2011.
Comandiamo
che l’originale della presente legge munito di sigillo dello Stato,
sia depositato nell’Archivio delle leggi dello Stato della Città
del Vaticano, e che il testo corrispondente sia pubblicato nel
supplemento degli Acta Apostolicae Sedis, mandandosi a chiunque
spetti di osservarla e di farla osservare.
D)
FRANCISCUS
11
luglio dell’anno 2013
LETTERA
APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU
PROPRIO» DEL SOMMO PONTEFICE FRANCESCO
SULLA GIURISDIZIONE DEGLI ORGANI GIUDIZIARI DELLO STATO DELLA CITTÀ
DEL VATICANO IN MATERIA PENALE
….
Omissis …..
Questo
decido e stabilisco, nonostante qualsiasi disposizione in contrario.
Stabilisco
che la presente Lettera Apostolica in forma di Motu
Proprio
venga promulgata mediante la pubblicazione su L’Osservatore
Romano
ed entri in vigore il 1° settembre 2013.
Dato
a Roma, dal Palazzo Apostolico, l’11 luglio dell’anno 2013, primo
di Pontificato.
FRANCISCUS
ANTEFATTO
Fare
la predica ai cattivi, con un unico obiettivo: evitare che i buoni si
ribellino davvero. «Quando celebrerà la sua prima messa in una via
di Trastevere o nella stazione Termini di Roma, e parlerà delle
persone sfruttate dagli insensibili che hanno chiuso il loro cuore a
Cristo», avverte Horacio Verbitsky, «ci sarà chi si dichiarerà
entusiasta del tanto invocato rinnovamento ecclesiastico». Ma guai a
lasciarsi fuorviare dalle parole di un “professionista” consumato
come Jorge Bergoglio, ammonisce il prestigioso giornalista argentino,
grande accusatore del nuovo pontefice «populista e conservatore»,
pronto a soccorrere i poveri solo dopo aver fatto terra bruciata
attorno ai veri difensori del popolo, civili e religiosi.
Il
copione del film è già scritto: «I giornalisti amici racconteranno
che ha viaggiato in metro o in bus», e i fedeli «ascolteranno le
sue omelie recitate con i gesti di un attore nelle quali le parabole
bibliche coesisteranno con la parola chiara del popolo». Tutto
questo, mentre le redazioni di Buenos Aires vengono tempestate di
telefonate: i parenti dei desaparecidos
sono indignati, addolorati, amareggiati.
«Tra
le centinaia di chiamate e e-mail ricevute», scrive Verbitsky su
“Página
12”,
quotidiano argentino vicino al governo democratico di Cristina
Kirchner, il giornalista ne sceglie una, quella di Graciela, la
sorella del sacerdote gesuita Orlando Yorio, che sostenne di esser
stato “consegnato” da Bergoglio nelle mani dei torturatori
dell’Esma, la famigerata scuola della marina trasformata in lager
per dissidenti. «Non posso crederci», dice Graciela Yorio, subito
dopo la fatidica fumata bianca in piazza San Pietro. «Sono cosi
sconvolta e arrabbiata, che non so cosa fare». Bergoglio? «Ha
ottenuto quello che voleva».
Suo
fratello l’aveva avvertita: «Vuole diventare Papa: è la persona
più indicata per coprire il marciume, è un esperto nel
dissimulare». Piange, al telefono, anche il fratello del religioso
perseguitato, Alfonso, detto “Fito”. Una vita intera dedicata a
difendere la memoria di Orlando, che denunciò Bergoglio come
responsabile del suo rapimento e delle torture che patì per 5 mesi,
nel 1976. L’incubo di padre Yorio adesso è diventato realtà: è
diventato Papa, per giunta col nome di Francesco d’Assisi, l’uomo
che non è ancora riuscito ad archiviare in modo convincente le ombre
del passato.
Un
disinvolto uomo di potere, lo accusa Verbitsky, pronto anche a
resistere ai tribunali impegnati a ricostruire la tragedia argentina
:
davanti al Tribunal Oral Federal 5, scrive il giornalista su “Página
12”, Bergoglio sostenne che era venuto a conoscenza solo
recentemente, cioè dopo la dittatura, del caso dei bambini
scomparsi, sottratti ai genitori sequestrati e poi fatti sparire.
Peccato
però che il Tribunal Oral Federal 6, che ha giudicato il piano
sistematico di appropriazione di figli dei detenuti-desaparecidos,
avesse ricevuto documenti imbarazzanti per il nuovo Papa: quel
tribunale, scrive Verbitsky, provò che «già dal 1979 Bergoglio era
consapevole della situazione»,
tant’è vero che – almeno in un caso, su sollecitazione del suo
superiore, il capo dei gesuiti Pedro Arrupe – intervenne in modo
attivo nella vicenda. «Dopo
aver ascoltato il racconto dei familiari di Elena de la Cuadra,
sequestrata nel 1977, al quinto mese di gravidanza, Bergoglio avrebbe
consegnato un documento al vescovo ausiliare di La Plata, Mario
Picchi, chiedendogli di intercedere presso il governo militare».
Picchi scoprì che Elena aveva dato alla luce una bambina, poi
affidata ad altri. «Si trova presso una famiglia per bene e non
tornerà indietro», avrebbe
comunicato Bergoglio ai parenti della madre “desaparecida”.
Nel
processo sul sequestro dei gesuiti Orlando Yorio e Francisco Jaclis,
continua Verbitsky, Bergoglio arrivò a dichiarare per iscritto che
nell’archivio episcopale non c’erano documenti sui detenuti
scomparsi. A
smentirlo ha provveduto il nuovo direttore dell’archivio, José
Arancedo, che «inviò al giudice Martina Forns una copia del
documento sull’incontro del dittatore Videla con i vescovi Raúl
Primatesta, Juan Aramburu e Vicente Zazpe»,
nel
quale «fu discusso con straordinaria franchezza su cosa si doveva
dire e cosa non dire sui detenuti scomparsi, che erano stati
assassinati, dal momento che Videla voleva proteggere chi li aveva
uccisi».
Nel
suo libro “Chiesa e dittatura”, Emilio Mignone indica Bergoglio
come esempio di un pastore che, anziché difenderle, consegna le
pecore al lupo.
«Bergoglio
– aggiunge Horacio Verbitsky – mi raccontò che, in una delle sue
prime messe da arcivescovo, cercò di avvicinare Mignone per dargli
spiegazioni, ma il presidente fondatore del Cels alzò la mano
indicandogli di fermarsi».
E
ora? «Non sono sicuro che Bergoglio sia stato eletto per coprire il
marciume che ha ridotto all’impotenza Joseph Ratzinger»,
scrive Verbitsky su “Página 12”.
«Le
lotte interne della curia romana seguono una logica così
imperscrutabile che i fatti più oscuri sono in genere attribuiti
allo spirito santo, sia
che si tratti delle manovre finanziarie per le quali lo Ior è stato
escluso dal meccanismo del clearing
internazionale, dal momento che non ottempera alle normative per il
controllo del riciclaggio del denaro,
sia che si tratti dei casi di pedofilia che si sono verificati a
livello mondiale e per i quali Ratzinger ha chiesto perdono in quanto
massimo rappresentante della Chiesa cattolica.
Non
mi sorprenderebbe che Bergoglio, con il pennello in mano, iniziasse
una crociata moralizzatrice per imbiancare i sepolcri degli
apostoli».
Quello
di cui invece Verbitsky si dichiara sicuro è che il nuovo vescovo di
Roma sarà semplicemente «un surrogato, un succedaneo di scarsa
qualità», come quelli che le madri indigenti utilizzano «per
ingannare la fame dei propri figli».
….omissis
……
Invece,
sul trono di Pietro ora siede un gesuita che si fa chiamare
Francesco, come il santo di Assisi, nonostante la sua reale biografia
tracci il profilo di «un populista conservatore, come lo sono stati
Pio XII e Giovanni Paolo II», assolutamente «inflessibili sulle
questioni dottrinali», nonostante l’apertura verso il mondo e
l’attenzione – esibita e spettacolare – verso le masse dei
diseredati.
Nei
tre lustri durante i quali è stato a capo dell’arcidiocesi di
Buenos Aires, sostiene Verbitsky, monsignor Bergoglio si è mosso
innanzitutto da politico, unificando
l’opposizione contro il primo, vero governo democratico e popolare
dell’Argentina post-dittatura. «Adesso potrà farlo su un’altra
scala, ma questo non implica che si lascerà l’Argentina alle
spalle»,
aggiunge Verbitsky. «Se Papa Pacelli ricevette finanziamenti dalla
Cia per sostenere la Democrazia Cristiana e impedire la vittoria
comunista alle prime elezioni italiane del dopoguerra, e se Wojtyla
fu l’ariete che aprì il primo spiraglio nel Muro di Berlino, il
Papa argentino potrà giocare lo stesso ruolo nel mondo
latinoamericano».
Parlano
da soli «i suoi trascorsi nella Guardia de Hierro», il settore
giovanile del peronismo di destra, che ancora oggi rivendica il
diritto argentino sulle isole Malvine-Falkland. Battaglie, conclude
“Página 12”, che potrebbero consentire a Bergoglio di proseguire
lungo la sua tradizionale e ambigua linea politica: «Apostrofare gli
sfruttatori e predicare mansuetudine presso gli sfruttati».
IL
FATTO
OMELIA
DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Lampedusa Campo sportivo "Arena" in Località Salina
Lunedì, 8 luglio 2013
Lampedusa Campo sportivo "Arena" in Località Salina
Lunedì, 8 luglio 2013
Immigrati
morti in mare,
da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state
una via di morte. Così il titolo dei giornali. Quando alcune
settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si
è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina
nel cuore che porta sofferenza. E
allora ho sentito che dovevo venire qui oggi
a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare
le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta. Non
si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera
gratitudine e di
incoraggiamento
a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai
volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e
mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di
migliore.
Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà!
Grazie! Grazie anche all’Arcivescovo Mons. Francesco Montenegro per
il suo aiuto, il suo lavoro e la sua vicinanza pastorale. Saluto
cordialmente il sindaco signora Giusi Nicolini, grazie tanto per
quello che lei ha fatto e che fa. Un
pensiero lo rivolgo ai cari immigrati musulmani
che oggi, alla sera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con
l’augurio di abbondanti frutti spirituali. La
Chiesa vi è vicina nella ricerca di una vita più dignitosa per voi
e le vostre famiglie.
A voi: o’scià!
Questa
mattina, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, vorrei
proporre alcune parole che soprattutto provochino la coscienza di
tutti, spingano a riflettere e a cambiare concretamente certi
atteggiamenti.
….omissis
…..
Quei
nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili
per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto
migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte.
Quante
volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano
accoglienza,
non trovano solidarietà!
E le loro voci salgono fino a Dio! E una volta ancora ringrazio voi
abitanti di Lampedusa per la solidarietà. Ho sentito, recentemente,
uno di questi fratelli. Prima
di arrivare qui sono passati per le mani dei trafficanti,
coloro che sfruttano la povertà degli altri, queste persone per le
quali la povertà degli altri è una fonte di guadagno.
…… omissis
…
Chi
è il responsabile del sangue di questi fratelli e sorelle?
Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro,
saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è
il sangue del tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel
mondo si sente responsabile di questo; abbiamo
perso il senso della responsabilità fraterna;
siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del
servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon
Samaritano: guardiamo
il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo
“poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito
nostro;
e con questo ci tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La
cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende
insensibili alle grida degli altri,
ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla,
sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta
all’indifferenza
verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza.
In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella
globalizzazione dell'indifferenza.
….omissis
….
La
globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di
piangere!
…..
omissis ….
anche
in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche
che aprono la strada ai drammi come questo.
«Chi ha pianto?». Chi ha pianto oggi nel mondo?
Signore,
….
Omissis ….
ti
chiediamo
perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno
creato situazioni che conducono a questi drammi.
….omissis …
Al
termine della Celebrazione il Santo Padre ha pronunciato le seguenti
parole:
Prima
di darvi la benedizione voglio ringraziare
una volta in più voi, lampedusani, per l'esempio di amore, per
l'esempio di carità, per l'esempio di accoglienza che ci state
dando,
che avete dato e che ancora ci date. Il Vescovo ha detto che
Lampedusa è un faro. Che questo esempio sia faro in tutto il mondo,
perché
abbiano il coraggio di accogliere quelli che cercano una vita
migliore.
….
Omissis ….
CONSIDERAZIONI
1)
Appare fuori di ogni possibile e ragionevole dubbio o incertezza che
il “Papa” è il rappresentante di Dio in Terra (così afferma lui
e tutti i suoi seguaci), che sia il capo della Comunità cristiana,
etc., etc., … ma ancor meno dubbi sussistono sul fatto che il
papa è Capo dello Stato di Città del Vaticano…
con tutti gli annessi e connessi che ne derivano e le attribuzioni
giuridiche e politiche che gli competono.
Ora
quando
pronunciato
la formula rituale: “Giuro
di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la
Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni
nell'interesse
esclusivo della nazione”.
OSSERVAZIONI
Vale
la pena di evidenziare alcuni elementi e fattori imprescindibili e
alcuni dati numerici che collocano meglio di qualunque discorso il
quadro di riferimento, i ruoli e le dimensioni di ogni
agente/soggetto/elemento… I dati sono del 31/05/2010 usciti su vari
quotidiani e quindi sufficientemente attendibili… in ogni caso mai
smentiti da alcuno degli interessati…
La
Chiesa possiede
e gestisce
il
più grande patrimonio immobiliare al mondo, un tesoro
da 115mila proprietà.
Solo a Roma e provincia un bene su cinque è in mano ad enti
religiosi. L'holding Apsa ha un potere di indirizzo simile a quello
detenuto dallo Ior. Numeri in continuo movimenti al trading e alle
donazioni dei fedeli
Fa
impressione l’elenco completo del più vasto patrimonio immobiliare
al mondo, sfuggito a ogni serio censimento, sin qui noto solo agli
addetti ai lavori delle segrete stanze pontificie.
E
SOPRATTUTTO ESENTASSE… IMU FREE
Stando
alle stime (non ufficiali) il 20 per cento dell’intero patrimonio
immobiliare italiano farebbe riferimento alla Chiesa di Roma che
nella Capitale vedrebbe salire percentualmente la sua potenza
edilizia fino
a un quarto dell’intero comparto
:
ventitremila fra terreni e fabbricati (appartamenti, negozi, uffici
eccetera) intestati a centinaia di entità diverse fra enti, diocesi,
istituti, congregazioni, confraternite, società, tutte realtà
comunque riconducibili al Vaticano.
