TEORIA
DELLA CIPOLLA – DERIVATE
.
PRIMA
DERIVATA
Come
risulta del tutto evidente ad una seppure superficiale riflessione …
attraverso l’adozione degli accordi internazionali che definiscono
la moneta convenzionalmente svincolata dalle riserve auree ed invece
emessa correlandola alla sua capacità di misurazione del valore
legata alla produzione di beni ( a loro volta concatenata ai
principali elementi di risorsa produttiva, e cioè il Know –how, le
materie prime e soprattutto l’energia.
Se
ne deriva che :
- Abbiamo una prima fase di benessere sociale derivante dalla aumento della disponibilità di liquidità e quindi, sulla base delle risorse, energia, know-how, un incremento sul mercato di risorse materiali, beni, oggetti, prodotti, manufatti, etc.,; sappiamo dalla Banca d’Italia che una banconota da 10.000 £ faceva 14.000 passaggi di mano, ed analogamente (seppure con i dovuti distinguo derivanti dall’adozione sempre più massiccia della campagna persuasivo/coercitiva messa in atto dalle banche commerciali (per vendere i loro prodotti,- soprattutto carte di debito…) …possiamo ritenere che anche l’euro faccia almeno qualche migliaio di passaggi nei circa due anni di circolazione, come affermato dalla B.C.E...
- Abbiamo pure appena fatto rilevare con la “teoria della cipolla” che grosso modo in Italia ad ogni passaggio di mano di un bene (e quindi di un pagamento tramite banconote, o similari) si devono destinare al fisco circa il 50% del valore del bene “misurato” dalla banconota….. Motivo per cui nel medio – lungo periodo la emissione di una sola banconota crea carenza di liquidità;
- Inconcepibilmente (al contrario di quanto convenzionalmente accettato) la moneta integra in sé il valore del bene/risorsa/servizio/prodotto scambiato solo la prima volta …. Ma questo aveva un senso quando esisteva il corso della moneta convertibile in oro ed era l’oro e quindi la moneta che aveva il valore …. E il bene era scambiato in un vicendevole baratto di un valore da una parte (l’oro rappresentato dalla moneta/banconota) e pari (o ritenuto tale) valore del bene/risorsa/servizio/prodotto sull’altro versante dello scambio….
- Ma se oggi con l’adozione del corso forzoso, e non più convertibile della moneta, è stato convenzionalmente stabilito che la banconota assume ed integra in sé il valore del bene scambiato…. Si intende e concepisce l’immagine ideale di un flusso del valore che promani dal bene/risorsa/servizio/prodotto e si insedi ed attecchisca nella banconota per poi permanervi indissolubilmente fino alla distruzione della banconota.
- Sarebbe però da domandarsi perché mai la banconota citata dovrebbe integrare il “valore” solo la prima volta… Quando sappiamo da dati certi che la banconota da diecimila lire faceva circa 14.000 passaggi di mano… e presumibilmente altrettanti dovrebbe farne la banconota da 10 o 20 euro…. Ma ….. e gli altri 13.999 scambi? Perché la banconota non assume su di sé il valore anche di questi scambi?...
- E forse non assume il valore di questi beni, perché i secondi beni/risorse/servizi/prodotti non hanno valore? E che forse le merci scambiate non hanno alcun valore e non possono essere integrate e aggiunte al valore preesistente della moneta? Questo è un ossimoro … una contraddizione in termini ed autentico paradosso … in quanto non può esistere un bene/risorsa/servizio/prodotto… che in quanto derivato da un rendimento energetico di una macchina o dell’ingegno e dall’ azione dell’uomo che non assorba quantomeno il valore del “costo di produzione”… quindi comunque deve avere un seppure minimo valore … e questo DEVE essere integrato ed aggiunto al valore preesistente della banconota o “moneta” utilizzata per lo scambio, altrimenti perde consistenza e validità lo stesso presupposto di ipotesi, e perde efficacia anche la ragionevolezza e dirittura logica dell’accettazione convenzionale dell’assunzione in sé (banconota) del valore del bene oggetto del primo scambio….
- E comunque invece tutte le volte che avviene una transazione commerciale caspita se viene valutato e quantificato il valore della merce scambiata! Ma da chi? A favore di chi?
- Oppure avviene che, al contrario di quanto convenzionalmente statuito, detti beni/risorse/servizi/prodotti hanno sì un valore, ma questo valore non viene integrato dalla banconota e non viene immesso nel circuito economico…. E si invola per altre vie?? Quali?
- E magari viene da sospettare che tutto questo marchingegno della moneta – unità di misura del valore sia stato architettato in questo paradossale modo proprio al fine ultimo di creare volàno dinamico di liquidità immediata e praticamente illimitata sempre disponibile e sconosciuta del tutto alla massima parte della popolazione, che nel silenzio e nell’oscurità più totale loro solita …. i banchieri della finanza internazionale da molti decenni stanno utilizzando per i loro sporchi comodi, drenando linfa vitale e ricchezza dall’economia reale prodotta dai cittadini utilizzando questa immane massa di “valore” per la guerra fra bande nel mondo finanziario virtuale…
SECONDA
DERIVATA
- Infatti viene subito il concreto sospetto che, come diceva Andreotti : < a pensare male si fa peccato… ma quasi sempre ci si azzecca>, tutta questa messinscena sia stata creata ad esclusivo uso e consumo delle banche..
