MOTIVAZIONE DELLA NOSTRA OPPOSIZIONE
AD UN POTERE ISTITUZIONALE ... CHE NON HA ALCUN POTERE
tratto da un articolo di Paolo
Barnard
Parlamento
Europeo è il più farsesco demenziale baraccone mai pensato dalla Storia
politica umana. Credere che dall’interno di un carrozzone impantanato come
questo, è da fessi. E contestualmente i parlamentari
europei che delegano la stesura di leggi sovranazionali – cioè più potenti di
quelle scritte dai singoli Paesi (e sovente conflittuali con le Costituzioni
nazionali) ai burocrati non eletti della Commissione Europea di Bruxelles, sono dementi,
vigliacchi e traditori. Epstein
e O’Halloaran in uno studio della Cambridge University del 1999 dichiararono :
“I legislatori hanno noti incentivi a delegare tutto il potere ai burocrati…
fra cui il fatto di evitare di essere poi chiamati a rispondere ai
cittadini per scelte dure e impopolari (tradotto: per le infami
‘riforme’ di lavoro e pensioni, e i tagli di spesa alla Juncker, nda)”.
Il Trattato
di Lisbona, che di fatto regola tutto il funzionamento dell’UE, ha reso una
contestazione del Parlamento contro la Commissione quasi inaffrontabile. Le
leggi della Commissione sono di proposito scritte da oltre 300
tecnocrati con intrighi legali asfissianti, per cui per capirci qualcosa un deputato si dovrebbe
dotare di uno staff di tecnici ed anche di ulteriori mezzi per “istruire”
un’intera Commissione Parlamentare sulla critica da proporrre, trovare i mezzi
per formare una coalizione che sia d’accordo ed infine convincere la Conferenza
dei Presidenti delle Commissioni.
I tempi... 4 mesi per : 1) organizzare tutto quanto detto
prima; 2) fare un lavoro di lobby pro contestazione con tutti i partiti del
Parlamento UE; 3) e rifare tutto daccapo
in seno al Consiglio dei Ministri, che deve essere poi d’accordo. Entro i 4
mesi, ... altrimenti tutto da capo.
Dal 2009
al 2017, su 545 leggi proposte dalla Commissione, il Parlamento UE di fatto ne
ha contestate l’1,1%. Il resto paradossalmente ed
incredibilmente è passato inconfutato.
Ma il deputato
contestatore deve anche sorpassare il possibile veto della Commissione
Parlamentare interessata; un possibile veto che viene da conflitti di
giurisdizione, ottenere la maggioranza assoluta di tutto il Parlamento UE e l’ok
del 55% del Consiglio dei Ministri (cioè di tutti gli Stati UE). In altre
parole: il parlamentare UE ha in pratica zero poteri di bloccare le leggi fatte
dagli autocrati di Bruxelles.
Il
Parlamento UE può in effetti bocciare sia la nomina del Presidente della
Commissione UE, sia la lista dei Commissari UE. .....ma basta ripresentare
quasi identici il Presidente e Commissari o colorare con minime cosmetiche
correzioni per salvare la faccia ...Se il Parlamento UE non accetta il
salva-faccia, esso riboccia il tutto.... e si entra nel labirinto chiamato
Crisi Costituzionale secondo il Trattato di Lisbona.
Chi la
risolve la crisi costituzionale sopra descritta? Il Parlamento UE?. Il
Consiglio Europeo? No .. semplicemente la Corte Europea di Giustizia, meno eletta della Commissione UE.
Ma
ciò che questa Europa ha portato di più devastante sulla più bella e
democratica Costituzione del mondo, la nostra, sono i Trattati. Finora in
tutto quest’articolo abbiamo parlato dell’inesistente potere del Parlamento UE
di opporsi alle leggi sovranazionali della Commissione. Esse sono chiamate “Leggi
Secondarie”.
Le
“Leggi Primarie” in Europa sono quei Trattati, come Maastricht,
Lisbona, o il devastante Fiscal Compact (quello che ci ha imposto nella
Costituzione di Calamandrei la distruzione del suo senso più profondo, cioè
l’equità sociale e, fra molto altro, l’abolizione dei poteri di spesa sovrana
del Parlamento di Roma).