Un
numero imprecisato di appartamenti per migliaia di unità. Quasi 600
palazzi fra istituti e conventi, 50 monasteri, più di 500 chiese, 22
conventi, 400 immobili fra case generalizie, cliniche private,
ospizi, case di riposo, residenze private, scuole, seminari, oratori,
una quarantina di collegi e via discorrendo.
Un
patrimonio continuamente aggiornato ed incrementato dal trading
immobiliare e da sempre crescenti lasciti e donazioni dei fedeli (su
Roma, nel 2008, se ne registrarono la bellezza di 8mila).
Calcolando
per difetto gli esperti contano in oltre 115mila proprietà il vero
tesoro vaticano in tutta Italia.
Da
brividi il suo controvalore di mercato. Secondo i responsabili del
«Gruppo Re» (Re non sta per Real Estate bensì per Religiosi
ecclesiastici) che assiste i ministri del culto nella gestione del
loro immenso tesoro immobiliare «se a metà degli anni novanta i
beni delle missioni si aggiravano intorno agli 800 miliardi di
vecchie lire, oggi dovrebbero valere dieci volte di più. Il
patrimonio nazionale immobiliare della Chiesa raggiunge quasi il 22
per cento del totale italiano, proprietà all’estero escluse».
Secondo
un’approfondita inchiesta del Mondo del 2007 la vera svolta sul
business del mattone in Vaticano arriva alla fine del 2002 con la
nomina del cardinale Attilio Nicora alla presidenza dell'Apsa
(Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) che si divide
la gestione del potere finanziario con la banca pontificia dello Ior
(l’Istituto per le Opere di religione) e con il Fondo pensione per
i dipendenti vaticani. «L’holding Apsa, che a Roma risulta
proprietaria di beni per pochi milioni, perché iscritti a bilancio
al costo storico, e accatastati sempre come popolari o ultrapopolari,
pur situandosi in pieno centro (...).
Ma
che invece ha un potere di indirizzo enorme sull’immenso patrimonio
che fa capo alla Chiesa e agli oltre 30mila enti religiosi che
operano sul territorio».
Venticinque
anni fa il non ancora baciapile Francesco Rutelli prese la parola in
parlamento sul dibattito che seguì l’approvazione della legge che
istituiva i fondi di culto, e snocciolò una quantità gigantesca di
numeri e indirizzi «per lasciare agli atti della Camera una tale
imponente messe di proprietà degli enti ecclesiastici (...).
La
consistenza gigantesca di questi beni è sotto i nostri occhi, e noi
riteniamo di doverla evidenziare al Parlamento mentre si discute di
quali oneri lo Stato debba fronteggiare per assicurare la sussistenza
degli enti ecclesiastici e il sostentamento del clero».
Venticinque
anni dopo quell’exploit, con Rutelli diventato cattolicissimo dopo
la folgorazione sulla via del Campidoglio e i successivi
finanziamenti a grandine per il Giubileo (3.500 miliardi di lire), un
altro parlamentare radicale, Maurizio Turco, s’è messo d’impegno
per venire a capo del più vasto patrimonio immobiliare mondiale. E
giorno dopo giorno, fra il 2006 e il 2007, facendo la spola fra gli
uffici del partito in via di Torre Argentina e gli archivi del
catasto, ha ricostruito casa per casa le proprietà della Chiesa.
Un
lavoro immenso. Pazzesco. Sfiancante. Reso complicato dalle non
sempre corrette descrizioni degli stabili e degli enti di riferimento
riportate sul registro degli immobili.
Un
lavoro che non tiene però conto del grande affare del turismo
religioso (con l’Opera romana pellegrinaggi a farla da padrone) a
cui si ricollegano le migliaia di «case per ferie» seguite
direttamente dai religiosi per un fatturato annuo da 4 miliardi di
euro.
Ci
si dovrebbe soffermare inoltre sul business delle alienazioni dei
sacri palazzi – attraverso il cambio di destinazione d’uso - a
holding immobiliari, enti istituzionali, attività commerciali e
compagnie alberghiere: in tre anni numerosi conventi o seminari sono
stati riconvertiti e trasformati in hotel oppure in condominii da
30/40 appartamenti l’uno ceduti o affittati, per un giro d’affari
da centinaia di milioni di euro.
Un
business reso più fruttuoso dalle tante agevolazioni fiscali di cui
gode la Chiesa, a cominciare dall’esenzione dell’Ici poi
trasmutata in IMU…. Ma inefficace per definizione contro i Santi
Beni della Chiesa di Roma… fino alla detassazione sulle imposte da
versare sugli affitti riscossi passando per un migliore trattamento
tributario nei confronti degli enti religiosi proprietari dei palazzi
storici.
Il
tesoro immobiliare del Vaticano scoperto dal radicale Turco è da
guinness dei primati.
Slo
per elencarlo tutto occorrerebbe un libro intero. Ci limitiamo a
segnalare alcune «sigle» religiose con il più alto numero di
proprietà fra Roma e provincia: la Cei 16, l’Opera romana per la
preservazione della fede e la provvista di nuove chiese in Roma 54,
l’Abbazia di Subiaco 102, l’Apsa 306 (comprese le varie sigle) le
Ancelle francescane del Buon pastore 55, Arcipretura
Valmontone
350, Arcipretura in Vallepietra 97, Beneficio parrocchiale del
capitolo di San Pietro-Vaticano 164+201 (oltre a 114 beni
amministrati da Hoerner Arturo), capitolo Subiaco 575, Canonici
Albano Laziale 171, Canonici Ariccia 518, Capitolo Basilica S. Maria
Maggiore 101, Caritas 70, Vicarie Castel Madama 158, Vicariato di
Roma 276, Suore domenicane Santa Caterina 20, Sottocura Sant’Andrea
Gallicano 92, Società cattolica di assicurazioni Verona 33, Suprema
congregazione sant’Ufficio 133, Santa Sede Città del Vaticano 178,
Reverenda Fabbrica di San Pietro 139, Propaganda Fide e suoi istituti
di riferimento (1.139, come pubblicato ieri dal Giornale),
Congregazione di S. Vincenzo Pauli 161, Pontificio istituto teutonico
211, Pontifica opera per la preservazione della fede 683.
Ma
questo è solo un tassello dello
SCENARIO
GENERALE
Perfettamente descritta, sia pure per sommi capi, diversamente occorrerebbe un’intera enciclopedia per riscrivere completamente la storia degli ultimi millesettecento anni… il che oltre ad essere impossibile,… per un uomo solo… non avrebbe neppure senso … ma alcuni fatti, eventi, avvenimenti… occorre tratteggiarli e divulgarli… per dare un seme di verità ed instillare il desiderio della “conoscenza”
Occorre
rifarsi ad un evento in cui siamo tuttora immersi e che a tutta prima
sembrerebbe non avere alcuna attinenza…
LA
CRISI FINANZIARIA GLOBALE
A
partire dal 2007, centinaia di milioni di persone, nei paesi più
ricchi della Terra, si sono trovate improvvisamente a nuotare in una
marea di debiti, esattamente nella fase in cui i tassi di interesse
hanno ricominciato a risalire, una rapida accelerazione legata
all’altrettanto rapido aumento dei costi degli alimentari e
dell’energia. La
pressione combinata di più elevati costi della vita e più elevati
costi riconducibili al pagamento del debito
ha rappresentato semplicemente la goccia che ha fatto traboccare il
vaso per milioni di famiglie impegnate a sostenerli, i
prestiti sono finiti in default e le abitazioni sono state
progressivamente espropriate in numeri da record.
Cosa
mai avranno a che fare con la situazione di cui stiamo trattando la
Chiesa Cattolica e/o i Gesuiti? In quale maniera costoro sarebbero
coinvolti in tutto questo? E quali sarebbero le prove in questo
senso?
Per
cominciare a fornire delle risposte a queste domande, avremmo bisogno
di porci un’altra semplice domanda, quanto è effettivamente ricca
la Chiesa Cattolica Romana, i suoi diversi ordini e gli enti da essa
controllati? Potrebbe,
ad un primo livello di analisi, non sembrare pertinente rispetto alle
questioni che stiamo analizzando, ma in realtà, una risposta a
questa domanda è in grado di farci comprendere le ragioni
fondamentali di ciò che è accaduto, di ciò che sta accadendo, e di
ciò che accadrà nel futuro prossimo.
Ad
esempio, noi conosciamo per sommi capi quale sia l’effettiva
ricchezza delle principali 1000 compagnie di tutto il mondo,
conosciamo inoltre la ricchezza di buona parte degli Stati nazione
che sono membri delle Nazioni Unite, quindi, cosa dire a proposito
della Chiesa Cattolica?
Se
prestate attenzione ad una qualunque delle liste pubblicate negli
ultimi 50 anni a proposito dei principali 100 o 500 maggiori enti
economici del mondo (per ‘enti’ si intende ogni genere di
‘corporation’, ovvero compagnie, stati, religioni
istituzionalizzate eccetera), vi renderete conto che la
Chiesa Cattolica non figuri in neppure una di quelle liste.
Ad
essere precisi, negli ultimi anni il Vaticano ha pubblicato una serie
di resoconti contabili caratterizzati da una certa attendibilità.
Tali resoconti finanziari decisamente infrequenti
hanno
rivelato alcuni valori patrimoniali legati a specifici beni
immobiliari posseduti a Roma, così come entrate di cassa e relative
spese associate al versamento di denaro pubblico. Tuttavia tali
resoconti finanziari non includono nessuno degli organi e degli enti
dal Vaticano stesso controllati.
Ad
esempio, l’Arci-Diocesi di Boston, così come quella di New York,
pubblicano ambedue resoconti finanziari con cadenza annuale. Anche
semplicemente dando uno sguardo al contenuto di quei bilanci, già
queste due singole sedi (diocesi) della Chiesa Cattolica detengono
beni e dichiarano entrate per un valore di diversi miliardi di
dollari.
Per
spiegare tale comportamento, il Vaticano e i Rappresentanti della
Chiesa Cattolica fanno ricorso a due giustificazioni essenziali: la
prima è quella in base alla quale la
Chiesa Cattolica consideri gli enti da essa controllati come enti
‘indipendenti’ quando si tratta di dichiarazioni finanziarie,
un’aperta contraddizione tanto con il diritto quanto con la
giurisprudenza della Chiesa, la quale stabilisce che tutti gli organi
e gli enti controllati siano tenuti ad obbedire e a fare riferimento
al potere centrale della Santa Sede a Roma.
La
seconda giustificazione, quando tutto il resto fallisce, è quella in
base alla quale si dichiara che il
Vaticano sia dal punto vista politico uno stato sovrano indipendente
che può quindi scegliere di accettare o di rigettare appelli ad una
effettiva trasparenza a livello globale dei propri conti finanziari.
Ad oggi, tale pretesa ‘unica vera Chiesa’ ha sempre e comunque
rifiutato di cooperare con qualsivoglia modalità contabile applicata
a livello globale e in grado di determinare la sua effettiva
ricchezza.
La
chiara, indubitabile e incontestabile verità, in riferimento alla
Chiesa Cattolica Romana, è che per
ben oltre 1000 anni essa ha rappresentato l’organizzazione
dominante sul pianeta, nel corso dei quali ha virtualmente posseduto
direttamente o indirettamente l’intera o la maggior parte della
ricchezza dell’Europa.
Fino
allo scorso secolo, era ben noto che la Chiesa Cattolica Romana
possedesse e controllasse tra l’altro la vasta ricchezza, per non
dire i popoli stessi, delle Americhe, oltre a una larga parte di
quelle dell’Asia Meridionale e dell’Africa, è stata senza ombra
di dubbio l’ente economico più imponente della storia umana.
Nessun’altra nazione, ‘corporation’ o gruppo di famiglie gli si
è neppure avvicinato lontanamente.
Per secoli, la Chiesa e i Papi hanno avuto accesso diretto al
saccheggio dei paesi Islamici, degli antichi Celti e Sassoni, degli
antichi Greci, dell’antico Egitto, delle enormi fortune in oro
delle Americhe, oltre che delle miniere e delle civiltà
dell’Africa…. Insomma ha
dominato ogni singola classe di beni, non soltanto oro e minerali. Le
proprietà immobiliari ad essa facenti capo erano superiori a quelle
di qualunque altro ente economico d’Europa,
anche senza considerare le terre progressivamente conquistate. Le
sue proprietà in termini di tesori artistici e preziose opere d’arte
erano e restano ineguagliabili.
È’
stata all’origine di ogni maggiore impresa storica portata avanti
nell’ambito degli Stati sotto la sua influenza. Ha posseduto
partecipazioni in tutte le nuove ‘corporation’, a partire dalle
grandi compagnie commerciali internazionali, passando per le banche e
quindi per le maggiori industrie, partecipazioni che restano ad oggi
senza eguali.
Questo
dominio assoluto della Chiesa Cattolica Romana in qualità di più
grande ente economico sul pianeta Terra per oltre 1000 anni, non può
semplicemente essere messo da parte e trascurato.
Prima delle odierne revisioni storiche, era riconosciuto come fatto
indiscutibile che la Chiesa Cattolica fosse il più grande ente
economico presente sul pianeta, non vi era alcun dubbio.
Viene
da chiedersi come sia potuto avvenire che un ente tanto dominante
all’improvviso sia decaduta fino a trasformarsi in una
‘corporation’ da pochi miliardi di dollari che neppure viene
riportata tra i più ricchi 1000 enti del mondo ai nostri giorni?
Le
ragioni fornite in relazione a questa magica ‘sparizione’ delle
ricchezze della Chiesa Cattolica Romana sono numerose, ma riguardano
tutte un tema costante, incompetenza di carattere politico ed
economico, associata a sfortuna. La perdita dell’Inghilterra è
stata inoltre presentata artificiosamente come un disastro di
rilevanza assoluta per le finanze della Chiesa Cattolica, dalla quale
quest’ultima non si sarebbe mai ripresa.
Le
guerre svoltesi tra il XVI e il XVIII secolo sono state inoltre
indicate come un elemento decisivo nel favorire il progressivo
depauperamento delle ricchezze della Chiesa Cattolica, mentre
l’invasione di Napoleone Bonaparte, all’inizio del secolo XIX, è
stata indicata come il colpo finale in grado di trasformare quella
che un tempo era stata la grande e finanziariamente potentissima
Chiesa Cattolica in un ente economico fondamentalmente sul lastrico.
Tutto
questo naturalmente in termini storici potrebbe essere presentato
come veritiero. A
partire dal periodo in cui Napoleone fece il proprio ingresso a Roma,
i Gesuiti si erano effettivamente impadroniti di buona parte dell’oro
del Papa.
