Il meccanismo infernale dei fondi speculatori kazari in Italia. I numeri.
Mticentro
A partire dal 1992/93 ad oggi i fondi speculatori kazari avrebbero creato a Nassau dollari digitali statunitensi (convertiti in lire, poi dal 1998 in euro), per 1700 miliardi di euro per poi immetterli nel sistema bancario italiano, dal 1992/93, attraverso lo snodo di Palermo dei cavi sottomarini internet/intranet sottratti, con Telecom Italia Sparkle (=Goldman Sachs (Jp Morgan)) allo Stato italiano (con la L. n. 58 del 28 Gennaio 1992 che fece confluire ItalCable- Stet in IRITEL e la Legge del giorno dopo la n. 35 del 29 Gennaio 1992 con cui l’IRI veniva trasformata in Spa).
Il denaro creato con un clic a Nassau sarebbe stato poi prestato alla clientela italiana (famiglie, imprese ed enti locali) attraverso le ignare banche quotate italiane dal Provvedimento di Banca d’Italia del 31 Luglio 1992 che ne ha inspiegabilmente cambiato il software e la contabilità di partita doppia inserendo una scrittura prima del 1992 inesistente “Crediti verso la clientela a debiti verso la clientela(=depositi della clientela)” .
Circa 360 milairdi di euro non sono stati ad oggi restituiti alle banche italiane dalla clientela (crediti in sofferenza ) .
Di essi circa il 15% non sono stati restituiti da famiglie ed imprese italiane, mai i restanti circa 310 miliardi di euro non sono stati restituiti da essi stessi fondi speculatori kazari che se li erano auto-prestati, attraverso anche factotum, in questo modo creando via via un buco pauroso di bilancio nelle banche quotate italiane che dal 1992 hanno inziato a perdere progressivamente valore con quattro crolli della borsa di Milano, prima del 1992 mai crollata, ogni sette anni circa (1994, 2001, 2008, 2016) organizzati dai fondi speculatori kazari con vendite allo scoperto (presa in prestito di titoli altrui) utilizzando, per compiere queste vendite allo scoperto, complessivamente circa 1700 miliardi di euro meno 360 miliardi di crediti non restituiti= 1340 miliardi di euro (=le quote capitali delle rate dei mutui restituiti), fatti uscire contabilmente, col software installato col Provvedimento di Banca d’Italia del 31 Luglio 1992, dalle ignare banche quotate italiane da essi controllate, supposto elusi/evasi al fisco (circa 400 miliardi di euro tra IRES ed IRAP, non pagati) tramite la detta scrittura di partita doppia iniziale accesa ad ogni mutuo concesso alla clientela italiana dal 1992/93.
I denari per circa 310 miliardi di euro che i fondi speculatori kazari si sono auto –prestati sarebbero stati poi da essi utilizzati per acquistare a prezzi stracciati le aziende italiane pubbliche e private strategiche fatte crollare in borsa con vendite allo scoperto. Una volta acquistate ne hanno acquisito il kow how ed hanno de-localizzato la produzione principalmente in Bielorussia (abbigliamento), Vietnam e Corea del Sud (cavi sottomarini, semiconduttori, tecnologia di largo consumo, componenti auto) ma anche in Pakistan e Birmania, in cui il costo del lavoro è stato tenuto con la forza dell’esercito invariato per 25 anni a 80 dollari al mese per operaio, cosi distruggendo l’industria italiana impossibilitata a competere con un costo del lavoro in Italia per operaio fatto lievitare a 2500/3000 euro al mese. I fondi speculatori hanno poi acquistato col loro fondo immobiliare comune Black Stone tutta la grande distribuzione italiana, tutti i centri logistici, compresi gli outlet- village, cosi distruggendo, dopo la produzione, anche il commercio , i negozi dei cittadini italiani, distrutti anche con furti mirati in case ed in negozi di vicinato e storici effettuati, per l’80% come rilevato dalle Procure, da nomadi georgiani, di origine tedesca (kazari).
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