- Basta riflettere sul fatto di come avviene il percorso della banconota… schematizzando :
- I clienti vanno nelle banche commerciali e richiedono aperture di credito.;
- Le banche raccolgono le richieste e le passano alla Banca d’Italia;
- che raccoglie tutte le richieste e passa a sua volta la richiesta alla B.C.E.;
- vengono stampate le banconote che il poligrafico dello Stato consegna alle banche commerciali;
- le quali banche le consegnano ai loro clienti secondo le loro necessità e richieste;
- il cliente della banca utilizza le banconote assegnategli che incominciano a girare;
- fanno circa 10.000/14.000 passaggi di mano e alla fine tornano in banca;
- tornano in banca…. e siccome convenzionalmente integrano il valore dei beni scambiati solo la prima volta)…. avendo integrato una sola volta il valore dello scambio …. Su una reale, effettiva e concreta somma di valore dei beni scambiati in realtà pari a 10.000/14.000 volte il valore facciale della banconota…..
- ne risulta che nel circuito economico (non usato dai reali produttori di tale valore – che addirittura ne sono inconsapevoli) è disponibile e “DA UTILIZZARE” dalle 9.999 alle 13.999 volte il valore delle banconote che a fine carriera rientrano in banca per andare al macero ed essere reintegrate come valore reale sotto forma di nuove banconote o altre forme di valore…. come ad esempio titoli di scambio interbancari da utilizzare per pagamenti interbancari …. o da accumulare e capitalizzare in qualche banca di qualche “paradiso fiscale”… o magari da usare da cespite per creare riserva frazionaria per emettere nuovo denaro per 500.000 volte il valore della banconota da 10 € (considerando anche la riserva frazionaria)…..
- in questi giorni mentre gradualmente prendeva forma questa mia stupefacente teoria rimanevo sempre più sbigottito, incredulo, sconcertato, sbalordito dalla dimensione e gravità dei queste incredibili ma fondatissime riflessioni ed è stato come passare da una fase di inconsapevolezza ad una fase di coscienza … ma anche contemporaneamente di una nuova catarsi della mente, della morale, della ragione e della coerenza …. Il passaggio da una fase di conoscenza consapevole ad una successiva fase di più profonda e sofferta consapevolezza.
- Ma sempre per considerare tutti gli aspetti e gli elementi in gioco è da prendere in seria e grave considerazione che mentre la moneta/banconota da 10 o 20 € che sta viaggiando nel “mercato” è sempre la stessa per definizione e in tasca ai cittadini sempre una e una sola banconota da 10 o 20 € viaggia da una tasca all’altra dei “temporanei possessori”…. Nel contempo …. REGGETEVI FORTE …… ogni volta che passa di tasca da un consumatore ad un operatore economico crea un fatturato di evidenza e portanza fiscale … motivo per cui viene emessa una fattura od uno scontrino….
TERZA
DERIVATA
- Sul quale scontrino o fattura l’operatore commerciale o professionista, industria … paga oggi in Italia ben oltre il 50% dell’importo totale della transazione….
- Il che sta a dire che (facendo l’ipotesi di una banconota da 10 € ) 10 € x 10.000 = 10 € (sempre 10 € rimangono) ma ad ogni passaggio provocano agli imprenditori un aggravio di 10 € al 50% = 5 € x 10.000 = 50.000 € di debito della collettività dei consumatori/imprenditori/cittadini verso il fisco!!!!!
- La quintessenza della follia allo stato puro!!!....
- Mentre nel contempo, come già visto, le banche si possono incamerare la straordinaria somma di 10 € x 10.000 = 100.000 €.
QUARTA
DERIVATA
- E quindi a consuntivo si hanno :
- i cittadini, consumatori, imprenditori che dopo 10.000 passaggi hanno sempre la stessa identica ed unica banconota da 10 € ;
- il fisco che pretende 50.000 € dai cittadini, consumatori, imprenditori;
- le banche che alla fine dei giochi da una sola ed unica banconota iniziale da 10 € ne ricavano ben altre 9.999 (o molto più) per un totale di 100.000 €
- che ovviamente non dichiarano al fisco in quanto essendo di provenienza indefinibile e comunque truffaldin – latronesca …. Ovviamente non può essere dichiarata al fisco e quindi utilizzata per affari molto, molto loschi, infami e riprovevoli…. Come ad esempio finanziamento di guerre, rivoluzioni, e cosette del genere.
CONCLUSIONE
Da
rilevare che la cifra della liquidità M1 in Italia negli ultimi anni
si aggira abbastanza stabilmente sui 110 miliardi circa di euro ….
Supponendo che questa somma ruoti mediamente di solo 100 volte
nell’arco di un anno producono 11.000 miliardi di euro…. /anno….
E se il P.I.L. è di 1500 miliardi l’anno…..Dove andranno a
finire gli altri 9.500 miliardi di euro? Evasione dei baristi che
non rilasciano scontrini fiscali per i caffè??... Gli idraulici che
non rilasciano fattura??? MMMaaaahhhh!!!
Di
Orazio Fergnani – AlbaMediterranea
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