Naturalmente,
da
tale approccio storico revisionista, le proprietà della Chiesa nel
Sud e nel Nord America,
senza considerare inoltre quelle in Africa, vengono
convenientemente trascurate, così come l’influenza dei Gesuiti e
di Napoleone, incluso il trattato stipulato nella prima parte del XIX
secolo dopo che Napoleone fu sconfitto.
Tanto
per essere certi delle conclusioni, la
perdita degli Stati del Papa, alla fine del XIX secolo, viene
utilizzata anch’essa come fondamento indiscutibile della storia
rivista e corretta in base alla quale il Vaticano sarebbe ormai sul
lastrico.
Quindi,
nel
giro di 80 anni, e grazie al successivo contributo dell’approccio
storico revisionista, l’ente più grande ed assolutamente dominante
a livello mondiale si sarebbe trasformato in un’inimmaginabile
patrimonio sperperato, in massima parte andato perduto, rubato e in
generale mal gestito nel corso dei secoli a causa di palese
incompetenza,
presentandosi infine ai nostri occhi nel misero stato in cui versa
oggi.
Naturalmente
una
storia tanto fraudolenta e creativa funziona, e mantiene la sua
credibilità, soltanto nel caso in cui si riesca a nascondere con
successo quelle ricchezze un tempo imponenti della Chiesa Cattolica.
Per
occultare tutto ciò
grazie
alla moderna comunicazione, all’odierna finanza ed alle regole
contabili dei nostri giorni, I
maggiori investimenti in termini di proprietà e di beni immobili
sono stati trasferiti sotto il controllo delle diocesi presenti in
tutto il mondo.
Inoltre,
tutte
le proprietà non appartenenti in maniera evidente alla Chiesa sono
state occultate servendosi di complesse compagnie con strutture
simili a ‘scatole cinesi’ e fiduciarie.
Le
più importanti classi di beni quali titoli, lingotti d’oro,
diamanti, ed altre risorse di valore sono state trasferite sotto il
diretto controllo di banche possedute o controllate dal Vaticano.
Utilizzando
la segretezza vigente in stati come la Svizzera e nell’ambito dello
stesso Vaticano, l’effettiva
proprietà e la quantità di tali enormi tesori è stata
progressivamente occultata.
Il
Vaticano dipende da tali leggi di segretezza per tenere nascosto
l’ammontare della sua effettiva ricchezza. Senza le leggi sul
segreto bancario e l’assenza di normative di contabilità
finanziaria uniformi,
eque e trasparenti in tutto il mondo, il
grande inganno in base al quale la Chiesa Cattolica non sarebbe più
la numero 1 in classifica non avrebbe mai potuto essere sostenuto.
Quindi,
in definitiva, il
singolo e più grande ente economico del mondo è da allora scomparso
dal radar ‘consapevolezza’ delle persone trasformandosi in una
chiesa povera e in miseria alla disperata ricerca di fondi.
Il
Vaticano, come già accennato, prima è il più grande possessore di
beni immobili rispetto a qualunque altra organizzazione o governo del
mondo, con proprietà ‘visibili’ per circa 316 miliardi di $
statunitensi
(chiese, scuole, ospedali eccetera), e
con circa 2623 miliardi di dollari statunitensi in investimenti
immobiliari occultati tramite complesse reti costituite da centinaia
di migliaia di fiduciarie e compagnie ‘schermo’
(di facciata).
Il
valore corrente di mercato della proprietà relativa a Città del
Vaticano, nel cuore di Roma,
singolarmente considerata, vale
tra 1 e 2 miliardi di dollari statunitensi.
Tale cifra viene valutata escludendo le opere d’arte inestimabili e
i beni di valore conservati tra quelle mura.
Le
proprietà immobiliari di maggiore valore per la Chiesa Cattolica,
con riferimento alle singole nazioni, sono
rappresentate in primo luogo da quelle presenti negli Stati Uniti,
con circa 50 miliardi di dollari in proprietà immobiliari ‘visibili’
e circa 507 miliardi di dollari in investimenti immobiliari occultati
tramite una rete enormemente complessa di compagnie ‘schermo’ (di
facciata) e fiduciarie.
Il
paese successivo, in termini di valore riferito al possesso di beni
immobili, è la Germania
(297
miliardi di dollari
dei quali soltanto 29 miliardi di dollari è costituita da proprietà
immobiliari ‘visibili’), quindi la Francia
(282
miliardi di dollari statunitensi,
dei quali 28 miliardi di dollari riferibili a proprietà immobiliari
‘visibili’), l’Italia
(230
miliardi di dollari statunitensi,
dei quali circa 23 miliardi di dollari riferibili a proprietà
immobiliari ‘visibili’), il Brasile
(194
miliardi di dollari statunitensi,
di cui circa 26 miliardi di dollari riferibili a proprietà
immobiliari ‘visibili’), e la Spagna
(158
miliardi di dollari statunitensi,
dei quali circa 15 miliardi di dollari riferibili a proprietà
immobiliari ‘visibili’).
Quali
sono allora esattamente i suoi principali investimenti immobiliari
per nazioni chiave? Come ha fatto quindi la Chiesa Cattolica ad
accumulare un tale storico ed enorme portafoglio di investimenti
immobiliari? Come può la Chiesa Cattolica riuscire ancora a
nascondere investimenti di tale dimensione ad essa facenti capo e
ancora pretendere di essere definita ‘povera’? Quanto affidabili
sono tali cifre rispetto alla verità dei fatti?
I
principali investimenti immobiliari che si stima siano posseduti
dalla Chiesa Cattolica sono elencati nella tabella che segue.
Si tratta del frutto di ricerche condotte da privati e portate avanti
per numerosi anni. Se non vi fidate delle informazioni fornite,
potrete
testare la validità di queste cifre svolgendo da soli ricerche sui
rapporti pubblicati dalle numerose fiduciarie della Chiesa Cattolica
effettuando una valutazione relativa alle sue proprietà sulla base
delle proprietà dichiarate in termini di beni immobili
(terreni, edifici, aree assimilabili) ed estendendo tali valutazioni
all’intero globo. Gli investimenti immobiliari ad essa facenti capo
sono suddivisi in proprietà ‘visibili’ e proprietà ‘non
visibili’ o occultate tramite le modalità di cui sopra.
Le proprietà ‘visibili’ sono quelle proprietà chiaramente ‘visibili’ ed innegabilmente facenti capo alla Chiesa Cattolica, mentre le proprietà ‘non visibili’ o occultate finiscono col rappresentare l’85% e il 90% del totale dei beni immobili di proprietà della Chiesa.
Come
sottolineato, esistono principalmente due categorie di beni
immobiliari di proprietà della Chiesa Cattolica, caratterizzate in
generale dal grado in cui la proprietà stessa e il relativo valore
possa essere occultato.
Per
proprietà ‘visibili’ si intendono scuole, chiese, proprietà
immobiliari dirette,
eccetera. Per
proprietà invisibili (occultate o occultabili) si intendono campi da
golf, grattacieli e palazzi adibiti ad uffici, parchi industriali,
appartamenti residenziali,
eccetera.
Nonostante
il valore totale globale delle proprietà immobiliari visibili della
Chiesa Cattolica ammonti a circa 316
miliardi di dollari statunitensi, il Vaticano si è impegnato a
sviluppare un’ingegnosa strategia negli ultimi 40 anni per
modificare la percezione del pubblico in riferimento all’estensione
della propria ricchezza.
La
Chiesa Cattolica ha deliberatamente indirizzato su fronti più legati
all’emotività i propri beni di ‘prima linea’ e di valore, in
direzione dei più svantaggiati, per supportare la fasulla pretesa di
non avere denaro a sufficienza.
In effetti, la Chiesa Cattolica ha oltraggiosamente rinunciato a
fornire servizi essenziali per i senzatetto o persone altrimenti
svantaggiate spesso in risposta ad attacchi e a dichiarazioni che la
accusavano di essere una ricchissima organizzazione.
Tale
comportamento innovativo ed originale indirizzato a sacrificare beni
per proteggere la propria immagine di ‘chiesa povera’ può essere
descritto al meglio come ‘metodo del servizio all’ostaggio’.
Il
‘metodo del servizio all’ostaggio’ elaborato dal Vaticano si è
dimostrato una strategia brillante e di grande successo
caratterizzata dall’intenzione
di sacrificare deliberatamente servizi chiave da fornire ai più
svantaggiati e ai poveri delle comunità dell’Occidente al fine di
enfatizzare la fasulla pretesa di non avere denaro a sufficienza.
In
questo senso, la
Chiesa Cattolica utilizza i propri beni per tenere in ‘ostaggio’
politici e leader sociali che fanno appello ad una maggiore chiarezza
in riferimento alle sue effettive disponibilità o che avviano
dibattiti a proposito delle condotte tenute dalla chiesa stessa.
In
ogni occasione in cui qualcuno si permetta di affermare che la Chiesa
abbia occultato ‘milioni’, la risposta che riceve è la semplice
affermazione: “davvero
credi che una chiesa dedicata alla carità Cristiana sarebbe così
senza cuore e crudele da negare deliberatamente determinati servizi
se avesse davvero il denaro necessario?”
La
seconda maggiore classe di beni posseduta dal Vaticano è
rappresentata dai metalli preziosi, in primo luogo l’Oro.
Se
si escludono le proprietà immobiliari, nessun’altra classe di beni
ha tanto ossessionato la Chiesa Cattolica, nè è stata accumulata
religiosamente dal Vaticano, quanto l’Oro. E’ la valuta
utilizzata dalla Chiesa e lo è stata per oltre 1000 anni.
Quindi,
qual
è l’ammontare di Oro che la Chiesa in effetti controlla?
Alcuni parlano di una cifra molto bassa, citando precedenti guerre e
cattiva gestione. Altri affermano che il Vaticano controlli pochi
‘miliardi di dollari’ in oro, e che buona parte di quest’ultimo
sia rappresentato da quello rubato dai regimi Fascisti Cattolici nel
corso della Seconda Guerra Mondiale.
Prima
di rispondere a questa domanda, è
tuttavia importante stabilire esattamente quanto oro sia mai stato
estratto sin dall’inizio dei tempi, anche perchè senza una breve
ma chiara storia relativa alla produzione dell’oro, diviene
difficile comprendere l’effettiva ricchezza del Vaticano.
La
produzione media totale globale di oro nel corso degli ultimi 10 anni
si attesta attualmente intorno alle 2.300/2.500 tonnellate all’anno.
Ad oggi i tre maggiori produttori di oro nel mondo sono il Sud Africa
(24%), l’Australia (16%) e il Canada (8%).
Se
facciamo riferimento alla domanda globale media, tale domanda globale
si è attestata intorno ad una cifra tra le 3.800 alle 4.000
tonnellate all’anno,
delle quali l’81% viene utilizzato nell’ambito del settore della
gioielleria, il 10% dal settore industriale ed il 9% in forma di
lingotti (settore dell’investimento al dettaglio).
Tale
consumo più elevato di oro rispetto alla quantità prodotta ha
portato alcuni analisti a ritenere che il prezzo dell’oro sia
destinato a salire ulteriormente negli anni a venire.
Potrebbe
sorprendervi, o forse no, sapere come non vi sia accordo unanime in
relazione ad esattamente quanto oro sia mai stato prodotto, e neppure
su quello che in realtà esiste, nè su chi sia a ‘possederlo’
con riferimento all’intero pianeta Terra. Sappiamo
che le riserve d’oro ufficiali (pubbliche) ammontino a 30.000
tonnellate di Oro, la singola e più grande struttura preposta al
deposito di oro è rappresentata dalla Federal Reserve di New York
con circa 5.000 in riserve d’oro ufficiali (pubbliche).
Ci
sono poi riserve d’oro private, non dichiarate e non incluse nelle
stime totali.
La stima internazionalmente riconosciuta operata dalla Barclays Bank
ammette come vi siano tra le 24.000 e le 26.000 tonnellate che sono
immagazzinate in strutture di deposito private e che circa l’80%
dell’oro nel tempo estratto esista in forma di lingotti (bar
ingot). Di conseguenza stimano che l’Oro estratto nel suo complesso
ammonti a sole 70.000 tonnellate.
In
ogni caso, l’US
Geological Survey Department,
riconosciuto a livello internazionale, così
come le pubblicazioni relative alla storia delle estrazioni stimano
la produzione totale globale di oro, dal 1900 al 2006, in 128.075
tonnellate, per cui la cifra sarebbe di oltre 58.000 tonnellate più
elevata, semplicemente nel corso dell’ultimo secolo, rispetto al
totale stimato dalla Barclays Bank
in qualità di cifra in grado di indicare tutto l’oro che sia mai
stato estratto!
Al
contrario del settore bancario che sembra sostanzialmente orientato
ad abbassare tali stime, l’industria
dell’estrazione sostiene che il totale dell’oro prodotto sia
prossimo ad una cifra oscillante tra le 140.000 e le 150.000
tonnellate.
Comunque,
se
noi prendessimo in considerazione tanto le misurazioni accurate
sull’effettiva produzione, quanto i dati storici, a partire dal
1600 fino ai nostri giorni, sarebbero oltre 150.000 tonnellate quelle
che sono state prodotte,
ciò ad indicare quanto anche l’apparentemente ‘elevata’ cifra
di 150.000 tonnellate risulti eccessivamente cauta.
Ad
esempio, oltre 3.000 tonnellate di oro sono state trafugate dalle
civiltà Americane ad opera degli Spagnoli tra il 1492 e il 1600,
quantità stimata in oltre il 40% della produzione totale globale
relativa a quel periodo. Tra
il 1600 e il 1800, i Gesuiti hanno controllato e gestito le enormi
miniere di schiavi della Colombia e del Brasile che si stima abbiano
prodotto 3 volte la quantità di Oro trafugata nel corso dei genocidi
perpetrati ai danni delle civiltà Americane.
La
stima più accurata, che tiene conto di tutte le documentazioni, di
tutti i dati storici, e della storia delle tecniche di estrazione
mineraria, e delle diverse aree minerarie, è che una cifra intorno
ai 200.143 tonnellate sia la più vicina a quella dell’oro
effettivamente mai prodotto/estratto.
E’
difficile ricostruire le ragioni per cui tali massicce ed ovvie
discrepanze continuino a sussistere per ridurre deliberatamente la
dimensione totale dell’ammontare totale di oro dalle 200.000 e
oltre tonnellate, a meno di 70.000 tonnellate.
Una
ragione ovvia è quella legata al tentativo di mantenere elevati i
prezzi dell’oro.