Il parlamentare europeo in definitiva non
ha alcun potere di cambiare o di eliminare i devastanti Trattatti Neoliberisti, cioè quelli economici che contano perché
si parla di Spesa di Stato per le nostre vite, malattie, lavoro, pensioni o
giovani e della nostra Costituzione nazionale.
Il Trattato
di Lisbona, con l’Art. 48 TEU, sancisce che per modificare un Trattato europeo
ci sono quattro procedure. In tutte e quattro il ruolo del Parlamento UE
è limitatissimo. Tre sono le fondamentali: la Procedura Ordinaria, la
Semplificata, e la Passerelle.Già l’elenco degli
attori in questa farsa è indicativo.
Tutti questi attori devono essere tutti insieme coinvolti,
pluri-consultati, coordinati, informati e infine convinti a cambiare un
Trattato:
- Tutti i
28 governi nazionali, e anche solo uno può porre il veto a tutto
- La
Commissione di Bruxelles
- Il
Consiglio Europeo
- Il
Consiglio dei MInistri
- la
cosiddetta Convenzione europea
- la
Conferenza Intergovernativa
- la Banca
Centrale Europea
- e in
ultimo il Parlamento UE
La
Procedura Ordinaria:
la proposta di modifica di un Trattato può partire da Stati UE, Commissione o
Parlamento, e va diretta al Consiglio Europeo. Quindi va messa assieme una
Convenzione europea dove vanno coinvolti: i rappresentanti di tutti i governi,
con i rappresentanti dei Parlamenti nazionali, con la Commissione, e col
Parlamento UE. Poi si indice una Conferenza dei governi europei che deciderà
sulle proposte di cambiamento del Trattato in questione. Se fallisce la
Convenzione, fallisce tutta la procedura. Alla fine il tutto torna poi ai
Parlamenti nazionali che dovranno votare un sì o no, ma basta il veto di
uno solo per bloccare tutto.
La
Procedura Semplificata: la proposta di modifica di un Trattato può partire da Stati UE,
Commissione o Parlamento, e va diretta al Consiglio Europeo. Consiglio Europeo
e Consiglio dei Ministri si consultano con la Commissione, con la Banca
Centrale Europea e col Parlamento UE, ma non c’è nulla di vincolante da parte
di quest’ultimo. Poi Il Consiglio approva la modifica, ma di nuovo si deve
tornare a ogni singolo Stato membro per un sì o no, ma basta il veto di
uno solo per bloccare tutto.
La
Procedura Passerelle.
E’ una specie di scorciatoia super tecnica nella modifica di un Trattato. Per
esempio, essa permette al Consiglio Europeo di autorizzare il Consiglio dei
Ministri a ignorare i Trattati modificando la maggioranza di voto che gli è
richiesta per certe decisioni (da unanimità a maggioranza qualificata). Oppure
lo autorizza a cambiare il modo di legiferare in UE da ‘speciale’ a ‘ordinario’
anche quando i Trattati avrebbero imposto la modalità ‘speciale’. Però per
adottare la scorciatoia Passerelle, il Consiglio Europeo deve raggiungere voto
unanime. Ma come sempre si deve tornare a ogni singolo Stato membro per un sì o
no alla Passerelle, ma basta il veto di uno solo per bloccare tutto.
RIFLESSIONE....
Un parlamento i cui legislatori non possono fare le leggi, e i cui
legislatori devono lottare all’ultimo sangue se vogliono opporsi a potentissime
leggi fatte da gente che nessuno elegge è strumento
ingiusto, illegale, illiberale ed usurpativo dei diritti e dellle funzioni democratiche.
Votare per eleggere
un Parlamento Europeo così palesemente “fasullo” e men che mai
rappresentativo della volontà del popolo europeo è rendersi intenzionalmente
complici di una dittatura.
NOI NON CI
PRESTIAMO A SIMILI RAGGIRI.
Eppure milioni di persone ci credono : della serie che è più facile metterlo nel culo che in testa alla gente.
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