Fino a quando la produzione (offerta) sarà più bassa della domanda,
e fino
a quando i mercati forniranno una percezione legata ad una quantità
di riserve limitata, gli operatori di mercato e i proprietari di oro
potranno tranquillamente fare richiesta di prezzi esorbitanti.
Una
seconda ragione, più difficile da provare, potrebbe essere
rintracciata nell’esistenza
di proprietari/possessori di enormi quantitativi d’oro, che si
trovano in una posizione finanziaria talmente favorevole da avere
tutta l’intenzione di mantenere tali enormi riserve private di oro
lontane da qualsiasi possibilità di rendicontazione,
per ottenere vantaggi di carattere strategico, politico e
finanziario.
I
Russi, ad esempio, si ritiene detengano numerose tonnellate di oro in
termini di riserve private, che sono impossibili effettivamente da
verificare. In ogni caso, quando
facciamo riferimento alle stime ufficiali, stiamo parlando, in
termini di discrepanza riferita alle stime sull’oro, di una cifra
che ammonta a circa 50.000 tonnellate (quasi 1000 miliardi di $) che
risultano semplicemente mancanti e non rendicontate.
1/4
dell’oro del mondo non è che semplicemente scompaia. Coloro
che detengono riserve private possono sottrarne una porzione dalla
circolazione, ma nel tempo quest’ultima tornerebbe in circolo e
potrebbe essere tracciata.
E neppure vi sono singoli dittatori in grado di avere il potere o gli
apparati necessari per ricorrere a tali pratiche.
Il
maggiore e singolo detentore di lingotti
(ingot/bullion) rispetto
a qualsiasi altra organizzazione nel corso dei trascorsi 1.000 anni
è, ed è sempre stato, il Culto Romano che controlla la Chiesa
Cattolica.
La
Chiesa Cattolica Romana controlla approssimativamente 60.350
tonnellate d’oro, due volte la dimensione delle riserve ufficiali
totali di oro di tutto il mondo, o approssimativamente il 30,2% di
tutto l’oro mai estratto/prodotto.
A prezzi correnti, è possibile stimare il valore di tali beni che
costituiscono il più grande tesoro della storia dell’umanità in
oltre 1.245 miliardi di dollari statunitensi ($).
Ai nostri giorni, la Chiesa Cattolica Romana è tornata a numeri che l’hanno condotta nuovamente ad una posizione dominante nel settore dell’oro di cui non si era testimoni dalla caduta del Sacro Romano Impero (intorno al 1100), fase in cui Essa controllava poco meno del 30% dell’oro complessivamente presente nel mondo.
Per
la maggior parte dei trascorsi 1.000 anni, la Chiesa Cattolica ha
assunto una posizione dominante che gli ha permesso di controllare i
mercati dell’oro a livello mondiale,
in relazione al fatto di aver posseduto oltre il 50% di tutto l’oro,
ed in una posizione talmente dominante, a partire dal XIV secolo fino
a giungere al XVII secolo, da
controllare oltre il 60% di tutto l’oro mai estratto.
Tale
tesoro nella sua totalità è stato suddiviso tra numerose riserve
dichiarate ed altrettanto numerose riserve non dichiarate. Soltanto
il 20% delle riserve d’oro totali è immagazzinato tramite ‘partiti
terzi’ in riserve ufficiali, la maggiore riserva dichiarata è
rappresentata dalla Federal Reserve Bank, seguita dalle riserve
presenti in Italia, Svizzera, Germania e Francia. Le più importanti
riserve private non dichiarate sono sconosciute, ma paiono essere
collocate anche in paesi dell’Occidente e a quanto pare
risulterebbero associabili alle più importanti riserve private delle
più antiche banche private e società finanziarie d’Europa.
Potrebbero inoltre esistere riserve private gestite direttamente dal
Vaticano, seppure quest’ultima resti un’ipotesi poco probabile.
La
terza classe di beni in ordine di rilevanza posseduta dal Vaticano è
costituita da capitale di fondazione e di controllo di banche, o più
specificatamente del sistema finanziario globale nel suo complesso.
In
qualità di più grande e dominante detentore di ‘capitale’
(metalli preziosi, terre ottenute in base alle Bolle Papali, oltre a
schiavi/servi) per oltre 1600 anni, la
storia della Chiesa Cattolica Romana e la storia dei suoi interventi
orientati a permettere l’utilizzo delle proprie riserve di capitale
per finanziare la crescita economica rappresentano in effetti
l’essenza stessa della storia del sistema bancario e della finanza
globale.
La
ragione per cui tale ovvia relazione non è ben compresa, nè in
generale molto discussa, ha due due giustificazioni principali: 1.
la tradizionale relazione di ‘odio-amore’ del Vaticano nei
confronti delle banche e delle attività riconducibili ai prestiti di
denaro; 2. il deliberato occultamento dell’enorme ricchezza in
conto capitale della Chiesa Cattolica, che è stato realizzato
utilizzando il sistema bancario nel corso degli ultimi 200 anni.
La
comprensione della relazione tra la Chiesa Cattolica e le banche
permette di rendersi conto di una serie di ramificazioni che sono
tanto storiche quanto politiche, ed è inoltre in grado di
evidenziare la complicità delle banche in periodi di grande
instabilità politica ed il loro impegno costante nell’opporsi a
normative orientate alla trasparenza ed all’equità.
La
Chiesa Cattolica Romana è sempre stata in una posizione tale da
dominare il mercato globale e la finanza.
In
ogni caso, la relazione tra il Vaticano e l’attività bancaria non
è mai stata paragonabile a quelle sviluppate per altre classi di
beni, almeno
fino alla fase in cui prese il via il controllo Gesuita sulla finanza
a partire dagli anni ’90 del Settecento. Per molti versi, la
condotta storica della Chiesa Cattolica sino ad allora era stata
invece quella di impegnarsi deliberatamente nel limitare la crescita
dell’attività bancaria.
Una
spiegazione apparentemente storica, eppure errata, è quella in base
alla quale si afferma che la Chiesa Cattolica considerasse il ricorso
alla pratica dell’applicazione degli interessi sul debito e l’usura
stessa come un terribile peccato. Data la consistentemente
ininterrotta linea di elevatissima immoralità e di atti abominevoli
compiuti dai Papi e dai rappresentanti della chiesa, una spiegazione
tanto fasulla appare assolutamente infondata.
Quando
i Papi hanno permesso un limitato esercizio dell’attività
bancaria, il risultato è sempre stato una quasi istantanea crescita
economica in Europa e nel mondo,
come quella verificatasi nel XIII e XIV secolo. Un’indicazione
del fatto che la Chiesa aborrisse l’attività bancaria sarebbe
inoltre indicata dallo smantellamento sistematico del Sistema
Templare affermatosi tra il 1100 e il 1300,
un sistema fondato sulla possibilità di scambiare la moneta locale
con una promessa di pagamento che avrebbe potuto essere ‘incassata’
presso ognuno dei loro castelli. Fu
soltanto con i trafficanti Gesuiti e Inglesi di schiavi, di droghe e
di spezie del XVII secolo che tale sistema fece la sua ricomparsa.
Data
la garanzia potenziale, per il Vaticano, di incrementare
sostanzialmente la propria ricchezza agevolando l’utilizzo delle
sue vaste risorse in conto capitale per favorire la crescita
economica, è chiaro invece, alla
luce della sua effettiva condotta, che al contrario di quanto
avveniva per l’oro e il denaro in generale, la chiesa non vedesse
la crescita economica in sè come un obiettivo politico rilevante.
In
secondo luogo, la
connessione Ebraica, spesso accusata del fasullo contenzioso relativo
all’usura, è decisamente assai più ragionevole quando si fa
riferimento alle antiche famiglie Sadducee che hanno contribuito alla
creazione del Cristianesimo, trattandosi di banchieri all’opera sin
dall’antichità,
rappresentati come infidi anche nell’episodio che vede Gesù nel
tempio alle prese con i ‘cambia-valute’.
Non
sorprende quindi che le famiglie che hanno contribuito a creare il
network bancario operativo a livello globale a partire dal XVII
secolo, e che nel tempo hanno acquisito il controllo delle banche del
Regno Unito e della finanza mondiale, siano state in massima parte
famiglie ebraiche.
Per molti aspetti, la
menzogna relativa alla cosiddetta ‘usura’ ha rappresentato
semplicemente una copertura per nascondere una relazione (Chiesa
Cattolica Romana/Ebrei) piuttosto difficile da spiegare altrimenti.
Dato
che oggi l’effettiva ricchezza e la posizione dominante a livello
globale della Chiesa Cattolica Romana è così ben occultata
dietro una fittissima rete costituita da centinaia di migliaia di
fiduciarie, compagnie, partecipazioni incrociate, normative e
procedure segrete (segreto bancario), ogni
approfondimento riguardante il controllo completo esercitato dalla
Chiesa Cattolica sul sistema finanziario globale risulta difficile da
affrontare senza rischiare la propria credibilità.
Automaticamente,
la
naturale reazione del pubblico è quella di classificare tali
argomentazioni come ‘teorie cospiratorie’.
In verità, il
sistema finanziario che conosciamo oggi,
e la stessa economia mondiale odierna, non
esisterebbero se non fosse stato per gli eventi che hanno visto in un
primo tempo la soppressione dei Gesuiti, e successivamente una guerra
che ebbe come risultato l’omicidio di due Papi prima che i Gesuiti
stessi ottenessero un trattato durevole dal 1814 in avanti, oltre che
la ricostituzione del proprio ordine, il più potente della storia
della chiesa.
Al
contrario degli avari Papi, i
Gesuiti vedevano nell’enorme ricchezza della chiesa un ‘asset’
strategico che poteva essere utilizzato fondamentalmente per
fomentare rivoluzioni, finanziare guerre, manipolare governi e
sconfiggere i propri eterni avversari non-Cattolici.
Quindi,
al contrario dei Papi isolazionisti, i
Gesuiti avevano compreso il potere ed il successo potenziale insito
nell’utilizzo degli affari e della finanza per garantirsi
influenza,
anche grazie alle relazioni che con incredibile successo avevano
sviluppato con il Giappone, e con altre aree dell’Asia, con la
Russia e nell’ambito delle Americhe.
I
Gesuiti ebbero esperienze dirette con i pionieri del moderno sistema
finanziario, i Protestanti Inglesi del XVII secolo,
che rappresentarono un caso di rilevanza storica assoluta in
riferimento al potere della finanza nell’accelerare la rapida
espansione di un Impero.
Le
banche, ed in particolare le banche private, rappresentavano inoltre
un potentissimo strumento utile a raggiungere obiettivi strategici,
ed erano inoltre in grado di garantire un meccanismo efficace per
occultare la ricchezza del Vaticano,
tanto dal Papa (dal quale in un primo tempo fu sottratta) quanto da
altre forze.
Nelle
banche, e nella connessa creazione di una rete finanziaria globale, i
Gesuiti individuarono per la prima volta un mezzo tramite il quale
avrebbero potuto letteralmente giostrare utilizzando due o più
schieramenti l’uno contro l’altro, senza che nessuno potesse
dimostrarsi più saggio, ad esclusione dei banchieri naturalmente, ed
allo stesso tempo guadagnare denaro finanziando i conflitti stessi.
In
passato, i
Gesuiti si erano concentrati soprattutto sull’assassinio e
sull’influenza da esercitare all’interno delle corti, ambedue
condotte con grande rischio per sè stessi a livello personale. Ma
nella costruzione della rete finanziaria globale, ed alleati con
famiglie a loro leali, furono loro stessi a porsi in lega con le
antiche famiglie nobili Ebraiche che avevano contribuito alla
creazione del Cristianesimo,
da quel punto in avanti i Gesuiti hanno effettivamente dato il via ad
una serie di terribili guerre senza mai rischiare una implicazione
diretta.
La questione essenziale di cui rendersi conto è la successione delle date relative alla fondazione delle singole banche ed il senso da attribuire agli eventi che si verificarono in quelle specifiche fasi. La prima fase è caratterizzata dalla fondazione di banche ad opera dei Protestanti Inglesi nella fase finale del XVII secolo. Tale periodo storico denota un momento fondamentale nell’architettura economica della prima fase dell’Impero Britannico.
La
seconda fase riguarda la serie di banche fondate in Olanda e in
Svizzera appena prima dell’espulsione dei Gesuiti, intorno al 1767,
da Portogallo, Francia, Italia e Spagna.
La
terza fase è rappresentata dalla serie di banche fondate
successivamente alla soppressione dei Gesuiti, nella fase delle
guerre da loro condotte contro il Vaticano e i Papi dal 1773 al 1818.
Si trattò di banche fondate negli Stati Uniti, in Svizzera, in
Germania e nel Regno Unito.
Quest’ultimo
gruppo di banche, creato nel corso della Guerra Vaticano-Gesuita,
rappresenta probabilmente il novero di banche più storicamente
influente, segreto e politicamente rilevante di tutta la storia
umana.
Nel tempo, ognuna di queste ultime è stata soggetta ad una serie
infinita di accuse quali aver finanziato guerre, aver contribuito
attivamente alla commissione di crimini contro l’umanità, essersi
macchiata di alto tradimento e di essere impegnata nel riciclaggio di
denaro sporco.
La
Darier Hentsch & Cie Bank (1796, Svizzera)
fu la banca che, guarda caso, finanziò Napoleone nelle sue Guerre
Europee che videro gli Stati del Papa e l’influenza del Vaticano
ridotti al minimo.
Il
Gruppo Rothschild (1800, Germania)
è ben noto per aver improvvisamente acquisito enormi ricchezze,
quasi da un momento all’altro, per procedere successivamente al
finanziamento di numerose Guerre Europee, di Guerre in Asia, oltre
che al finanziamento della Prima Guerra Mondiale.
La
Barings Bank (1802, Regno Unito)
è ben nota per aver organizzato l’acquisto della Louisiana (dalla
Francia) da parte degli Stati Uniti mentre Napoleone era impegnato
nella sua guerra contro la Gran Bretagna.
La
City Bank di New York (oggi Citibank) (1812)
è ben nota per aver contribuito a finanziare il fronte Nordista nel
corso della Guerra Civile, il coinvolgimento degli Stati Uniti nella
Seconda Guerra Mondiale, gli affari degli Stati Uniti nella Germania
Nazista e il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra
Mondiale.
La
J. Henry Shroeder Bank (1818, Germania)
è ben nota per essersi dimostrata in pratica l’unica banca di
riferimento per i Nazisti.
Se
consideriamo le principali 20 banche del mondo, oggi, più della metà
hanno avuto origine nel periodo che va dal 1760 al 1860, fase che
vide i Gesuiti impegnati ad utilizzare con profitto le enormi
ricchezze della Chiesa Cattolica in tutte le parti del globo, con
principali afflussi di denaro in direzione degli Stati Uniti.
In
riferimento alle banche private, nel 1986, il valore complessivo
delle attività da esse detenute veniva dichiarato in circa 4.300
miliardi di dollari statunitensi. Nel 1997, quella cifra si era più
che raddoppiata fino ai 10.000 miliardi di dollari. Soltanto nel
2000, quella cifra ha raggiunto i 13.600 miliardi di dollari, e sta
continuando a crescere ad un tasso del 30% all’anno. L’attuale
stima riferita al valore complessivo delle attività in termini di
depositi detenuti dalle banche private è intorno ai 17.000 miliardi
di dollari.
Indirettamente,
l’investimento
nel settore bancario di maggior valore per la Chiesa Cattolica è
rappresentato dal suo investimento nel capitale di controllo delle
Banche del Sistema della Federal Reserve degli Stati Uniti.
Tramite
un arrangiamento estremamente complesso di piccole holding diffuse,
in alcuni casi, tra migliaia di banche, e partecipazioni incrociate
in grado di occultare le proprietà facenti capo a enti stranieri, la
Chiesa Cattolica ha effettivamente controllato la Federal Reserve, e
di conseguenza il destino dell’economia degli Stati Uniti, già a
partire dall’inizio del XX secolo.
La
Chiesa Cattolica ha semplicemente ordinato si staccare completamente
la spina dell’economia degli Stati Uniti una prima volta nel 1929 e
nei primi anni ’30, distruggendo completamente quell’economia nel
corso della Grande Depressione e agendo nella stessa maniera anche in
Europa.
Sebbene
sia stata una strategia ad elevatissimo rischio che avrebbe potuto
condurre ad una nuova Guerra Civile negli Stati Uniti, l’intervento
era necessario per generare le indispensabili condizioni sistemiche
di miseria in Europa utili a favorire l’ascesa al potere di
dittatori appoggiati dalla Chiesa Cattolica in Germania, Spagna,
Italia così come in Sud America.
Senza l’azione deliberata da parte delle banche controllate dalla
Chiesa Cattolica, la Grande Depressione non avrebbe potuto
verificarsi e di conseguenza la stessa Seconda Guerra Mondiale non
avrebbe potuto avere luogo.
Dalla
sua creazione, un solo Presidente degli Stati Uniti – egli stesso
un Cattolico – ha tentato di opporsi al potere della Federal
Reserve e della Chiesa Cattolico Romana ordinando al Tesoro degli
Stati Uniti di stampare la propria moneta. Quella moneta fu distrutta
il giorno dopo che egli cessò di essere Presidente. Il suo nome era
John F. Kennedy.
Costruendo
un coerente quadro complessivo, ed utilizzando queste informazioni,
potrete
notare come ci sia assai di più da riferire a proposito di chi
controlli effettivamente la ricchezza del mondo, e a proposito delle
modalità di intervento che tali ‘controllori’ scelgono di volta
in volta, quelle in grado di determinare se potremo in effetti avere
un lavoro, una casa e del cibo a disposizione.
In
definitiva, possiamo
accusare la Federal Reserve degli Stati Uniti solo in parte
– sempre tenendo presente che tale organizzazione sia costituita
fondamentalmente da un ‘set’ di cartelli di proprietà privata
che tengono in ostaggio il popolo degli Stati e i popoli del mondo
intero con le proprie decisioni. A
tutti gli effetti, si tratta di un’istituzione pesantemente
influenzata dai suoi ‘padroni’ Cattolici.
Certo,
collettivamente abbiamo preso in prestito una quantità eccessiva di
denaro. Ma in effetti, ciò
che abbiamo fatto è stato richiedere una parte minima dell’enorme
ricchezza che ci è stata rubata nei secoli e che è ora detenuta da
altri, in particolare dal Vaticano e dai Gesuiti,
e che è fluita attraverso le loro banche finendo nelle nostre
tasche. Noi non stavamo in effetti prendendo in prestito dei fondi,
ma semplicemente tentando di ottenere indietro una parte anche minima
di ciò che avrebbe dovuto essere già nostro in primo luogo.
La
Crisi dei Sub-Prime non avrebbe dovuto verificarsi. La Federal
Reserve avrebbe potuto tranquillamente contenere il problema e
risolverlo agevolmente nel 2008. Invece, contro ogni logica, ha agito
per renderlo ancora peggiore.
Bisognerebbe
ora rispondere alla fatidica domanda, ‘perchè?’. Le ragioni per
cui si è scelto di far precipitare il mondo in una nuova depressione
dopo 70 anni richiedono un ulteriore articolo – un articolo in
grado di spiegare la struttura del sistema bancario a livello globale
controllata dal Vaticano e dai Gesuiti, e la maniera in cui questi
ultimi hanno cominciato a staccare la spina del credito a partire dal
Natale del 2008.
CAP 2 – IL COLLASSO GLOBALE DEL SISTEMA CREDITIZIO NEL 2009
Il
mondo sta affrontando la sua più grave crisi creditizia dai tempi
della Grande Depressione degli anni ’30 del Novecento -
Esattamente come accadde nel 1933 (4 anni dopo il ‘crash’ di Wall
Street), le banche hanno improvvisamente e universalmente cominciato
a ridurre l’accesso al credito. Il settore degli affari sta
saccheggiando i lavoratori e comincia a chiudere i battenti più
velocemente di quanto si riesca registrarne gli eventi. Le
possibilità di accesso al credito a livello globale sono al collasso
ed è una certezza che stiamo affrontando una severa recessione
globale – la prima Depressione ‘Globale’.
Questa
è la dura realtà che il mondo affronta nel 2009. Tuttavia, pur
avendo letto il primo articolo riguardante la Grande Depressione
Globale Vaticano-Gesuita del 2009/2012, i
dettagli riguardanti il controllo esercitato sul sistema finanziario
globale ad opera del Culto Romano della Chiesa Cattolica e dei
Gesuiti, e il fatto che loro siano impegnati a rendere la crisi
ancora peggiore potrebbe sembrare nonostante tutto ancora ridicola.
Se
parlate con qualsiasi banchiere, con uno qualunque di questi ‘Masters
of the Universe’, vi ripeterà le stesse cose, ‘si tratta
semplicemente del fatto che abbiano compiuto qualche errore’ non
esiste alcuna cospirazione globale, nessuno sta manipolando questo
evento per renderlo notevolmente più grave’.
Ma
è davvero così? Improvvisamente, un problema di dimensioni limitate
relativo ad un eccesso di concessione di credito si è
improvvisamente trasformato in una recessione globale ed ora in una
depressione globale. Com’è potuto accadere tutto questo?
In
un certo senso, l’attitudine
da ‘Masters of the Universe’ che ha caratterizzato Wall Street
per decenni è una parte rilevante del problema. I loro arroganti
dinieghi e le dichiarazioni in base alle quali la Chiesa Cattolica
Romana non abbia alcuna rilevanza in una realtà caratterizzata quale
quella odierna,
caratterizzata da attività finanziarie sempre più sofisticate e da
condotte in ambito bancario che fanno affidamento sull’elettronica
e che vengono applicate a livello internazionale, rappresentano
l’elemento centrale di questa singolare storia.
Anche
perchè questi
personaggi hanno gradualmente perso ogni consapevolezza relativa a
chi abbia in effetti creato il sistema finanziario mondiale, e a
proposito del fatto che, in definitiva, continuino ad essere sempre
le stesse le forze a controllare il nostro destino collettivo.
Per spiegare al meglio tale questione, diamo un’occhiata alle
origini del moderno sistema finanziario globale.
DATA
DELLA FONDAZIONE DEL MODERNO SISTEMA FINANZIARIO MONDIALE
Nel
Giugno del 1944,
un mese dopo lo Sbarco in Normandia, nel corso della Seconda Guerra
Mondiale, oltre
700 delegati delle 44 nazioni Alleate si riunirono a Bretton Woods,
nel New Hampshire, a brevissima distanza da Washington DC, per
discutere e trovare un accordo sul sistema finanziario da adottare
per il ‘Nuovo Ordine Mondiale’.
Ai
primi punti dell’agenda, c’era la proposta relativa alla
formazione di nuove ‘banche internazionali’ e di un sistema
monetario internazionale che avrebbe favorito la ricostruzione da
parte degli alleati. Nel
1944, gli Stati Uniti, il Regno Unito, e buona parte delle potenze
alleate erano decisamente sul lastrico. Nel 1944, l’unico elemento
che manteneva operative le industrie del settore militare e che
permetteva la produzione di armi, aerei, e carri armati erano i ‘War
Bonds’ (titoli del debito pubblico creati specificatamente per
appoggiare lo sforzo bellico).
Un
meccanismo chiave di questo Nuovo Ordine Mondiale gestito dalla
finanza globale sarebbe stato il concetto di tasso di cambio
monetario
– un sistema relativo a un metodo universalmente riconosciuto
fondato sul valore di una data moneta rispetto ad un’altra (più o
meno una certa percentuale) e sul suo valore ultimo di conversione in
oro. Nel
1971, tale modello collassò, e grazie al Sistema della Federal
Reserve controllato dalla Chiesa Cattolica, il sistema monetario da
quest’ultima gestito -
una moneta controllata da un gruppo di cartelli privati (ma
comunemente ritenuta di proprietà dei cittadini degli Stati Uniti) –
si
trasformò nella ‘moneta di riserva’ del mondo.
In
riferimento al credito, il nuovo sistema finanziario globale era
stato molto chiaro. Dato
che l’oro finiva col rappresentare il ‘benchmark’ di
riferimento finale del valore del credito, i Gesuiti, che
controllavano le più grandi riserve di oro del mondo, si erano
trasformati in pratica nei primi banchieri del mondo, avendo la
possibilità di servirsi delle proprie holding in grado di
controllare banche private e pubbliche.
Questa
rete privata ed ultra-segreta di banche a loro lealissime è rimasta
(fino a tempi recenti, nel 2009) il
più fidato
primo
livello di credito del mondo -
il
prestatore di credito di ultima istanza avente come corrispettivo la
vasta ricchezza della Chiesa Cattolica.
Tali
banche private e banche pubbliche chiave avrebbero a propria volta
prestato denaro alle riserve delle banche centrali nazionali, o
sottoscritto produzione di valuta (nel caso della Federal Reserve) e
fatto sì che il credito potesse estendersi alla restante rete di
banche.
In
vigenza di tale sistema, i
valori sottostanti la moneta di una nazione non erano più
rappresentati dalle sue riserve di metalli preziosi ma dalla propria
capacità di generare ricchezza, a sua volta rappresentata dalla
quantità di tasse che ogni singolo Stato sarebbe riuscito ad
estrarre dai propri cittadini,
ora classificati (in termini economici) come ‘servi’ – schiavi
del salario che avrebbero continuato a produrre tasse, che a loro
volta avrebbero finanziato tutti i prestiti rispetto alle valute, che
a loro volta sarebbero stati garantiti dalle banche di riferimento
facenti
capo ai Gesuiti e al Vaticano.
Tale
sistema si trasformò nel
secondo
livello di produzione del credito nell’ambito dell’economia
mondiale. Dato che le nazioni non seguivano più il ‘gold standard’
(in seguito alla condotta tenuta dai Gesuiti e dal Presidente
Roosevelt nel 1933),
una nazione, per creare più credito, avrebbe o dovuto ricevere in
prestito denaro dai prestatori di credito del primo livello
(banchieri
chiave della Chiesa Cattolica) o
aumentare la pressione fiscale sui propri cittadini.
Dato
che tale sistema non mirava più all’equilibrio, ma alla perdita
del controllo sovrano della moneta nazionale e alla crescita del
debito pubblico,
il sistema finanziario globale progettato dai Gesuiti ben presto si
trovò impegnato a promuovere una ridicola crescita del debito
pubblico nazionale, che a sua volta contribuì al collasso
finanziario globale del 1971, che condusse infine al sistema
monetario Gesuita della Federal Reserve degli Stati Uniti,
trasformatasi in pratica nella nuova unità di credito
internazionale.
Tuttavia,
a
partire dagli anni ’80, i computer erano divenuti talmente avanzati
che la moneta elettronica era ormai una realtà. Il mondo ora aveva a
disposizione un terzo livello di credito nell’ambito del quale
credito ‘fittizio’ avrebbe potuto essere creato istantaneamente
su un terminal computer
e successivamente garantito tramite prestiti incrociati con altre
banche e istituzioni.
Si
tratta di quella moneta elettronica (crediti) che ha determinato la
più grande esplosione di ricchezza in tutto il mondo occidentale a
partire dagli anni ’80. A
partire dall’inizio degli anni ’90, le antiche e segretissime
banche Europee e Americane che fornivano livelli primari di credito
sono state sostanzialmente emarginate, mentre il terzo livello di
credito
(credito elettronico) e
il credito nazionale (tasse
e prestiti)
continuavano a finanziarsi l’uno con l’altro. La Chiesa Cattolica
e i Gesuiti non avevano più il controllo diretto.
Il
sistema di credito elettronico si era anche dimostrato coriaceo
rispetto ad una serie di crisi di carattere regionale e globale già
a partire dal 2001,
anche perchè il settore dei servizi finanziari globali si era
impegnato con successo a trovare nuove strade per la creazione di
credito elettronico e relativi circuiti commerciali servendosi del
debito già creato.
A
partire dal 2002 e dal 2003, un nuovo fenomeno emerse in seguito alla
promozione di strumenti finanziari deregolamentati,
dalla struttura complessa e aperta, che promettevano grandi guadagni
in condizioni economiche favorevoli, ma debiti tossici in quelle
sfavorevoli – si
trattava della nascita dei derivati e di altri ‘prodotti
finanziari’ per molti versi assimilabili al gioco d’azzardo.
Allo stesso tempo, il debito contratto dai consumatori era stato
spinto verso nuovi livelli record, quasi senza che ci si preoccupasse
delle conseguenze.
Quindi,
quando il mercato dei Sub-Prime è collassato nel 2008, non ha reso
semplicemente evidenti le folli pratiche creditizie applicate ai
mutui per l’acquisto di abitazioni, ma una vera e propria industria
impegnata nella creazione di prodotti finanziari che era finita
arrogantemente fuori controllo e che aveva finito col creare sempre
più imponenti livelli di debito
(credito negativo).
A
partire dalla fine del 2008, l’effetto domino ha cominciato a
verificarsi. Le banche non potevano più garantire i ‘crediti
elettronici’ delle altre banche,
ovvero quei prestiti fittizi di moneta. Non solo i consumatori e il
settore degli affari finirono in default in massa, ma
le stesse banche finirono in default l’una rispetto all’altra.
Tale evento lasciò solo due scelte – o le nazioni si impegnavano a
‘salvare’ le banche per supportare il loro ‘fittizio’ terzo
livello di credito
tramite una serie di crediti basati sul sistema feudale del secondo
livello di credito, o
il fornitore di credito di ultima istanza, ovvero la Chiesa
Cattolica, avrebbe dovuto fare il proprio ingresso sui mercati per
favorirne la stabilizzazione.
Come
vi sarete resi conto dalle dimensioni del collasso,
i Gesuiti e la Chiesa Cattolica Romana si sono ben guardati
dall’operare realizzando un simile intervento. Al contrario, hanno
letteralmente staccato la spina del credito fondato sull’oro anche
ad alcuni dei loro più antichi e leali servitori nell’ambito del
settore bancario, quali CitiGroup
– un
gruppo di banche che per oltre 15 anni ha completamente voltato le
spalle all’antica promessa fatta ai Gesuiti,
gonfiandosi in termini di dimensione grazie al credito elettronico
‘fittizio’.
Il
rifiuto da parte dei Gesuiti e della Chiesa Cattolica Romana di
permettere che le proprie enormi riserve di oro rubato
– almeno il 40% dell’oro effettivamente presente nel mondo –
potessero
essere utilizzate per stabilizzare i mercati del credito a livello
globale, ha determinato un’assoluta devastazione che ha cominciato
a manifestarsi già nei primi mesi del 2009.
Questa appare solo la prima delle cattive notizie, dato che ciò
che ci si presenta all’orizzonte è un ulteriore ed unico grande
intervento analogo a quello che fu realizzato (in maniera molto
simile) dai Gesuiti nel 1933, nella fase in cui il mondo pareva
diretto verso una grande depressione.
I
MITI DEGLI STANDARD DI CREDITO ASSOCIATI AI METALLI PREZIOSI
Uno
dei più perversi e perduranti miti promossi dagli agenti della
Chiesa Cattolica Romana ancora ai nostri giorni, è che le
valute fondate sui metalli preziosi utilizzate prima del 1933 fossero
intrinsecamente instabili e deleterie per l’economia globale.
Prima
che Woodrow Wilson fosse manipolato fino al punto di trasferire il
controllo della moneta degli Stati Uniti ad un cartello bancario
privato controllato dai Gesuiti, conosciuto come Sistema della
Federal Reserve degli Stati Uniti,
gli stessi Stati Uniti erano senza ombra di dubbio una delle più
ricche nazioni della Terra – più che in grado di sostenere i
perduranti attacchi finanziari ad opera della Chiesa Cattolica.
In
effetti, i
Gesuiti avevano tentato non meno di 4 attacchi valutari ai danni
degli Stati Uniti per metterli alla prova e spingerli alla recessione
ed inoltre per imporre mutamenti politici,
fino a quando un trattato (di un genere molto specifico) fu raggiunto
in occasione della creazione della Federal Reserve degli Stati Uniti.
Nel
1933, il Vaticano e i Gesuiti diedero il via alla seconda parte del
loro piano, utilizzando il Fratello Edmund Walsh della Compagnia di
Gesù (Gesuiti), e la sua influenza decisiva su Franklin Delano
Roosevelt.
Nel 1933, nel bel mezzo di una crisi economica che volgeva al peggio,
principalmente determinata dal fatto che le banche Cattoliche
avessero sottratto credito alle banche di minori dimensioni (appunto
come hanno agito nel corso dell’ultimo anno), il mondo guardò agli
Stati Uniti come all’unica nazione che avesse a disposizione
risorse sufficientemente grandi da competere con il Vaticano e
colmare il vuoto venutosi a creare.
Tuttavia,
in occasione della Conferenza
Economica di Londra, Roosevelt si rese responsabile di un atto
sorprendente. Non solo declinò con decisione la possibilità che le
riserve di metalli preziosi degli Stati Uniti potessero trasformarsi
nella moneta ‘de facto’ del mondo, ma dichiarò la fine del ‘gold
standard’, ritirando prontamente gli Stati Uniti dai vigenti
accordi sul valore delle monete in rapporto all’oro.
A due settimane da quell’annuncio, migliaia di banche furono
costrette a chiudere i battenti, centinaia di migliaia di compagnie
si trovarono spalle al muro, centinaia di milioni di persone si
ritrovarono senza lavoro, e milioni di queste morirono di fame in
agonia.
Si
trattò di uno dei più incredibili atti di tradimento compiuti nei
confronti del proprio paese, del proprio popolo e di centinaia di
milioni di persone affamate e senza lavoro, Franklin
Delano Roosevelt trasferì il controllo in esclusiva del ‘gold
standard’ ai Gesuiti e al Vaticano,
contemporaneamente
impegnandosi a preparare il terreno per la Seconda Guerra Mondiale
sfruttando la rabbia di centinaia di milioni di persone rimaste senza
lavoro.
La
grande truffa perpetrata da questo criminale fu pienamente resa nota
a Bretton Woods quando gli Alleati ammisero che il ‘gold standard’
non fosse in realtà mai tramontato. L’unica cosa ad essere
cambiata era che ora il Vaticano non aveva più alcun avversario con
cui competere.
L’elemento
più triste in riferimento a questa terribile decisione presa oltre
70 anni fa, dal punto di vista politico ed economico, è che se
in un qualsiasi momento le 20 maggiori economie (G20) decidessero di
rigettare il ruolo dominante del Vaticano e di costruire il proprio
standard valutario, a quel punto il mondo potrebbe superare
rapidamente questa crisi del credito ed avviarsi sulla via del
recupero economico.
Non
c’è nulla che impedisca al G7 o al G20 di riprendere il controllo
e di creare credito primario, fondato su metalli preziosi –
‘by-passando’ le criminali banche controllate dai Gesuiti e
salvando il mondo. Purtroppo non è quello che stanno facendo, o che
pianificano di fare.
COSA
ACCADRA’ DOPO
C’è
solo una certezza in riferimento a questa crisi del credito globale.
Il sentiero lungo il quale il mondo si sta avviando è tanto ben
delineato quanto prevedibile in termini di prospettive. I piani del
Vaticano e dei Gesuiti possono essere interamente ricostruiti e
compresi. Non vi è alcun dubbio su quelli che saranno i prossimi
passi. Il 2009 rappresenta per molti versi una nuova versione del
1933. La differenza sta semplicemente nel fatto che le scadenze
temporali sono destinate ad essere più brevi.
Il
2010 sarà simile alla fase 1934-35, concentrata in un unico anno,
con il 2011 simile alla fase 1936-38, fino all’anno culminante
rappresentato dal 2012 = 1939, di nuovo – tuttavia, in questo caso,
ci saranno alleati e nemici differenti ed inoltre lo spettro delle
armi nucleari.
Ora
come ora, il
prossimo passo prevede il ‘grande salto verso il Socialismo’ –
con lo Stato che pare destinato ad assumere un controllo sempre
maggiore sulle nostre vite promettendo di proteggerci (per
quanto possibile) dalla
piaga economica globale.
Ma
in questa mossa sono celati i semi di assai più preoccupanti
trasformazioni sociali, che
assumono le sembianze di controlli paramilitari occulti, sommosse e
disagio sociale, mentre nazioni un tempo note in tutto il mondo per
la propria cultura secolare e per i propri standard di vita,
priveranno progressivamente i cittadini di numerosi dei loro diritti.
CAP 3 – IL GRANDE SALTO VERSO IL SOCIALISMO DEL 2009/2010
I
Governi del mondo hanno investito una quantità senza precedenti di
miliardi in credito finanziato dai contribuenti per impedire il
collasso di banche, istituzioni finanziarie e grandi corporations.
Per la prima volta, in oltre 60 anni, stiamo assistendo alla grande
‘socializzazione’ delle più importanti industrie – il ‘Grande
Salto verso il Socialismo’.
Perchè
sta accadendo tutto questo? Sarà davvero in grado di salvarci ed
inoltre quale ruolo continuano a giocare i Gesuiti e il Vaticano in
questo scenario?
A
nessuno fa piacere vedere persone che hanno perduto ogni cosa nel
corso di questa crisi finanziaria subito dopo aver perso il proprio
posto di lavoro, ancora meno si apprezzerebbe vedere persone soffrire
la fame. Nell’anno
in cui si scatenò l’ultima Grande Depressione Globale (1933),
quando Roosevelt e la struttura Vaticana, dal proprio quartier
generale di Zurigo, distrussero i mercati del credito globale
smantellando il ‘gold standard’,
nessuno dei più importanti paesi aveva la possibilità di ricorrere
a strumenti assimilabili a indennità di disoccupazione o a
detrazioni fiscali per dare una mano alle persone.
Numerosi
soggetti, in paesi quali gli Stati Uniti, passarono letteralmente da
cittadini moderatamente benestanti, a senzatetto in preda ai morsi
della fame nel giro di pochi mesi. In buona parte, il fatto che gli
stessi governi democratici siano oggi impegnati a realizzare tutti
gli interventi possibili per rimediare alle attuali condizioni è
dovuto alla diffusa consapevolezza relativa all’orrore
rappresentato da quella fase storica e alle potenziali conseguenze di
un fallimento delle politiche governative.
Eppure,
nonostante
tutto quello che si conosce a proposito della Grande Depressione di
Franklin Delano Roosevelt, a proposito della Federal Reserve e del
Vaticano, si parla davvero pochissimo di coloro i quali furono gli
artefici effettivi di quella depressione,
non gli avidi banchieri, nè gli hedge fund, ma le
antiche famiglie del settore bancario che hanno vissuto in quella che
è stata città più ricca del mondo per 700 anni – Zurigo.
LA
GROUND ZERO RAPPRESENTATA DALLA RECESSIONE GLOBALE DEL 2009
Se
credete che New York e Londra rappresentino la sede effettiva della
ricchezza e del potere della finanza internazionale, siete
terribilmente in errore. Zurigo è stato il centro della ricchezza e
della finanza internazionale per oltre 700 anni, una posizione che
mai è stata minacciata!
Comprenderne le ragioni, significa comprendere buona parte di ciò
che si nasconde dietro questa recessione globale ed inoltre le sue
motivazioni di fondo.
Zurigo
è collocata sul delta del fiume Limmat nel punto in cui quest’ultimo
attraversa la città a circa 30 km a nord delle Alpi. Come nel caso
di Monaco, Zurigo pare abbia avuto origine come deposito di Sale e
centro per la riscossione delle imposte. Mille anni fa, il sale era
considerato un valore assimilabile all’oro, e per numerose culture
rappresentava a tutti gli effetti una moneta.
Viene
affermato, in alcuni resoconti storici, che Ludovico II il Germanico
avesse fornito quelle terre ai Benedettini nell’anno 835. Tuttavia
ciò è impossibile, dato che i veri Benedettini – i monaci
Cistercensi – non furono creati che nel XII secolo ad opera di
Bernardo
di Chiaravalle (1090-1153).
A
partire dall’inizio del XII secolo, grazie alle riforme introdotte
da Bernardo di Chiaravalle, ai monaci Cistercensi fu fornita
l’autorità per riscuotere le tasse e la qualità di amministratori
della tesoreria per conto della ‘legittima’ Chiesa Cattolica. I
Monasteri furono deliberatamente costruiti nei pressi degli antichi
centri Romani in cui si depositava il sale e si riscuotevano le
imposte, tanto per proteggere il sale, che aveva valore di moneta,
quanto per proteggere i monaci stessi.
Gli incarichi in questo senso assunti da questi ultimi
rappresentarono la ragione stessa per la costruzione di tutti i
monasteri Cistercensi e delle relative fortificazioni.
E’
importante ricordare come non esista alcuna prova attendibile in
grado di dimostrare che la denominazione di tale insediamento
commerciale fosse ‘Ziu-Richi’ prima del XIII secolo. Il nome
stesso della città deriva dall’Alto Tedesco antico – una lingua
che non esisteva prima dell’XI e del XII secolo. Quindi ogni fonte
impegnata ad affermare il contrario è da ritenere inaffidabile e
fraudolenta.
Al
contrario, la
denominazione Zurigo viene direttamente dalla combinazione di due
termini dell’Alto Tedesco antico, ‘Ziu-Richi’, ed è una
denominazione estremamente significativa. Il nome significa
letteralmente ‘Il luogo in cui gli Ziu dominano sulla terra’ –
o più semplicemente ‘la città degli dei’.
Tale
denominazione non rappresenta affatto una coincidenza. Si tratta di
una denominazione
deliberatamente coniata da Rodolfo d’Asburgo quando riuscì ad
assumere il controllo di tale insediamento commerciale ed
esattoriale.
Fino
all’inizio del XIII secolo, le terre su cui Zurigo era stata
costruita si trovavano sotto il controllo del Casato degli Zahringen,
che le controllava da poco più di 100 anni. Quando
il Duca Bertoldo V di Zahringen (1186-1218) – il fondatore della
città di Berna – morì, le sue terre furono divise tra un certo
numero di gruppi di nobili tra loro in competizione.
I
Conti di Kyberg ebbero infine la meglio nel reclamare le proprie
pretese sul territorio di grande valore di Zurigo (e sul relativo
centro commerciale adibito alla riscossione delle imposte). Tuttavia,
i Conti di Kyberg furono successivamente tutti eliminati, e alla
morte del Conte Hartmann VI di Kyberg e della sua famiglia, nel 1264,
Rodolfo d’Asburgo reclamò per sè Zurigo e le terre adiacenti.
In
maniera molto simile a quanto avvenuto nel caso dei signori della
città rivale di Monaco – i Wittelbach – Rodolfo
non mostrò ritrosie nell’utilizzare la guerra tra i legittimi Papi
Cattolici e gli Anti-Papi del Culto Romano, così come il feudo
collocato tra gli Hohenstaufen e i Welf, a vantaggio proprio e della
sua famiglia.
Nel
1268, Corrado (Corradino di Svevia) (falsamente sdoppiato in due
personaggi per rendere più difficile l’analisi storica) fu
catturato e giustiziato a Napoli. Con un solo figlio di due anni come
erede, gli
Hohenstaufen si trovavano sull’orlo dell’estinzione. Con una
mossa coraggiosa, (Rodolfo d’Asburgo) fece richiesta all’Anti-Papa
Gregorio X (1271-1276) che gli fosse ufficialmente riconosciuto il
titolo di Re di Germania
– un atto eretico e privo di alcuna giustificazione. Tuttavia,
grazie
all’alleanza con i Principi della Lombardia, Rodolfo raggiunse il
suo scopo nonostante l’assurdità della propria pretesa, e si
impegnò successivamente a trasformare Zurigo in una grande città.
LA
CREAZIONE DELLA GRANDE MENZOGNA DELL’USURA E ZURIGO
Mentre
Zurigo e gli Hohenstaufen profittavano della loro empia alleanza con
gli Anti-Papi del Culto Romano, nel
1286 fu creata una delle più grandi menzogne e dei più astuti
stratagemmi della storia umana, un episodio che garantì a Zurigo la
possibilità di divenire la città più ricca del mondo oltre che il
punto di riferimento essenziale per il futuro del Culto Romano -
stiamo parlando della menzogna relativa alla ‘usura‘.
Nel
1286, Rodolfo I, con l’appoggio dell’Anti-Papa Onorio IV,
dichiarò simultaneamente all’Anti-Papa la cosiddetta ‘usura’,
o il ricorso all’applicazione di interessi nell’ambito delle
transazioni finanziarie – vitale
per il commercio e gli affari -
un peccato mortale per ogni cristiano, punibile con la morte. Nella
stessa fase, Rodolfo
impose (agli Ebrei) l’infame dichiarazione che va sotto il nome di
‘servi camerae (regis)’ (‘servi della Casa Reale’), atto in
seguito al quale i più ricchi commercianti Ebrei furono obbligati ad
operare al servizio del Culto Romano e degli Asburgo.
Rodolfo,
trasferendo quindi numerose di queste famiglie ebraiche impegnate nel
settore commerciale nella sua città principale di Zurigo, si avviò
a gestire da quel punto in avanti il più gigantesco monopolio
finanziario mai creato nella storia. Incredibilmente, viene
erroneamente ritenuto da numerose persone, ancora ai nostri giorni,
che gli insegnamenti Cristiani originari, così come creati
dall’Imperatore Costantino nel 326, proibissero l’usura
considerandola un crimine – un’altra menzogna assoluta, almeno
fino al 1286.
Gli
effetti di tale Grande Menzogna andarono al di là di ogni più rosea
previsione. A
dieci anni dall’applicazione di questa incredibile eresia, ad opera
degli Anti-Papi (del Culto Romano) e dei loro vassalli, Zurigo si era
trasformata nella più ricca città del mondo – una posizione che
ha conservato e protetto per 700 anni.
IL
GRANDE STRATAGEMMA LEGATO ALLA CONCESSIONE VOLONTARIA DEI PROPRI
DIRITTI
Dato
che il Culto Romano e i suoi banchieri di Zurigo continuano a
detenere 50.000 tonnellate del vostro oro, oltre a migliaia di
miliardi di capitale in forma di patrimonio immobiliare di quella che
dovrebbe rappresentare la vostra ricchezza
– ricchezza rubata tramite l’inganno dell’usura e innumerevoli
guerre – altrettanto
potremmo definire un inganno il cosiddetto ‘grande salto verso il
socialismo’.
Non
è possibile vendere la vostra anima – la vostra anima è la vostra
mente, i vostri valori, i vostri ricordi, una consapevolezza che è
essa stessa immortale. Neppure potete smettere all’improvviso di
essere membri della specie Homo Sapiens Sapiens – eppure, ciò che
il Vaticano e i suoi banchieri di Zurigo, quelli che hanno
determinato l’odierna recessione, vogliono farvi credere, è che
voi siate null’altro che un ‘bene di proprietà di altri privo di
diritti’.
Immaginate
questo – una brigata di Marines o di fanteria Britannica potrebbe
occupare Zurigo e assumere il controllo dei vastissimi tesori in oro,
preziosissimi gioielli ed opere d’arte lì accumulati nella storia,
e il mondo potrebbe essere salvato nel giro di un solo giorno. Eppure
noi temiamo il Vaticano, temiamo la maniera in cui i banchieri di
Zurigo potrebbero reagire nei nostri confronti.
Noi
permettiamo a questi personaggi, che vivono nella città più ricca
del mondo da centinaia di anni, di convincerci che noi, in effetti,
non abbiamo alcun potere. Grandi
Imperi sono caduti, quali l’Unione Sovietica, grazie all’opera di
un numero di persone minore di quello che sarebbe necessario per
salvare il mondo intero assumendo il controllo dei tesori conservati
a Zurigo. Eppure noi non facciamo nulla -
esattamente come i nostri padri non hanno fatto nulla, esattamente
come i nostri antenati non hanno fatto nulla -
timorosi del fatto che ‘loro’ (i banchieri e i loro veri Padroni)
potrebbero in quel caso sottrarci di che vivere, finanziare i nostri
nemici, corrompere altri per favorire la nostra rovina.
Quindi,
oggi, volontariamente cediamo i nostri diritti a questi banchieri
nella forma di un debito pubblico dalle dimensioni sempre maggiori,
non solo per questa generazione ma per tutte quelle a venire. Un
assurdo inganno ad opera di personaggi che detengono quella che in
realtà dovrebbe essere la vostra ricchezza – la ricchezza del
mondo che loro hanno rubato.
Forse
saranno i nostri figli a mostrare il coraggio e il buon senso
necessario per organizzarsi anche in poche migliaia e marciare su
Zurigo ponendo fine a questa follia – ovvero milioni di persone che
muoiono in Africa e in Asia per mancanza di cibo e problemi sanitari
– e milioni di persone senza lavoro e che soffrono la fame.
Forse
una singola generazione – dopo 700 anni – si renderà conto del
fatto che tutti noi siamo stati ingannati, e agirà per fare davvero
qualcosa a proposito dei personaggi che sono stati effettivamente
responsabili per
averci sottratto il nostro lavoro, per averci sottratto la nostra
casa, per aver privato i nostri figli di un futuro -
non i banchieri o gli uomini d’affari di New York o di Londra –
ma quelle grasse, compiaciute e assolutamente malvagie famiglie che
hanno considerato i vostri stessi genitori e antenati come semplice
bestiame prima ancora che voi nasceste.
Siete
forse bestiame?
CAP 4 – LA MANIFESTAZIONE DEGLI STATI DI POLIZIA NEL 2010/2011
Quando
si dovranno affrontare fame, sommosse e rabbia, ed improvvisamente si
manifesterà la promessa di un supporto da parte del governo (ma con
il sacrificio di numerosi diritti), come credete che si comporterà
la gente nel bel mezzo di una Depressione Globale?
Non
si tratta del fatto che in passato non si siano già manifestati
questo genere di timori economici e di incertezze. E’
sufficiente aprire un libro di storia a vostra scelta che parli del
XX secolo per avere la possibilità di leggere a proposito della
Grande Depressione e dei successivi passaggi al fascismo e agli Stati
di Polizia.
Esattamente come la notte segue al giorno – una grande recessione,
un ‘collasso economico’, o qualunque altra etichetta possa essere
utilizzata per definire quest’ultimo, che finisce con l’esercitare
enormi pressioni su numerosi paesi in vista dell’adozione di misure
assai più estreme di controllo e censura.
Deboli
democrazie in difficoltà finiscono con il collassare, rimpiazzate da
dittature militari. Questo sarà quasi certamente l’esito per
numerose democrazie emergenti in Africa, e per molte dell’Asia e
del Sud America. Esattamente come il devoto Gesuita Robert Mugabe ha
dimostrato, anche i peggiori tra i tiranni possono tentare di
avvinghiarsi al potere, attendetevi
quindi una pletora di dittatori sponsorizzati dalla Chiesa Cattolica
in America Latina e negli stati Africani controllati dalla Chiesa
Cattolica.
Alla
stessa maniera, le
forze già all’opera in vista della creazione di Stati di Polizia
in paesi sviluppati quali Francia, Italia e addirittura Germania,
sono prossime ad entrare in azione,
mentre la morsa della recessione continua a farsi sentire e sempre
più persone perdono il proprio posto di lavoro, le proprie case e la
propria speranza.
Queste
erano le medesime condizioni, 70 anni fa, in nazioni quali la
Germania,
in cui persone intelligenti, pacifiche – appunto come lo sono oggi
– celebrarono in pompa magna l’arrivo di un devoto dittatore
Cattolico, Adolf Hitler, quale salvatore della loro economia.
Sì
può cucinare una rana, aumentando lentamente la temperatura
dell’acqua.
LENTAMENTE,
LENTAMENTE VERSO UNA GUERRA MONDIALE
Esiste
oggi un allucinante ‘mix’ di arroganza intellettuale e di pura
codardia tra i commentatori dei media ed i giornalisti quando parlano
degli eventi che progressivamente vanno manifestandosi nell’ambito
di questa recessione (depressione) globale. Nonostante
le prove schiaccianti a supporto del fatto che vi sia stata una
manipolazione e un sabotaggio deliberato ai danni dell’economia
globale, indirizzato a rendere le condizioni ancora peggiori, quasi
nulla viene pubblicato a proposito degli eventi che vengono
determinati da Zurigo.
Anche
quando il Vaticano dichiara pubblicamente di plaudire alla recessione
come a un ‘male necessario’, simili dichiarazioni vengono
prontamente seppellite nel dimenticatoio,
e non vi è alcuna analisi in riferimento a cosa esattamente
significhino quelle dichiarazioni.
Mentre
milioni di persone che hanno perso il proprio lavoro, la propria
casa, la propria fiducia, pretendono di avere delle risposte, i media
restano assolutamente muti. Nonostante
il fatto che alcuni dei più grandi quotidiani del mondo siano ormai
sull’orlo della bancarotta, editori e giornalisti si rifiutano
costantemente di raccontare alla gente la verità.
Anche
se le persone rinunciano completamente ad ascoltare i notiziari della
sera, o le news dei canali via cavo, in numeri da record, per cercare
su internet la verità, i
reporter televisivi si rifiutano ostinatamente di parlare della
lettera ‘V’ – come se il Vaticano e la sua deliberata
manipolazione della moneta e del credito abbia il ‘Diritto concesso
da Dio’ di distruggere le nostre vite.
Magari
un membro della Curia, o qualche leale soldato del Culto Romano,
potrebbe essere impegnato a sacrificare un innocente alle loro
divinità demoniache, esattamente nel momento in cui un Papa vestito
di bianco appare impegnato a predicare la pace, ma in realtà a
pianificare il prossimo ‘Olocausto’, e
tuttavia quest’ultimo non rappresenterebbe ancora il punto più
elevato a cui il male può giungere.
Il
vero male è rappresentato dai direttori e dai proprietari delle più
importanti compagnie che operano nell’ambito dei media, che
censurano e purgano tutte le notizie negative riguardanti il
coinvolgimento diretto del Vaticano in questa depressione globale.
Il
vero male è rappresentato dagli editori e dai giornalisti codardi
che rifiutano di presentare la verità a proposito del lascito di
miseria e disperazione concesso al mondo dai Gesuiti e dal
Vaticano –
e che deliberatamente nascondono la verità, anche se si tratta delle
parole dello stesso Presidente Abramo Lincoln, che si impegnò, a suo
tempo, nel rendere noti a tutti i pericoli rappresentati dal Vaticano
e dai Gesuiti, oltre che il loro ruolo decisivo nel causare la Guerra
Civile Americana.
Magari
un sacerdote potrebbe annunciare la propria perversa adesione a un
culto satanico, e tutto ciò di cui i giornalisti o i proprietari dei
media parlerebbero, per ‘giustificarne’ il comportamento, è che
sia avvenuto per il desiderio di fama, ricchezza e per il proprio
personale compiacimento – un atteggiamento che rende la loro
costante e continuata condotta, di fronte agli odierni rischi a
livello globale, ancora più insidiosa.
LA
PIU’ GRANDE MENZOGNA (TRA LE 10 PRINCIPALI) – GIUSTIZIA E SISTEMA
GIURIDICO
Chiunque
abbia avuto la sfortuna di trasformarsi in un ‘numero relativo a un
caso’ nell’ambito del cosiddetto ‘Sistema Giustizia’ o che ha
dovuto vedersela con la IRS (Agenzia per la Riscossione delle
Imposte) – gli ‘esattori delle Imposte’ – sa
come ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel sistema che
erroneamente definiamo ‘Sistema Giustizia’.
In
effetti, la menzogna delle menzogne, la Più Grande Menzogna tra le
più Grandi Menzogne di tutti i tempi, è quella in base alla quale
si afferma che il Sistema Giustizia esista per garantire giustizia
agli ordinari cittadini – non è affatto così. Il Sistema
Giustizia opera a garanzia di giudizi favorevoli a beneficio di
coloro che sono al potere e che, potremmo dire, agiscono ‘legalmente’
al di sopra delle leggi.
Considerate
questo semplice fatto – il Vaticano, in un numero limitato di
località, quali Zurigo, possiede oro a sufficienza per assumere
chiunque sul pianeta e pagare tutti in monete d’oro per secoli –
un patrimonio di migliaia di miliardi di dollari. Eppure,
grazie all’invenzione del ‘sistema giuridico globale’ nel XIII
secolo – il Culto Romano (Vaticano) viene considerato da tutti i
sistemi esistenti come ‘al di sopra della legge’.
Per
ricompensare tutti quei paesi che onorano i trattati e gli accordi
che impediscono di punire il Vaticano, o che evitano di appropriarsi
di parte dell’oro e dei beni che il Vaticano ha rubato nel corso
dei secoli,
il Vaticano e i suoi agenti (i Gesuiti) contribuiscono attivamente a
preservare un ‘sistema giuridico globale’ che considera ogni
singola nazione come una CORPORATION, ed ogni uomo e donna in vita
una proprietà grazie all’artificio giuridico in base al quale le
si definisce PERSONE (GIURIDICHE) appartenenti all’ulteriore
artificio giuridico noto come SOCIETA’ (CIVILE), a sua volta
governata da una ‘dichiarazione di bancarotta’ nota come
COSTITUZIONE della nazione CORPORATION.
L’elemento peggiore, nel quadro di tale sistema, è che tutti voi
non siete neppure considerati padroni di voi stessi. Siete
degli schiavi in termini giuridici e VASCELLI della CORPORATION che
vi ha ‘acquistato’ forzando surrettiziamente vostra madre a
firmare un CERTIFICATO DI NASCITA relativo alla vostra PERSONA
(GIURIDICA).
Quando la CORPORATION intende vendere voi o il frutto del vostro
lavoro, o nel caso intendiate impegnarvi nel mondo degli affari, ogni
vostro atto deve conformarsi alla ‘common law’ internazionale,
ovvero al DIRITTO MARITTIMO controllato dalla SANTA SEDE (HOLY
SEA/HOLY SEE). La Santa Sede ‘possiede’ tutto ciò che esiste in
termini giuridici fino ad uno specifico livello del mare che è
‘registrato’ per ogni singola CORPORATION (nazione CORPORATION).
Negli Stati Uniti, il livello del mare ‘legalmente registrato’
alla luce della LEGGE
DELL’AMMIRAGLIATO (DIRITTO MARITTIMO)
è di alcune migliaia di piedi – per cui il 99% del territorio
degli Stati Uniti viene a tutti gli effetti considerato come se fosse
al di sotto il livello del ‘Mare’ (Sea) risultando di conseguenza
di PROPRIETA’ della SANTA SEDE (HOLY SEA/HOLY SEE).
Ora,
se tutto questo vi sembra quantomeno singolare, non preoccupatevi,
perchè difatti lo è. Si
tratta di un grande gioco di prestigio che costituisce il cuore di
questa Grande Menzogna.
L’unico problema è che se vi capiterà mai la sfortuna di
dovervela vedere con un governo, o con una delle sue agenzie
ausiliarie, quali l’Agenzia per la riscossione delle Imposte, in un
Tribunale, vi troverete di fronte a questo labirinto di specchi
giuridici con fin troppa evidenza.
L’essenza
stessa di tale menzogna ha la funzione di proteggere il Vaticano
dalla propria potenziale ‘chiusura’,
magari ad opera di un ristretto numero di persone in grado di salvare
il mondo mettendo a disposizione del mondo stesso il più grande
tesoro della storia, quello che è stato occultato nelle volte di
città come Zurigo. E’
quest’ultima eventualità a costituire il loro più grande timore,
oltre che la principale ragione alla base dell’esistenza del
complesso ‘Sistema In-Giustizia’, grazie al quale loro possono
continuare a garantire a voi diritti minimi, e l’illusione della
libertà,
mentre voi volontariamente e con accondiscendenza accettate di
perdere il vostro lavoro, la vostra casa, il futuro della vostra
famiglia, evitando di sollevarvi e di far chiudere la loro lussuosa
baracca.
L’APPARATO
MIRATO AL CONTROLLO E’ GIA’ OPERATIVO
Uno
dei numerosi grandi fraintendimenti – anche da parte di alcuni
degli individui più informati – è che lo Stato di Polizia sia sul
punto di essere implementato in questa fase esattamente di fronte ai
nostri occhi. In realtà, quell’apparato che mira al controllo
assoluto è stato operativo per centinaia di anni
– la presenza visibile della polizia in uniformi nere simili a
quelle delle SS Naziste rappresenta semplicemente un’accelerazione
in quella direzione.
Il
meccanismo utile a controllare voi, o meglio la vostra PERSONA
(GIURIDICA), si trova già nelle perverse e corrotte definizioni
giuridiche sulle quali il nostro ‘Sistema In-Giustizia’ è
fondato. La Polizia è in grado di fare ciò che difatti fa poichè,
per secoli, giuristi al lavoro per conto del Vaticano e dei Gesuiti
hanno creato un sistema perverso che vi considera come se foste delle
semplici PROPRIETA’ (beni di proprietà), e non esseri viventi
indipendenti.
Alla
stessa maniera, tutti
i ‘diritti’ che erroneamente ritenete di avere, non esistono
affatto quando siete costretti ad affrontare azioni giudiziarie
promosse dall’Agenzia per la Riscossione delle Imposte o da parte
di una qualunque agenzia governativa
– tutto ciò si verifica a causa delle definizioni giuridiche e del
lessico corrotto che ci è stato imposto e a cui siamo stati
costretti a fare ricorso.
IL
NUOVO GRANDE OLOCAUSTO
In
un futuro neppure troppo distante, una polizia di carattere
paramilitare vestita di nero e simile alle SS Naziste (Cavalieri
della Sedes Sacrorum o Cavalieri della Santa Sede) opererà in
maniera sempre più pervasiva.
Mentre il crimine nelle strade e il terrorismo dilagherà, la
maggioranza delle persone tenderà ad accettare di pagare un prezzo
per avere ‘strade più sicure’ e per la ‘rimozione’ delle
persone indesiderate.
La
sovrappopolazione carceraria ‘obbligherà’ i governi a costruire
nuove prigioni – campi molto simili a quelli che abbiamo visto 70
anni fa in Polonia e in Russia, mentre le persone cominceranno a
scomparire.
Naturalmente,
per
la maggioranza dei cittadini, l’idea in base alla quale sezioni
fanatiche del Governo degli Stati Uniti possano giurare fedeltà ad
un potere straniero con le sembianze del Vaticano può sembrare
assurdo, oltre il confine più estremo delle ‘teorie cospiratorie’.
Nonostante
l’ovvia evidenza relativa al fatto che alcune agenzie del Governo
degli Stati Uniti abbiano costantemente dimostrato la propria
abituale slealtà nei confronti del Popolo degli Stati Uniti e della
sua costituzione, numerose
persone si rifiutano ancora di credere ad una simile ipotesi. Quindi
non è difficile immaginare come numerose persone si rifiuteranno di
credere che il Vaticano sia tornato a far nuovamente ricorso alla sua
Santa Inquisizione e all’abitudine di bruciare sul rogo le proprie
vittime.
Questa
è la ragione per cui è quasi certo che si verificherà, se non si
sta già verificando ora – che persone vengano uccise come
‘eretiche’ all’interno di centri governativi leali alla
satanica causa Vaticana. E
l’unica ragione per cui tutto ciò effettivamente si verificherà,
e che inoltre tenderà a peggiorare, mentre nessun degli effettivi
responsabili sarà mai arrestato (come
quelli che hanno ucciso 18 milioni di persone nella Seconda Guerra
Mondiale e in seguito se ne sono andati a spasso tranquillamente
libere), è
rappresentata dal fatto che le persone di buona volontà tendono a
seppellire la propria testa nella sabbia rifiutando di riconoscere
ciò che si trovano di fronte.
La
grande ironia a proposito di quelli che pregano il coccodrillo
affinchè si impegni a ‘divorarli per ultimi’, è che essi
finiranno semplicemente con l’essere divorati più lentamente.
CAP 5 – LE GRANDI SOMMOSSE A DIFESA DELLA LIBERTA’ NEL 2011/2012
Se
davvero esiste una scioccante verità in riferimento alle rivoluzioni
e ai tentativi di liberazione, è che questi appassionati movimenti
politici siano stati il veicolo tramite il quale hanno raggiunto il
potere i peggiori assassini di massa
– non certo gli stati di polizia semi-democratici.
E’
una delle più grandi ironie della storia il fatto che le persone
dimentichino che i peggiori dittatori della storia si siano
presentati sulla scena non come rappresentanti eletti, ma come i capi
di qualche movimento politico dalle attitudini romantiche promettendo
‘freedom e libertà dalla tirannia’.
Il
Fratello Josef Stalin della Compagnia di Gesù (Gesuiti), il Fratello
Adolf Hitler (Fuhrer), lo stesso Benito Mussolini,
tanto per nominare alcuni dei leader carismatici che hanno
infine raggiunto il livello di potere più elevato non grazie al voto
popolare ma seducendo gli scontenti, l’intelligentsia, e tutti
quelli che erano talmente convinti dei mali insiti nei propri
‘governi eletti democraticamente’ da fare appello alla loro
defenestrazione.
Senza
quel genere di proteste, senza la presenza dei teorici della
cospirazione e dei loro scritti negli anni ’20 e negli anni ’30
del Novecento, la rimozione orchestrata dei governi democratici nel
mondo, da rimpiazzare con Dittatori Cattolici, non avrebbe potuto
avere luogo.
In maniera singolarmente perversa, il ‘truth movement’ si
trasformò in definitiva nell’essenziale ‘strumento finale’ del
piano Vaticano nell’ottica dell’istituzione della Santa
Inquisizione e dell’Olocausto Vaticano della fase 1939-1945.
Piuttosto
che imparare dalla storia, sembra che si sia destinati nuovamente a
ripeterla dato che il ‘truth movement’ si trova nuovamente
spaccato tra differenti ideologie e carismatici mercanti di
disinformazione finanziati
dai Gesuiti, quali Alex Jones – che parla costantemente del Nuovo
Ordine Mondiale ma che rifiuta in ogni occasione di riconoscere le
evidenti ed ovvie connessioni con il Vaticano e i Gesuiti.
Sebbene
ci si trovi ancora nella primissima fase, il fatto che al ‘truth
movement’ sia anche solo permesso di esistere, pare indicare che
esso sia destinato a giocare un grande ruolo nel futuro prossimo. La
più grande preoccupazione è quella relativa al fatto che tale ruolo
possa divenire quello dell’araldo del prossimo gruppo di dittatori
controllati dalla Chiesa Cattolica che assumeranno un ruolo
essenziale nella programmata Terza Guerra Mondiale.
IL
TRUTH MOVEMENT DIVISO AL SUO INTERNO
Le
informazioni sul Nuovo Ordine Mondiale fornite da Alex Jones, sono
quelle di un soggetto che si impegna a parlare di una partita di 80
minuti tra due squadre munite di elmetti e di imbottiture, che
tentano di lanciare la palla nell’area di campo dell’altra
squadra senza mai menzionare l’unica cosa che ambedue le squadre
hanno in comune.
E’
chiaro che Jones sia consapevole del ruolo del Sovrano Ordine dei
Cavalieri di Malta e dei loro rapporti strettissimi con i Gesuiti,
anche perchè richiede costantemente ai propri ospiti di non parlare
mai di questi elementi ed ha provveduto a tagliare numerose
interviste appunto perchè si faceva riferimento a tale questione.
Nell’ambito di quello che appare come l’approccio
straordinariamente sfacciato e arrogante di un agente della
propaganda, quale Alex Jones è, egli tranquillamente parla di ogni
singolo importantissimo membro del Sovrano Ordine dei Cavalieri di
Malta senza mai far riferimento all’ordine stesso.
Allo
stesso modo, Jones
continua a spingere per la ‘Cospirazione Globale dei banchieri
Ebrei’ senza mai fare riferimento alla maniera in cui questi ultimi
abbiano effettivamente ottenuto il proprio potere in primo luogo, e
in fondo, di chi sono (del Vaticano) i soldi che questi ultimi sono
impegnati a gestire?
Poi
c’è il video tristemente noto del ‘Bohemian Grove’ che
rivelerebbe pratiche sataniche dell’elite, e che sembrerebbe aver
confermato le credenziali di Jones quale autentico rappresentante
della verità, quando
è invece egli stesso a rifiutarsi espressamente di parlare del
singolo e più grande sacrificio umano della storia umana, che ha
visto il Vaticano impegnato ad orchestrare il sacrificio tramite il
fuoco di oltre 18 milioni di persone in Polonia e Russia – con i
più importanti campi utilizzati per i sacrifici collocati in maniera
tale da rappresentare un perfetto Pentagramma satanico di 300 miglia
di ampiezza.
SCAGLIARE
UNA PIETRA ASSESTANDO UN COLPO DECISIVO
Il
problema, quando si va alla ricerca della verità, è che, dopo un
pò, quella
che potrebbe rappresentare la potenziale ‘scoperta’ possa
risultare nascosta alla ‘vista’.
Nei
precedenti articoli di questo sito web riguardanti la Grande
Depressione Globale Vaticano-Gesuita, abbiamo parlato di una serie
importante di fatti indiscutibili – dell’oscena ricchezza del
Vaticano, della maniera in cui il Vaticano e i Gesuiti hanno
deliberatamente determinato questa crisi, della maniera in cui questo
scenario nel suo complesso conduca ad ipotizzare una possibile futura
guerra, che è ancora possibile evitare (sebbene stia diventando ogni
giorno più difficile).
Allo
stesso tempo, è
sempre più difficile organizzare in un quadro coerente tali
informazioni. Da un lato abbiamo apologisti del Vaticano che operano
deliberatamente per accattivarsi le simpatie di un miliardo di buoni
Cattolici senza presentare alcuna verità a proposito del Vaticano, e
quella stessa verità viene fatta passare per anti-Cattolica.
Il
99,9% dei buoni Cattolici e Cristiani non ha assolutamente nulla a
che spartire con i mali perpetrati da poche migliaia di individui
completamente corrotti. Tristemente, sono appunto loro ad essere
tenuti in ostaggio e ad essere ingannati più degli altri.
Allo
stesso modo, resta difficile stabilire la maniera in cui
un’organizzazione tanto vasta e tanto ricca possa essere mai
portata a dare conto di quanto compiuto, dato che enormi Imperi non
sono riusciti nei trascorsi secoli a raggiungere un simile obiettivo
e a porre fine al regno del satanico ed empio Culto Romano del
Vaticano.
Eppure
tra le numerose storie della Bibbia, c’è n’è una che parla del
destino che attende il potere quando è costretto a confrontarsi con
la verità – tutto ciò che è necessario fare, è scagliare una
pietra assestando un colpo decisivo.
Sarebbe sufficiente chiedere al giovane Re Davide come abbia agito
affrontando morte certa conto l’invincibile Golia.
Nessuno
potrà attribuirvi colpe se sceglierete di fuggire via e di non far
nulla con le informazioni che avete letto su questo sito. Chi può
accusarvi del fatto che pensiate al vostro lavoro, ai vostri amici e
alla vostra casa? Alla fine la scelta è soltanto vostra.
CONCLUSIONI
I
ministri andavano dimissionati fin dalle sue prime esternazioni e
oltre alle sue responsabilità personali vanno considerate ed
assommate anche quelle che collegialmente competono al presidente
della Repubblica in primis e secundis al Presidente del Consiglio dei
Ministri e titolari dei vari dicasteri coinvolti.
Preliminarmente
a nome degli italiani chiediamo le dimissioni della neo-ministro per
l'Integrazione Cécile Kyenge per aver giurato il falso sulla
Costituzione ed i reati in calce evidenziati, e i reati in calce
evidenziati, e per tutti i sopraelencati motivi, ragioni, diritti…
CHIEDIAMO
di procedere alla verifica delle responsabilità dei fatti qui
descritti di coloro in epigrafe elencati ai fini di:
- assicurare la prova dei reati;
- impedire la continuazione dei reati; .
Ricordo,
sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’
obbligatorietà dell’azione penale (art.
112 della Costituzione)
in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto
obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e ricordo altresì
il giuramento prestato nei confronti della Costituzione, delle
Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani
tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve
rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.
Chiediamo
quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra
contestati,
e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti e scaturenti
dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le
più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.
Ci
riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando
procedimento penale;
e,
ai
sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso
di richiesta di archiviazione.
IN
FEDE.
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